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  1. #31
    28 de Abrili - Juventudi Sarda
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    Casteddu - SRDN - «Custa pòpulos est s'ora de estirpare sos abusos! A terra sos malos usos, a terra su dispotismu! Gherra gherra a s'egoismu e gherra a sos opressores! Custos tirannos minores est pretzisu umiliare!»
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    Predefinito Re: Re: menzogne sioniste

    In Origine postato da Lutzianu
    va be supponiamo che siano ricostruzioni o balle, ma vuoi negare il fatto che il baath è complice dell'eccidio dei curdi ?

    vuoi negare il fatto che il panarabismo estremo vuole negare le differenze esistenti nei paesi arabi per formare un unica nazione araba e quindi annullare le differenze (proprio come fece saddam in iraq)?

    Le differenze possono anche esserci fra gli arabi, ma sempre stando dentro ad un'unica nazionalità. L’unificazione politica della nazione araba è una causa legittima e sacrosanta, non essendo gli attuali stati altro che il frutto della criminale spartizione di questa grande e nobile nazione da parte del colonialismo europeo.
    Condannare ciò sarebbe come condannare un Giudicato di Arborea che tenta di riunificare la Sardegna o un Brancaleone che tenta di riconquistare Alghero.
    Una entità nazionale, così come ha il diritto di lottare per l’indipendenza qualora sia oppressa da un altro stato nazionale, ha il diritto di lottare per la propria unità qualora sia inutilmente, anzi, nocivamente spezzetata in più stati.

    Tutta un’altra questione è, come già detto, quella curda: questa è una nazionalità differente da quella araba, pieno appoggio quindi alla lotta per l’indipendenza contro l’oppressore, turco, arabo o persiano che sia.

    In Origine postato da Lutzianu
    non dico che tutto il panarabismo sia riconducibile a tale matrice. anzi, come movimento anticolonialista il panarabismo aveva tante ragioni di esistere. ma certo non in funzione della distruzione di israele. questo è il punto. se tu mi chiami sionista solo perchè sono contrario alla distruzione di israele.. allora andiamo bene.
    Il sionismo questo è. Ed è ben diverso dall’essere "antisemiti" o come hai detto prima "filo-nazisti".
    Tu usi espressioni forti e, se vuoi, violente come "distruzione di Israele", ma il sentimento antisionista sta semplicemente nel non accettare uno stato che è (questo si) razzista nelle fondamenta e negli stessi principi su cui fonda la propria esistenza. O uno stato che si proclama non di un popolo o di una nazione ma di una religione e che quindi caccia tutti gli individui di religione diversa non è razzista di principio?

    Ciò in cui, sempre a mio modesto parere, dovrebbe auspicare ogni sincero democratico sta in uno stato palestinese (esteso su tutto l'attuale territorio di Israele) che sia laico, nè "stato degli ebrei" nè dei "stato dei musulmani", ma in cui ebrei, musulmani, cristiani, atei ecc. possano pacificamente convivere a prescindere dal credo religioso.
    Una Palestina che, tornando al discorso del panarabismo, possa in un ulteriore futuro prendere parte a una confederazione, federazione o vero e proprio stato unitario arabo, che sia naturalmente anche questo laico, nè stato dei musulmani nè stato degli ebrei, ma stato degli arabi di ogni credo religioso.

    Contro ogni razzismo e imperialismo! Nazista, statunitense o sionista che sia!
    SOTZIALISMU! INDIPENDENTZIA!

  2. #32
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    Predefinito

    Sono molto scettico riguardo alla ideologia del panarabismo. Mi chiedo quanto trovi rispondenza nella realtà storica e sociale e quanto sia mistificazione di comodo, funzionale a determinati tentativi "egemonici" tra stati limitrofi.

    Devo dire inoltre che trovo il paragone con il glorioso regno di Mariano IV veramente troppo disinvolto storicamente, comunque forzatissimo per numerose ragioni (in primis, unificare la nostra piccola isola sarebbe come imporre l'unità panaraba a svariati milioni di persone? ma non soffermiamoci...).

    Segnalo qui sotto parte di un articolo tratto da www.aljazira.it (a proposito, grazie Iolao per avermi segnalato un punto di vista interessante) che si distingue per un approccio spassionato, pieno di chiaro buonsenso relativamente al mito della (unica) nazione araba, e non solo.


