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    Predefinito 25 aprile: con San Marco, per San Marco

    Centro studi Giuseppe Federici - Per una nuova insorgenza
    Comunicato n. 51/09 del 25 aprile 2009, San Marco evangelista

    25 aprile: con San Marco, per San Marco

    1809: l’insorgenza veneta. La lotta contro Napoleone nella Terra di San Marco, di Ettore Beggiato

    Con l’approssimarsi del 2009, duecentesimo anniversario dell’insorgenza veneta, c’è una grande opportunità: sta a tutti noi diventare protagonisti nel processo di riappropriazione della nostra storia e della nostra identità.

    BANDITI O PATRIOTI VENETI?
    Giuseppe Boerio nel suo “Dizionario del dialetto veneziano” stampato a Venezia nel 1856 parla dei “briganti” in questi termini: “Con tale nome erano comunemente chiamati nell’anno 1809 coloro che nelle varie nostre provincie si sollevarono”; lo storico trentino Aldo Bertoluzza anticipa l’utilizzo del termine, almeno per quanto riguarda il Veneto, al 1797: “La denominazione di briganti che verrà riportata da gran parte degli storici risale al mese di aprile 1797, quando avvenne l’emigrazione nel Trentino di fuoriusciti veneti antifrancesi e la formazione di quei primi nuclei che Napoleone stesso battezzava briganti, e che diventeranno poi gli affiancatori dei malcontenti tirolesi e di Andreas Hofer nel 1809”. Attraverso il concetto di “brigante” si tentava, e si tenta, di screditare chi lottava comunque per un’idea, per difendere la propria terra, la propria casa, la propria tradizione.

    ORDE GIACOBINE
    E così “briganti” furono tutti coloro che in tantissimi comunità della penisola italiana resistettero alle orde napoleoniche e giacobine, “briganti” furono chiamati i Vandeani che pagarono con il sangue la difesa della loro identità, “briganti” divennero più tardi coloro che si ribellavano nei confronti dei “liberatori” sabaudi e che vedevano i loro paesi rasi al suolo da certi figuri che ora campeggiano nelle nostre piazze. L’insorgenza del 1809 assume il carattere di una vera e propria ribellione contro il conquistatore, contro l’Infame Napoleone. Si può certamente parlare di una guerra di liberazione contro l’invasore straniero e i suoi collaborazionisti locali (i giacobini veneti) in un contesto che assume una caratteristica europea e che parte dalla Vandea tocca il Tirolo incendia la Spagna e coinvolge, in forme diverse, l’intero continente.

    CENTRALISMO RAPACE
    Da una parte i popoli decisi a difendere la loro terra, la loro storia, le loro tradizioni dall’altra Napoleone e i suoi alleati; da una parte la difesa della propria religiosità dall’altra l’offensiva del laicismo; da una parte le “piccole patrie” dall’altra l’espansionismo francese, da una parte la battaglia autonomista dall’altra il centralismo più ottuso e rapace che affama la nostra gente con nuove tasse particolarmente odiose come quella sul macinato… Si calcola che dal 1796 al 1815 le varie insorgenze coinvolsero nella sola penisola italiana più di 300.000 persone; sicuramente ne morirono più di centomila. Ed anche nel nostro Veneto ci sono numeri impressionanti che testimoniano una partecipazione straordinaria: ad Orgiano piccolo centro del bassovicentino, fonti della polizia parlano di quindicimila persone in piazza, ma sono le piazze dell’intero Veneto ad infiammarsi, sono i campanili delle nostre comunità che diventano il simbolo della rivolta (non ci avevo mai pensato: dalle campane a martello del 1809 al campanile di San Marco dei Serenissimi del maggio 1997…).

    INSORGENTI
    Una sollevazione straordinaria come partecipazione, come coinvolgimento generale dell’intera popolazione, interclassista si direbbe oggi (altro che rivoluzione degli straccioni!), come riaffermazione della propria identità veneta e come lotta per riconquistare la libertà perduta (la bandiera con il leone di San Marco sventola in tante piazze e a Schio viene anche insediato un Governo Veneto…) alla quale si reagisce con brutalità impressionante con centinaia e centinaia di patrioti veneti fucilati e impiccati; certo, ci fu anche chi si dedicò alla razzia: ma fu comunque una esigua minoranza. Sicuramente mancò la capacità “politica”, mancarono i capi, non certo l’ardore e l’eroismo della nostra gente. Ma tutto questo nei libri della scuola italiana non compare e nella pubblicistica del “regime” viene censurato o minimizzato.

    VENETO POLENTONE
    D’altra parte basta pensare a chi “controlla” le università venete, o meglio le università italiane nel Veneto per rendersi conto di come la storia veneta sia ostaggio di logiche e di “culture” estranee alla nostra terra e al nostro popolo. Possiamo chiedere a questi “storici” sfornati dalle università italiane del Veneto come mai in Spagna gli insorti antinapoleonici vengono considerati degli eroi, immortalati nel famoso quadro di Fransisco Goya, e nella nostra terra veneta gli stessi insorti antinapoleonici vengono ignorati o trattati come delinquenti comuni? Ed è la stessa storiografia che continua a presentare il Veneto polentone, abituato a dire “comandi!” a chiunque passi per questa terra. Nulla di più sbagliato! Il nostro popolo ha sempre lottato per riacquistare la propria sovranità, la propria libertà. C’è un filo rosso (o meglio azzurro che è il colore nazionale di noi veneti) che unisce tante pagine della nostra storia nelle quali è costante la lotta del nostro popolo per l’autonomia, per l’autogoverno.

    PAGINE DI LOTTA
    Vediamole, schematicamente e senza pretesa di completezza.
    - Nel 1797 i Veneti lottano strenuamente per difendere la Serenissima. Eroica la difesa dei veronesi durante le “Pasque” ma in tutto il Veneto ci sono manifestazioni di fedeltà alla Repubblica di San Marco e di resistenza contro i francesi.
    - Nel 1809 i Veneti, come vedremo, insorgono contro Napoleone.
    - Nel 1848, il 22 marzo inizia la grande rivoluzione veneta; viene ricostituita la Repubblica Veneta e Venezia sarà l’ultima città d’Europa a cadere, il 23 agosto 1849, sotto l’impressionante offensiva dell’esercito asburgico. Per le cinquegiornatecinque di Milano ci sono interi scaffali di volumi, un anno e mezzo di indipendenza veneta viene sistematicamente ignorata. Dieci anni dopo Napoleone III propone a Francesco Giuseppe di assimilare la questione veneta a quella del Lussemburgo. Nel 1866 attraverso un plebiscito-truffa il Veneto viene annesso all’Italia.
    - Nel 1920 subito dopo la fine della grande guerra quasi interamente combattuta nel nostro Veneto e che ha portato lutti, tragedie e disperazione a non finire, Luigi Luzzatti, già presidente del Consiglio dei Ministri, profondo conoscitore della nostra gente, scrive al suo successore Vittorio Emanuele Orlando il 7 febbraio 1919 del timore che potesse sorgere “un'Irlanda Veneta, mutando i paesi più patriottici e più sobri nel chiedere, in ribelli della disperazione” e il prefetto di Treviso segnala al Ministero la possibilità che nel Trevigiano si crei un movimento separatista tendente a staccare il Veneto dall'Italia. E Guido Bergamo parlamentare trevigiano scrive “Il governo centrale di Roma, questo governo di filibustieri, di ladri e camorristi organizzati, non si accorgerà di noi se non ci decideremo a far da noi” e ancora “Ora basta! Il problema veneto è così acuto che noi da oggi predicheremo la ribellione dei veneti. Cittadini, non paghiamo le tasse, non riconosciamo il governo centrale di Roma, cacciamo via i prefetti, tratteniamo l'ammontare delle imposte dirette nel Veneto”.
    - Nel 1945, nell’immediato dopoguerra il ministro dell’interno chiede informazioni alla prefettura di Venezia su “persone che tendano ad una autonomia integrale del Veneto e alla costituzione di una Repubblica di San Marco”.
    - Nel 1970 nascono le regioni e il Veneto è l’unica regione che si da uno statuto nel quale si parla di “popolo”: l’articolo due recita: “L’autogoverno del popolo veneto si attua in forme rispondenti alle caratteristiche e tradizioni della sua storia”. (…)
    - Nel 1997, il 9 maggio otto “serenissimi” si impossessano del campanile di S. Marco e issano la bandiera veneta. Un gesto e un sacrificio determinanti a far risvegliare nel popolo veneto la coscienza della propria identità e dei propri diritti. Riappropriamoci del 1809! E oggi come allora Viva San Marco!

