sarà anche assurda l'idea,ma grazie a Dio c'è chi pensa il contrario...http://www.corriere.it/Primo_Piano/E...sciopero.shtml
sarà anche assurda l'idea,ma grazie a Dio c'è chi pensa il contrario...http://www.corriere.it/Primo_Piano/E...sciopero.shtml
Originariamente Scritto da thematrix
29 Novembre 2005
L’Unione propone la tassa di successione per i miliardari per finanziare la riforma degli ammortizzatori sociali. Confronto sulla Legge 30
Flessibilità danese? Forse, ma l’articolo18 non si tocca
Libertà di licenziare? «Ma stiamo scherzando? Noi non toccheremo l’articolo 18, ce ne guardiamo bene». Tiziano Treu, senatore della Margherita ed ex ministro del Lavoro taglia corto. Per le politiche sull’occupazione «guardiamo al modello danese così come a quello svedese che sui licenziamenti ha norme rigorosissime». Nel programma dell’Unione non c’è e non ci sarà libertà di licenziare. «Chi afferma il contrario strumentalizza due volte. Perché Romano Prodi non ha detto nulla su questo argomento. E perché il nostro riferimento al modello scandinavo, non solo danese, viene fatto per dire che quei sistemi, altamente sociali, poggiano su decenni di ammortizzatori sociali, di servizi all’impiego, di formazione, per cui le persone si sentono protette, vivono la flessibilità senza traumi. Questo è il modello scandinavo: dire che è “libertà di licenziare” è un’inaccettabile caricatura».
«Flexicurity», quando nel lavoro la flessibilità sposa la sicurezza. Il connubio è di origine danese, appunto. In pratica si ha un mercato del lavoro estremamente flessibile, in entrata ma anche in uscita, accompagnato però da una forte protezione sociale che di fatto svuota di ogni significato il termine «precario». Basti pensare che chi perde il lavoro nel paese delle favole può contare su sussidi di disoccupazione che possono arrivare al 90% della retribuzione precedente per una durata massima di quattro anni. A giugno i responsabili del Lavoro della Margherita, Ds e Rifondazione (Treu, Damiano e Ferrero) andarono a conoscerlo da vicino. «Ma andammo anche in Svezia - precisa Treu - che in fatto di licenziamenti ha una legislazione molto rigorosa, come l’abbiamo noi. E se è vero che la Danimarca è in questo “più rilassata” non è vero che ha libertà di licenziare perché c’è un forte controllo sociale, ci sono i contratti collettivi e quindi gli imprenditori si guardano bene dal licenziare così come gli gira per la testa». È quindi un modello da importare? «È un’ispirazione. Ci vuole più sostegno sociale e a questo noi ci ispiriamo, il nostro programma parla di questo». Più ammortizzatori, più sevizi all’impiego, più formazione. «E non abbiamo alcuna intenzione di cambiare l’articolo 18. Cominciamo a fare gli ammortizzatori sociali invece di stare a sfrucugliare l’articolo 18».
La riforma degli ammortizzatori è necessaria, lo era anche quando al governo c’era il centrosinistra. Sarebbe costata, si diceva, 10mila miliardi di lire: «Questa è un'informazione inesatta. Il problema degli alti costi esisteva, ma non si fece anche perché si era rotto l’equilibrio nella coalizione una volta caduto Prodi». Il problema si ripropone, aggravato dalla legge 30. Come finanziarli? «C’è già una proposta di riforma degli ammortizzatori presentata dall’Ulivo in questa legislatura. Una riforma graduale che a regime avrebbe un costo di 3 miliardi di euro. La riprenderemo. E per la copertura andremo a cercare nelle rendite finanziarie e reintroducendo la tassa di successione per i miliardari».
Tornando alla «flexcurity» scandinava, Tiziano Treu fa notare che da quelle parti la legge 30 non c’è. «Non hanno queste norme superflessibili, la logica di quella legge va cambiata».
