Prima parte - La partenza.
E' giovedi' di una calda sera di fine Maggio, il telefono suona, è lei come sempre.
"Ciao amore come va?"
"Luca amore mio ascolta, sabato lui non c'è...., riesci a salire su a Roma?"
"Era ora Elisa....., certo che salgo, sai bene che salgo quando puoi e vuoi, stasera vedo di andare in agenzia e prendo i biglietti se c'è posto".
"Va bene, prendo la camera in Hotel, baci amore mio, non vedo l'ora di rivederti...è un bel po' che non ci vediamo, mi manchi tanto".
E' sera, il manuale utente della maledetta procedura è quasi finito, timbro il badge ed esco, il panorama del porto oggi è splendido ed il cielo è chiaro, sembra già estate.
"Signora mi prenota un posto per Roma per Venerdi sera o Sabato Mattina?".
"Non c'e posto signore, tutto pieno fino a Sabato alle 20.30".
Porca miseria.
"Ascolti provi a vedere da Alghero".
"Si ad Alghero c'è posto". "Mi prenda un posto, partenza Sabato mattina e ritorno Domenica Notte"
"Ok prende già i biglietti?"
"Certo".
Esco dall'agenzia rimuginando, mi dovro' sciroppare 240+30 km di macchina, ma almeno vado a trovare Mamma, è un po' che non la vedo.
Ritorno nella mia piccola e incasinata mansarda, da single impenitente e preparo la valigia. Sono indeciso se portare il portatile, ma poi concludo che non me ne faccio niente in questi due gg, è solo peso inutile.
Due pantaloni, due camicie, intimo vario, il borsello degli articoli da bagno, un golfino, caricabatterie del cell.
La ventiquattrore è pronta.
Ci dormo su. Che gran casino far l'amante, anche se di una donna bellissima.
L'indomani sera si parte, il tempo è buono, le pianure del Campidano, poi l'Oristanese, il Montiferru, il Marghine e l'altopiano di Campeda, alfine le curve e le gallerie vicino Sassari.
Arrivo verso le 19.30, meno di due ore, la Suzuki cammina bene, anche se beve abbastanza.
Mamma è in giardino che annaffia le piante, sta bene ma ha l'aria un po' stanca.
"Non ti aspettavo" mi dice.
"Ho deciso all'improvviso, rimango qui stanotte ma domani mattina parto".
"Vai a Roma?"
"Si".
Mamma non fa quasi mai domande, è sempre stata discreta, forse perche' sua madre invece era un impicciona unica.
Mi siedo davanti alla televisione mentre mi cucino un po' di pasta, c'è Ulisse alla tv, lo guardo volentieri, c'è cosi' poco di interessante in tv.
Nel frattempo chiamo Enrico al cell, che mi rimbrotta amichevolmente per non averlo chiamato prima, sembra impegnato in una "Strafexpedition punitive" contro un tizio, mi racconta che non ha pagato la commessa a Michele.
Considerando che l'uno ha 10 anni di Jet-Kwon-Do e l'altro è stato 4 anni campione regionale di Judo la vedo brutta per l'insolvente. Gli raccomando di lasciarne qualche pezzo intero, almeno per esposizione, e di provare almeno ad intrattenere un dialogo prima di trasformarlo in Simmenthal.
Ci ride su, in fondo è buono, so che gli faranno solo paura sempre che il tizio non si metta a fare lo splendido.
Chiamo Giuseppe, che mi dice di trovarci al Lido di Sassari tra una mezzora, sta con due amiche e un altro, un tale Paolo.
Ok, ci vado ma non voglio fare tardi.
Al Lido ci sono i Collage, gruppo riesumato melodico anni 80', e Giuseppe mi presenta le sue due amiche, una modello "traghetto Tirrenia" e l'altra che si poteva dare come piazzato al Gran Premio Lotteria di Agnano.
Per fortuna la musica è alta e non mi costringe a dialogare con i due esseri. Nel frattempo arriva Paolo, fa l'autista di pullman e sta accompagnando un gruppo di musica cubana che ha appena suonato al Teatro Verdi.
I cubani mangiano a quattro palmenti ma son simpatici, faccio conoscenza col suonatore della "trumpeta" come la chiama lui, tale Fernando, e scopro che si tratta della "Banda Municipal de Santiago de Cuba". Mi regala due sigari cubani e il cd, ma insisto per pagare il cd. Ok.
Nel frattempo i due ciospi ci salutano per mia somma felicità e vanno incontro al loro dubbio destino.
Si è fatta l'una e mezza e preferisco andare a dormire, domani sara' un tour de Force.
Drriinnnn.
Ore 8.00 si parte, c'e l'aereo alle 10.45.
Via in macchina, parcheggio, colazione all'aeroporto con cappuccino e pasta, check-in, solita menata insomma.
Ormai la conosco a memoria.
il 737-400 ci aspetta in pista, la hostess saluta e all'ingresso recupero Repubblica per avere qualcosa da leggere.
La Sardegna vista dall'alto è sempre meravigliosa e il tempo è splendido.