I 15 ebrei salvati dalla Biblioteca Vaticana

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Anche il Vaticano, durante il ventennio delle persecuzioni fasciste e naziste, ha compilato una sua «lista» di ebrei da salvare. Lo ha fatto assumendoli presso la Biblioteca Apostolica Vaticana come collaboratori a contratto. È stato il cardinale argentino Jorge Maria Mejia, archivista e bibliotecario emerito della Santa Romana Chiesa, a rendere nota la «lista» nel corso di un'intervista concessa al giornalista Giovan Battista Brunori per il suo libro «La Croce e la Sinagoga. Ebrei e cristiani a confronto». Il testo con l'elenco completo uscirà lunedì 20 giugno e verrà pubblicato a cura dell'editore Franco Angeli. Questa «lista» di ebrei, protetti e sostenuti dalla Curia romana negli anni Trenta e Quaranta sotto i pontificati di Pio XI e Pio XII, comprende una quindicina di nomi, per lo più di intellettuali dell'epoca, sia italiani che stranieri. Alcuni di questi sono figure di grande fama. Nell'elenco spiccano le presenze del grande biblista Umberto Cassuto, il quale realizzò l'inventario dei manoscritti ebraici conservati alla Biblioteca Vaticana, e del professor Giorgio Levi della Vida, uno dei più grandi semitisti ed islamisti del Novecento, costretto a lasciare il suo incarico presso l'Università di Roma per aver rifiutato il giuramento di fedeltà al fascismo. Altri nomi contenuti nell'elenco: Roberto Almagià (nato il 17 giugno 1884 e ammesso come collaboratore scientifico nel 1942); Charlotte Busch (nata il 20 gennaio 1908, collaboratrice che realizzaò un catalogo della Cappella Giulia 1941-1943); Anna Maria Enriques Agnoletti (nata il 14 luglio 1907, collaboratrice scientifica dal 20 giugno 1939 fino al 12 giugno 1944); Jacob Hess (nato il 6 luglio 1885, ammesso come collaboratore il 1 agosto 1934, partito per Londra nel maggio 1939); Georg Stefan Kuttner (nato il 24 marzo 1907 ammesso come collaboratore il 1 aprile 1934, partito per Lisbona con un passaporto vaticano il 29 maggio 1940). Oltre a questi collaboratori della Biblioteca Apostolica, il cardinale Giovanni Mercati (allora prefetto della Biblioteca) sostenne un gruppo di ricercatori: Marc Bloch, Giorgio Falco, Herbert Jedin, Paul Oskar Kristeller, Gerhard B. Ladner, Friedrich Walter Lenz, Alexander Turyn e Richard Walzer.