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Risultati da 1 a 7 di 7
  1. #1
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    Talking Dio, i dinosauri ed i creazionisti...

    Ecco un articolo stupendo dal Corriere di oggi. Fa scompisciare. Mi chiedo quando questa gente ci parlerà degli gnomi e dei folletti, che del resto, per mio cugino di tre anni, sono ben più inconfutabilmente esistenti che non i dinosauri! Forse dovrei organizzare un dibattito tra mio cugino ed i creazionisti...


    «Dio li salvò dal Diluvio universale facendoli salire sull'Arca di Noè»

    Quando i dinosauri vivevano con gli uomini

    Aperto in Arkansas (Usa) il primo museo creazionista di scienze naturali che insegna la storia della Terra secondo la Bibbia

    Ci sono prove che i brontosauri erano contemporanei degli uomini primitivi 3.700 anni fa: lo dice il Libro di Giobbe, scritto 300 anni dopo il Diluvio universale. Altri reperti indicano che i tirannosauri erano ancora vivi 10 mila anni fa e ci sono impronte fossili di piedi umani tra quelle attribuite ai grandi sauri. La risposta è una sola: Dio, dopo averli creati insieme a tutte le altre creature terrestri il Sesto giorno, volle salvare i dinosauri che, a coppie di cuccioli (data la loro mole), salirono insieme a Noè sull'Arca. Si estinsero dopo il ritiro delle acque, quando 110 anni dopo il Diluvio le condizioni climatiche erano molto cambiate e la caccia e lo sviluppo dell'agricoltura li fecero sparire. Gli uomini erano contemporanei dei dinosauri, questi sono infatti nominati 25 volte nel Vecchio Testamento sotto il nome ebraico di «tanniym» (tradotto con «grandi lucertole», «grandi draghi» o «mostri del mare»). Non compare nelle moderne traduzioni della Bibbia solo perché il termine dinosauri appare per la prima volta nella letteratura scientifica nel 1842, mentre le prime traduzioni della Bibbia dal latino sono più antiche di circa 500 anni.
    La riproduzione di un teschio di tirannosauro al museo di Eureka Springs (dal sito del museo)
    Questa «verità scientifica e teologica inconfutabile» è sostenuta in un museo di storia naturale aperto al pubblico lo scorso 29 aprile a Eureka Springs, in Arkansas (lo Stato di Bill Clinton), negli Usa. Il museo fa parte di un parco a tema cristiano tradizionalista (The Great Passion Play) fondato 40 anni fa dal pastore protestante Gerald L. K. Smith, che il settimanale «Time» indica come «uno zelota di estrema destra e noto antisemita». Il parco, che ha come principale attrazione la sacra rappresentazione della passione e della morte di Cristo e la statua bianca di Gesù a braccia aperte (tipo Gesù del Corcovado Rio de Janeiro) alta 20,5 metri, è stato visitato finora da oltre 7 milioni di persone.

    Il museo di storia naturale appena inaugurato completa l'opera intrapresa dalla Creation Truth Foundation-Ctf (Fondazione per la verità della Creazione) per l'interpretazione letterale del racconto biblico. Secondo la Ctf «il Vecchio e il Nuovo Testamento sono ispirati dal Divino e quindi infallibili in tutti i temi che trattano: scientifici, storici, morali e teologici». Quindi per il Ctf, negare la verità dei Sei giorni della Creazione, il Diluvio universale, la Torre di Babele e tutto ciò che contiene il libro della Genesi, significa negare dalla radice l'intero cristianesimo con inevitabili gravi conseguenze: la perdita dell'etica ebraico-cristiana e il neo-paganesimo che si è impadronito dell'Occidente (e in particolare degli Stati Uniti) sotto il totale dominio delle teorie evoluzioniste materialiste che non hanno alcuna base scientifica, come affermato nel sito Ctf diretto dal presidente e fondatore G. Thomas Sharp.

    Per sostenere le tesi creazioniste, il museo di Eureka Springs («l'unico del genere nel mondo cristiano», viene spiegato) è diviso in cinque sezioni: il Paradiso terrestre, la Torre di Babele, l'era glaciale, il Diluvio universale, i dinosauri. Il museo ha commissionato la realizzazione delle repliche esatte di dieci scheletri di dinosauri e altri rettili marini e di nove crani basandosi sui reperti paleontologici conservati nei principali musei e fondazioni tra cui lo Smithsonian di Washington.
    Paolo Virtuani

  2. #2
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    Mah... quando la religione diventa teoria scientifica è quasi peggio di quando (sovente) una teoria scientifica diventa religione.

