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    Predefinito Dalle "Risposte a Talassio" di san Massimo il Confessore

    Questiones ad Thalassium, 63, in PG 90, 666‑670.

    La fulgida e splendente grandezza della Chiesa fu un tempo annunziata al profeta Zaccaria con la visione di un candelabro d'oro puro (Zc 4, 2). Penso che quel simbolo fosse destinato a mostrare la potenza e la novità del mistero ecclesiale.

    Questo candelabro è infatti d'oro massiccio, perché la Chiesa è pura, incontaminata e degna di ogni benedizione; senza poter subire contraffazioni di alcun genere, essa apportatrice della vera luce.

    L'oro è inalterabile: sepolto, non si offusca ne si guasta causa della ruggine; gettato nel fuoco, non si consuma. Inoltre, per una sua speciale proprietà, irrobustisce e rinnova la forza visiva di chi lo guarda.

    La gloriosa Chiesa di Dio concorda dunque realmente con la natura purissima dell'oro. Essa è inalterabile, perché nulla di estraneo e di fittizio corrompe nel suo seno il mistero della conoscenza di Dio. La Chiesa è pura, perché rifulge dello splendore scintillante delle virtù; è incorrotta, perché nessuna passione la deturpa; è inviolata. perché inaccessibile a qualsiasi spirito maligno.

    Simile a oro, puro, la Chiesa non è offuscata dalla ruggine del male, prodotto dalle vicende terrene. Incorruttibile e inalterabile, non riescono né a consumarla il fuoco delle ricorrenti persecuzioni, né a scuoterla le forti e rinnovate tempeste scatenate dalle eresie.

    La Chiesa non è mai sminuita né intellettualmente né vitalmente, perché la sua fede e i suoi costumi restano Integri. Infatti, mai il peso e la gravità delle prove causano in lei decadenza o cedimenti di sorta, ma essa trova nella grazia di Dio la forza intellettuale necessaria per conservare piamente la fede.

    La Chiesa invita i peccatori a conversione e offre loro la luce della vera scienza; protegge quelli che amano contemplare i suoi misteri, perché conserva integra la verginità della loro mente. La Chiesa, infine, rianima quanti sono in preda all'angoscia, e con la parola di esortazione rinnova il loro animo infermo.

    La lampada posta sul candelabro, di cui parla la Scrittura, è la luce del Padre, quella vera, che illumina ogni uomo che viene al mondo (Gv 1, 9). E' il Signore nostro Gesù Cristo che, prendendo da noi la nostra carne, divenne e fu chiamato lampada, cioe sapienza e parola connaturale al Padre.

    E' questa lampada che la Chiesa di Dio mostra con fede e amore nella predicazione, e che viene tenuta alta splende agli occhi dei popoli nella vita santa dei fedeli nella loro condotta ispirata ai comandamenti. Essa fa luce a tutti quelli della casa, cioè a tutti gli uomini di questo mondo. La stessa divina Parola infatti dice che non si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa (Mt 5,15).

    Il Verbo chiama sé stesso lucerna, in quanto, pur essendo Dio per natura, si fece uomo per dispensare la sua luce.

    E anche il grande Davide comprese tutto questo, io penso, quando chiamò il Signore lucerna, dicendo: Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino (Sal 118, 105).

    La Scrittura parla del nostro Salvatore come di una lucerna, perché egli ci libera dalle tenebre dell'ignoranza e del vizio. Dissipando l'ottenebramento dovuto all'errore e le fosche ombre del peccato, Cristo diviene per tutti via di salvezza. Con la luce della conoscenza e della virtù egli guida al Padre coloro che camminano con lui sulla via della giustizia e dei comandamenti divini.

    Quanto al lucerniere, esso rappresenta la santa Chiesa, perché in lei risplende la parola di Dio mediante la predicazione; con i bagliori della verità essa illumina quanti si trovano in questo mondo come in una casa, arricchendo le intelligenze con la conoscenza di Dio.

    Questa parola annunziata non vuole essere in nessun modo tenuta sotto il moggio, ma posta bene in alto, dove più sublime è la bellezza della Chiesa. Infatti, finché la parola è nascosta dalla lettera della legge come da un moggio, lascia tutti privi della luce eterna. Essa non può trasmettere la visione spirituale a chi non si sforzi di togliere il velo del senso materiale e può addirittura fuorviare verso l'errore.

