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  1. #1
    Ut unum sint!
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    Predefinito eucarestia sotto le 2 specie

    perche' secondo voi e' caduta in disuso nella chiesa cattolica di rito latino il somministrare l'eucarestia sotto forma delle 2 specie?
    Eppure il sacerdote, parafrasando Cristo, afferma nella liturgia: "Prendete e bevetene tutti". Molti sono i sacerdoti che stanno ripristinando le due specie. Perche' non dare una direttiva comune?
    UT UNUM SINT!

  2. #2
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    Sinceramente penso sia assai più grave il fatto che tanti credenti che pur partecipano alla Messa domenicale non si comunichino... è triste

  3. #3
    Ministrare non Ministrari
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    Predefinito

    Questa consuetudine è stata introdotta con ragione per evitare alcuni pericoli e scandali. Con analoga o maggior ragione è stata introdotta ed osservata la consuetudine che, nonostante che nella chiesa primitiva questo sacramento fosse ricevuto dai fedeli sotto entrambe le specie, dopo i celebranti lo ricevano sotto le due specie, ma i laici solo sotto la specie del pane. Si deve credere e non dubitare che, sia sotto la specie del pane che sotto quella del vino sia contenuto realmente l'intero corpo e sangue del Cristo.
    Poiché, quindi, questa consuetudine è stata introdotta ragionevolmente dalla chiesa e dai santi padri ed è stata per lunghissimo tempo osservata, essa deve considerarsi come legge. Riprovarla o cambiarla senza il consenso della chiesa non è lecito.
    Dire quindi che osservare questa consuetudine o legge, sia sacrilegio o cosa illecita, deve considerarsi erroneo. E quelli che asseriscono pertinacemente il contrario di quanto abbiamo esposto, devono esser allontanati come eretici e severamente puniti dai vescovi o dai loro incaricati o dagli inquisitori per eresia, in quei regni e in quelle province, nelle quali si osasse, eventualmente, o si presumesse di fare qualche cosa contro questo decreto. Ciò, naturalmente, secondo le sanzioni legittime dei sacri canoni, provvidenzialmente disposte contro gli eretici a favore della fede cattolica.

    (Concilio di Costanza, Sezione XIII, 15 giugno 1415)




    Sempre vi è stata nella chiesa di Dio questa fede, che, cioè, subito dopo la consacrazione, vi sia, sotto l’apparenza del pane e del vino, il vero corpo di nostro Signore e il suo vero sangue, insieme con la sua anima e divinità. In forza delle parole, il corpo è sotto la specie del pane e il sangue sotto la specie del vino; ma lo stesso corpo sotto la specie del vino, e il sangue sotto quella del pane, e l’anima sotto l’una e l’altra specie, in forza di quella naturale unione e concomitanza, per cui le parti di Cristo Signore, che ormai è risorto dai morti e non muore più (215), sono unite fra loro; ed inoltre la divinità per quella sua ammirabile unione ipostatica col corpo e con l’anima.

    È quindi verissimo che sotto una sola specie si contiene tanto, quanto sotto l’una e l’altra. Cristo, infatti, è tutto e intero sotto la specie del pane e sotto qualsiasi parte di questa specie; e similmente è tutto sotto la specie del vino e sotto le sue parti.

    CANONI SUL SANTISSIMO SACRAMENTO DELL’EUCARESTIA

    1. Se qualcuno negherà che nel santissimo sacramento dell’eucarestia è contenuto veramente, realmente, sostanzialmente il corpo e il sangue di nostro signore Gesù Cristo, con l’anima e la divinità, e, quindi, tutto il Cristo, ma dirà che esso vi è solo come in un simbolo o una figura, o solo con la sua potenza, sia anatema.

    2. Se qualcuno dirà che nel santissimo sacramento dell’eucarestia assieme col corpo e col sangue di nostro signore Gesù Cristo rimane la sostanza del pane e del vino e negherà quella meravigliosa e singolare trasformazione di tutta la sostanza del pane nel corpo, e di tutta la sostanza del vino nel sangue, e che rimangono solamente le specie del pane e del vino, - trasformazione che la chiesa cattolica con termine appropriatissimo chiama transustanziazione, - sia anatema.

