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Discussione: don Giacomo Bianchini

  1. #1
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    Predefinito don Giacomo Bianchini

    (12.3.1875 - 12.1.1954)

    Vorrei far conoscere quest'uomo straordinario, attraverso le testimonianze dei molti che lo hanno conosciuto, direttamente o attraverso le sue opere.

    Nel presentare quest'uomo semplice ed erudito, attingerò alla biografia che hanno scritto su di lui G. Strasiotto e G. Martinez, che ho conosciuti personalmente.

    Desidero anche ringraziare in particolare Ernesto Zanchetta che si è rivelato un vero amico, e che si prodigato per far conoscere quest'insigne figura di rilievo internazionale.

  2. #2
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    Uno fra i più importanti personaggi del Movimento Esperantista in Friuli fu Don Giacomo Bianchini, Pré Jacu, nato a Carbona (San Vito al Tagliamento) il 12 Marzo 1875, primo dei 12 figli di Luigi e Angela Simonatto (1). Verranno poi Giuliana, Elisabetta, Rosa, Caterina, Piero, Maria, Natalre, Umberto, Giacomina, Luigia, Giuseppe (morto bambino).

    (1) Don Giacomo Bianchini scrisse che la località era un tempo denominata Villabianchina, perché fondata, e in prevalenza abitata dai Bianchini, suoi avi, attorno al 1600.

    La piccola località, a ridosso del fiume Tagliamento, e in perenne lotta con le sue acque, apparteneva all'antica Pieve di Rosa e quindi all'Arcidiocesi di Udine perché un tempo situata nella sua riva sinistra, quindi era diventata un'isola ed infine si era trovata nella sponda destra. I fedeli facevano riferimento al Parroco di Bando e qui il piccolo Bianchini viene battezzato, dovendo ricorrere al curato di Saletto ed all'acquasanta di quella Chiesa, essendone Bando sprovvista in quel giorno.

  3. #3
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    Frequentò le prime tre classi ginnasiali a Galleriano presso un professore del Seminario in pensione e poi fu inserito, per gli ultimi studi classici e teologici, nel Seminario di Udine. La famiglia non fu in grado di sostenere le spese per il Seminario, tanti erano i figli da mantenere. Intervenne l'aiuto di Don Gabriele Fioritto, pievano di Pieve di Rosa, con una somma annua. Don Giacomo Bianchini fu ordinato Sacerdote il 2 agosto 1903 nella Chiesa del Seminario di Portogruaro (ora Fondazione Collegio Marconi) da S.E. Mons. Francesco Isola. Fu il primo Sacerdote del paese. La prima messa viene celebrata il giorno successivo nella Chiesa di Carbona, benedetta nel febbraio 1902. Iniziata nel 1847 da suo nonno, era rimasta per molti anni incompleta. In precedenza i frazionisti si riunivano tutte le sere davanti ad un capitello, dove il più anziano dei Bianchini "teneva su" il rosario. L'Anconetta era stata realizzata negli anni 1629/31 per essere stata, la minuscola frazione, preservata dai lupi e dalla peste. Nell'affresco dell'Anconetta erano dipinti la Madonna del Rosario, Sant'Antonio da Padova e Santa Orsola, attorniati dagli Angeli. Venne abbattuta nel 1926, per l'edificazione del campanile in muratura, in sostituzione di quello in legno. Si dovette ricorrere ad un abitante di San Paolo, perché nessuno si sentiva di dare il primo colpo di piccone al secolare simbolo di cristianità.
    Una leggenda racconta che un tempo i briganti avevano seppellito nei pressi un tesoro recuperato molti anni dopo.
    A Carbona non c'erano ancora le campane e per la prima messa suonarono per lui le campane di Bando.