    Spostiamoci ora dalla “Umma islamica” alla “Nazione araba”. Qui vediamo un’immagine, diversa dall’altra in un punto, e concordante con la precedente per tanti altri. Gli arabi parlano una sola lingua ovvero diversi dialetti di una sola lingua. Possiamo, dunque, parlare di una cultura araba comune. Ma gli arabi, oltre ciò, sono diversi in tutto: ogni popolo arabo ha la propria storia, il proprio stile di vita, il proprio grado di crescita, la propria economia indipendente, i propri interessi, il proprio governo, la propria politica e i propri rapporti con il mondo esterno.



    Un tempo pensavamo che la cultura comune fosse sufficiente ad indicare l’unità della nazione araba. Ma ciò non era che una illusione perché la cultura è il lato debole mentre gli interessi effettivi influiscono sulla cultura di ogni regione araba caratterizzandola con elementi locali più di quanto la cultura comune abbia potuto influire, sinora, sugli interessi portandoli verso una piattaforma comune.



    Noi non siamo una scoperta in tutto ciò. La Germania, l’Austria e la Svizzera parlano la stessa lingua ma sono nazioni diverse. Inglesi, americani, canadesi, australiani, nigeriani e indiani parlano l’inglese ma non sono una sola nazione. Tutta l’America latina parla spagnolo ma Cuba è Cuba, il Messico è il Messico, l’Argentina è l’Argentina.



    Nel XX secolo non abbiamo mai smesso di parlare di Nazione araba, di Rivoluzione araba, di Unione araba. Ma sinora non abbiamo ancora capito se questi discorsi avevano un che di serio o se a questi slogan c’è qualcuno che crede realmente. In realtà noi ogni giorno vediamo un nuovo motivo che ci porta a dubitare della veridicità di questi slogan e ci spinge a rivederli alla luce delle esperienze fallimentari per le quali sono passati. Gli sforzi fatti per realizzare questi ideali non hanno dato i frutti sperati né per colpa dei sionisti né per colpa del colonialismo come ad alcuni piace dire. Ma perché gli arabi, molto semplicemente, rappresentano numerose comunità nazionali diverse e non un’unica nazione.



    Non vi è dubbio che gli arabi possano solidarizzare e sostenersi a vicenda nell’affrontare l’arretratezza, il sionismo e il colonialismo. Così come possono insieme sostenere la Lega araba ampliandone le competenze e trasformandola in ente unificatore nel vero senso della parola come hanno fatto gli europei. Ma gli arabi non sono convinti della solidarietà e così hanno preteso che i loro popoli, diversi tra loro, rappresentassero una sola nazione volendo creare un’unione impossibile e non necessaria. Ma alla fine non hanno né realizzato unità né unione.



    Ciononostante gli arabi hanno continuato ad innalzare gli slogan della rivoluzione. Il motivo è chiaramente che gli slogan rivoluzionari e specialmente quelli impossibili da realizzare danno ai governanti avventurosi la possibilità di posticipare tutto. La gente chiede libertà ma questa deve aspettare perché nessuna voce deve innalzarsi al di sopra di quella della rivoluzione; la gente chiede sicurezza, lavoro, sviluppo, abitazioni, assistenza sociale. Ma la battaglia ha imposto a tutte queste richieste di aspettare. Insomma, gli slogan del nazionalismo arabo non sono stati che maschere false sui volti dei tiranni.



    tradotto da Marco Hamam

    da al-Ahram dell’11 febbraio 2004Spostiamoci ora dalla “Umma islamica” alla “Nazione araba”. Qui vediamo un’immagine, diversa dall’altra in un punto, e concordante con la precedente per tanti altri. Gli arabi parlano una sola lingua ovvero diversi dialetti di una sola lingua. Possiamo, dunque, parlare di una cultura araba comune. Ma gli arabi, oltre ciò, sono diversi in tutto: ogni popolo arabo ha la propria storia, il proprio stile di vita, il proprio grado di crescita, la propria economia indipendente, i propri interessi, il proprio governo, la propria politica e i propri rapporti con il mondo esterno.