    Fondamentalmente secondo me non c'è contraddizione tra la teoria evoluzionistica e la Fede e la veridicità delle Scritture. Che però Darwin abbia toppato più volte mi pare ormai assodato.
    Dovremmo proprio distinguere il discorso scientifico da quello religioso.

  3. #3
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    In origine postato da antonio
    neanche per me vi e' contraddizione...
    Però, l'evoluzionismo casuale non spiega tutto...

    Mi sono sempre chiesto se le modificazioni strutturali degli esseri viventi sono una conseguenza dell'adattamento all'ambiente circostante oppure se è l'ambiente che in qualche modo condizione le modifiche.

    Inoltre, se la comparsa della vita nel "brodo primordiale" fosse stata lasciata al caso probabilmente le forme di vita sarebbero multiformi e diversissime e invece, grossomodo, quasi tutte le forme di vita hanno una struttura simile: una testa, un tronco, 4 arti.

    La religione, a parte l'atto creativo che secondo me è logico, c'entra poco o niente...

  4. #4
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    Pure il creazionismo potrebbe risultare negativo se sconfinasse nell'ideologia o, peggio, nel fondamentalismo religioso.

    Forse sarebbe sufficiente considerare l'atto creativo iniziale e considerarne tutte le ricadute come parte di un disegno generale senza, però, spingerci troppo oltre...

  5. #5
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    ogni tanto saltano fuori quelli che seppelliscono 200 anni di scienza con le scritture alla mano.
    i dinosauri si sono estinti 65 milioni di anno fa (è il come che è oggetto di dibattito scientifico...)
    l'uomo moderno è apparso nell'ultimo milione di anni.
    dati scientifici inconfutabili alla mano.
    i creazionisti poi non credono all'evoluzione degli ominidi, per loro siamo sempre stati uguali da quando siamo sulla terra. infatti non sanno cosa rispondere quando capitano vicini e sovrapposti dei reperti di uomo di cro-magnon e neanderthal, che - secondo gli studi + recenti, è forse una specie "diversa" dalla nostra. chi sono i neanderthal per loro????bho!
    p.s. sono geologo, quindi un ciccinino ne capisco.
    mala tempora currunt.....

  6. #6
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    Attenzione!
    Che Darwin abbia "toppato" tante volte è stravero. Ma ha anche presentato una teoria che sta alla biologia quanto le leggi di Copernico stanno alla fisica.
    Una teoria basilare presentata quasi 200 anni fa che presenta tutti i limiti di conoscenza dell'epoca, ma che è anche la pietra che ha smosso lo stagno dello studio evoluzionistico.

    Se volete intraprendere una discussione sull'evoluzionismo sono pronto a saltarci dentro (è la mia professione), se volete solo qualche suggerimento di lettura, non avete che da chiedere...

    Analizzo solo alcuni punti postati fin'ora: Freeflag ci propone una bella domanda "Mi sono sempre chiesto se le modificazioni strutturali degli esseri viventi sono una conseguenza dell'adattamento all'ambiente circostante oppure se è l'ambiente che in qualche modo condizione le modifiche."

    Beh, bene, sul numero di Settembre di Applied and Environmental Microbiology c'è proprio un mio articolo (scusatemi l'autocitazione) in cui mi faccio la stessa domanda e trovo una risposta studiando gli adattamenti fenotipici di una specie batterica che è in grado di "annusare" la presenza di predatori e di modificarsi di conseguenza in una forma non predabile. Eliminando i predatori la forma dei batteri cambia di nuovo. Tutto questo senza una predazione diretta. Questo sovverte le teorie attuali (Hahn and Hoefle, 1999) secondo cui è il solo growth rate (e quindi l'ambiente in modo diretto) a condizionare le modificazioni dei popolamenti batterici.

    L'evoluzione dei batteri però è e resta un grande buco nero per le nostre capacità di analisi. E' così importante il fenotipo? Ha ragione Hawkins (the extended phenotype; the selfish gene) ad immaginare un genotipo che permetta la massima plasticità fenotipica come soluzione ideale per ogni orgnaismo? Il LUCA (last unique common ancestor) di ogni forma di vita cos'è? Il "brodo primordiale" è un concetto superato.
    Chi ha il DNA più primordiale? I virus? Sembra proprio di no. Alcuni batteri? lo si credeva, oggi si pensa ad una semplificazione successiva... Oggi si pensa a certi cianobatteri... C'è un bravo ricercatore russo (Alexseiev) che vorrebbe mandarli su Marte...
    Insomma, l'origine della vita, biochimicamente è facilmente spiegabile, evoluzionisticamente molto, molto, molto meno.