    Il libro di Ettore Beggiato, 1809: l’insorgenza veneta. La lotta contro Napoleone nella Terra di San Marco, (222 pagine, 15 euro) può essere richiesto alla casa editrice www.editriceveneta.it, a Raixe Venete www.raixevenete.net, all’autore bejato@hotmail.com o www.ettorebeggiato.org

    (Fonte: http://www.ilpadano.com/padano.php?newsID=374 )

    _________________________________

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    Archivio dei comunicati:
    http://www.centrostudifederici.org/stampa/stampa.ht

  2. #2
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    Predefinito Rif: 25 aprile: con San Marco, per San Marco


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    Predefinito Rif: 25 aprile: con San Marco, per San Marco


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    Predefinito Rif: 25 aprile: con San Marco, per San Marco




    Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)

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    Predefinito Rif: 25 aprile: con San Marco, per San Marco

    25 Aprile, esponiamo il gonfalone di San Marco



    25 Aprile, esponiamo il gonfalone di San Marco « Associazione culturale "Bepin Segato – Patriota Veneto"

    Un malinteso sentimento di integrazione verso persone di culture, religioni e usanze diverse provenienti da altri continenti o regioni d’Italia, si trasforma per alcuni in uno strumento di autocensura nei diversi contesti sociali in cui normalmente manifestiamo gli aspetti della nostra identità collettiva. Si parli dell’esposizione dei crocefissi in luoghi pubblici, dell’allestimento dei tradizionali presepi natalizi o addirittura della preparazione di piatti della nostra cultura enogastronomica, si sentono qua e là voci di funzionari o semplici cittadini che chiedono di rinunciare alle nostre usanze per “paura di offendere” coloro che provengono da altri contesti. Una sorta di cupio dissolvi, di nichilistica rassegnazione di cui evidentemente è affetta una piccola minoranza della nostra gente che sta perdendo le ragioni stesse del vivere collettivo e comunitario senza ricevere nulla in cambio da quella società fluida impersonale, individualista, disperatamente disgregata, che in una parola chiamiamo “globalizzata”. Eppure la perdita di senso esiste solo per coloro che con ostinazione coltivano l’oblìo e la cancellazione della nostra memoria collettiva.

    Ci sono simboli, date, ricorrenze che non passano e non passeranno. Una di queste è sicuramente il 25 Aprile, ricorrenza di San Marco patrono delle Genti Venete. E’ una ricorrenza religiosa che la Serenissima Repubblica ha reso anche e soprattutto civile rivendicandone simbologia e valenze nella sua stessa bandiera. Da secoli, in effetti, esprime il massimo momento di unità del Popolo Veneto.

    In questa data riaffermiamo quindi il sentimento di continuità ideale che ci lega ai nostri avi ed ai nostri posteri. E riaffermiamo in pari tempo le idee cardine che la concezione politica Veneta ha espresso in più di un millennio di indipendenza e due secoli di insorgenze e rivolte e proteste per riconquistarla: l’idea che il bene comune debba prevalere sugli interessi particolari, l’idea che l’uomo di Stato debba essere al servizio della Nazione tanto da offrire ad essa la vita se necessario, l’idea che lo scopo dell’esercizio del potere è la limitazione degli abusi e dei soprusi verso le classi deboli della società. Un’idea del mondo, questa, ben chiara nella testa di quei patrizi Veneziani che si facevano decapitare o spellare vivi a Cipro per non arrendersi alla più bassa barbarie ottomana; quelli che sotto le mura di Padova hanno umiliato gli avidi imperatori della Lega di Cambray resistendo al più gigantesco assedio che l’Europa avesse visto; o quei contadini vicentini che si facevano squartare dalle soldataglie napoleoniche piuttosto che ammainare la bandiera di San Marco. Crediamo che quei valori e quell’idea del mondo siano attuali oggi più che mai e sono simboleggiati dalla nostra bandiera, “carica di gloria vera” come recita l’inno ad essa dedicato composto da Giuseppe Segato.

    Il 25 Aprile, invitiamo pertanto i Veneti ad esporre con orgoglio la bandiera Veneta dalla propria abitazione. E’ un segno di continuità di cui andare fieri.

    La cultura del niente, la “paura di offendere” sono figlie di un oblìo forzato che non ha più ragion d’essere. E’ ora di voltare finalmente pagina.

    Moreno Menini

    Associazione Bepin Segato


    Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)

  6. #6
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    Predefinito Rif: 25 aprile: con San Marco, per San Marco

    Per la serie «deliri giacobini»...

    Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)

  7. #7
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    Predefinito Rif: 25 aprile: con San Marco, per San Marco







    Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)

  8. #8
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    Lightbulb Re: Rif: 25 aprile: con San Marco, per San Marco

    25 APRILE 2017: SAN MARCO, EVANGELISTA…
    Viva San Marco!
    Buon onomastico a tutti coloro che si chiamano Marco come l’evangelista, e come il vecchio forumista IL VANDEANO che nel 2009 ha aperto questa discussione, e a tutti i cattolici!

