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Chi è Alessandro Magno?
Un modello per tutta l’antichità, ammirato e studiato da tutti i grandi come Giulio Cesare e molti altri condottieri, Alessandro magno non era solo un militare, uno stratega, un conquistatore. Ma qualcosa di più. Un grande visionario che non si è lasciato condizionare dal potere, che non sottometteva ma tollerava i popoli conquisati e che sognava di unire Oriente e Occidente pacificamente. Alessandro voleva unificare il mondo, non dominarlo, e pertanto rispettava ed accettava le differenze tra i popoli. Se fosse vissuto avrebbe conquistato il resto del mondo. Era un uomo con un grande sogno: costruire grandi città, biblioteche, edificare un regno unico senza più guerre.
C’è qualche riferimento tra Alessandro Magno e Gorge W. Bush?
A parte il fatto che tutti e due hanno trasferito i propri eserciti ad Est per completare il lavoro dei propri padri, con la differenza che Alessandro marciava davanti al suo esercito, mentre Bush lo guardava avanzare in TV, nessun riferimento. Alessandro non avrebbe mai portato via il petrolio ai popoli che sottometteva. Dalla storia gli americani non hanno imparato niente.
Perché il film non è piaciuto agli americani ed ha invece avuto un grande successo in Europa?
Perché in Europa c’è maggiore conoscenza, maggiore sensibilità verso la Storia. Forse si è richiesto troppo al pubblico americano, e senza un minimo sforzo di immaginazione è difficile entrare nel racconto.
Si è voluto raccontare la storia di Alessandro in maniera completa e non frammentaria. Si è desiderata una narrazione dalla A alla Z e non qualcosa che si limita all’ABC. Si è voluto raccontare tutto con in più la difficoltà di trovarsi dinanzi ad una esistenza unica: sono accadute più cose ad Alessandro nella sua vita che in quella di qualsiasi altra persona al mondo. Eppure i media sono rimasti a guardare il dettaglio: il taglio di capelli, la bisessualità, la stranezza di vedere tanti uomini in gonnellino, perdendo di vista l’intero orizzonte narrativo. In America c’è un clima da realismo sovietico. E si arrivano a negare tutte quelle realtà che contraddicono o non rientrano nell’unico modello culturale americano e cioè: quanto più hai tanto più sei felice.
Il pubblico americano non ha gradito nemmeno l’accenno alle abitudini sessuali di Alessandro.
Angelina Jolie ha sintetizzato la situazione in maniera geniale dicendo che l’America è dominata da una cultura sessuale di stampo adolescenziale. Io aggiungerei anche fondamentalista, in questo periodo. Alessandro era pansessuale, amava uomini e donne, aperto e sensibile, ma per il pubblico americano Alessandro è diventato solo un gay.