    Un tempo pensavamo che la cultura comune fosse sufficiente ad indicare l’unità della nazione araba. Ma ciò non era che una illusione perché la cultura è il lato debole mentre gli interessi effettivi influiscono sulla cultura di ogni regione araba caratterizzandola con elementi locali più di quanto la cultura comune abbia potuto influire, sinora, sugli interessi portandoli verso una piattaforma comune.



    Noi non siamo una scoperta in tutto ciò. La Germania, l’Austria e la Svizzera parlano la stessa lingua ma sono nazioni diverse. Inglesi, americani, canadesi, australiani, nigeriani e indiani parlano l’inglese ma non sono una sola nazione. Tutta l’America latina parla spagnolo ma Cuba è Cuba, il Messico è il Messico, l’Argentina è l’Argentina.



    Nel XX secolo non abbiamo mai smesso di parlare di Nazione araba, di Rivoluzione araba, di Unione araba. Ma sinora non abbiamo ancora capito se questi discorsi avevano un che di serio o se a questi slogan c’è qualcuno che crede realmente. In realtà noi ogni giorno vediamo un nuovo motivo che ci porta a dubitare della veridicità di questi slogan e ci spinge a rivederli alla luce delle esperienze fallimentari per le quali sono passati. Gli sforzi fatti per realizzare questi ideali non hanno dato i frutti sperati né per colpa dei sionisti né per colpa del colonialismo come ad alcuni piace dire. Ma perché gli arabi, molto semplicemente, rappresentano numerose comunità nazionali diverse e non un’unica nazione.



    Non vi è dubbio che gli arabi possano solidarizzare e sostenersi a vicenda nell’affrontare l’arretratezza, il sionismo e il colonialismo. Così come possono insieme sostenere la Lega araba ampliandone le competenze e trasformandola in ente unificatore nel vero senso della parola come hanno fatto gli europei. Ma gli arabi non sono convinti della solidarietà e così hanno preteso che i loro popoli, diversi tra loro, rappresentassero una sola nazione volendo creare un’unione impossibile e non necessaria. Ma alla fine non hanno né realizzato unità né unione.



    Ciononostante gli arabi hanno continuato ad innalzare gli slogan della rivoluzione. Il motivo è chiaramente che gli slogan rivoluzionari e specialmente quelli impossibili da realizzare danno ai governanti avventurosi la possibilità di posticipare tutto. La gente chiede libertà ma questa deve aspettare perché nessuna voce deve innalzarsi al di sopra di quella della rivoluzione; la gente chiede sicurezza, lavoro, sviluppo, abitazioni, assistenza sociale. Ma la battaglia ha imposto a tutte queste richieste di aspettare. Insomma, gli slogan del nazionalismo arabo non sono stati che maschere false sui volti dei tiranni.


    Spostiamoci ora dalla “Umma islamica” alla “Nazione araba”. Qui vediamo un’immagine, diversa dall’altra in un punto, e concordante con la precedente per tanti altri. Gli arabi parlano una sola lingua ovvero diversi dialetti di una sola lingua. Possiamo, dunque, parlare di una cultura araba comune. Ma gli arabi, oltre ciò, sono diversi in tutto: ogni popolo arabo ha la propria storia, il proprio stile di vita, il proprio grado di crescita, la propria economia indipendente, i propri interessi, il proprio governo, la propria politica e i propri rapporti con il mondo esterno.



    Un tempo pensavamo che la cultura comune fosse sufficiente ad indicare l’unità della nazione araba. Ma ciò non era che una illusione perché la cultura è il lato debole mentre gli interessi effettivi influiscono sulla cultura di ogni regione araba caratterizzandola con elementi locali più di quanto la cultura comune abbia potuto influire, sinora, sugli interessi portandoli verso una piattaforma comune.



    Noi non siamo una scoperta in tutto ciò. La Germania, l’Austria e la Svizzera parlano la stessa lingua ma sono nazioni diverse. Inglesi, americani, canadesi, australiani, nigeriani e indiani parlano l’inglese ma non sono una sola nazione. Tutta l’America latina parla spagnolo ma Cuba è Cuba, il Messico è il Messico, l’Argentina è l’Argentina.



