"NOTTETEMPO", L'ENNESIMA OPERAZIONE REPRESSIVA CONTRO LE LOTTE

Giovedì 12 maggio, all'alba, cinque compagni anarchici sono stati arrestati con 1'accusa di associazione sovversiva con finalità di terrorismo, altri otto sono indagati a piede libero con la stessa accusa. Il Capolinea Occupato, lo spazio di riferimento degli arrestati, è stato chiuso e sottoposto a sequestro giudiziario.Le accuse si reggono su prove assolutamente congetturali, derivanti dalla manipolazione di intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché da un rilevatore gps, installato nell'auto di un compagno e si riferiscono a presunti atti di sabotaggio e a proteste contro il Centro di Permanenza Temporanea di S. Foca (Lecce). La palese sproporzione tra i capi di imputazione, i mezzi impiegati (150 unità tra Digos, Reparto Prevenzione Crimine, Reparto volo, Reparto Cinofilo Antiterrorismo, Reparti Mobili Antiterrrorismo; intercettazioni satellitari; perquisizioni in otto regioni; elicotteri) e gli atti contestati dimostrano la natura politica della montatura in atto.Tale operazione si inserisce in un quadro più generale di repressione sistematica delle lotte che si esprimono ad di fuori delle compatibilità istituzionali nel tentativo di espellere il conflitto sociale fuori dalla storia.A ciò si aggiunge la specificità locale: la criminalizzazione di chi si oppone alla gestione ed all'esistenza stessa dei lager per migranti arriva proprio mentre è in corso il processo a Don Cesare Lodeserto, direttore del CPT di S. Foca, accusato di violenze contro gli stranieri rinchiusi, proprio con lo scopo di alleggerire le sue responsabilità in fase processuale e coprire gli interessi della curia vescovile leccese nell' "affare immigrazione".La chiusura delle frontiere della "Fortezza Europa" vista dall'angolazione di confine del terrirorio salentino è uno degli aspetti della guerra globale permanente: i governi occidentali pretendono di difendere il proprio modello di sviluppo e di società scatenando guerra fuori dai propri confini e repressione verso chi si oppone all'interno, con l'intento, tra l'altro, di mantenere separati il movimento ed i migranti.Se l'unica risposta che il governo italiano sa dare alle emergenze sociali del paese (precarizzazione, casa, degradazione dell'ambiente, condizioni dei migranti e dei ceti popolari, ecc.) è quella repressiva, noi riconfermiamo l'impegno e la determinazione a costruire battaglie su questi terreni e perciò esprimiamo con forza tutta la nostra solidarietà alle compagne ed ai compagni arrestati.

LIBERTÀ PER SAVERIO, SALVATORE, CHRISTIAN, ANNALISA , MARINA

Laboratorio di Resistenza alla guerra - Roma