  4. #4
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    Esperantista dal 1905,...

    permettetemi di interrompere per un attimo il testo di Strasiotto e Martinez, per un mio rapidissimo commento:

    nel 1905 ha luogo, a Boulogne-Sur-Mer, il primo convegno internazionale esperantista - è quindi notevole questa precoce adesione del nostro Sacerdote allo studio di questa lingua nata per favorire l'amicizia tra i popoli, la comprensione e la pacifica convivenza


    si dedicò con passione agli studi e alla diffusione della lingua, tenendo conferenze ed anche corsi di Esperanto per i lavoratori e gli emigranti nella sala del Signor Saldan a Fontanafredda quando era cooperatore in quella Parrocchia. Il giorno 11 febbraio 1913, in questa stessa sala tenne una conferenza il Sig. Claudius Colas di Parigi, Membro del Comitato Linguistico e Segretario Generale dei Congressi Esperantisti Cattolici Internazionali, giunto a Fontanafredda per visitare il suo amico Don Bianchini. Nell'opuscolo "Pradis di Sotto 1885 - 1985" edito dal Comitato organizzativo per il centenario della Parrocchia del S. Cuore di Gesù, a pag. 39 si legge:

    "Erano sue doti pecuiliari la lealtà e la franchezza. Conosceva lo spagnolo, il tedesco, il francese e si distinse in tutta l'Europa per la sognata lingua internazionale, l'Esperanto. Di questa lingua pubblicò la prima grammatica e tradusse molte opere sacre. Partecipò ai congressi degli esperantisti in Europa e fuori. Allo studio sapeva unire l'attenzione per i bisogni degli emigranti. Soffrì molte incomprensioni, perdonando con grande magnanimità. Inculcò l'amore ai fiori ed alle piccole cose umili, ma nobili. Promosse la devozione al S. Cuore."

  5. #5
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    Il 5 agosto 1905, sul giornale friulano "Il Crociato", pubblicò il suo primo articolo sull'Esperanto. Così conclude il suo articolo Don Bianchini: "Non si spaventi il fiasco del Volapük né la morte di tutti gli altri sistemi. Lasciamo in pace i morti e adoperiamo le nostre cure pei vivi. Dalla nostra cura ci attendiamo larga propaganda e frutti copiosi". (2)

    nota:
    "Non si spaventi" secondo me è un refuso per "non ci spaventi" o "non vi spaventi"

    (2) Il Volapük, del tedesco Johann Martin Schleyer, nonostante avesse una grammatica molto facile, era sprovvisto di un vocabolario. Inoltre, l'autore non accettava consigli per migliorare la lingua tanto è vero che Zamenhof disse: "Un bastone piantato per terra non dà frutti".


    Il suo nome compariva spesso nel settimanale diocesano "La Concordia" per le conferenze, le riunioni e le sue pubblicazioni di Esperanto.

    Nell'agosto 1906 fu a Vienna per amministrare i Sacramenti agli emigranti italiani ottenendo dalla Curia Arcivescovile di quella città anche l'autorizzazione alla predicazione.

    Nel testo a questo punto è stata pubblicata una foto di Don Bianchini, del 1908, che lo ritrae insieme a Zamenhof e a sua moglie, Klara Zilbernik, con altre persone e la bandiera verde con la stella a cinque punte, una per continente, dell'Esperanto

  6. #6
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    Nell'aprile 1909, in occasione della Mostra dell'Esperanto nel quadro dell'Esposizione Mondiale di Bologna, gli fu rilasciato il "Diploma di Membro della Giuria Esperantista". In tale circostanza Don Bianchini presentò una sua opera.

    Nel 1912 fu uno dei fondatori della Cattedra di Esperanto in Italia e riuscì ad invogliare Antonio Paolet (3) di San Vito al Tagliamento a dedicarsi all'Esperanto. Sempre nello stesso anno partecipò al Congresso degli Esperantisti Cattolici di Budapest.

    In origine: Paulet

    Nel 1913 Don Bianchini, ormai riconosciuto pioniere dell'Esperantismo cattolico, durante un giro di conferenze tenute in varie città, fu anche a Milano (10 marzo, Circolo Esperantista) ed a Pavia (11 marzo, Circolo Universitario A. Severino Boezio) dove furono personalmente presenti rispettivamente il Cardinale Arcivescovo ed il Vescovo.

    Alla fine delle conferenze, i due prelati diedero a Don Bianchini due interessantissimi autografi di approvazione dell'Esperanto, augurando il trionfo della nuova lingua.

