CULTURA: CARD. POUPARD (SANTA SEDE), "IL TERRORISMO PROFANA IL NOME DI DIO E SFIGURA L’UOMO"


Il ricorso alla religione per giustificare guerra e terrorismo sono "una bestemmia contro Dio ed un insulto all’uomo. E’ nostra convinzione che l’odio, il fanatismo religioso e il terrorismo profanano il nome di Dio e sfigurano l’immagine autentica dell’uomo". Lo ha detto questa mattina il card. Paul Poupard, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, aprendo a Sarajevo, in Bosnia ed Erzegovina, l’Incontro Internazionale dei centri culturali cattolici del Mediterraneo e dei Balcani al quale stanno partecipando rappresentanti di più di 25 Paesi d’Europa, Africa e Asia sul tema "La sfida di un nuovo dialogo culturale nel contesto della globalizzazione". Pur non facendo esplicito riferimento agli attentati di Londra, il card. Poupard ha parlato nella sua prolusione della drammatica esperienza vissuta solo qualche anno fa dai Paesi dei Balcani e quindi della "falsa" implicazione religiosa nei conflitti. "Dobbiamo ridirlo forte e chiaro: il conflitto non era religioso. Ma come tristemente e troppo spesso succede nella storia degli uomini, la religione è stata presa in ostaggio per giustificare dei ripiegamenti nazionalistici ingiustificabili e attirare l’odio di altri per servire le ambizioni personali di una piccola parte. Bisogna ribadirlo senza tregua: la religione è portatrice di un’idea alta dell’uomo. Sa che ogni vita è sacra, è un dono di Dio per riunire tutti gli uomini in una sola famiglia, nell’amore e nella pace".


E’ proprio questo – ha proseguito il card. Poupard - l’obiettivo al quale lavorano i Centri culturali e cattolici, che nascono ed operano come "forum pubblici, luoghi di incontro e di riflessione, di studio e di informazione, di scambio di idee e di approfondimento della fede e delle culture". "Ci appelliamo al mondo, così ricco di colori, perché possa realizzare un mosaico armonioso e luminoso in cui nessuno è escluso, se non quelle ombre tenebrose e indegne dell’uomo e dell’umanità". "Da parte sua – ha assicurato il cardinale – la Santa Sede e la Chiesa tutta intera, in profonda sintonia con i responsabili degli Stati impegnati alla costruzione di un avvenire migliore, si impegneranno per favorire la cooperazione tra tutti gli uomini e le donne di buona volontà, per il dialogo interculturale e la condivisione delle loro ricchezze, per il bene dei popoli", per "una società più giusta e più umana, più solidale e più unita, nel pieno rispetto dei diversi popoli".



Agenzia Sir