    Nel XX secolo non abbiamo mai smesso di parlare di Nazione araba, di Rivoluzione araba, di Unione araba. Ma sinora non abbiamo ancora capito se questi discorsi avevano un che di serio o se a questi slogan c’è qualcuno che crede realmente. In realtà noi ogni giorno vediamo un nuovo motivo che ci porta a dubitare della veridicità di questi slogan e ci spinge a rivederli alla luce delle esperienze fallimentari per le quali sono passati. Gli sforzi fatti per realizzare questi ideali non hanno dato i frutti sperati né per colpa dei sionisti né per colpa del colonialismo come ad alcuni piace dire. Ma perché gli arabi, molto semplicemente, rappresentano numerose comunità nazionali diverse e non un’unica nazione.



    Non vi è dubbio che gli arabi possano solidarizzare e sostenersi a vicenda nell’affrontare l’arretratezza, il sionismo e il colonialismo. Così come possono insieme sostenere la Lega araba ampliandone le competenze e trasformandola in ente unificatore nel vero senso della parola come hanno fatto gli europei. Ma gli arabi non sono convinti della solidarietà e così hanno preteso che i loro popoli, diversi tra loro, rappresentassero una sola nazione volendo creare un’unione impossibile e non necessaria. Ma alla fine non hanno né realizzato unità né unione.



    Ciononostante gli arabi hanno continuato ad innalzare gli slogan della rivoluzione. Il motivo è chiaramente che gli slogan rivoluzionari e specialmente quelli impossibili da realizzare danno ai governanti avventurosi la possibilità di posticipare tutto. La gente chiede libertà ma questa deve aspettare perché nessuna voce deve innalzarsi al di sopra di quella della rivoluzione; la gente chiede sicurezza, lavoro, sviluppo, abitazioni, assistenza sociale. Ma la battaglia ha imposto a tutte queste richieste di aspettare. Insomma, gli slogan del nazionalismo arabo non sono stati che maschere false sui volti dei tiranni.

    (nota mia: do you remember Gheddafi?)
    Il liberalismo è la suprema generosità.

  3. #33
    w i punkillonis
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    In Origine postato da Ortega
    Sono molto scettico riguardo alla ideologia del panarabismo. Mi chiedo quanto trovi rispondenza nella realtà storica e sociale e quanto sia mistificazione di comodo, funzionale a determinati tentativi "egemonici" tra stati limitrofi.



    (nota mia: do you remember Gheddafi?)
    Guarda arrubia da buon comunista vorrebbe un indipendentismo universale ed ecumenico... e anche secondo me il paragone con Mariano è veramente una bestemmia!!!

    comunque sia la cosa curiosa, o meglio il dato storico curioso e che quando mussolini strizzava l'occhio agli arabi e poi si dichiaro antisemita questi si dissero: ma un attimo non siamo semiti anche noi? e lui rispose: si ma voi siete la razza superiore dell'islam! 2300 cavalieri arabi combatterono al fianco di Hitler. questa è storia.

    Quando Hitelr promulgò le leggi razziali i capi di stato e gli intelletuali arabi gli mandarono delle lettre di complimenti. Hitler dichiarò poi che la religione mussulmana era superiore alla cristiana.

    questa è la storia, riguardo a saddam sinceramente che fosse amico di tizio o di caio non fà nessuna differenza era undittatore messo lì dagli stati uniti per frenare le riforme e la strada verso la democratizzazione di un paese arabo. è rimasto un dittatore anche quando era nemico degli usa e scambiava petrolio con i francesi e con il figlio di Koffi Annan (attualmente inquisito).

    i dittatori non sono mai una bella cosa.


  4. #34
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    In Origine postato da Lutzianu


    comunque sia la cosa curiosa, o meglio il dato storico curioso e che quando mussolini strizzava l'occhio agli arabi e poi si dichiaro antisemita

    questi si dissero: ma un attimo non siamo semiti anche noi? e lui rispose: si ma voi siete la razza superiore dell'islam! 2300 cavalieri arabi combatterono al fianco di Hitler. questa è storia.

    Quando Hitelr promulgò le leggi razziali

    i capi di stato e gli intelletuali arabi gli mandarono delle lettre di complimenti.

    Hitler dichiarò poi che la religione mussulmana era superiore alla cristiana.


    :mad:
    Degno di Luttwak e di Magdi Allam, non c'è che dire.