    Poniamo invece la lucerna sopra il lucerniere, cioè sulla santa Chiesa, in modo che dall'alta cima d'una ínterpretazione autentica ed esatta mostri a tutti lo splendore delle verità divine.

  2. #12
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    Predefinito Dai Discorsi di sant'Agostino

    Sermo 142, 1‑2.5.6‑7, in PL 38, 778‑779.781‑783.

    Dalle sacre Scritture attingiamo la forza d'animo per non affondare nella depressione e insieme quel sacro terrore che sgonfia il nostro orgoglio. Mantenerci sulla via mediana, diritta e sicura, fra i due baratri della disperazione a sinistra e della superbia a destra, sarebbe quasi impossibile, se non ci fosse il Signore a dirci: Io sono la via, la verità e la vita.

    Per dove vuoi passare? lo sono la via. Dove vuoi andare? lo sono la verità. Dove vuoi stabilirti? lo sono la vita.

    Perciò camminiamo sicuri lungo la via, ma anche cauti, a motivo degli agguati che la costeggiano. L'avversario non osa tendere insidie sulla via, perché la via è Cristo; ma non smette di farlo ai lati del percorso. Perciò leggiamo nel salmo: Pongono agguati sul mio cammino (Sal 139, 6).

    E un altro passo della Scrittura dice: Sappi che cammini in mezzo ai lacci (Sir 9, 13).

    Questi lacci non sono sulla via, ma soltanto sui fianchi.

    Perché tanta paura? Finché ti manterrai sulla via non avrai nulla da temere. Ma trema all'idea di poter deviare, giacché Dio permette all'avversario di tendere agguati agli orli della strada. In un'euforica baldanza potresti abbandonare la via e cadere in trappola.

    La via è Cristo umile; ma Cristo è anche il Dio altissimo, per cui è verità e vita. Se stai alla sequela di Cristo umile, perverrai alla sua grandezza.

    Se tu, debole come sei, non disprezzi la sua umiltà, ti stabilirai pieno di forza nell'Altissimo. Cristo non si è forse abbassato per guarire la tua infermità? Lo stesso Medico divino è dovuto venire da te, tanto la tua malattia era un ostacolo insormontabile. L'infermità ti poteva sembrare tollerabile, se almeno ti fossi potuto recare di persona dal medico. Eri invece cosi debole, che lui stesso è venuto da te.

    La nostra superbia ci aveva fatto perdere la vita e ci impediva di ritrovarla. Allora è venuto Cristo a insegnarci con l'umiltà la strada del ritorno alla vita. Quando era ancora sano, il nostro cuore si innalzò contro Dio e trascurò i suoi precetti salutari; cosi cademmo malati. Ora, da infermi, impariamo ad ascoltare colui del quale non facemmo conto da sani.

    Sta' ad ascoltare. Colui che ha detto: Entrate per la porta stretta (Mt 7, 13), disse pure: lo sono la via. Quasi che il superbo domandi: "Per dove entrerò?", e Cristo gli risponde: lo sono la via. Entra per me; se vuoi entrare per la porta, devi camminare attraverso me. Come ti dissi che sono la via, cosi ti dico ugualmente che sono la porta. Non cercare più per dove passare, per dove far ritorno, per dove entrare. Mi sono fatto via e porta, affinché non ti smarrisca più da alcuna per te.

    Cristo riassume tutto il suo insegnamento quando ci esorta a essere umili e miti (Mt 11, 29). Se ci mettiamo ad ascoltare questa sua parola chiarissima, sapremo dove si trova la via, ciò che è e dove conduce. Quale è Il tuo scopo nella vita? Dove vuoi andare? Probabilmente la tua Insaziabile ambizione vorrebbe possedere tutto. Ricorda che il Signore ha detto: Tutto mi è stato dato dal Padre mio (Mt 11, 27). Forse penserai: "Se tutto è stato consegnato a Cristo, che cosa resterà per me?". Ascolta come Cristo ti ha amato quando non eri amabile. Senti quanto Cristo ti ha amato quando eri brutto e deforme e nulla in te poteva attirare l'amore. Il Signore, però, ti ha amato per primo, per renderti degno di essere amato.