    Ormai quella che prima del 1945 in Italia era puramente e semplicemente una festa cattolica, è stata purtroppo trasformata, a causa degli eventi storici e della bizzarra coincidenza di date, in una nuova pagliaccesca festa demo-statal-costituzionale post-cattolica, laicista e politicizzata, per cui si festeggia tutto tranne che San Marco come era in origine…
    Onestamente però, e sia detto con rispetto, trovo un po’ patetiche e ridicole anche certe strumentalizzazioni folkloristiche da parte di alcuni gruppi di indipendentisti veneti, i quali in maniera anti-storica cercano indirettamente quasi di far passare San Marco per una sorta di loro precursore, un indipendentista veneto ante-litteram nemico dello stato centralista italiano (che manco esisteva, neppure ai tempi delle insorgenze anti-giacobine delle “pasque veronesi” del 1797, quando infatti i nemici erano gli invasori francesi e napoleonici…) solo perché era il Santo Patrono della gloriosa Serenissima Repubblica di Venezia…Tra l’altro la Serenissima era di fatto un Impero con colonie d’oltremare e non certo uno stato nazionale veneto, anche se era comandato dall’élite dei patrizi veneziani…Il Leone di San Marco era il simbolo della Serenissima veneziana, ma non si trattava certo di un santo locale veneziano e veneto, tantomeno venetista eh, in quanto era ed è un santo universale di tutti i cattolici, oggi come ieri!
    Su questo ci vorrebbe più preparazione storica ed anche serietà.
    Alla Santa Messa di Pasqua celebrata da Don Floriano a Paese (prov. di TV) domenica 16 aprile 2017 ho pure avuto modo di parlare un po’ con un distinto ed elegante signore di Verona del quale non ricordo il nome, presente là con moglie e figlie al seguito che già esteticamente costituivano una gran bella famiglia, dichiaratamente favorevole all’indipendenza politica del Veneto (è impegnato in un movimento politico locale, ma non ho capito esattamente quale, dato che sono diversi per programma e finalità, d’accordo tra loro solo sul netto rifiuto dello stato italiano e dall’uscita immediata da esso che sembra l’unico obiettivo comune, sul resto persino tra gli indipendentisti veneti c’è una frammentazione estrema) e risulta insieme a Maurizio Ruggiero tra i principali organizzatori del Comitato delle “Pasque veronesi”, mi ha regalato gentilmente anche un bel manifesto degli eventi di commemorazione con tanto di parate in costume militare dell’epoca e mi aveva anche invitato ad andarci, l’avrei fatto volentieri se non fosse stato per la distanza; questa mattina c’è pure stata, come negli anni precedenti, anche la Santa Messa celebrata da Don Floriano Abrahamowicz in suffragio degli eroici insorgenti cattolici antigiacobini…
    Auguri quindi di buon 25 Aprile, quello vero cioè la festività di S. Marco, a tutti i cattolici!





    "San Marco, evangelista, 25 aprile"
    "Guéranger, L'anno liturgico - 25 aprile. San Marco Evangelista"
    Guéranger, L'anno liturgico - 25 aprile. San Marco Evangelista
    http://www.unavoce-ve.it/pg-25apr.htm


    Basilica San Marco
    http://www.basilicasanmarco.it/




    Discussioni forumistiche su San Marco:



    "25 Aprile: San Marco Evangelista!"
    25 Aprile: San Marco Evangelista!

    "25 aprile: con San Marco, per San Marco Di Guelfo Nero nel forum Tradizione Cattolica"
    https://forum.termometropolitico.it/...san-marco.html
    "25 aprile - S. Marco evangelista Di Augustinus nel forum Tradizionalismo"
    25 aprile - S. Marco evangelista
    "31 gennaio - Traslazione di S. Marco, evangelista Di Augustinus nel forum Tradizionalismo"
    https://forum.termometropolitico.it/...angelista.html




    Preghiere, articoli e comunicati vari sulla Festa di San Marco Evangelista:




    “Centro studi Giuseppe Federici - Per una nuova insorgenza
    Comunicato n. 51/09 del 25 aprile 2009, San Marco evangelista
    25 aprile: con San Marco, per San Marco.”
    http://www.centrostudifederici.org


    San Marco - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/san-marco/
    “25 aprile, san Marco Evangelista.

    “Ad Alessandria il natale del beato Marco Evangelista. Questi, discepolo ed interprete dell’Apostolo Pie?tro, pregato in Roma dai fratelli, scrisse il Vangelo, col quale se ne andò in Egitto, e per primo annunziando Cristo in Alessandria, vi fondò la Chiesa. Poi, preso per la fede di Cristo, legato con funi e trascinato fra i sassi, fu gravemente tormentato; quindi, chiuso in carcere, prima fu confortato da un’angelica visione, e finalmente, apparendogli lo stesso Signore, fu chiamato ai gaudii celesti, nell’anno ottavo di Nerone”.
    O Glorioso san Marco che foste sempre in onore specialissimo nella chiesa, non solo per i popoli da voi santificati, per il vangelo da voi scritto, per le virtù da voi praticate, e per il martirio da voi sostenuto, ma ancora per la cura speciale che mostrò Iddio per il vostro corpo portentosamente preservato sia dalle fiamme a cui lo destinarono gli idolatri nel giorno stesso della vostra morte, e sia dalla profanazione dei saraceni divenuti padroni del vostro sepolcro in Alessandria, fate che possiamo imitare tutte le vostre virtù. Così sia.”



    http://www.radiospada.org/
    https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
    “25 APRILE 2017: SAN MARCO, EVANGELISTA.
    Il Leone evangelico, che vigila avanti al trono di Dio, insieme all'Uomo, al Bue, e all'Aquila, viene oggi festeggiato dalla santa Chiesa. È il giorno che vide Marco salire dalla terra al cielo, con la fronte cinta dalla duplice aureola dell'Evangelista e del Martire.”
    “Il 25 aprile 1342 muore Benedetto XII Fournier, Sommo Pontefice.”



    www.sursumcorda.cloud
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf

    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Preghiera al Santo del giorno.
    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare il beato Marco Evangelista. Questi, discepolo ed interprete dell’Apostolo Piétro, pregato in Roma dai fratelli, scrisse il Vangelo, col quale se ne andò in Egitto, e per primo annunziando Cristo in Alessandria, vi fondò la Chiesa. Poi, preso per la fede di Cristo, legato con funi e trascinato fra i sassi, fu gravemente tormentato; quindi, chiuso in carcere, prima fu confortato da un’angelica visione, e finalmente, apparendogli lo stesso Signore, fu chiamato ai gaudii celesti, nell’anno ottavo di Neróne. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Evangelista, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, il beato Marco possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.
    #sdgcdpr”



    Ligue Saint Amédée
    http://www.SaintAmedee.ch]
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf

    Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].
    “25 Avril : Saint Marc, Évangéliste, Évêque d'Alexandrie.”