    "Arabi = il male ontologicamente nazista".

    Prova ne sia la "brillante" ricostruzione storica da te compiuta.

    Semplicemente abominevole. Indegno.

  5. #35
    w i punkillonis
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    In Origine postato da Iolao
    Degno di Luttwak e di Magdi Allam, non c'è che dire.

    "Arabi = il male ontologicamente nazista".

    Prova ne sia la "brillante" ricostruzione storica da te compiuta.

    Semplicemente abominevole. Indegno.
    a differenza tua io parto da dei dati storici.
    tu invece mi metti in bocca parole mai dette come "Arabi = il male ontologicamente nazista".

    ti viene cosi difficile ammettere che ci fù una parte degli intelletuali arabi che vide di buon occhio il nazismo? a me non sembra così scandaloso visto che Hitler comunque era il nemico dei francesi e degli inglesi, ossia il nemico dei loro colonizzatori.

    I popoli arabi hanno una civiltà, una cultura e una storia di tutto rispetto; quando, nel medioevo il più acculturato sapeva a mala pena leggere, gli arabi avevano una cultura molto superiore.

    come vedi non ho nessun pregiudizio verso gli arabi... capisco che tu la voglia buttare così....

    io ho dei pregiudizi e meglio dei forti dubbi sui movimenti panarabisti e nazionalisti nati tra la prima e la seconda guerra mondiale.

    inoltre IO ho conosciuto e sono amico di molti palistenisi, alcuni dei quali facevano politica attiva all'università di XXXX e si riunivano intorno ad un personaggio di spicco amico di XXXX: meglio non fare nomi.

    condividevo la loro lotta ma dopo averli visti dare la caccia a ragazzi di religione ebraica solo perchè tali...

    ricordo ancora la loro tristezza e le loro facce sconsolate dopo l'11 settembre. Le vere vittime politiche sono proprio loro. Nessuno gli voleva più affitare una stanza ed erano fortemente discriminati.

    Con alcuni di loro sono ancora in contatto ma ho preso le distanze perchè non approvavo i loro metodi.

    detto questo, pensala come vuoi, ma non mi attribuire frasi o pensieri che non ho mai detto, ne pensato.
    grazie.

  6. #36
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    In Origine postato da Lutzianu
    a differenza tua io parto da dei dati storici.
    tu invece mi metti in bocca parole mai dette come "Arabi = il male ontologicamente nazista".

    ti viene cosi difficile ammettere che ci fù una parte degli intelletuali arabi che vide di buon occhio il nazismo? a me non sembra così scandaloso visto che Hitler comunque era il nemico dei francesi e degli inglesi, ossia il nemico dei loro colonizzatori.

    I popoli arabi hanno una civiltà, una cultura e una storia di tutto rispetto; quando, nel medioevo il più acculturato sapeva a mala pena leggere, gli arabi avevano una cultura molto superiore.

    come vedi non ho nessun pregiudizio verso gli arabi... capisco che tu la voglia buttare così....

    io ho dei pregiudizi e meglio dei forti dubbi sui movimenti panarabisti e nazionalisti nati tra la prima e la seconda guerra mondiale.

    inoltre IO ho conosciuto e sono amico di molti palistenisi, alcuni dei quali facevano politica attiva all'università di XXXX e si riunivano intorno ad un personaggio di spicco amico di XXXX: meglio non fare nomi.

    condividevo la loro lotta ma dopo averli visti dare la caccia a ragazzi di religione ebraica solo perchè tali...

    ricordo ancora la loro tristezza e le loro facce sconsolate dopo l'11 settembre. Le vere vittime politiche sono proprio loro. Nessuno gli voleva più affitare una stanza ed erano fortemente discriminati.

    Con alcuni di loro sono ancora in contatto ma ho preso le distanze perchè non approvavo i loro metodi.

    detto questo, pensala come vuoi, ma non mi attribuire frasi o pensieri che non ho mai detto, ne pensato.
    grazie.

    Non fare la vittima: ti esprimi in termini provocatori, generalizzanti e ambigui.