    Ecco qui Dio umile, ma l'uomo persiste superbo. Ascolta, impara ciò che ti dice il Signore: Tutto mi e stato dato (Mt 11, 27).

    dal Padre mio. Se desideri possedere tutto, lo avrai con me; se desideri il Padre, lo avrai per mezzo di me, lo avrai in me, perché nessuno conosce il Padre se non il Figlio (Mt 11, 27).

    Vieni dunque dal Figlio, non disperare e ascolta la frase intera: Nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare (Mt 11, 27).

    Esiti ancora? Credi che ti sia impossibile seguire il suo invito e passare per la via stretta? Allora ascolta il Signore: Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi (Mt 11, 28).

    Il carico è la vostra superbia e lo vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore (Mt 11, 29).

    Sono queste le parole che proclama il Maestro degli angeli, è questo il messaggio del Verbo di Dio, che nutre tutte le menti con un cibo inalterabile e delizioso.

    Egli grida: Imparate da me (Mt 11, 29). Ma che cosa vuole insegnarci? Imparate da me, che sono mite e 'umile di cuore (Mt 11, 29). Fratelli, il farmaco per tutti i nostri mali sta qui: imparare a essere miti e umili di cuore, come il Cristo Gesù.

  3. #13
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    Predefinito Dalle Omelie di sant’Ambrogio sul vangelo secondo Luca.

    Expositio Evangelii sec.Luc., Lib. I, 5-9, in Opera omnia di sant’Ambrogio, Milano, 1978, vol. 11°, 98-104.

    Nel prologo di san Luca leggiamo: Coloro che furono testimoni fin da principio e divennero ministri della parola (Lc 1, 2): dobbiamo qui intendere non una parola qualsiasi, ma quella celeste parola a cui servirono gli apostoli. Eppure si legge nell’Esodo che il popolo vedeva la voce del Signore (cf. Es 20,18): in realtà la voce non si vede ma si sente. Cos’è, infatti, la voce, se non un suono che non si distingue con la vista, ma si percepisce con l’udito?
    Ora Mosè, con profondissimo intuito, volle far capire che la voce di Dio si vede; si vede, infatti, con l’intenso sguardo dell’anima, mentre nel vangelo non si vede una voce, ma quella Parola, che è superiore alla voce.
    Anche san Giovanni l’evangelista ha detto: Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita (poiché la vita si è fatta visibile, noi l’abbiamo veduta e di ciò rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso il Padre e si è resa visibile a noi), noi lo annunziamo anche a voi (1 Gv 1, 1-3). Vedi, dunque, che il Verbo di Dio è stato visto e udito dagli apostoli.

    Gli Apostoli non solo videro il Signore in quanto uomo, ma anche in quanto Verbo; infatti, videro il Verbo, quando, insieme con Mosè e con Elia, videro la gloria del Verbo (cf. Mc 9, 2-8).
    Essi videro Gesù, perché lo contemplarono nella sua gloria, gli altri non lo videro, perché si limitarono a vederne il corpo: ma Gesù si vede non con gli occhi del corpo, bensì con quelli dello spirito.
    In realtà i Giudei, che pur vedevano, non lo videro (cf. Mt 13, 13). Lo vide Abramo, perché sta scritto: Abramo vide il mio giorno e se ne rallegrò (cf. Gv 8, 56). Lo vide Abramo che pur non vedeva corporalmente il Signore, ma, avendolo veduto nello spirito, lo vide anche nel corpo. Ma chi vide solo corporalmente senza vedere spiritualmente, non poté nemmeno vedere nel corpo ciò che aveva davanti agli occhi.

    Lo vide Isaia, e, poiché lo vide spiritualmente, lo vide anche corporalmente. Eppure, com’egli scrive, non aveva né apparenza né bellezza (Is 53, 2). I Giudei non lo videro; infatti, il loro cuore insensato era indurito. Gesù stesso testimonia che i Giudei non possono vederlo, quando dice: Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello! (Mt 23, 24). Non lo vide Pilato, non lo videro coloro che urlarono: Crocifiggilo, crocifiggilo (Lc 23, 21). Se l’avessero conosciuto, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria (cf. 1 Cor 2, 8).
    Chi dunque ha visto Dio, ha visto l’Emmanuele, cioè ha visto Dio con noi; ma chi non ha visto Dio con noi, non poté vedere colui che la Vergine partorì. In conclusione, chi non ha creduto nel Figlio di Dio non ha creduto nel Figlio della Vergine.

