BENEDETTO XVI APRE IL CONVEGNO ECCLESIALE DIOCESANO
NELLA BASILICA DI SAN GIOVANNI IN LATERANO
La parola della Chiesa
la testimonianza e l'impegno pubblico
delle famiglie cristiane
possono contrastare il predominio
del relativismo e della libertà anarchica
La parola della Chiesa, la testimonianza e l'impegno pubblico delle famiglie cristiane possono contrastare il predominio del relativismo e della libertà anarchica. È quanto ha affermato Papa Benedetto XVI aprendo nella Patriarcale Basilica di san Giovanni in Laterano, nella tarda serata di lunedì 5 giugno, i lavori del Convegno Ecclesiale Diocesano. Il Santo Padre ha rivolto all'assemblea il discorso del quale diamo qui di seguito i punti nodali:
"Da ormai due anni l'impegno missionario della Chiesa di Roma si è concentrato soprattutto sulla famiglia, non solo perché questa fondamentale realtà umana oggi è sottoposta a molteplici difficoltà e minacce e quindi ha particolare bisogno di essere evangelizzata e concretamente sostenuta...";
Il fondamento antropologico della famiglia - "Matrimonio e famiglia non sono in realtà una costruzione sociologica casuale, frutto di particolari situazioni storiche ed economiche. Al contrario, la questione del giusto rapporto tra l'uomo e la donna affonda le sue radici dentro l'essenza più profonda dell'essere umano e può trovare la sua risposta soltanto a partire da qui";
Matrimonio e famiglia nella storia della salvezza - "La verità del matrimonio e della famiglia, che affonda le sue radici nella verità dell'uomo, ha trovato attuazione nella storia della salvezza, al cui centro sta la parola: "Dio ama il suo popolo"";
I figli - "Anche nella generazione dei figli il matrimonio riflette il suo modello divino, l'amore di Dio per l'uomo. Nell'uomo e nella donna la paternità e la maternità, come il corpo e come l'amore, non si lasciano circoscrivere nel biologico: la vita viene data interamente solo quando con la nascita vengono dati anche l'amore e il senso che rendono possibile dire sì a questa vita. Proprio da qui diventa del tutto chiaro quanto sia contrario all'amore umano, alla vocazione profonda dell'uomo e della donna, chiudere sistematicamente la propria unione al dono della vita, e ancora più sopprimere o manomettere la vita che nasce";
La famiglia e la Chiesa - "La famiglia e la Chiesa, in concreto le parrocchie e le altre forme di comunità ecclesiale, sono chiamate alla più stretta collaborazione per quel compito fondamentale che è costituito, inseparabilmente, dalla formazione della persona e dalla trasmissione della fede. Sappiamo bene che per un'autentica opera educativa non basta una teoria giusta o una dottrina da comunicare";
La minaccia del relativismo - "Oggi un ostacolo particolarmente insidioso all'opera educativa è costituito dalla massiccia presenza, nella nostra società e cultura, di quel relativismo che, non riconoscendo nulla come definitivo, lascia come ultima misura solo il proprio io con le sue voglie, e sotto l'apparenza della libertà diventa per ciascuno una prigione perché separa l'uno dall'altro, riducendo ciascuno a ritrovarsi chiuso dentro il proprio "io". Dentro a un tale orizzonte relativistico non è possibile, quindi, una vera educazione: senza la luce della verità";
"È molto importante, accanto alla parola della Chiesa, la testimonianza e l'impegno pubblico delle famiglie cristiane, specialmente per riaffermare l'intangibilità della vita umana dal concepimento fino al suo termine naturale, il valore unico e insostituibile della famiglia fondata sul matrimonio e la necessità di provvedimenti legislativi e amministrativi che sostengano le famiglie nel compito di generare ed educare i figli, compito essenziale per il nostro comune futuro";
Sacerdozio e vita consacrata - "Un ultimo messaggio che vorrei affidarvi riguarda la cura delle vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata: sappiamo tutti quanto la Chiesa ne abbia bisogno!".
(©L'Osservatore Romano - 8 Giugno 2005)