Da cattolici, contro l'astensione dalla scelta (3.06.2005 )
Dove sono finiti i cattolici disobbedienti?, si chiedeva ieri Gad Lerner su Repubblica paragonando l'Italia di oggi a quella di 31 anni fa, quando gli smottamenti nel campo cattolico furono cruciali per la vittoria del no al referendum abrogativo della legge sul divorzio voluto dalla Cei e dalla Dc di Fanfani.
Un segnale importante di disobedienza arriva ora da un gruppo di storici, filosofi, giuristi, docenti univeristari, esponenti del laicato cattolico, che invita a esprimere il proprio voto al referendum del 12 e 13 giugno sulla procreazione assistita, sostenendo che l'indicazione di non andare a votare è «poco limpida» e «contraddittoria», e che l'appello della Cei in questo senso è «inopportuno».
Tra i firmatari, storici della Chiesa come Franco Bolgiani, padre Achille Erba e Mario Rosa, filosofi come Claudio Ciancio, Marzio Galeotti , Maurizio Pagano e Ugo Perrone; storici come Gian Giacomo Migone e Gian Carlo Jocteau; giuristi come Franco Balosso e Gustavo Zagrebelsky. Questo il testo completo del loro appello e i nomi dei firmatari.
«I referendum su alcuni articoli della legge 40, che regolamenta la fecondazione assistita, mettono in gioco questioni importanti e di difficilissima soluzione, che dividono i cittadini al di là delle appartenenze politiche e confessionali e ancor più generano incertezza e confusione. Dubbi e orientamenti diversi definiscono la posizione dei firmatari del seguente appello, che sono tuttavia accomunati dalle seguenti convinzioni:
La legge 40 contiene lacune e contraddizioni in se stessa e rispetto ad altre leggi.
I referendum che si terranno il 12 giugno hanno il merito di sollevare i gravi problemi che stanno al di sotto della legge in discussione e di aprire un dibattito pubblico molto utile non solo in vista delle scelte referendarie ma più in generale riguardo ai problemi giuridici, scientifici, etici e religiosi che quelle scelte implicano.
Per questa ragione siamo contrari all'indicazione di non andare a votare. Questa indicazione è anche poco limpida, perché tende a utilizzare e a fomentare il disinteresse per le questioni in gioco sommandolo alla scelta contraria alle richieste dei referendum, tende a svilire l'istituto del referendum e tende a favorire un atteggiamento di irresponsabilità.
Inoltre essa risulta contraddittoria rispetto al carattere di principio che si assegna alle argomentazioni usate per giustificarla. Se la scelta di non votare può essere plausibile rispetto a questioni di scarso rilievo, lo stesso non si può dire rispetto a temi che mettono in gioco principi di fondamentale importanza, quali la vita, la salute, la ricerca scientifica e i suoi limiti.
L'appello alla non partecipazione al voto, che è giunto dai vertici della Cei, è perciò inopportuno e, in particolare ai credenti, appare come un'incomprensibile e ingiustificata pretesa della gerarchia ecclesiastica di dettare norme che riguardano non i principi e gli orientamenti di fondo ma il dettaglio e le tecniche dei comportamenti politici. Pur consapevoli della difficoltà delle scelte e forse dell'insuperabilità di alcuni dubbi, invitiamo perciò tutti, credenti e non credenti, a maturare una scelta meditata e ad esprimerla con il voto».
Franco Balosso, Fiorella e Luciano Bassignana, Toni Begani, Franco Bolgiani, Cristina e Giuseppe Bordello, Stefano Brusasco, Melita Cataldi, Claudio Ciancio, Renata e Franco Camoletto, Piero Degennaro, Stefania Di Terlizzi, padre Achille Erba, Carla Fantino, Elisabetta Galeotti, Marzio Galeotti, Giovanna Gambarotta, Eugenio Gili, Antonietta Guadagnino, Gianna Guelpa, Gian Carlo Jocteau, Dora Marucco, Gian Giacomo Migone, Mario Mosca, Laura Operti, Gabriella Orefice, Maurizio Pagano, Anna Pelloso, Ugo Perone, Franco Peyretti, Narinella Poggi, Katie Roggero, Mario Rosa, Ugo Gianni Rosenberg, Luciana Ruatta, Stefano Sciuto, Adriana Stancati, Angela Suppo, Gino Tedone, Domenico Todisco, Paolo Torreri, Rosanna Tos, Alberto Tridente, Federico Vercellone, Anna Viacava, Gustavo Zagrebelsky.
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Capito? il fronte del sì, al di là delle sue ostentante sicumere, è timoroso di una grossa sconfitta, e con molto rispetto cosa fa? si appella ai "disobbedienti cattolici" (che ossimoro!) reclutando quattro ambigui personaggi per disobbedire alla Gerarchia ecclesiastica.
Ecco a quali mezzucci sono ridotti i radicomunisti... a chiedere aiuto alla 5a colonna di traditori che la Chiesa si porta in seno!!