    Che cosa vuoi dire vedere Dio? Non chiederlo a me; chiedilo al vangelo, chiedilo al Signore stesso. O meglio, ascolta quanto egli ti dice: Filippo, chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? (Gv 14, 9-10). Certamente non si vede un corpo in un altro corpo, né uno spirito in un altro spirito, ma solo il Padre si vede nel Figlio e questo Figlio si vede nel Padre.
    Dove c’è diversità non si vedono insieme esseri diversi, ma poiché qui vi è unità di operazione e di potenza, sia il Figlio si vede nel Padre, sia il Padre nel Figlio. E Gesù ha detto: Quello che il Padre fa, anche il Figlio lo fa (cf. Gv 5, 19). Nelle opere si vede Gesù, nelle opere del Figlio si scorge anche il Padre.
    Ha visto Gesù chi ha visto quello straordinario mistero di Cana in Galilea, perché nessuno, eccetto il Signore del mondo, avrebbe potuto cambiare la natura degli elementi. Io vedo Gesù, quando leggo (cf. Gv 9, 6) che spalmò di fango gli occhi del cieco e gli restituì la vista, perché riconosco in Cristo colui che plasmò l’uomo dalla polvere della terra, e gli infuse l’alito della vita e la luminosità della vista.
    Io vedo Gesù quando perdona i peccatori (cf. Mc 2,5 ss.), perché nessuno può rimettere i peccati se non Dio solo. Io vedo Gesù, quando risuscita Lazzaro, e coloro che videro non videro niente (cf Gv 11, 43-44).
    Io vedo Gesù e vedo anche il Padre, quando alzo gli occhi al cielo, li rivolgo al mare, e ritorno a guardare la terra, perché le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l’intelletto nelle opere da lui compiute (Rm 1,20).

    Leggiamo di nuovo nel prologo lucano a proposito degli avvenimenti evangelici: Come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni fin dal principio e divennero ministri della parola (Lc 1, 2). Nell’uomo perfetto c’è una doppia virtù: l’intenzione e l’azione. E il santo evangelista l’attribuisce agli apostoli, dicendo che essi non solo furono testimoni, ma anche che furono ministri della parola.
    L’intenzione a cui si guarda si traduce nel servire all’azione: scopo finale dell’intenzione è l’azione, e inizio dell’azione è l’intenzione. In particolare, per servirci dell’esempio degli apostoli, l’intenzione è quanto fecero Pietro e Andrea, quando, udita la voce del Signore: Vi farò diventare pescatori di uomini (Mc 1,17), senza indugio abbandonarono il remo, seguirono il Verbo.

    Nell’intenzione non subito si trova l’azione. Neppure quando Pietro dice: Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te (Gv 13,37)! c’è già l’azione, ma solo l’intenzione. C’era, infatti, l’intenzione di patire, ma essa non era stata ancora messa in atto, benché già si trovasse nei digiuni, nelle veglie, nel disprezzo dei piaceri dei sensi: questa è l’azione di un cristiano.
    Non si può trovare simultaneamente in ogni cosa l’intenzione e l’azione, perché l’azione appartiene ad uno stadio diverso da quello intenzionale. Lo stesso Pietro, dopo aver affrontato molti disagi con una virtù da apostolo, quando finalmente il Signore gli disse: Tu seguimi (Gv 21,22), seppe prendere la sua croce e seguire il Verbo, e così conobbe la realtà del martirio.

    Si dà talvolta che vi sia il massimo dell’intenzione senza che ne segua l’azione, come quando ci si applica alla medicina, ma, pur conoscendone bene tutte le prescrizioni, si trascura di metterle in pratica. In tal modo, poiché l’azione non riesce, anche l’intenzione deve ritenersi inconcludente.
    In qualcuno, poi, l’azione talora è esuberante, mentre l’intenzione è scarsa, come avviene quando una persona riceve il sacramento salutare del battesimo, ma non intende istruirsi nei precetti delle diverse virtù; e così in genere perde il frutto dell’azione a causa della pigrizia dell’intenzione.
    Di conseguenza, occorre acquisire la pienezza di entrambe le virtù, come la poterono raggiungere gli Apostoli. Abbiamo sentito che di loro Luca dice: Furono testimoni fin da principio e divennero ministri (Lc 1,2). Dal fatto che videro dobbiamo arguire la loro intenzione di conoscere la verità divina; dal fatto poi che furono ministri risulta che si misero concretamente in azione, servendo la parola.