    Io non ho nessun timore ad ammettere che alcuni intellettuali durante la seconda guerra mondiale abbiano accettato il corteggiamento di italiani e tedeschi(soprattutto questi ultimi) in chiave , per loro, puramente anti-britannica ed anti-francese. Certo quegli intellettuali nulla sapevano e potevano sapere dell'Olocausto.
    Certo il fenomeno non è mai andato oltre le "simpatie" in chiave anti-britannica e anti-francese! Mai!
    Potrei andare in India, nello stesso periodo, per ritrovare il medesimo fenomeno.
    Quanto ai "combattenti arabi", io credo tu ti riferisca ai bosniaci, "mussulmani", gli unici -del tutto europei- ad avere aderito ad un reparto tedesco. Non arabi, quindi. A meno di non intendere la religione come fattore caratterizzante dal punto di vista etnico...

    Sul Ba'ath: dovresti informarti meglio circa la figura di Zaki El-Arsuzi (fondamento della nazione araba: la lingua e la cultura, non la religione, non il confessionalismo). Dovresti distinguere il Ba'ath dalla Lega di Azione nazionalista fondata nel 1933. Mentre il Ba'ath nasce nominalmente nel 1943, sviluppandosi di fatto solo dopo la seconda guerra mondiale su coordinate ideologiche improntate al socialismo anticolonialista.
    Diciamo che l'esempio di Guardia Arrubia è calzante: voler riunire la nazione araba è come voler riunire una eventuale nazione sarda divisa in quattro giudicati distinti. Poi ognuno è libero di dire, scrivere e pensare quello che vuole.
    Ma è altrettanto libero di sentirsi dire che è un ignorante e , consapevole o meno, sostenitore di tesi impugnate dai peggiori razzisti di oggi .

    Mi spiace per i tuoi amici palestinesi. Mi spiace per loro, che hanno un amico che va a dipingerli su dei forum come dei fanatici "picchiatori".
    Te lo pago io il biglietto per la Palestina. Siccome sei un ragazzo intelligente (perchè lo sei) ti basterà una settimana per comprendere la disperazione di chi subisce un olocausto da 40 anni.

    Senza acrimonia.

  7. #37
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    In Origine postato da Iolao
    Non fare la vittima: ti esprimi in termini provocatori, generalizzanti e ambigui.

    Io non ho nessun timore ad ammettere che alcuni intellettuali durante la seconda guerra mondiale abbiano accettato il corteggiamento di italiani e tedeschi(soprattutto questi ultimi) in chiave , per loro, puramente anti-britannica ed anti-francese. Certo quegli intellettuali nulla sapevano e potevano sapere dell'Olocausto.
    Certo il fenomeno non è mai andato oltre le "simpatie" in chiave anti-britannica e anti-francese! Mai!
    Potrei andare in India, nello stesso periodo, per ritrovare il medesimo fenomeno.
    Quanto ai "combattenti arabi", io credo tu ti riferisca ai bosniaci, "mussulmani", gli unici -del tutto europei- ad avere aderito ad un reparto tedesco. Non arabi, quindi. A meno di non intendere la religione come fattore caratterizzante dal punto di vista etnico...

    Sul Ba'ath: dovresti informarti meglio circa la figura di Zaki El-Arsuzi (fondamento della nazione araba: la lingua e la cultura, non la religione, non il confessionalismo). Dovresti distinguere il Ba'ath dalla Lega di Azione nazionalista fondata nel 1933. Mentre il Ba'ath nasce nominalmente nel 1943, sviluppandosi di fatto solo dopo la seconda guerra mondiale su coordinate ideologiche improntate al socialismo anticolonialista.
    Diciamo che l'esempio di Guardia Arrubia è calzante: voler riunire la nazione araba è come voler riunire una eventuale nazione sarda divisa in quattro giudicati distinti. Poi ognuno è libero di dire, scrivere e pensare quello che vuole.
    Ma è altrettanto libero di sentirsi dire che è un ignorante e , consapevole o meno, sostenitore di tesi impugnate dai peggiori razzisti di oggi .

    Mi spiace per i tuoi amici palestinesi. Mi spiace per loro, che hanno un amico che va a dipingerli su dei forum come dei fanatici "picchiatori".
    Te lo pago io il biglietto per la Palestina. Siccome sei un ragazzo intelligente (perchè lo sei) ti basterà una settimana per comprendere la disperazione di chi subisce un olocausto da 40 anni.