Cambiata o abrogata? Nell’Unione «il problema resta insoluto», risponde il responsabile lavoro dei Ds Cesare Damiano. Il tavolo per il programma del Lavoro che si è riunito ieri lo ha rinviato al «tavolo superiore». «Rimane aperto perché c’è chi come Prc e Comunisti Italiani chiede l’abrogazione e chi come noi, la Margherita e lo Sdi sostiene il superamento e la cancellazione delle forme più precarizzanti». Uno scoglio che tuttavia non ha impedito di licenziare un documento unitario, «un accordo su tutti i problemi del mercato del lavoro, del potere d’acquisto, della rappresentatività e degli ammortizzatori», dice Damiano. Conferma il responsabile Lavoro di Prc, Paolo Ferrero: «Discutiamo ancora sull’abrogazione o il superamento della legge, ma questo si accompagna ad un lavoro positivo su che cosa bisogna mettere al suo posto. È stato fatto un grande passo in avanti perché tutta l’Unione è d’accordo che bisogna ridurre le forme di precarietà del lavoro». Va da sé che la libertà di licenziare per Ferrero «è una sciocchezza, completamente inventata». «Noi abbiamo combattuto per difendere l’articolo 18 dall’attacco del governo Berlusconi - conclude Cesare Damiano -. E abbiamo fatto bene».
Felicia Masocco
Originariamente Scritto da maimaria
con master-in-tutto-non-sbaglio-mai non hai possibilità...ha sempre ragione lui...in ogni campo dall'ortofrutta alla telecinesi....però sei brava..lo hai fatto impappinare..si vede dall'aumento esponenziale durante la discussione degli errori di battitura
fa sempre la figura dell'insaccato (nel senso di salume)... ma imperterrito continua fino al ridicolo...che sia un legionario sotto contratto?
passerà la nottata.....
Intendevo una fonte alternativa seria...Originariamente Scritto da MrBojangles
Prima di fare il post precedente non avevo letto tutti gli interventi. Perciò mi correggo parzialmente. L'origine del 3d resta ridicola, perché l'"articolo" è davvero indecente, però alcuni interventi, anche di sostenitori del cdx, presentano spunti interessanti. Alcune cose di Ronnie che ho letto le ritengo valide, perché partono, infatti, dal presupposto che senza l'obiettivio di un sistema complesso di ammortizzatori sociali (anche un sistema di che garantisca l'accesso ai servizi legali, indirettamente, ne fa parte), con tutte le conseguenze che ciò comporta è impossibile anche solo cominciare una discussione sulla libertà di licenziare. Ma non sono assolutamente d'accordo con la riduzione delle garanzie contro l'evasione fiscale. La sua compressione è la chiave per la distribuzione delle risorse, per l'innesco di processi virtuosi e il sostegno all'efficienza delle imprese. Sistemi di ritenuta alla fonte o comunque di uso dei sistemi informatici per ridurre le possibilità di evasione attraverso l'integrazione di basi dati sono non solo un'esigenza per la lotta all'evasione fiscale, ma anche un servizio al contribuente che per calcolare e pagare il dovuto può essere liberato dal peso del fiscalista (anche quello è un costo. e quindi una tassa, e spesso inutile e improduttiva).
Io ...Originariamente Scritto da Flora
Ma Fede è serio, serissimo. Non conosco un caso più serio di beceraggine servile.Originariamente Scritto da Flora
Sì, ma tu fai sorridere di complicità, mentre Fede fa ghignare di disprezzo.Originariamente Scritto da MrBojangles
Il mio sogno è una riforma all'australiana,col calcio in culo al dipendente che finalmente diventa realtà: basta "giuste cause" che rendono i nostri datori di lavoro dei veri e propri schiavi,incatenati al mito di una presunta asimmetria (http://www.ragionpolitica.it/testo.2950.html)nei loro rapporti con i lavoratori;via libera ad una contrattazione individuale,che tenga conto del fatto che bisogni ed informazioni sono soggettivi e non esistono standard predefiniti buoni per tutti; basta con i sindacati che spadroneggiano e ci svuotano le tasche.E l'Australia decollerà mentre noi saremo ancora qui a parlare di diritti inesistenti come quello al lavoro,alla casa e via di delirio in delirio.