  4. #14
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    Predefinito Omelia dai Trattati di sant’Agostino sul vangelo di Giovanni

    In Jo, tr. 73, 2.3.4, in PL 35, 1825-1826.

    Forse che soltanto gli Apostoli hanno creduto in Gesù? Il Signore, dicendo: Chi crede in me, si rivolge a quelle persone che credono, fra cui siamo anche noi, che certamente non riceviamo da lui tutto ciò che chiediamo. E anche se pensiamo ai beatissimi Apostoli, vediamo che quello che più di tutti aveva lavorato (non lui però, bensì la grazia di Dio con lui) (cf. 1 Cor 15, 10) per ben tre volte pregò il Signore affinché allontanasse da lui l’angelo di satana, senza tuttavia ottenere ciò che chiedeva (cf. 2 Cor 12, 8). Che diremo, o carissimi? Dovremo pensare che la promessa così formulata: Qualunque cosa chiederete la farò, non sia stata mantenuta da lui neppure nei confronti degli apostoli? E con chi allora manterrà la sua parola se nella sua promessa ha defraudato gli apostoli?

    Rifletti attentamente, uomo fedele, all’espressione: Nel nome mio. Il Signore non ha detto: “Qualunque cosa chiederete in qualsiasi modo”, ma qualunque cosa chiederete nel nome mio.
    Ora, come si chiama colui che ha promesso un così grande beneficio? Si chiama Gesù Cristo. Cristo significa re, Gesù significa Salvatore. Non ci salverà un re qualsiasi, ma un re Salvatore. Perciò qualunque cosa si chieda che sia contraria alla nostra salvezza, non la si chiede nel nome del Salvatore.
    E tuttavia egli è Salvatore, non soltanto quando esaudisce ciò che gli si chiede, ma anche quando non esaudisce la nostra preghiera: perché quando vede che la nostra richiesta è contraria alla nostra salvezza, egli si dimostra Salvatore appunto non ascoltandoci.

    Il medico sa bene se quanto chiede il malato giova o nuoce alla sua salute; se non lo accontenta quando chiede qualcosa che gli nuoce lo fa per proteggere la sua salute.
    Se vogliamo che il Signore accolga le nostre preghiere dobbiamo chiedere, non in qualunque modo, ma nel suo nome, vale a dire nel nome del Salvatore. Non chiediamo dunque nulla contro la nostra salvezza, poiché se il Signore ci esaudisse non agirebbe da Salvatore, quale è il suo nome presso i fedeli. Egli che si degna di essere il Salvatore dei fedeli, è anche colui che condanna gli empi.
    Chi dunque crede in lui, qualunque cosa chieda in suo nome, cioè nel nome che gli riconoscono quanti in lui credono, sarà esaudito; perché solo in questo modo Cristo opera come Salvatore.
    Se invece chi crede in lui, per ignoranza, chiede qualcosa che è contrario alla sua salvezza, non chiede nel nome del Salvatore: il Signore non sarebbe suo Salvatore se gli concedesse ciò che è d’impedimento alla sua salvezza. È meglio che il Signore non soddisfi la sua richiesta, perché in tal modo non smentisce il suo nome.

    Per poter acconsentire concretamente a ogni nostra attesa, Cristo, che non soltanto è il Salvatore ma è anche il maestro buono, nell’orazione stessa che ci ha dato c’insegna cosa dobbiamo chiedere; egli ci insegna, cioè, a non chiedere, in nome del Maestro, ciò che è contrario ai principi del suo insegnamento.
    Vero è che talune cose, anche se le chiediamo nel suo nome, cioè nel nome del Salvatore e secondo le norme del suo insegnamento, Cristo non le concede quando gliele chiediamo: però le concede. Quando gli chiediamo che venga il suo regno, non vuol dire che non esaudisce la nostra preghiera, per il fatto che subito non ci ammette a regnare con lui nell’eternità. Rimanda la realizzazione di quanto gli chiediamo, ma non ce lo nega.
    Non stanchiamoci quindi di pregare, che è come seminare; a suo tempo mieteremo.
    E insieme chiediamogli, se davvero preghiamo con le dovute disposizioni, che non ci conceda quanto gli chiediamo fuori posto.

