Di questi tempi ci si chiede molto se sia bigotto inginocchiarsi.
Vediamo un po' cosa ne pensavano alcuni scienziati.
L'articolo è tratto dalla rivista "Sacro Cuore" del Santuario dell'Opera Salesiana di Bologna, nel numero di novembre 2005.
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Quando Federico Ozanam arrivò a Parigi per compiere gli studi universitari aveva diciott'anni. Non era incredulo, ma la sua anima era in crisi.
Nel frastuono della metropoli francese, in mezzo a studenti spassosi, con davanti agli occhi tanti spettacoli di corruzione, sentiva la fede materna illanguidire e tremare come una fiammella, che sta per spegnersi.
Una sera entrò in una chiesa e scorse in ginocchio in un angolo un uomo, un vecchio che fervorosamente recitava il S. Rosario. S'avvicina e nella incerta penombra lo riconosce: Ampère, il grande Ampère, suo professore di università.
"Come?", pensa il giovane, "Ampère inginocchiato come una donna? Lui, famoso in tutto il mondo, con la corona in mano?". Quella visita lo commuove fin nel profondo dell'anima: una segreta forza gli piega le ginocchia sul pavimento di marmo, lui pure si mette con le mani giunte accanto al grande maestro: le preghiere gli sgorgano copiose dal cuore. Ormai on aveva più dubbi, non aveva più incertezze: era la vittoria della fede e dell'amore di Dio.
"L'esempio di Ampère -dirà poi frequentemente- su me ha fatto più che tutti i libri e tutte le prediche".
Ma l'influsso del buon esempio non si fermò in Ozanam. Da lui passò in altri giovani e da questi in altri ancora fino ai nostri tempi. Basta citare che le Società di S. Vincenzo de' Paoli fondate da Ozanam, che si sono estese in tutto il mondo e che compiono un immenso bene: sono il frutto di quel primo buon esempio del Prof. Ampère.
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La Francia e l'Italia del XVIII e XIX secolo avevano fior di scienziati cattolici praticanti e operosi (il matematico Augustine-Louis Cauchy, i fisici Alessandro Volta e Luigi Galvani, oltre ad altri) ma chissà come mai oggi non lo si fa sapere... forse non sta bene.
Vorrei essere bigotto come loro pur di avere il loro cervello.
Salutoni.