Premetto che non vedo l'ora di pensionare questo governo anzitutto per la sua POLITICA ( spesso NON POLITICA ) ma anche perche' non sopporto quasi nessuno degli esponenti di questa maggiranza inizando dal capo.

Se il secondo motivo mi aiuta qualche volte a chiudere un occhio su alcune inadeguadezze dell'UNIONE il primo motivo mi ricorda che io , e quelli come me , deve pretendere da quelli che votera' una politica diversa , una politica capace di tirare fuori il paese dallo stato di abiezione in cui e' caduto.

Questo si fa aggredendo tutte le cause ed i responsabili di questo fallimento.

Per me fra i responsabili annovero :

--- CONFINDUSTRIA sedicente organizzazione di industriali che di industria non capiscono niente , che fanno frequenti convegni in cui mai si parla di politiche industriali , che , quando non sono in vacanza , giocano a Monopoli attorno al Corriere che tutto e' tranne un'industria , che usano le aziende per ricattare il governo ed avere denari per loro , e si potrebbe continuare...
---CONFCOMMERCIO covo di speculatori che vedono la concorrenza come il nemico maggiore , che sono solo capaci di seguire politiche di corto respiro e che , anche loro , alla prima difficolta' chiedono solo soldi al governo e quindi alla comunita'....
---CONFARTIGIANATO.......
---ORDINI PROFESSIONALI....
---BANCHE E BANCHIERI.....

Se tutti questi divengono amici dell'UNIONE e diventano intoccabili perche' , per motivi esclusivamente egoistici , polemizzano con Berlusconi ( ma si guuarderanno bene dal non votarlo ) allora magari realizzero' il mio secondo obiettivo ma non il PRINCIPALE di migliorare il paese.

Il sospetto mi viene vedendo che e' Brunetta , ed i soli SINDACATI , a ricordare a BILLE' la sua responsabilita' nel disastro economico del paese.


Da La Provincia di Como - 24/06/2005
<<<Chieste misure contro la recessione Consumi e prezzi accuse-autogol dei commercianti Billè attacca Berlusconi, ma l'economista Brunetta dice: «Gli aumenti sono solo colpa loro»

ROMACrollano i consumi tanto da determinare un raffreddamento se non un calo dei prezzi. Una situazione preoccupante che l'assemblea generale della Confcommercio per voce del presidente Sergio Billè non esita a definire di piena recessione. Un'analisi impietosa quella dei commercianti che mettono sul banco degli accusati il governo Berlusconi e lo sfidano sull'ottimismo della ripresa: «Ci mettano lei la mano sul fuoco - dice Billè al premier - perché noi ce ne siamo già bruciati una». L'accusa al governo per la crisi dell'economia si ritorce però contro gli stessi commercianti: sia i sindacati, sia l'economista Brunetta li accusano esplicitamente per gli aumenti e i raddoppi nel passaggio tra lira e euro.

l'intervista Renato Brunetta parlamentare Forza Italia «Sono solo i commercianti la causa degli aumenti»

«Billé avrebbe dovuto fare più autocritica anziché giudicare l'operato del governo». Non è affatto piaciuto l'intervento del presidente di Confcommercio a Renato Brunetta responsabile economico di Forza Italia. È colpa dei commercianti infatti se la gente non spende più nulla e consuma ancora meno. Professor Brunetta, Billé ha detto che la gente continua a non spendere. Di chi è la colpa? Dell'euro, del governo, o dei commercianti che hanno arrotondato i prezzi troppo al rialzo? «Credo che l'ipotesi più giusta sia quest'ultima. Questo è almeno quello che pensa la gente e il governo non può fare altro che registrare quello che gli italiani credono sia vero. Da parte mia non concordo in niente su quanto ha affermato il presidente Billé. Forse sarebbe stato meglio se avesse fatto un po' di autocritica anziché continuare a puntare il dito contro qualcuno. In fondo se un'azienda che produce bulloni non li vende, dovrà prima o poi chiedersi il perché. Così dovrebbero fare anche Billé e i commercianti. Se la gente non compra un motivo ci sarà». Intanto però gli industriali, gli artigiani e i commercianti hanno voltato le spalle a Berlusconi. Perché secondo lei? «In queste ultime settimane continuano ad arrivare delle accuse verso il governo. Dico soltanto che magari fosse colpa soltanto del governo. Se le cose fossero veramente così basterebbe infatti cambiare squadra o votare chi sta oggi all'opposizione. Purtroppo l'Italia soffre di altri grossi problemi che vengono da molto lontano. Penso ad esempio al corporativismo». Corporativismo come causa che ha portato a questa situazione? «E' una delle tante che ha contribuito. Tutti, dagli industriali ai commercianti hanno imparato a fare il giochetto dello scaricabarile. Ma questo giochetto alla lunga lascia il tempo che trova. Gli industriali dovrebbero riflettere innanzitutto sul perché facciano così poca ricerca. Addirittura meno di quella che fa lo Stato. Perché l'industria investe così poco? Queste domande non si possono rivolgere al governo. Ma a chi è direttamente responsabile della vita e del benessere delle imprese». Che cosa deve fare il governo per risollevare il paese? «Deve governare e fare al più presto il Dpef, la finanziaria, terminare le riforme e intervenire sull'Irap. In un anno ci sono diverse cose da fare». Montezemolo insiste a dire che si rischia un'impasse con l'elezioni in arrivo... È d'accordo? «Se fossi Montezemolo penserei al futuro della Fiat, a governare Confindustria e a fare bene il mio mestiere». Mario Cagnetta>>>