  5. #15
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    Pedro Orrente, Martirio di S. Giacomo il minore, 1639, Valencia

    Pieter Paul Rubens, S. Giacomo il minore, 1611 circa., Museo del Prado, Madrid

    Jusepe de Ribera, S. Giacomo minore, XVII sec., Museo del Prado, Madrid

    El Greco, S. Giacomo il minore, 1610-14, Museo de El Greco, Toledo

  6. #16
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    Predefinito La leggenda su S. Filippo

    Filippo,

    colui che vide moltiplicarsi pani e pesci


    Di cultura e condizioni elevate. Subì il martirio.
    Le sue ossa si trovano sotto l'altare maggiore della basilica romana dei Santi Apostoli


    DI ALESSANDRO ZANGRANDO

    Un apostolo molto vicino a Gesù, pieno di curiosità e voglia di rischiare, che dice quello che altri hanno il timore di dire. Anche Filippo viene da Betsaida, in Galilea, il paese dei pescatori che abbandonarono le reti per seguire il Messia, come Pietro, Andrea, Giacomo. I Vangeli di Matteo, Marco e Luca lo menzionano soltanto una volta, nell'elenco degli apostoli, citandolo al quinto posto, prima di Bartolomeo. Troviamo qualche notizia in più nel Vangelo di Giovanni. Gesù riunisce i primi apostoli e "aveva stabilito di partire per la Galilea; incontrò Filippo e gli disse: "Seguimi"" (Gv 1,43). Filippo accetta l'invito, con un sì convinto e pieno di entusiasmo. Incontra subito dopo Natanaele, identificato con l'apostolo Bartolomeo; non perde tempo e lo coinvolge nella sua felicità: "Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazareth". Natanaele è sospettoso. Ma Filippo non tenta di convincerlo, non gli fornisce altri particolari sul figlio di Giuseppe. A Natanele fa solo una proposta molto semplice: "Vieni e vedi". Natanaele va e vede, e dopo aver visto anche la sua vita cambia in un attimo (Gv 1, 45-51).
    Filippo si segnala fra i suoi compagni per cultura e condizione sociale elevate, quasi sicuramente sapeva parlare greco, come greco era il suo nome. Nel collegio apostolico deve aver raggiunto una certa autorevolezza: durante la Domenica delle Palme, alcuni greci chiedono proprio a lui di poter vedere il Maestro. Era un gruppo di non giudei passati al monoteismo di Israele, "timorati di Dio", che erano venuti a celebrare la Pasqua a Gerusalemme (Gv 12,20-22). In occasione della moltiplicazione dei pani, Gesù vuole mettere alla prova la fede del suo discepolo, che probabilmente aveva la responsabilità dei rifornimenti, e gli chiede dove si può trovare il pane necessario per sfamare la folla che era accorsa per ascoltarlo. Filippo ci pensa e risponde soltanto che "duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo" (Gv 6,5-7). Di Filippo si riparla negli ultimi giorni della vita terrena del Messia. Durante l'ultima Cena, Gesù spiega agli apostoli che conoscendo Lui si conosce anche il Padre; Filippo non comprende queste parole e incalza: "Signore, mostraci il Padre e ci basta". La risposta del Signore ha un tono rattristato: "Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: "Mostraci il Padre?" Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me?" (Gv 14,6-10). Tutto gli fu più chiaro in seguito. Questa è l'ultima volta che il Vangelo di Giovanni ci parla di Filippo.