    “Il culto di san Marco, per l'importanza religiosa rivestita dalla condizione di evangelista, è estremamente diffuso e capillare tra le chiese cristiane. Centrale per le chiese orientali d' Egitto, derivate dall'antico patriarcato di Alessandria, per i patriarcati italiani - oggi soppressi - di Aquileia e di Grado e per il patriarcato di Venezia, nella cui chiesa cattedrale, la basilica di San Marco, è tuttora conservato il corpo del Santo. La memoria religiosa è il 25 aprile, in occasione della ricorrenza del martirio. Nell'antica Repubblica di Venezia, tuttavia erano dedicati a san Marco anche il 31 gennaio, ricordo della traslazione a Venezia delle reliquie, e il 25 giugno, data del rinvenimento, nel 1094, del luogo in cui esse erano state occultate (secondo la leggenda, dentro un pilastro).”
    San Marco
    “San Marco Evangelista 25 aprile
    Ebreo di origine, nacque probabilmente fuori della Palestina, da famiglia benestante. San Pietro, che lo chiama «figlio mio», lo ebbe certamente con sè nei viaggi missionari in Oriente e a Roma, dove avrebbe scritto il Vangelo. Oltre alla familiarità con san Pietro, Marco può vantare una lunga comunità di vita con l'apostolo Paolo, che incontrò nel 44, quando Paolo e Barnaba portarono a Gerusalemme la colletta della comunità di Antiochia. Al ritorno, Barnaba portò con sè il giovane nipote Marco, che più tardi si troverà al fianco di san Paolo a Roma. Nel 66 san Paolo ci dà l'ultima informazione su Marco, scrivendo dalla prigione romana a Timoteo: «Porta con te Marco. Posso bene aver bisogno dei suoi servizi». L'evangelista probabilmente morì nel 68, di morte naturale, secondo una relazione, o secondo un'altra come martire, ad Alessandria d'Egitto. Gli Atti di Marco (IV secolo) riferiscono che il 24 aprile venne trascinato dai pagani per le vie di Alessandria legato con funi al collo. Gettato in carcere, il giorno dopo subì lo stesso atroce tormento e soccombette. Il suo corpo, dato alle fiamme, venne sottratto alla distruzione dai fedeli. Secondo una leggenda due mercanti veneziani avrebbero portato il corpo nell'828 nella città della Venezia. (Avvenire)
    Patronato: Segretarie
    Etimologia: Marco = nato in marzo, sacro a Marte, dal latino.
    Emblema: Leone Martirologio Romano: Festa di san Marco, Evangelista, che a Gerusalemme dapprima accompagnò san Paolo nel suo apostolato, poi seguì i passi di san Pietro, che lo chiamò figlio; si tramanda che a Roma abbia raccolto nel Vangelo da lui scritto le catechesi dell’Apostolo e che abbia fondato la Chiesa di Alessandria.”
    “Sabato 25 Aprile 2015 San Marco, Evangelista Dal Martirologio
    Festa di san Marco, Evangelista, che a Gerusalemme dapprima accompagnò san Paolo nel suo apostolato, poi seguì i passi di san Pietro, che lo chiamò figlio; si tramanda che a Roma abbia raccolto nel Vangelo da lui scritto le catechesi dell’Apostolo e che abbia fondato la Chiesa di Alessandria.”





    Sante Messe domenicali di Don Floriano Abrahamowicz:


    SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815
    http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php[/B]



    Da Agerecontra, da "Traditio" e da altri siti veneti sulle "PASQUE VERONESI" e su San Marco:



    Verona: 25 Aprile, S. Messa in onore di San Marco « www.agerecontra.it
    http://www.agerecontra.it/public/press40/?p=15821
    "Nell’ambito delle numerose e consuete iniziative commemorative dei caduti delle insorgenze anti-giacobine, il Comitato per la celebrazione delle Pasque Veronesi (Alloggio - Home page) ha organizzato una Santa Messa tradizionale presso la chiesa privata di Sant’Antonio di Villa bertoldi a Settimo di Pescantina (VR) per onorare la Festa di S. Marco Evangelista. Militi in divisa d’epoca, della Guardia Nobile veneziana e degli Schiavoni Dalmati hanno fieramente portato i gonfaloni della Serenissima e della città di Verona. Al termine della Santa Messa, spari a salve con fucili dell’epoca hanno salutato la splendida giornata al grido di VIVA SAN MARCO!"
    25 Aprile, San Marco Evangelista e presentazione del film ?Il Leone di Vetro? « www.agerecontra.it
    http://www.agerecontra.it/public/press40/?p=7234
    Santa Messa per San Marco a Verona « www.agerecontra.it

    http://www.agerecontra.it/public/press40/?p=7270


    Alloggio - Home page
    http://www.traditio.it/
    http://www.traditio.it/PASQUE%20VERO...ovit%C3%A0.htm
    LE PASQUE VERONESI
    “LE PASQUE VERONESI (17-25 aprile 1797).

    Col nome di Pasque Veronesi, per analogia con i Vespri Siciliani, fu chiamata l'insurrezione generale della città di Verona e del suo contado, scoppiata il 17 aprile 1797, lunedì dell'Angelo. Tra le innumerevoli insorgenze che dal 1796 al 1814 costellarono l'Italia e l'Europa occupate da Bonaparte e che esprimevano il rigetto da parte delle popolazioni dei falsi princìpi della rivoluzione francese, imposti con le baionette, la sollevazione di Verona è certamente la più importante in Italia, dopo la Crociata della Santa Fede del 1799, con la quale il Cardinale Fabrizio Ruffo di Calabria e i contadini del Mezzogiorno riconquistarono un intero Regno ai Borboni di Napoli.
    1 - Verona e la Serenissima (…)
    Francesco Mario Agnoli, Le Pasque Veronesi, Il Cerchio Iniziative Editoriali, Rimini 1998.
    Francesco Mario Agnoli, I processi delle Pasque Veronesi. Gl'insorti veronesi davanti al tribunale militare rivoluzionario francese (maggio 1797-gennaio 1798), Il Cerchio Iniziative Editoriali, Rimini 2002.”

    Pasque Veronesi 220° anniversario in piazza Erbe - L'Arena
    “Tra piazza Erbe e via Mazzanti si è rinnovato il rito delle Pasque Veronesi, 220° anniversario della rivolta cittadina contro l'invasore francese, il 21 aprile 1797. Con la rievocazione degli scontri tra i soldati Schiavoni veneziani (le truppe dalmatine) e i rivoluzionari francesi, che precedettero l'insurrezione delle Pasque Veronesi. Le celebrazioni proseguiranno domenica 23 aprile, sempre in piazza Erbe.”
    Turisti impazziti per la rievocazione delle Pasque Veronesi - Corriere del Veneto