    3. Se qualcuno dirà che nel venerabile sacramento dell’eucarestia, fatta la separazione, Cristo non è contenuto in ognuna delle due specie e in ognuna delle parti di ciascuna specie, sia anatema.

    Se poi qualcuno crederà di poter insegnare, predicare o affermare pertinacemente il contrario, o anche difenderlo in pubblica disputa, perciò stesso sia scomunicato.

    (Concilio di Trento, Sezione XIII, 11 ottobre 1551).

  4. #4
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    Predefinito

    Institutio Generalis Missalis Romani
    (editio typica tertia, MMII)

    283
    Communio sub utraque specie permittitur, praeter casus in libris ritualibus expositos:

    sacerdotibus qui sacrum celebrare vel concelebrare non possunt;

    diacono et ceteris qui aliquod officium in Missa implent;

    sodalibus communitatum in Missa conventuali vel in illa quae communitatis dicitur, alumnis seminariorum, omnibus qui exercitiis spiritualibus vacant vel conventum spiritualem aut pastoralem participant.

    Episcopus dioecesanus normas circa Communionem sub utraque specie pro sua dioecesi definire potest, etiam in ecclesiis religiosorum et in parvis coetibus servandas. Eidem Episcopo facultas datur Communionem sub utraque specie permittendi, quoties id sacerdoti cui, uti pastori proprio, communitas commisa est opportunum videatur, dummodo fideles bene instructi sint et absit omne periculum profanationis Sacramenti vel ritus difficilior evadat, ob multitudinem participantium aliamve causam.

    Quod autem ad modum distribuendi fidelibus sacram Communionem sub utraque specie, et ad facultatis extensionem Conferentiae Episcoporum normas edere possunt, actis a Sede Apostolica recognitis.

    (non ho trovato online il testo italiano dell'Institutio; poco male, così potete leggerlo nella lingua ufficiale della Chiesa Cattolica)

  5. #5
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    Predefinito

    grazie. Spero che, non vedendo la ragione di alcuno scandalo come nel 1400 (fanno paura quelle parole...) molti vescovi raccolgano l'invito.
    UT UNUM SINT!

  6. #6
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    Conferenza episcopale italiana

    DECRETO

    SULLA COMUNIONE EUCARISTICA

    Il modo di distribuire e di ricevere la comunione

    1858

    13. «La santa comunione esprime con maggior pienezza la sua forma di segno, se viene fatta sotto le due specie. Risulta infatti piú evidente il segno del banchetto eucaristico» e la rispondenza del rito liturgico al comando del Signore (cf. IGMR 240) (V3/2295). Per questa ragione la Chiesa consente di dare la comunione sotto entrambe le specie in occasione di ogni «celebrazione particolarmente espressiva del senso della comunità cristiana», nel rispetto delle norme vigenti (IGMR 242; Messale romano, «Precisazioni», n. 10, P. L.) (C3/2298-2303) (C3/1392).

    1859

    14. La Chiesa ha sempre riservato grande attenzione e riverenza all’eucaristia, anche nel modo di avvicinarsi alla mensa e ricevere la comunione. Particolarmente appropriato appare oggi l’uso di accedere processionalmente all’altare ricevendo in piedi, con un gesto di riverenza, le specie eucaristiche, professando con l’«Amen» la fede nella presenza sacramentale di Cristo (cf. IGMR 56i, 117, 244c, 246b, 247b; Inaestimabile donum, 11) (V3/2104.2168) (V3/2305 ss.) (V7/301).

