E pensare che dal tempo di Platone scienziati e filosofi si sbattono tutta la vita per cercare di dare risposte ai grandi misteri dell'esistenza e della realtà che ci circonda. Esistono pile di libri difficilissimi su teorie che descrivono la realtà di fondo che il 90% della popolazione, ed è una stima generosa, nemmeno conosce di nome, o congetture che esplorano l'incomprensibile.
Beati voi invece che avete la verità in tasca, rivelata da un libro scritto da non si sa chi qualche millennio fa, la Bibbia per intenderci.
Che per carità, come metafore e allegorie per la vita terrena è molto ricca ed articolata, ma quando prova a descrivere la realtà dice esattamente quello che la gente sapeva al tempo in cui fu scritta: un sacco di stupidaggini.
Comunque suppongo debba essere soddisfacente avere la certezza che tutto il creato fili secondo una certa logica di cui si è padroni, io invece mi chiedo continuamente il significato della nostra esistenza, se ce ne sia uno, e cosa significhi essere, non solo per un organismo vivente, ma per lo spazio-tempo stesso, e penso mi riterrei assai soddisfatto se avessi l'assoluta incrollabile convinzione che il mondo gira un certo modo, che dopo la morte si va in paradiso, che è un luogo così simile alla terra, dove gli spiriti ancora sentono, pensano, vedono, comunicano fra loro ecc, sempre che ci si sia comportati bene, poi che questo "bene" vari a seconda delle epoche e dell'utilità del momento poco importa.
Proprio vero che nell'ignoranza si vive più felici, del resto è questo che la chiesa ha tentato di fare, ed ha fatto, per millenni, non è un caso che gli stati cattolici siano anche quelli dove più è stato difficile sradicare l'analfabetismo, nonostante l'ostinazione di questi cattivi stato moderni illuministi e secolarizzati...