    "IL LEONE DI SAN MARCO (ieri e oggi) - Venetèka
    Il leone di San Marco - VeneziaSi"
    25 Aprile San Marco
    "Santi e tradizioni venete
    EL 25 DE APRÌL FESTA DE SAN MARCO PARÒN
    San Marco è particolarmente caro alla Venetia, in quanto, mentre era in vita, ha iniziato l'opera di evangelizzazione delle genti venete. Egli è, assieme alla Vergine Maria, il protettore della fede e della sovranità veneta. A rappresentare l’Evangelista c’è un leone, secondo S. Girolamo (348-420 d. C.) perché il Vangelo inizia con la narrazione della "voce di colui che grida nel deserto" e cioè di Giovanni il Battista. Secondo altri sarebbe valida anche la spiegazione del paragone tra il ruggito del leone, che domina il verso degli altri animali, e la voce forte di Marco che proclama a tutti gli uomini che Gesù è figlio di Dio. Da allora il leone alato (simbologia presa dall’Apocalisse di Giovanni), con la spada, per separare il bene dal male ed arma di difesa, e munito di libro (a rappresentare la legge umana riferita a quella divina) è diventato l’emblema della Veneta Repubblica. Sul libro aperto è scritta la celebre frase: Pax Tibi Marce Evangelista Meus (Pace a Te Marco, Mio Evangelista), ossia la pace che Gesù è venuto a portare, tramite Marco, agli uomini è assurta a sostanza della civiltà della Serenissima.
    Delle quattro feste in suo onore oggi è rimasta solo quella del 25 aprile, data del martirio del Santo. Ai tempi della Repubblica San Marco si festeggiava anche l'otto ottobre, giorno della dedicazione della basilica nel 1094, il 31 gennaio giorno del trasporto del corpo (dies translationis corporis) da Alessandria d'Egitto a Venezia nel 828 m.v. ed il 25 giugno, dal1094 in cui avvenne il ritrovamento delle reliquie del Santo nella Basilica di S.Marco.
    Vari studiosi individuerebbero alcune testimonianze autobiografiche nel Vangelo di Marco. Il sunto del messaggio dell’Evangelista, proclamato dal centurione sotto la croce: “Veramente quest’uomo era figlio di Dio”, non sarebbe stato inserito a caso, ma farebbe riferimento alla testimonianza di quello stesso soldato una volta rientrato nella propria centuria ad Aquileia. Proprio in conseguenza di ciò si sarebbe formato ad Aquileia un piccolo nucleo cristiano per il quale San Pietro avrebbe inviato Marco a predicare alle genti venete. Nella vicenda del giovane avvolto in un lenzuolo che seguiva Gesù, mentre era arrestato, Marco è individuato nel “giovanetto… rivestito soltanto di un lenzuolo e lo fermarono, ma egli, lasciato il lenzuolo fuggì via nudo”. In un altro episodio Marco è identificato nel giovane ricco, il quale va incontro a Gesù pieno di buoni propositi e ligio ai comandamenti, “allora Gesù, fissatolo, lo amò, e gli disse: Una cosa sola ti manca: va’ vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi”.”


    25 aprile. Par tera, par mar, par San Marco - Co News
    “Scritto il 26/04/2016 alle 8:02 da Ilaria Maria Preti
    25 aprile. Par tera, par mar, par San Marco
    Venezia – Per la prima volta dopo 219 anni si è tornati a festeggiare, il 25 aprile, San Marco, a Venezia. L’ultima volta fu prima dell’invasione di Napoleone. Fino a ieri era in vigore il divieto di gridare viva San Marco e di mostrare il Leone. (…)
    Il 25 aprile 2016 è stata la prima volta, dopo 219 anni, che si è potuto festeggiare San Marco a Venezia, con i permessi comunali e regionali, prefettura e questura comprese, completamente in ordine. Gli altri anni si era sempre a rischio di arresto. Una folla immensa con tripudi di bandiere rosse e oro raffiguranti il Leone di San Marco ha invaso la piazza, e invaso i cuori, seguendo di poco le celebrazioni delle Pasque veronesi 2016 che hanno avuto altrettanto successo.
    Come a Verona la scorsa settimana, in piazza San Marco si è sentito riecheggiare il motto di Venezia: ” par terra, par mar, par San Marco!”.
    Il motto ricorda che i domini e la gloria di Venezia sono per la gloria di San Marco, sia quelli di terra sia quelli di mare. Un motto orgoglioso e romantico, come orgogliose e romantiche sono Venezia e la sua repubblica. La rievocazione storica è stata organizzata dall’associazione culturale Raixe Venete, e vi hanno partecipato tutti i movimenti culturali legati alla storia e al futuro della Serenissima.
    A Verona, per San Marco, alle 17, 30 si è tenuta la Messa cantata in rito romano antico, nella chiesa di sant’Antonio di Villa Bertoldi a Settimo Pescantina (Vr) all’interno delle iniziative del comitato per le Pasque Veronesi. Questa Messa interpreta l’animo profondamente religioso dei Veneti ed è un momento particolarmente commovente del saluto a San Marco, patrono principale di tutti i Domini Veneti, ed è stata celebrata da don Floriano Abrahamowicz in ricordo e onore dei caduti delle Pasque veronesi, l’insurrezione anti-napoleonica che iniziò il 17 aprile 1797 e si concluse, con la caduta della città, nel giorno di San Marco, il 25 aprile 1797. Assistere a quella Messa, ci sono andata l’anno scorso, è qualcosa che prende il cuore e non lo lascia più. Questo misto di spiritualità, di storia, di politica, di tradizione e progettazione del futuro è forse la caratteristica più forte del Veneto di oggi, oltre che di quello di ieri. Una repubblica che ha per simbolo la bandiera di un evangelista non può essere che così: profondamente spirituale, profondamente cristiana e profondamente pratica.
    Il 25 aprile è San Marco, patrono della città di Venezia e della Serenissima repubblica Veneta. Il leone è il simbolo dell’evangelista, ed è per questo che le insegne di Venezia lo riportano, in tutte le sue varianti, con i colori della città, rosso e oro. La bandiera del Veneto si chiama insegna marciana per questo motivo. (…)”





    "Buona festa di San Marco a tutti!"
    Associazione legittimista Trono e Altare: Buona festa di San Marco a tutti!
    http://associazione-legittimista-ita...rco-tutti.html




    Guéranger, L'anno liturgico - 25 aprile. San Marco Evangelista
    http://www.unavoce-ve.it/pg-25apr.htm




    Luca, Sursum Corda!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

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  9. #9
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    Lightbulb Re: 25 aprile: con San Marco, per San Marco

    25 APRILE 2018: FESTA di SAN MARCO EVANGELISTA…


    Guéranger, L'anno liturgico - 25 aprile. San Marco Evangelista
    http://www.unavoce-ve.it/pg-25apr.htm
    «25 APRILE SAN MARCO, EVANGELISTA.»




    Nono ed ultimo giorno della novena alla Madre del Buon Consiglio (dal 17 al 25 APRILE, il 26 APRILE è la FESTA), si possono recitare le “Piccole Litanie della Madonna del Buon Consiglio” (v. sul blog “Oratorio Sant'Ambrogio – Milano”) oppure la preghiera sotto riportata di Papa LEONE XIII, il quale fu colui che aggiunse alle litanie lauretane proprio l’invocazione Mater Boni Consilii…



    https://oratoriosantambrogiomilano.w...l-17-al-25-04/
    “Novena alla Madonna del Buon Consiglio- dal 17 al 25/04.
    Dal 17 al 25 aprile come novena alla Madonna M.B.C. si possono dire le seguenti litanie:
    Piccole Litanie della Madonna del Buon Consiglio.”



    "Santi e Modestia: PREGHIERA ALLA MADONNA DEL BUON CONSIGLIO di Papa LEONE XIII"
    Santi e Modestia: PREGHIERA ALLA MADONNA DEL BUON CONSIGLIO di Papa LEONE XIII
    http://santiemodestia.blogspot.it/20...-del-buon.html
    “PREGHIERA ALLA MADONNA DEL BUON CONSIGLIO di Papa LEONE XIII.”


