Ville con piscina costruite senza licenza
Scoperte venti abitazioni irregolari nel Parco Sud. I proprietari sono rom. Aperta un'inchiesta per abusi edilizi

Le più chic hanno la piscina in giardino, la Jacuzzi in bagno, saloni da cinquanta metri quadri. All'esterno, architetture vagamente hollywoodiane, tetti spioventi, abbaini, porticati. Tutto abusivo, dal primo mattone all'ultima tegola. Venti ville, edificate dall'oggi al domani lungo la tangenziale, spuntano negli orti tra Baggio e Muggiano. Costruite di notte, senza permessi, senza uno straccio di concessione edilizia. Su un terreno che, in teoria, sarebbe protetto da un ferreo vincolo ambientale, quello del Parco agricolo Sud. Bisogna salire sul ponte che scavalca la tangenziale e guardarsi intorno, per scoprire la Milano degli scempi edilizi, identici a quelli che infestano le coste di Sicilia, Puglia, Calabria e Campania.
È una battaglia che dura da qualche anno, quella del comando di polizia locale di Baggio. Lotta da Don Chisciotte. Gli agenti, guidati dal commissario aggiunto Antonio Leone, perlustrano la zona, raccolgono segnalazioni, intervengono, sequestrano cantieri e materiali, mettono i sigilli agli scheletri di cemento, inviano montagne di carte in Procura, in Comune e alla Regione, pile di documenti e fotografie. Ma i lavori non si fermano. Perché la burocrazia ha i suoi tempi e per costruire una villa illegale, grande che sia, bastano pochi mesi. Una volta finita, arredata e abitata, buttarla giù diventa quasi impossibile.
Genesi degli ecomostri milanesi: famiglie di etnia rom, per la maggior parte composte da cittadini italiani, benestanti, ben inseriti (in zona raccontano che la figlia di un proprietario lavori in Regione), comprano uno o più orti. Il terreno non è edificabile. Ma il cantiere si mette in moto lo stesso: lavori di notte (a volte anche di giorno) nascosti dalla vegetazione, incuranza completa dell'intervento della polizia locale. I sigilli? Ignorati. Ordinanze di demolizione del sindaco? Ricorso al Tar. Trucchi e trucchetti, per guadagnare il tempo necessario a ultimare le costruzioni. Dopo di che i proprietari hanno la ragionevole certezza di possedere una casa, pur se del tutto illegale. Delle venti ville abusive (ma il numero può variare da un mese all'altro) di Baggio- Muggiano, la metà è sottoposta a procedimento giudiziario.
Per abuso edilizio non si può arrestare, ma per violazione dei sigilli sì. A gennaio scorso, per questo, un commerciante di 39 anni è finito a San Vittore. Nei mesi successivi sono stati arrestati altri due proprietari. Ora vivono nella roulotte accanto alla propria villa.
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