Un mio articolo sul Graduale Romanum da San Pio X a Paolo VI
http://www.politicaonline.net/forum/...hreadid=185605
Un mio articolo sul Graduale Romanum da San Pio X a Paolo VI
http://www.politicaonline.net/forum/...hreadid=185605
La storia del Canto Gregoriano è estremamente complessa. Un mio sacerdote studioso di cose antiche mi ha donato la raccolta degli antichi canti "Romanae Ecclesiae" - proprio in senso locale - ove si trovano proprio i primi canti in greco cantati in stile bizantino, i momenti del passaggio, ed il primo gregoriano.
L'anti co canto gregoriano era scritto indicando solo l'altezza, così come fa il canto bizantino che non ha nemmeno il tetragramma, ma il sistema a rtigo unico usato anticamente anche ilm occidente.
Credo che i Corali a cui ti riferisci (San Gallo etc.) siano nati dalla necessità di un canto che, da solista che era in origine (come il Bizantino) dove, a parte alcuni Ipofoni (ritornelli) , un cantore canta l'intero pezzo e il coro fa Iso. In quest'ultimo caso serve solo l'altezza perchè la bravura del cantore sta proprio nel "mettere di suo" quello che la notazione scritta non dice. Per questo si dice di San Giovanni Kucuzelis che la Deipara si rallegrava quando le sentiva cantare! L'intonazione del suo canto era essa stessa perfetta laude.
Ma una volta che il Gregoriano è divenuto corale nessuno puo "metterci di suo", ne deriverebbe una babilonia anzichè l'armonia del canto liturgico. Così, come si è preso oggi anche in Russia e altrove, si scrive tutto e si canta tutto.
Una sola domanda, da inesperto di cose musicali: non converrebbe allora usare la notazione moderna? Che vantaggio porta mantenere quella neumatica, oltre che l'attaccamento alla Tradizione?
Grazie per l'ottimo intervento. Rispondo all'ultima domanda. Io ho anche le trascrizioni in notazione moderna (io stesso ne ho fatte parecchio ad uso dei miei cantori) ma, mi creda, è meglio insegnare la lettura dei neumi (per chi non sa leggere la musica è anche più facile della musica "mensurata").
Come dicevo all'amico Guelfo, la lettura di tre notazioni sovrapposte (come nel Graduale Triplex) è un ottimo strumento; richiede un pò di studio zelante ma offre tante soddisfazioni.
La traduzione nella semiografia musicale moderna comporterebbe, a mio giudizio (condiviso da tutti), un impoverimento. [Per andare OT: perchè tradurre la Messa quando basta insegnare il latino alla gente? ]
Posso sottoporre anche a Lei la stessa domanda che ponevo a Guelfo nel 3d di cui sopra?