    Senza acrimonia.
    gli arabi, sia cristiani che mussulmani, hanno combatuto nella seconda guerra a fianco degli italo-tedeschi. che tu lo voglia o no ammettere. e non gliene stò facendo una colpa. allora lo dovrei fare anche ai sardi che come carne da macello furono inviati in una guerra ancora peggiore della prima g.m.
    io non ho parlato di religione, sei tu che mi vuoi attribuire le tesi Magdi Allam.

    non ho citato apposta i mussulmani bosniaci che combatterono, e furono tanti. e non ho citato neanche l'india perchè il discorso si allargherebbe (e per altri motivi che credo tu abbia intuito).

    io non sostengo il fatto che il nazionalismo arabo e il baath si stia collegando con i movimenti islamici (come invece sostengono lutwak & co.).


    comunque sia ti ringrazio per il termine ignorante, infatti preferisco ignorare la tua ideologia, senza offesa.

    per quanto riguarda i miei amici palestinesi stai tranquillo che nonostante non la pensi come loro, e gli abbia detto questo, loro rispettano le idee degli altri e non hanno dei dogmi. Alcuni di loro sono contrari ai pestaggi contro chi che sia e spero che siano loro la classe dirigente del futuro stato palestinese.

    per il biglietto ti ringrazio per il pensiero, ma declino il tuo invito, preferisco andare per conto mio.

  8. #38
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    In Origine postato da Lutzianu
    Guarda arrubia da buon comunista vorrebbe un indipendentismo universale ed ecumenico... e anche secondo me il paragone con Mariano è veramente una bestemmia!!!

    comunque sia la cosa curiosa, o meglio il dato storico curioso e che quando mussolini strizzava l'occhio agli arabi e poi si dichiaro antisemita questi si dissero: ma un attimo non siamo semiti anche noi? e lui rispose: si ma voi siete la razza superiore dell'islam! 2300 cavalieri arabi combatterono al fianco di Hitler. questa è storia.

    Quando Hitelr promulgò le leggi razziali i capi di stato e gli intelletuali arabi gli mandarono delle lettre di complimenti. Hitler dichiarò poi che la religione mussulmana era superiore alla cristiana.

    questa è la storia, riguardo a saddam sinceramente che fosse amico di tizio o di caio non fà nessuna differenza era undittatore messo lì dagli stati uniti per frenare le riforme e la strada verso la democratizzazione di un paese arabo. è rimasto un dittatore anche quando era nemico degli usa e scambiava petrolio con i francesi e con il figlio di Koffi Annan (attualmente inquisito).

    i dittatori non sono mai una bella cosa.

    Prima di tutto il fatto di considerare addirittura una bestemmia (mamma che parolone…) il paragone con la situazione araba sa tanto di razzista verso il popolo arabo. Davvero, non vedo il motivo di indignarsi tanto.
    Paragone che ribadisco, rispondendo anche ad ortega, non trovo affatto forzatissimo, anzi tutt'altro, dal momento che stiamo parlando di due nazioni (benchè una, la nostra, molto piccola e l'altra, quella araba, numerosissima) che si sono trovate (quella sarda) o si trovano (quella araba) divise in più stati (giudicati) e alla lotta per la loro legittima riunificazione.
    Non mi è ben chiaro, inoltre, cosa intendi per l'indipendentismo "universale" che io vorrei.

    Ripetendo, inoltre, che non mi interessa difendere Saddam-persona, che sia stato messo al potere dagli Stati Uniti è una delle cose più ridicole che abbia mai sentito: il Baath, da lui guidato, insieme al Partito Comunista Irakeno e Partito Democratico Curdo, è salito al potere nel 1968 con una rivoluzione contro il (quello si) filoamericano Aref.
    La prima cosa che fece fu quella di cacciare le multinazionali americane e nazionalizzare il petrolio e fino all’ultimo giorno prima della caduta di Baghdad ha sostenuto l'Intifada indennizzando le famiglie delle vittime palestinesi.

    I dittatori, vero, non sono mai una bella cosa, specie se di uno stato fantoccio e non di uno dignitoso e sovrano.
    SOTZIALISMU! INDIPENDENTZIA!

