Si è conclusa l'esercitazione Nato in Sardegna che ha visto operare le forze armate di Italia,Francia,Grecia,America,Germania e Turchia. L'esercitazione rappresenta una risposta alle operazioni tenute ultimamente da Russia,Cina e India
Si è conclusa venerdì 14 ottobre, sulle coste meridionali della Sardegna, la maggiore esercitazione anfibia della NATO “Destined Glory (Loyal Midas) 2005”, destinata a verificare le capacità della componente marittima delle NATO Response Force (NRF). L’esercitazione aveva avuto inizio il 29 settembre con il concentramento delle Forze navali ed anfibie presso il Porto di Cagliari ed il successivo trasferimento della flotta nelle aree di mare, ove hanno avuto luogo le varie prove dell’esercitazione. L’esercitazione ha visto coinvolti più di 8.500 militari, 37 navi e 57 velivoli, appartenti a dieci Paesi della NATO, i quali hanno dato vita ad una complessa attività operativa tesa a collaudare ogni singolo aspetto dell’attività della Maritime Component. È toccato principalmente ai velivoli dell’Aeronautica Militare italiana, integrati dai colleghi delle Forze aeree tedesca, greca e turca, mettere alla prova le capacità della flotta navale di difendersi dalla minaccia aerea e quella di gestire le operazioni di supporto tattico alle operazioni navali (TASMO). Ad essere impegnati, con una media di una sortita al giorno, sono stati i “Tornado” IDS del 36° Stormo di Gioia del Colle e gli ETS del 50° Stormo di Piacenza, ed i velivoli “Ghibli” AMX del 32° Stormo di Amendola e del 51° Stormo di Istrana, ai quali sono state assegnate principalmente missioni di ricognizione e di attacco all’interno di pacchetti compositi (Composit Air Operation –COMAO) nei quali hanno operato anche i velivoli F-16 del 5° e del 37° Stormo con funzioni di scorta ed interdizione aerea. Da sottolineare anche l’apporto del 14° Stormo con i propri B707 T/T che ha garantito il rifornimento in volo per tutti gli assetti aerei, italiani e stranieri. Per le sue caratteristiche operative e d’impiego, è risultato di particolare importanza anche il ruolo giocato dai velivoli “Atlantic” del 41° Stormo e quelli del 23° Gruppo francese e del NAW-3 tedesco, anch’essi rischierati sulla stessa Base di Sigonella, dalla quale sono partiti anche i velivoli P-3 “Orion” della U.S. Navy. Tutti i velivoli italiani hanno operato dalle rispettive basi madre, ad eccezione di alcuni Tornado e Ghibli temporaneamente rischierati a Decimomannu, che hanno alternato le attività esercitative a favore della “Destined Glory” con quelle di addestramento presso il poligono di Capo Frasca. Il controllo tattico dell’attività aerea è stato assicurato dal CAOC 5 di Poggio Renatico(Fe), dal quale è stata gestita l’attività di controllo delle missioni offensive e difensive, effettuato dai controllori imbarcati sui velivoli AWACS E3-A della NATO ed E-3D inglesi, rischierati presso la Foward Operative Base (FOB) di Trapani Birgi. Dal punto di vista tecnico-logistico è da evidenziare il supporto fornito dall’Aeronautica a favore dei gruppi volo greci e turchi rischierati sulla base di Grazzanise, così come quello fornito dal Distaccamento Aeroportuale di Cagliari-Elmas, sul quale sono stati ubicati l’APIC (Allied Public Information Center), l’FLS (Foward Logistic Support), il VOB (Visitors Office Bureau) e la cellula della Sezione protocollo del COI, grazie ai quali è stato possibile gestire tutta la parte logistica ed amministrativa dell’intera esercitazione, oltre all’accredito delle personalità e dei media che, come in ogni esercitazione di vasta portata, hanno voluto seguire da vicino lo svolgimento delle operazioni.