    1860

    15. Accanto all’uso della comunione sulla lingua, la Chiesa permette di dare l’eucaristia deponendola sulle mani dei fedeli protese entrambe verso il ministro, ad accogliere con riverenza e rispetto il corpo di Cristo. I fedeli sono liberi di scegliere tra i due modi ammessi. Chi la riceverà sulle mani la porterà alla bocca davanti al ministro o appena spostandosi di lato per consentire al fedele che segue di avanzare (cf. Rito della comunione fuori della messa..., 21; Notificazione sulla comunione nella mano, 3, 4, 7) (V4/2531) (V9/1535 s., 1539). Se la comunione viene data per intinzione, sarà consentita soltanto nel primo modo.

    1861

    16. In ogni caso è il ministro a dare l’ostia consacrata e a porgere il calice. Non è consentito ai fedeli di prendere con le proprie mani il pane consacrato direttamente dalla patena, di intingerlo nel calice del vino, di passare le specie eucaristiche da una mano all’altra (cf. sopra n. 12; Inaestimabile donum, 9) (C4/1857) (V7/297).

    1862

    17. Chiunque si sarà accostato alla comunione eucaristica renda poi grazie in cuor suo e nell’assemblea dei fratelli al Padre che gliene ha concesso il dono, sostando per un congruo tempo in adorazione del Signore Gesú e in intenso colloquio con lui. Confortato dalla grazia divina il fedele si apra cosí alla missione di testimonianza e di carità tra i fratelli, perché l’eucaristia, con la forza dello Spirito, continui nella vita di ogni giorno a lode della gloria di Dio Padre (cf. Ef 1,14) (cf. Rito della comunione fuori della messa..., 25; Dominicae cenae, 6; ECeC 54-55; GdS 13-14) (V4/2535) (V7/173 ss.) (C3/1297s., 1946 s.).

    Roma, dalla sede della CEI, 19 luglio 1989.

    + Ugo card. Poletti, Vicario generale di Sua Santità per la città di Roma e distretto,

    Presidente della Conferenza episcopale italiana.

    + Camillo Ruini, per la città di Roma e distretto, segretario generale.

  7. #7
    Napoléon I
    Ospite

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    Occorre anche precisare, a scanso di equivoci, in che modo ci si comunicava.

    Fintanto che durò l'uso della comunione sotto le due specie, i comunicandi si rivolgevano processionalmente al sacerdote, il quale posava nella loro mano sinistra la particola. Essi la raccoglievano con la destra, e la intingevano nel calice che teneva il diacono, e così si comunicavano.

    (Cfr. Lesage - Dizionario Pratico di Liturgia Romana, ed. Studium, 1951)

  8. #8
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    Predefinito

    Originally posted by UgoDePayens
    Sinceramente penso sia assai più grave il fatto che tanti credenti che pur partecipano alla Messa domenicale non si comunichino... è triste
    Molto triste.... ed anche tutti quelli che si comunicano in condizioni poco adatte ed i sacerdoti lo sanno e non glielo impediscono....

  9. #9
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    pane e vino

    non c'entra molto, e, spero, mi perdonerete la prosaicità dell'accostamento ma ... avete fatto caso a "quale e quanto" bellum contra vinum in Italia nostra pulchra et amata?

    (un po' anche contro il pane, eh ...)

    p.s.: per carità non voglio fare come quelli che hanno detto che i pannolini sono strumenti giudaici di inibizione della fertilità ariana, beninteso!!!
    è solo una constatazione ditemi se pare anche a voi o se è la mia paranoia che aumenta


  10. #10
    Lefevriano in attesa
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    Predefinito

    io da 3 settimane vado regolarmente alla Santa Messa assieme a mia nonna alla domenica, ed usualmente mi confesso prima di riceverla e poi la vado a prendere (regolarmente in bocca, rifiuto in mano).

    Non mi piace tanto l'idea della transustanziazione, (sono favorevole al ritorno alle 2 specie) ma credere mi porta a sentir quando la prendo come un saporino strano e acquoso, come il sangue e l'acqua che scesero dal costato del Salvatore, per cui è il corpo E il sangue di Cristo, punto e basta. Se si crede essa è, altrimenti non è.
    †Extra Ecclesia nulla salus†

 

 
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