    Nell'ambito del 4° Congresso Italiano di Esperanto (Milano, 1913) si tenne un convegno di esperantisti cattolici dove Don Bianchini partecipò con una conferenza su: "Clero, Esperanto ed Emigrazione".

    Il 10 dicembre 1913 ad Aviano, con l'aiuto di Don Antonio Tubello, Don Bianchini tenne nelle scuole di quella cittadina una conferenza sull'Esperanto e i suoi progressi.

    Sempre nel 1913, durante il Congresso I.K.U.E. (Internacia Katolika Unuiĝo Esperantista - Unione Esperantista Cattolica Internazionale) svoltosi a Roma, Don Giacomo Bianchini eletto Segretario Generale, in vista del previsto Congresso di Lourdes, venne incaricato di preparare lo "Jarlibro" degli esperantisti cattolici di tutto il mondo, prendendo informazioni anche da viaggiatori in modo che lo "Jarlibro" fosse interessante anche per i non cattolici. Nel 1919, con Achille Tellini (naturalista, geologo - Udine 1866 - 1938), aderì alla costituzione della Società Filologica Friulana.

  7. #7
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    Il 28 gennaio 1927, per incarico del Gruppo Esperantista Udinese e dell'Università Popolare di Udine, tenne una conferenza nell'Aula Magna del Regio Istituto Tecnico su: "Utilità e importanza della Lingua Internazionale".

    Per 50° anniversario della sua prima Santa Messa, come già accennato celebrata a Carbona, nella Chiesa di S. Antonio di Padova, il 3 agosto 1903, inviò agli amici dei versi in Esperanto. Fino a qui Don Bianchini Esperantista. Vediamo ora il Pastore d'anime, l'uomo di Dio difensore della sua gente, il seminatore, lo studioso, l'insegnante, e ... il carcerato. Trascorse tutta la sua vita nel Friuli. Esercitò il ministero sacerdotale, a Visinale di Pordenone (Cappellano dal 18 ottobre 1903 al 24 agosto 1904, Economo spirituale dal 25 agosto 1904 al 5 novembre 1905), San Quirino di Pordenone (Cappellano dal 6 aprile 1906 al 7 aprile 1907), Fontanafredda (Cappellano dal 7 settembre 1907 al 19 novembre 1914), Meduno (Cappellano dal 19 novembre 1914 con delega di Curato a Navarons di Meduno dal 7 gennaio 1915 al 16 febbraio 1921), Pradis di Sotto (Economo spirituale dal 16 febbraio 1921 al 3 giugno 1921, Parroco dal 3 giugno 1921 al 2 agosto 1927 a Cimpello di Fiume Veneto (PN) dove si spense il 12 gennaio 1954.

    Prima della sua scomparsa, Don Giacomo Bianchini aveva comprato tutti i paramenti per la sua sepoltura per non far gravare le spese su alcuno, e scelto il luogo dove essere sepolto. Inoltre, ha voluto che sulla sua tomba fossero scritte le parole "dotto pio umile"

  8. #8
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    Di tutti i luoghi di cui hanno parlato Strasiotto e Martinez, sono state esposte foto e documentazione in una mostra tenuta a Cimpello il 18 giugno, in occasione del convegno su Don Bianchini.
    Avendola visitata in compagnia del mio amico Ernesto Zanchetta, persona di grandissime qualità e cortesia, avrei voluto mostrare anche a voi quei documenti, ma ovviamente non mi sarebbe agevole, ora che sono tornato a Napoli.
    Spero però di farvi cosa gradita accludendo alcuni link a siti dei posti più significativi in cui ha vissuto questo uomo straordinario per impegno, cultura, umiltà e devozione a Dio.