    “Pascendi Dominici Gregis
    https://www.youtube.com/channel/UCo9...SfgXjCViAIOOqg
    ✞ Dal 17 al 25 Aprile: Novena alla Mater Boni Consilii - pdf. con istruzione e novena qui:
    https://drive.google.com/file/d/1o4T...dpaoMulUB/view




    SANTA MESSA celebrata da Don Floriano Abrahamovicz alla "Domus Marcel Lefebvre" di Paese (TV) alle ore 10.30 il 25 APRILE 2018, FESTA di SAN MARCO EVANGELISTA:


    «San Marco - Litanie maggiori
    https://www.youtube.com/watch?v=4JSoUGHCkD4
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
    SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815
    http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php »




    SANTE MESSE dei Sacerdoti dell’IMBC:


    Sante Messe - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

    S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

    «Per supplire alla mancanza di messe “non una cum” nella zona di Verona e di Vicenza, il nostro Istituto celebrerà la Santa Messa in provincia di VR, per ora in maniera occasionale. (…) presso:
    La sala polivalente di Villanova
    Piazza S. Benedetto, 1,
    37047 S. Bonifacio VR
    (Vicino all’abbazia di Villanova)
    Il luogo si trova vicino al casello dell’Autostrada A4 (Soave san Bonifacio).»




    https://www.SaintAmedee.ch
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf

    «Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
    25 avril : Saint Marc Évangéliste, Évêque d'Alexandrie (? 75) :: Ligue Saint Amédée
    “25 avril : Saint Marc Évangéliste, Évêque d'Alexandrie († 75).”
    http://liguesaintamedee.ch/applicati..._saintmarc.jpg









    www.sursumcorda.cloud
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
    “25 aprile. Il Leone evangelico, che vigila avanti al trono di Dio, insieme all'Uomo, al Bue, e all'Aquila, viene oggi festeggiato dalla santa Chiesa. È il giorno che vide Marco salire dalla terra al cielo, con la fronte cinta dalla duplice aureola dell'Evangelista e del Martire.
    La missione apostolica cominciò per Marco dopo la stesura del suo Vangelo. Il momento era giunto in cui l'Egitto, fonte di tutti gli errori, doveva ricevere la verità; la superba Alessandria avrebbe visto sorgere, tra le sue mura, la seconda Chiesa della cristianità, la seconda cattedra di Pietro. Marco era stato destinato, dal suo maestro, a compiere questa grande opera. Per mezzo della sua predicazione, la dottrina salvifica germogliò, fiorì, producendo il buon seme in questa terra infedele; e da allora l'autorità di Pietro si delineò, anche se in gradi diversi, nelle tre grandi città dell'Impero: Roma, Alessandria e Antiochia. Tu sei, o Marco, il Leone misterioso attaccato, insieme con l'Uomo, col Bue e con l'Aquila, al carro sul quale il Re dei re avanza alla conquista del mondo. Fin dall'antica Alleanza, Ezechiele ti vide nel cielo, e Giovanni, il profeta della nuova Legge, ti riconobbe presso il trono di Dio. Quale gloria è la tua! Storico del Verbo fatto carne, narrasti a tutte le generazioni ciò che gli dà diritto all'amore e all'adorazione degli uomini; la Chiesa s'inchina di fronte ai tuoi scritti e li dichiara ispirati dallo Spirito Santo.
    (di Dom Prosper Guéranger)”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...8c&oe=5B597F91





    “25 aprile 1918. Poiché a nulla valgono le decisioni umane, se non sono assecondate dalla grazia di Dio Onnipotente, invochiamo da Lui, con vive preghiere, che con celesti doni di sapienza illumini e diriga le nostre menti.
    Da Benedetto XV, In maximis.”






    Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale
    http://www.radiospada.org
    Edizioni Radio Spada - Home
    http://www.edizioniradiospada.com/
    https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
    “25 APRILE 2018: SAN MARCO, EVANGELISTA (Patrono delle Venezie).”

    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...4e&oe=5B645D59





    “Mattia Corvino re d’Ungheria
    https://www.radiospada.org/2018/04/v...-re-dungheria/
    Nota di Radio Spada; continua oggi, festa di san Marco Evangelista e Ottava di San Giuseppe, questa rubrica radiospadista che durerà sino al compimento dell’Ottava di Pentecoste, dedicata all’esercizio del cattolicesimo ilitare e ai grandi condottieri cattolici.”

    https://i2.wp.com/www.radiospada.org...pg?w=831&ssl=1





    “25 aprile 2018: Ottava di San Giuseppe, patrono della Chiesa universale.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...3b&oe=5B5088A3








    Mater Boni Consilii, ora pro nobis!!!
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  10. #10
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    Lightbulb Re: 25 aprile: con San Marco, per San Marco

    27 aprile 2018: oggi, dopo SAN GIORGIO e SAN MARCO, si festeggia SAN LIBERALE di ALTINO, PATRONO di TREVISO e CASTELFRANCO...
    27 aprile 2018: San Liberale, patrono di Treviso e Castelfranco Veneto
    ; SAN PIETRO CANISIO, teologo gesuita, confessore e Dottore della Chiesa…



    Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico
    http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm
    “San Pietro Canisio, confessore e dottore, 27 aprile.”




    SANTA MESSA celebrata da Don Floriano Abrahamovicz alla "Domus Marcel Lefebvre" di Paese (TV) il 25 APRILE 2018, FESTA di SAN MARCO EVANGELISTA, ed oggi 27 APRILE 2018, FESTA di SAN LIBERALE, patrono di Treviso e Castelfranco Veneto:


    «27 aprile, San Liberale, patrono di Treviso e Castelfranco Veneto
    https://www.youtube.com/watch?v=aQkc3TlFEHw
    San Marco - Litanie maggiori
    https://www.youtube.com/watch?v=4JSoUGHCkD4
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
    SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815
    SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815
    http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
    »


    SANTA MESSA alle ore 10.30 sempre a Paese (TV) ogni DOMENICA…


    SANTE MESSE dei Sacerdoti dell’IMBC:



    "Sante Messe - Sodalitium"
    Sante Messe - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/
    "S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
    S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

    https://oratoriosantambrogiomilano.wordpress.com/
    “Oratorio Sant'Ambrogio – Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11)”
    "Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara”
    https://www.youtube.com/channel/UCQZ...G-HXEQsb7zruAw
    “Sodalitium IMBC”
    https://www.youtube.com/user/sodalitium






    Ligue Saint Amédée
    http://liguesaintamedee.ch/
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf

    «Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
    https://liguesaintamedee.ch/saint-du...ierre-canisius
    “27 Avril : Saint Pierre Canisius, Docteur de l'Église, Patron secondaire du Diocèse de Lausanne, Genève et Fribourg (1521-1597).”
    http://liguesaintamedee.ch/applicati...e_canisius.jpg





    Saint Pierre Canisius, Docteur de l'Église
    http://sanctoral.com/fr/saints/image...e_canisius.jpg

















    www.sursumcorda.cloud
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
    «Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    27 aprile. Preghiera di San Pietro Canisio - Sacerdote della Compagnia di Gesù, Confessore e Dottore della Chiesa - per conservare la fede:
    https://www.sursumcorda.cloud/preghi...vera-fede.html
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...23&oe=5B565EF8
    “Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede (27.4 e 21.12)”





    https://www.sursumcorda.cloud/images...Involution.jpg





    https://www.sursumcorda.cloud/images...Involution.jpg






    “O Maria, Voi vi chiamate la madre della perseveranza. Questo gran dono per Voi si dispensa: a Voi lo domando, e per Voi lo spero.”»







    https://www.sursumcorda.cloud/sostie...mo-detail.html
    Catechismo sul Modernismo - Centro Studi Giuseppe Federici




    https://www.facebook.com/romancatholicsnonunacum/
    https://www.facebook.com/pietroferrari1973/




    https://forum.termometropolitico.it/...la-chiesa.html
    “Pietro Canisio, in olandese Pieter Kanijs, o Kanisius, o Kanijs, o Kanîs (Nimega, 8 maggio 1521 – Friburgo, 21 dicembre 1597), è stato il primo gesuita della provincia germanica. Nel 1925 è stato proclamato santo e dottore della Chiesa da papa Pio XI.”