    Tutto questo non esclude assolutamente la mano di Dio o di qualche forza ai nostri occhi oggi non riconoscibile.
    Chi pretende di fideizzare un discorso evoluzionistico come verità assoluta... sbaglia di grosso.
    Ma non lo dico io, lo dice il "metodo scientifico".
    Oggi abbiamo aperto la scatola nera della genetica. In 20-30 anni cambierà tutto dal punto di vista biologico, biomedico, biotecnologico.
    Oggi siamo in grado di leggere i geni, ma non di capire come si evolvono. Quando lo sapremo avremo molte risposte, risposte che in Arkansas i nostri amici dinosauri, hanno già. E vivono belli contenti!

  7. #7
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    In origine postato da Aeroplanino
    Analizzo solo alcuni punti postati fin'ora: Freeflag ci propone una bella domanda "Mi sono sempre chiesto se le modificazioni strutturali degli esseri viventi sono una conseguenza dell'adattamento all'ambiente circostante oppure se è l'ambiente che in qualche modo condizione le modifiche."

    Mi sembra una domanda molto semplice. Da quello che ho capito della teoria darwiniana mi sembra che le modificazioni siano casuali e certe caratteristiche si impongono con la trasmissione dei geni degli individui più forti.

    Personalmente ho diversi dubbi e ho sempre davanti l'esempio del naso degli africani e di quello dei lapponi. Entrambi servono a respirare ma il primo protegge dall'aria troppo calda, il secondo dall'aria troppo fredda.

    Beh, bene, sul numero di Settembre di Applied and Environmental Microbiology c'è proprio un mio articolo (scusatemi l'autocitazione) in cui mi faccio la stessa domanda e trovo una risposta studiando gli adattamenti fenotipici di una specie batterica che è in grado di "annusare" la presenza di predatori e di modificarsi di conseguenza in una forma non predabile. Eliminando i predatori la forma dei batteri cambia di nuovo. Tutto questo senza una predazione diretta. Questo sovverte le teorie attuali (Hahn and Hoefle, 1999) secondo cui è il solo growth rate (e quindi l'ambiente in modo diretto) a condizionare le modificazioni dei popolamenti batterici.

    Qui, però, nonostante abbia riletto la frase più volte non riesco a capirla a fondo... Colpa sicuramente della mia scarsa cultura.

    Mi pare evidente che i batteri si modificano in presenza o in assenza dei predatori nell'ambiente... Ma poi conclude confutando le teorie attuali. Non capisco...

    Però ho l'impressione che la situazione si presti ad un'altra interpretazione e cioè che i batteri si modificano in base ad un'esperienza precedente dal momento che, come dice Lei, questo avviene "senza una predazione diretta".

    Fosse così si potrebbe dire che l'ambiente influisce scarsamente sulle modificazioni ma contano di più le esperienze... Ma allora non mi spiego i nasi diversi.

    Il "brodo primordiale" è un concetto superato.

    Riminescenze scolastiche...

    Chi ha il DNA più primordiale? I virus? Sembra proprio di no. Alcuni batteri? lo si credeva, oggi si pensa ad una semplificazione successiva... Oggi si pensa a certi cianobatteri... C'è un bravo ricercatore russo (Alexseiev) che vorrebbe mandarli su Marte...
    Insomma, l'origine della vita, biochimicamente è facilmente spiegabile, evoluzionisticamente molto, molto, molto meno.

    Tutto questo non esclude assolutamente la mano di Dio o di qualche forza ai nostri occhi oggi non riconoscibile.
    Chi pretende di fideizzare un discorso evoluzionistico come verità assoluta... sbaglia di grosso.
    Ma non lo dico io, lo dice il "metodo scientifico".
    Oggi abbiamo aperto la scatola nera della genetica. In 20-30 anni cambierà tutto dal punto di vista biologico, biomedico, biotecnologico.
    Oggi siamo in grado di leggere i geni, ma non di capire come si evolvono. Quando lo sapremo avremo molte risposte, risposte che in Arkansas i nostri amici dinosauri, hanno già. E vivono belli contenti!


    Molto, molto interessante...

 

 

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