Hanno detto: NO, GRAZIE.
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Tar del Lazio ha accolto il ricorso di un bar savonese multato
Esultano gli esercenti, sanzioni solo per il trasgressore-cliente
Fumo, il divieto resta in vigore
ma il gestore non farà lo "sceriffo"
di ARTURO COCCHI
Agli esercenti basterà esporre il cartello che segnala il divieto di fumo
ROMA - Fumare nei locali pubblici continuerà ad essere vietato, ma i titolari e gestori non saranno più perseguiti per non aver fatto rispettare la legge. A pagare la multa, dunque, sarà d'ora in poi solo e sempre il trasgressore. E' la conseguenza della sentenza pronunciata oggi dal Tar del Lazio, che ha quindi accolto il ricorso della Fipe, l'associazione degli esercenti.
Dunque, come hanno sottolineato con malcelata gioia rappresentanti dell'associazione, baristi, ristoratori, gestori di discoteche e di sale bingo non saranno più chiamati a "fare gli sceriffi": a loro basterà esporre i cartelli di divieto a norma di legge. La linea di demarcazione tra il vecchio e il nuovo corso è quantificabile in 3.300 euro, l'ammontare massimo della sanzione prevista a carico dell'esercente che non faceva rispettare il divieto. Almeno fino ad oggi.
Restano invece valide le multe ai danni di chi fuma nei luoghi proibiti, sanzioni comprese tra 27,5 e 275 euro, dopo l'ultimo ritocco verso l'alto, apportato dalla Finanziaria 2005. Con l'assoluzione del bar "Lo Scaletto" di Savona, primo esercizio ad esser stato multato e ad aver presentato ricorso, il Tribunale amministrativo del Lazio ha di fatto accolto le proteste degli esercenti sulla responsabilità oggettiva: niente più multe per chi non farà i controlli.
La sentenza, riportata integralmente sul sito , specifica che con la circolare ministeriale del 17 dicembre 2004 era stato "imposto un preciso dovere di vigilanza a fini pubblici a soggetti privati, del tutto sfornito di base legale, e dunque illegittimo anzitutto per violazione del principio di legalità".
"In questa sentenza hanno vinto la legge e il buon senso", afferma Edi Sommariva, direttore generale di Fipe-Confcommercio. Ristoratori, baristi e tutti gli esercenti pubblici non possono sostituirsi alle forze dell'ordine e soprattutto non possono mettersi in una posizione di così forte contrasto nei confronti dei clienti che devono essere serviti e non denunciati".
(3 agosto 2005)
http://www.repubblica.it/2005/h/sezi.../fumofipe.html