    “Preghiera per conservare la vera Fede” di san Pietro Canisio S. J. (1521-1597), teologo gesuita olandese proclamato “Dottore della Chiesa” da Papa Pio XI nel 1925:



    NON POSSUMUS: San Pietro Canisio: "Ho in abominio Lutero, detesto Calvino, maledico tutti gli eretici"...

    https://www.corrispondenzaromana.it/...-la-vera-fede/

    «Professo davanti a Voi la mia fede. Padre e Signore del Cielo e della terra, mio Creatore e Redentore, mia forza e mia salvezza, che fin dai miei più teneri anni non avete cessato di nutrirmi col sacro pane della vostra Parola e di confortare il mio cuore. Affinché non vagassi errando con le pecore traviate che sono senza Pastore. Voi mi raccoglieste nel seno della vostra Chiesa; raccolto, mi educaste; educato, mi conservaste insegnandomi con la voce di quei Pastori nei quali volete essere ascoltato e ubbidito, come di persona, dai vostri fedeli.
    Confesso ad alta voce per la mia salvezza tutto quello che i cattolici hanno sempre a buon diritto creduto nel loro cuore. Ho in abominio Lutero, detesto Calvino, maledico tutti gli eretici; non voglio avere nulla in comune con loro, perché non parlano né sentono rettamente, e non posseggono la sola regola della vera Fede propostaci dall’unica, santa, cattolica, apostolica e romana Chiesa. Mi unisco invece nella comunione, abbraccio la fede, seguo la religione e approvo la dottrina di quelli che ascoltano e seguono Cristo, non soltanto quando insegna nelle Scritture ma anche quando giudica per bocca dei Concilii ecumenici e definisce per bocca della Cattedra di Pietro, testificandola con l’autorità dei Padri. Mi professo inoltre figlio di quella Chiesa romana che gli empii bestemmiatori disprezzano, perseguitano e abominano come se fosse anticristiana; non mi allontano in nessun punto dalla sua autorità, né rifiuto di dare la vita e versare il sangue in sua difesa, e credo che i meriti di Cristo possano procurare la mia o l’altrui salvezza solo nell’unità di questa stessa Chiesa.
    Professo con franchezza, con san Girolamo, di essere unito con chi è unito alla Cattedra di Pietro e protesto, con sant’Ambrogio, di seguire in ogni cosa quella Chiesa romana che riconosco rispettosamente, con san Cipriano, come radice e madre della Chiesa universale. Mi affido a questa Fede e dottrina che da fanciullo ho imparato, da giovane ho confermato, da adulto ho insegnato e che finora, col mio debole potere, ho difeso. A far questa professione non mi spinge altro motivo che la gloria e l’onore di Dio, la coscienza della verità, l’autorità delle Sacre Scritture canoniche, il sentimento e il consenso dei Padri della Chiesa, la testimonianza della Fede che debbo dare ai miei fratelli e infine l’eterna salvezza che aspetto in Cielo e la beatitudine promessa ai veri fedeli.
    Se accadrà che a causa di questa mia professione io venga disprezzato, maltrattato e perseguitato, lo considererò come una straordinaria grazia e favore, perché ciò significherà che Voi, mio Dio, mi date occasione di soffrire per la giustizia e perché non volete che mi siano benevoli quelle persone che, come aperti nemici della Chiesa e della verità cattolica, non possono essere vostri amici. Tuttavia perdonate loro, Signore, poiché, o perché istigati dal demonio e accecati dal luccichio di una falsa dottrina, non sanno quello che fanno, o non vogliono saperlo.
    Concedetemi comunque questa grazia, che in vita e in morte io renda sempre un’autorevole testimonianza della sincerità e fedeltà che debbo a Voi, alla Chiesa e alla verità, che non mi allontani mai dal vostro santo amore e che io sia in comunione con quelli che vi temono e che custodiscono i vostri precetti nella santa romana Chiesa, al cui giudizio con animo pronto e rispettoso sottometto me stesso e tutte le mie opere. Tutti i santi che, o trionfanti nel Cielo o militanti in terra, sono indissolubilmente uniti col vincolo della pace nella Chiesa cattolica, esaltino la vostra immensa bontà e preghino per me. Voi siete il principio e il fine di tutti i miei beni; a Voi sia in tutto e per tutto lode, onore e gloria sempiterna.»
    https://www.corrispondenzaromana.it/...-Canisio-1.jpg