    San Vito al Tagliamento:
    http://www.viamichelin.com/viamichel...%20Tagliamento
    http://www.enrosadira.it/friuli/sanv...agliamento.htm
    http://www.comune.san-vito-al-taglia...mult2/home.htm
    http://www.areagroupeditore.it/local...260&idcat=1334

    Fiume Veneto
    http://www.viamichelin.com/viamichel...Fiume%20Veneto
    http://www.comune.fiumeveneto.pn.it/
    http://www.fiumeveneto.com/

    Azzano Decimo:
    http://www.viamichelin.com/viamichel...zzano%20Decimo
    http://www.comune.azzanodecimo.pn.it/
    http://www.azzano-decimo.it/

    Carbona:
    http://www.tagliamento.org/foto.htm

    Cimpello di Fiume Veneto:
    http://www.comune.fiumeveneto.pn.it/...sociazioni.htm
    http://gazzettino.it/VisualizzaArtic...E%20HINTERLAND
    http://www.friuli.net/paesiinfesta/2003/cimpello.htm

    Fontanafredda:
    http://www.comune.fontanafredda.pn.it/

    Pradis di Sotto:
    http://www.arzino.it/v6/page5.html
    http://www.univ.trieste.it/~zuglio/a...dis.museo.html
    http://www.tragol.it/crc/pradis/default.htm

    San Quirino di Pordenone:
    http://www.tornadoit.org/lefoto11.htm
    http://www.fustipavan.com/italiano/azienda.htm

    Meduno:
    http://www.provincia.pordenone.it/comuni/meduno.htm
    http://it.wikipedia.org/wiki/Meduno

    e per completezza ripropongo le informazioni sul convegno su Don Bianchini, già pubblicato in altra rubrica di politicaonline.net

    Mostra e convegno "Don Giacomo Bianchini e l'Esperanto"
    Cimpello di Fiume Veneto (PN), sabato 18 Giugno 2005

    L'Associazione Pescatori Sportivi "A.P.S. Rio Rui" di Cimpello in
    sinergia con le altre associazioni di volontariato del paese (Pro Loco,
    Amatori Calcio) negli ultimi anni ha promosso varie iniziative per
    valorizzare la zona dei Comuni di Fiume Veneto ed Azzano X° limitrofa
    al fiume Meduna, importante sia dal punto di vista storico che naturalistico.
    Nella zona citata, a metà di una vecchia strada che unisce Cimpello a
    Corva, si trova una suggestiva chiesetta chiamata dal volgo 'Ie Cisíole",
    costruita nel 1251 ed oggetto nel tempo di rifacimenti e ritocchi, che
    diede il nome al borgo limitrofo tuttora chiamato Chiesiole.
    La località delle Chiesiole ebbe uno spazio considerevole nella storia
    manoscritta di Cimpello di Don Giacomo Bianchini.
    Don Giacomo Bianchini fu parroco di Cimpello dal 1927 al 1954 ed è
    conosciuto a livello planetario come eminente esperantista anche in
    seguito alla partecipazione a congressi mondiali in rappresentanza
    dell'Italia. La figura di Don Giacomo Bianchini è particolarmente legata
    anche alla Comunità Azzanese sia perché Cimpello negli anni '50
    gravitava economicamente e religiosamente su Azzano X° sia perché
    il prelato fu il fondatore, intorno al 1950, del gruppo di giovani
    esperantisti
    di Azzano X°. Il gruppo azzanese, negli anni della ricostruzione,
    era molto attivo ed apprezzato anche nell'ambito sociale (nel 1956
    diede ospitalità, in attesa del definitivo trasferimento in Canada, ad
    una famiglia di profughi ungheresi).
    La figura di Don Giacomo Bianchini oltre che essere di riferimento per
    l'importanza in seno all'esperanto risulta, importante per gli storici,
    perchè attiva ed al centro di accadimenti riferiti ad un periodo complesso
    della nostra storia.
    La figura di Don Bianchini, ricettrice degli alti valori dell'esperanto
    calati
    in un periodo di alte tensioni sociali e politiche, non è mai stata
    rivalutata
    e riproposta; questo ha spinto l'A.P.S. Rio Rui, unitamente alle altre
    associazioni cimpellesi, a colmare tale vuoto organizzando una mostra
    storica ed un convegno con una portata che va oltre i confini locali e
    regionali utilizzando in particolare la capillare rete di comunicazione
    del mondo esperantista. L'organizzazione dell'evento è coordinata dal
    Sig. Zanchetta Ernesto disponibile a fornire ulteriori informazioni al n° d
    i tel 0434.957903 ed.all'indirizzo e-mail chiesiole@libero.it.
    Il Comitato esecutivo ha nominato il Sig. Giacomino Martinez
    (Nova Esperanto Friuli) Responsabile dei rapporti con il mondo
    Esperantista. Il Sig. Giacomino Martinez può essere contattato
    al n° tel. 0432.530326 e/o all'indirizzo e-mail: giacomino martinez@yahoo.it .
    La manifestazione è anche presentata nel sito internet :
    http://www.comune.fiumeveneto.pn.it

