REFERENDUM/ IL 'RIBELLE' DON ANTONELLO INSISTE: LIBERTA' DI VOTO
Don Solla: "Le imposizioni dall'alto sono solo controproducenti"
Roma, 12 giu. (Apcom) - Da tempo ha lanciato l'appello alla "coscientizzazione personale e individuale nel decidere se andare a votare o meno, senza entrare nel merito del 'sì' o del no" perché contrario alla "imposizione dall'alto, dalla Cei o dal Papa". Don Antonello Solla, parroco di san Grato di Saluggia, a Vercelli, coerente con quanto aveva annunciato, in vista delle votazioni si è mosso di conseguenza, illuminando i suoi parrocchiani ad una scelta democratica. Il sacerdote 'ribelle', che per le sue idee è stato rimbrottato dal vescovo, spiega che all'origine della sua posizione vi è il convincimento che le scelte politiche non possono mai essere il frutto di una imposizione che arriva dall'alto. "Sono stato 'invitato' ad accogliere la posizione ufficiale dei Vescovi - ha detto ad Apcom don Antonello - ma io, per coerenza personale, sono andato avanti per la mia strada".
Il parroco, tuttavia, ha deciso di astenersi dal fare qualsiasi riferimento al referendum durante le omelie delle messe celebrate oggi. "L'ho fatto soprattutto per evitare di scavare solchi, di creare divisioni fra i miei parrocchiani. Ne abbiamo però parlato durante gli incontri di gruppi locali e nei colloqui personali. Ho dato consigli soprattutto agli adulti del movimento di Pax Christi, cui sono referente - ha sottolineato il sacerdote - e ho invitato al rispetto alla sacralità della libertà di coscienza di ciascun cristiano a partire dal proprio cammino personale".