  9. #39
    w i punkillonis
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    In Origine postato da guardia arrubia
    Prima di tutto il fatto di considerare addirittura una bestemmia (mamma che parolone…) il paragone con la situazione araba sa tanto di razzista verso il popolo arabo. Davvero, non vedo il motivo di indignarsi tanto.
    Paragone che ribadisco, rispondendo anche ad ortega, non trovo affatto forzatissimo, anzi tutt'altro, dal momento che stiamo parlando di due nazioni (benchè una, la nostra, molto piccola e l'altra, quella araba, numerosissima) che si sono trovate (quella sarda) o si trovano (quella araba) divise in più stati (giudicati) e alla lotta per la loro legittima riunificazione.
    Non mi è ben chiaro, inoltre, cosa intendi per l'indipendentismo "universale" che io vorrei.

    Ripetendo, inoltre, che non mi interessa difendere Saddam-persona, che sia stato messo al potere dagli Stati Uniti è una delle cose più ridicole che abbia mai sentito: il Baath, da lui guidato, insieme al Partito Comunista Irakeno e Partito Democratico Curdo, è salito al potere nel 1968 con una rivoluzione contro il (quello si) filoamericano Aref.
    La prima cosa che fece fu quella di cacciare le multinazionali americane e nazionalizzare il petrolio e fino all’ultimo giorno prima della caduta di Baghdad ha sostenuto l'Intifada indennizzando le famiglie delle vittime palestinesi.

    I dittatori, vero, non sono mai una bella cosa, specie se di uno stato fantoccio e non di uno dignitoso e sovrano.
    il tuo tentativo di paragonare il panarabismo con l'indipendentismo di Mariano è una fesseria dal punto di vista storico, che cxxx c'entra la discriminazione verso gli arabi ?
    il "razzismo" ???!!! ma ci fai o ci sei ?

    ho già sostenuto da tempo che la parola stessa razzismo è qualcosa di pre-aristotelico dal punto di vista politico sociale. e tu mi accusi di essere razzista ? ma che cazzo sono le razze ?


    al contrario il panarabismo lo paragoneri al risorgimento italiano. ossia un movimento fatto da pochi per mettere insieme delle realtà che culturalmente e storicamente hanno poco in comune e per ottenere dei fini estranei a quelli dei popoli.

    ed per questo che mi scandalizzai allora come mi continuo a scandalizzare su certi paragoni e certe prese di posizione.

    comunque è il vostro forum, fate come volete...

    io cercavo solo di darvi un consiglio in amicizia.

  10. #40
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    In Origine postato da Lutzianu
    il tuo tentativo di paragonare il panarabismo con l'indipendentismo di Mariano è una fesseria dal punto di vista storico, che cxxx c'entra la discriminazione verso gli arabi ?
    il "razzismo" ???!!! ma ci fai o ci sei ?

    ho già sostenuto da tempo che la parola stessa razzismo è qualcosa di pre-aristotelico dal punto di vista politico sociale. e tu mi accusi di essere razzista ? ma che cazzo sono le razze ?


    al contrario il panarabismo lo paragoneri al risorgimento italiano. ossia un movimento fatto da pochi per mettere insieme delle realtà che culturalmente e storicamente hanno poco in comune e per ottenere dei fini estranei a quelli dei popoli.

    ed per questo che mi scandalizzai allora come mi continuo a scandalizzare su certi paragoni e certe prese di posizione.

    comunque è il vostro forum, fate come volete...

    io cercavo solo di darvi un consiglio in amicizia.
    Io non ho alcuna antipatia nei tuoi confronti. Credo invece che i tuoi tentativi di "insinuazione"(dimostrare che, in fondo, siamo estimatori di un totalitarismo discriminatore), denotino una elevata intelligenza e un discreto spirito critico.

    Detto questo le tue argomentazioni(in tale contesto) sono caduche, fallaci, insufficenti e storicamente a dir poco confutabili ( e confutate infatti).

    "Il nostro forum" dici? Non credo che qui alcuno ti processerà solo per il fatto di non far parte di SN....anzi, sei il benvenuto.
    Anche se dici l'opposto di ciò che qui si dice. Democrazia, appunto. Democrazia, rispetto e onore.

    In amicizia, grazie del consiglio.


 

 
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