    Data di svolgimento, sede e programma
    La mostra ed il convegno intitolati "Don Bianchini e l'Esperanto" si terrà
    a Cimpello di Fiume Veneto (PN) nel centro parrocchiale il giorno sabato
    18 Giugno 2005 e sarà aperto a tutta la popolazione con il seguente
    programma di massima:
    Ore 17.00: ritrovo dei convenuti con la partecipazione comunitaria alla
    S. Messa officiata in lingua esperanto
    Ore 18.00: saluto del coordinatore dell'organizzazione e delle autorità
    Ore 18.15: inizio del convegno che si svolgerà secondo il seguente programma:
    =Don Giacomo Bianchini pastore d'anime. Relatore:Rev.do Don Antonio
    Zanette, editorialista conosciuto del mondo ecclesiatico
    =Il contesto storico locale negli anni di prelato di Don Bianchini.
    Relatore: Prof. Giovanni Strasiotto, scrittore noto e stimato della storia
    della nostra provincia e del portogruarese
    =L'esperienza esperantista di Don Bianchini e la storia dell'esperanto.
    Relatore: Prof. Carlo Minnaja, eminente scrittore esperantista italiano
    =Dibattito aperto alla partecipazione dei pubblico
    =Chiusura del convegno

    Ore 20.30: apertura della mostra riguardante documenti foto libri di
    Don Bianchini e dell'esperanto. A seguire visita guidata alla mostra.

    S. E. Mons. Ovidio POLETTO Vescovo della Diocesi di
    Concordia-Pordenone ha già assicurato la propria presenza al
    Convegno che risulta già patrocinato e sostenuto dall'Amministrazione
    Comunale di Fiume Veneto.
    Il Convegno è patrocinato dall'UNESCO tramite il CLUB UNESCO DI UDINE.

    Per raggiungere la sede del convegno:
    Cimpello di Fiume Veneto si trova a sette chilometri da Pordenone
    in direzione Portogruaro. E' facilmente raggiungibile in quanto il
    centro del paese è a circa 700-1000 metri dall'uscita CIMPELLO della A28.

    Edvige Ackermann
    noredv@tele2.it

    (fonte: [Nsir] Nova Sento in rete n.425)

  9. #9
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    Nella lettera datata 16 gennaio 1937 così scrive Don Bianchini: "Dio mi ha ripagato abbondantemente dei dolori che soffrii a Pradis, ed io mi trovo sano e bene in questo paese".

    Non solo a Pradis il nostro apostolo dell'Esperanto ebbe poche soddisfazioni. A Visinale dove c'era una lotta degli agrari anticlericali contro il povero parrocco vecchio e malato (Don Amadio Celledoni), dovette talvolta mendicarsi un boccone nelle famiglie.

    Si sforzò con intelligenza e volontà a difendere sia il Sacerdote che i confini della Parrocchia, anche se non ottenne grandi risultati: una parte di questa andò a formare la nuova Parrocchia di Cecchini. Don Giacomo Bianchini ammalato di tifo lasciò Visinale nell'agosto del 1905 per trasferirsi a casa; ancora convalescente fu inviato per la "quindena" di Natale a San Giorgio al Tagliamento, ritornando a casa dopo 25 giorni. Si trasferì nell'aprile del 1906 come cappellano a San Quirino dove, non ripreso totalmente dalla malattia, non lasciò particolare traccia del suo operato. A Fontanafredda "l'agricoltura era abbandonata. Gli osti come tante spugne assorbivano ogni risorsa del paese".