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    «27 aprile 2018: San Pietro Canisio, confessore e dottore della Chiesa detto il "Martello del protestantesimo".
    Pietro Kanijs, latinizzato in Canisius e italianizzato in Pietro Canisio, nacque a Nimega, in Olanda, nel 1521
    , l'anno della ribellione del monaco agostiniano Martin Lutero. Suo padre era il borgomastro della città. Iniziò gli studi letterari per passare a quelli di diritto canonico e civile a Colonia, in un’atmosfera arroventata dalle lotte di religione scatenate da Lutero a causa della rottura con Roma, nella quale trascinò i paesi del Nord Europa. Canisio divenne un giovane e brillante avvocato, ma la sua chiamata era un’altra: proprio a Colonia, nel silenzio del monastero certosino gli era capitato tra le mani un opuscolo di Esercizi spirituali di sant´Ignazio di Lodola, che lo illuminarono e lo aiutarono a maturare la sua scelta, così lasciò la natale Nimega, per completare gli studi teologici a Magonza, una delle roccaforti del protestantesimo. Entrò quindi nella Compagnia di Gesù per difendere dai pulpiti il valore della tradizione cattolica. Nel 1549 insegna nella nuova università di Ingolstadt e nel 1556 diviene superiore della provincia religiosa dei gesuiti. Alla terza riapertura del concilio di Trento il cardinale Truchsess lo volle al suo seguito e il papa lo nominava suo consigliere. Nell´assise ecumenica Canisio si distinse per la profondità della sua cultura teologica, per la grande moderazione e per la capacità di mediare tra le varie correnti al fine di mantenere i dibattiti nella carità e nella conciliazione. Alla fine del concilio, Ignazio di Loyola lo chiamò in Italia, inviandolo prima a Messina per avviare un collegio di studi e quindi a Bologna dove conseguì il dottorato in teologia. Chiamato a ricoprire ruoli nella politica attiva della chiesa, si adoperò come legato papale all’accettazione e applicazione dei decreti emanati dal concilio tridentino da parte degli stati cattolici. In seguito alla sua dedizione alla Chiesa il papa san Pio V gli offrì la cattedra cardinalizia, che Pietro Canisio declinò preferendo ritirarsi in preghiera e penitenza nel convento di Friburgo, in Svizzera, dove il 21 dicembre 1597 morì. Fu canonizzato nel 1925 e nominato «dottore della chiesa», mentre la Chiesa di Germania già lo aveva affiancato come suo secondo apostolo accanto a san Bonifacio.
    Dagli "Scritti" di san Pietro Canisio, sacerdote
    …Tu conosci, Signore, in quanti modi e quante volte – in quello stesso giorno – mi hai affidato la Germania, per la quale in seguito avrei continuato ad essere sollecitato, per la quale avrei desiderato vivere e morire. Tu, alla fine, come se mi si aprisse il cuore del sacratissimo corpo, che mi sembrava di vedere davanti a me, mi hai comandato di bere a quella sorgente, invitandomi, per così dire, ad attingere le acque della mia salvezza dalle tue fonti, o mio Salvatore. Ed io desideravo ardentemente che fiumi di fede, di speranza e di carità di là si versassero in me. Avevo sete di povertà, di castità, di obbedienza e domandavo di essere da te tutto lavato, vestito e ornato. Quindi, dopo che avevo osato giungere al tuo cuore dolcissimo ed estinguere in esso la mia sete, tu mi promettevi una veste intessuta di tre parti, che potessero proteggere la nudità della mia anima e che fossero sommamente adatte a questa missione: erano la pace, l’amore e la perseveranza. Rivestito di questo indumento di salvezza, io avevo fiducia che niente mi sarebbe mancato, ma ogni cosa si sarebbe realizzata per la tua gloria.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...50&oe=5B6AAF43





    «[VITA EST MILITIA] Carlo III di Scozia
    https://www.radiospada.org/2018/04/v...iii-di-scozia/
    https://www.radiospada.org/2018/04/v...iii-di-scozia/
    Nota di Radio Spada; continua oggi, festa di san Pietro Canisio, questa rubrica radiospadista che durerà sino al compimento dell’Ottava di Pentecoste, dedicata all’esercizio del cattolicesimo ilitare e ai grandi condottieri cattolici.”
    https://i1.wp.com/www.radiospada.org...%2C1302&ssl=1»






    “IL 27 aprile 1605 muore Papa Leone XI de' Medici, eletto al Sommo pontificato il 5 aprile dello stesso anno.”
    “Il 27 aprile 1605, dopo brevissimo pontificato, muore Papa Leone XI de' Medici.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...9b&oe=5B4EC97D





    “Il 27 aprile 1672 Clemente X innalzava agli onori dei Beati Papa Pio V Ghislieri (1566-1572) difensore della Chiesa e della Cristianita dal pericolo interno degli eretici e dal pericolo esterno dei Maomettani.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...7c&oe=5B97C674





    "L’educazione dei fanciulli è del tutto trascurata o guastata da troppo effeminate cure" (Pio XI, Enc. Miserentissimus Redemptor, 8 maggio 1928)
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...2c&oe=5B662C4E





    «La fondamentale Enciclica sulla riparazione “Miserentissimus Redemptor” (a 90 anni dalla pubblicazione)
    https://www.radiospada.org/2018/04/l...pubblicazione/
    Si avvicina sempre più l’8 maggio 2018 in cui si compiono i novant’anni dell’Enciclica di Pio XI “MISERENTISSIMUS REDEMPTOR” sulla riparazione (necessaria a placare la giustizia divina per mezzo del Sacro Cuore di Gesù). Radio Spada in preparazione di questo importante anniversario ne propone il testo integrale [RS].
    LETTERA ENCICLICA “MISERENTISSIMUS REDEMPTOR” DEL SOMMO PONTEFICE PIO XI SULL’ATTO DI RIPARAZIONE AL SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ.»








    Il simbolo di Treviso e il suo patrono
    “Il simbolo di Treviso e il suo patrono
    San Liberale: il pagano convertito al cristianesimo, patrono di Treviso.
    Morto il 27 aprile del 437, i suoi resti si trovano tuttora nella cripta del Duomo di Treviso. Nato ad Altino, San Liberale è il santo protettore del capoluogo di Marca e di Castelfranco.
    Il simbolo di Treviso e il suo patrono.

    TREVISO Patrono del capoluogo di Marca e Castelfranco Veneto, San Liberale nacque ad Altino, nell'antica città romana posizionata tra Padova e Aquileia. Di ricca famiglia pagana, Liberale fin da giovane volle arruolarsi come soldato, convertitosi al cristianesimo con lo scopo di soccorrere i poveri e pregare, venne educato nella fede cristiana da Eliodoro, primo vescovo della città. Quando l'opposizione dei pagani e degli ariani, divenne insostenibile, Eliodoro decise di affidare la sua sede al vescovo Ambrogio, per ritirarsi poi nelle isole della laguna di Venezia. Dopo qualche tempo, preoccupato per l'incapacità di Ambrogio di fronteggiare pagani ed eretici, Liberale decise di intraprendere la ricerca di Eliodoro, chiedendo prima consiglio al Signore. Durante la preghiera nella cattedrale si addormentò e nel sonno gli apparve il suo angelo custode, che lo incoraggiò e gli preannunciò la vicina morte. Liberale decise così di recarsi a Castrazone, dove vi era una chiesa dedicata a S. Lorenzo, non trovando modo di raggiungere l'isola dove risiedeva Eliodoro, si fermò là conducendo vita eremitica. Colpito da grave malattia, dopo poco tempo, morí il 27 aprile del 437.
    Riconosciuto subito come santo, il suo corpo venne seppellito nella chiesa di S. Lorenzo entro un'arca marmorea, la leggenda afferma che in seguito alla sua morte, si verificarono episodi di miracoli. Il suo corpo, secondo fonti storiche, sarebbe stato portato a Treviso dagli abitanti di Altino nel 452 quando, sotto la minaccia degli Unni di Attila, si rifugiarono numerosi in quella città, nella cui diocesi restarono incorporati definitivamente anche Altino e il suo territorio. Intorno al VII sec. la sede vescovile passò a Torcello, dove vennero portati corpi di Liberale e degli altri martiri Teonisto, Tabra e Tabrata, per essere collocati in quella cattedrale. La presenza ed il culto di quei corpi santi a Treviso sono attestati, a cominciare dal 1082, da un crescendo di testimonianze monumentali ed archivistiche man mano che ci si avvicina alla fondazione, nel 1360 o nel 1365 della Confraternita di S. Liberale, da parte del beato Enrico di Treviso. I resti si trovano tuttora nella cripta del Duomo di San Pietro a Treviso.”
    http://1.citynews-trevisotoday.stgy....aleduomo-2.jpg








    http://santiebeati.it/immagini/Origi...450/30450B.JPG








    Luca, Sursum Corda!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

 

 
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