    Per preparare una nuova generazione, con altri principi morali, fece fare ai fanciulli propri libretti postali, aiutandoli con il denaro che donava quando servivano in chiesa. In un anno si fecero più di sessanta libretti.

    Fu nominato dal Comune Sorvegliante scolastico, con sorprendenti risultati, ottenendo quale ricompensa una denuncia alla Pubblica Sicurezza quale rivoluzionario, per le idee di democrazia e giustizia che divulgava in un ambiente dove era rischioso denunciare le tante sopraffazioni, gli arbitrii, ribellarsi ai soprusi, dove prevaleva l'anticlericalismo persecutorio. A Meduno e Navarons insegnò italiano, latino e francese ai ragazzi rimpatriati dall'estero a causa della guerra, continuando i suoi studi.

  10. #10
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    Negli anni della guerra per vivere ebbe bisogno dell'aiuto della sua famiglia. Il Municipio di Meduno nominò Don Giacomo Corrispondente del Comitato d'Assistenza Civile per tenere i contatti con soldati e prigionieri, a mezzo dei Cappellani Militari, e con gli emigranti, oltre che responsabile per la spedizione dei pacchi ai nostri detenuti dagli austro-ungarici.

    Dopo Caporetto ebbe cura dei feriti e scontò 68 giorni di prigionia, perché si rifiutò di dare indicazioni al comandante germanico (Cap. Von Randow) che potevano recare danno all'Italia. In quei 68 giorni scrisse parte della grammatica per gli esperantisti.

    Nell'anno dell'occupazione ebbe cura dei feriti, fu interprete del medico boemo, riuscendo a preservare dalle requisizioni le camere degli ammalati. Procurò carte di legittimazione per andare liberamente in cerca di granoturco fino al mare e più di una volta fece restituire alle povere donne il grano rapito dai soldati tedeschi affamati [ in realtà: di lingua tedesca (o ungherese) ma austro-ungarici, naturalmente - ndr] .

    nota di Shelburn Kenderman:
    forse non tutti hanno idea di quello che potè essere il dopo-Caporetto per il Friuli-Venezia Giulia, che si vide invasa da un esercito (oltre un milione di soldati - non ricordo il numero esatto) vincitore, sì, ma affamato e anche invelenito contro gli Italiani che dovevano essere percepiti un po' come "traditori" avendo, in occasione della guerra, abbandonato l'alleanza con Germania e Austria per passare sul fronte opposto.
    Persone come Don Bianchini furono preziosissime per alleviare le sofferenze di quella gente.


    A Meduno Don Bianchini ebbe un ottimo rapporto ed una proficua collaborazione con l'Amministrazione Comunale. La foto [ omessa in questo testo - chi desiderasse prenderne visione può contattare uno degli autori del testo, Strasiotto o Martinez, o Ernesto Zanchetta. Questa nota vale anche per future indicazioni di foto, che non ho modo, al momento, di allegare al testo, chiedo scusa ai lettori per questo inconveniente ] in basso a sinistra lo ritrae con il Sindaco Scarton nella campagna di Meduno.

    Non si contano i vari interventi a favore della popolazione stremata, contro furti, angherie e violenze. A fine guerra, per il generoso sforzo quotidiano, si ridusse pelle e ossa, riuscendo a stento a predicare. Fu un vero medico delle anime con un fortissimo senso della giustizia. Fremeva ad ogni sopruso, teneva a sradicare ogni male. I suoi giudizi, a volte molto violenti, erano improntati alla franchezza e alla lealtà. Anche di fronte alle Autorità non taceva ed esprimeva sempre con obiettività la sua parola.

    Dopo la vittoria dovette assistere impotente all'orgia dei festeggiamenti, soffrendo per la semidistruzione della sua opera spirituale e per quelal letteraria, dovuta alla requisizione della tipografia Paolet di San Vito al Tagliamento, dove stampava i suoi lavori:
    "Furono alcuni mesi di abbattimento mortale".

 

 
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