    Contro il drago

    Le tradizioni raccontano che l'apostolo avrebbe evangelizzato parte della Scizia, della Lidia e la Frigia. In Scizia fu imprigionato dai pagani che volevano sacrificarlo a Marte; nel tempio, però, fece irruzione un drago, dal fiato così pestilenziale da uccidere chi gli stava attorno. Filippo, con l'aiuto della Croce, sconfisse il drago e convertì gli adoratori di Marte. Sarebbe morto, invece, in Frigia, a Ierapoli, subendo lo stesso martirio di Pietro, crocefisso a testa in giù. E secondo gli studiosi fu sepolto proprio in quel luogo: nell'antica necropoli c'è un'iscrizione che ricorda una chiesa dedicata all'apostolo Filippo e alla sua opera di evangelizzazione. Da Ierapoli i suoi resti furono trasportati a Costantinopoli e da lì a Roma, dove nel VI secolo papa Pelagio fondò una chiesa dedicata ai santi Filippo e Giacomo, poi chiamata per brevità dei Santi apostoli. Nella basilica romana si trovano ancora, sotto l'altare maggiore, i resti dei due discepoli di Gesù.
    Sul luogo della sepoltura, oltre un secolo fa, dal 1869 al 1879, furono condotti restauri e studi. Nel 1873, in particolare, racchiuse nel vano dell'antico altare furono trovate le ossa, che dopo molti esami furono indicate come quelle dei santi Filippo e Giacomo. Era il 15 gennaio: ecco il racconto emozionato del P. Bonelli: "Per quel foro vi s'introdusse un lumicino, e fu visto, lietissima vista!… pullulare biancastre molte ossa umane, e si gridò: ecco i santi Apostoli". Gli studiosi non ebbero dubbi: appartengono a due individui distinti, maschi, di età adulta. Furono così cancellati molti dubbi: quelli che mettevano in discussione l'esatta ubicazione dei resti, fino a ipotizzare un loro trafugamento. I documenti che raccontano la ricognizione ottocentesca sono una fonte storica eccezionale. Si deduce che le ossa appartenevano a personaggi non comuni, una conclusione confermata dalla presenza nel sepolcro di tessuti preziosi e di "vaselli" del VI secolo.
    Lo studio di Ippolito Mazzucco getta luce sul culto dei due apostoli in Occidente: "L'esiguità delle reliquie ritrovate fa supporre che al momento della loro riposizione altre chiese o luoghi, particolarmente in Oriente, conservassero parti importanti degli stessi venerati corpi. Volendo datare la loro presenza in Roma alla seconda metà del secolo sesto, è molto probabile che si possa stabilirne la provenienza dall'Oriente, ove gli apostoli godevano già di un culto. In ogni caso, il culto associato dei due apostoli Filippo e Giacomo, ebbe inizio dal loro santuario romano, e si estese in tutta l'Europa e fino in Oriente".

    Identikit

    Nome: Filippo
    Provenienza: Betsaida, Galilea.
    Segni particolari: uomo di mezza età, con la barba corta. Parla anche il greco. Nell'iconografia è raffigurato con una croce o con i cinque pani della moltiplicazione. Più raramente i suoi attributi sono una pietra o un drago. Festa: 3 maggio. Viene festeggiato assieme a Giacomo il Minore.
    Luogo di culto: Roma, chiesa dei SS. Apostoli. Sotto l'altare maggiore sono sepolte le sue reliquie.
    Parlano di lui: i quattro Vangeli, in particolare quello di san Giovanni. Gli Atti degli Apostoli.

    FONTE

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    S. Filippo

    S. Giacomo il minore

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    Francisco Rizi, Vergine con Bambino tra i SS. Filippo e Francesco d'Assisi, 1650, Chiesa dei Cappuccini, El Pardo

  9. #19
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    Lightbulb Re: 11 maggio (3 maggio) - SS. Filippo e Giacomo Minore Apostoli

    1 MAGGIO 2019: SANTI FILIPPO E GIACOMO, APOSTOLI E SAN GIUSEPPE ARTIGIANO PATRONO DEI LAVORATORI; INIZIO DEL MESE DI NOSTRA SIGNORA, LA BEATA VERGINE MARIA SANTISSIMA…
    Anniversario anche della morte di San Pio V, Papa e Confessore (Bosco Marengo, 17 gennaio 1504 – Roma, 1º maggio 1572), la cui festa liturgica ricorre il 5 maggio…
    Il 1° maggio è tradizionalmente la Festa dei Santi Apostoli Filippo e Giacomo; Papa Pio XII nel 1955 però volle cristianizzare la laicista e socialcomunista “festa del lavoro” del 1° maggio istituendo appunto, per quel giorno, la memoria liturgica di San Giuseppe artigiano.




    «DISCORSO DI SUA SANTITÀ PIO PP. XII
    IN OCCASIONE DELLA SOLENNITÀ DI SAN GIUSEPPE ARTIGIANO* Piazza San Pietro - Domenica, 1° maggio 1955.»
    https://w2.vatican.va/content/pius-x...-giuseppe.html


    «San Giuseppe, patrono dei lavoratori, 1 maggio.»
    http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm


    «PREGHIERA A SAN GIUSEPPE ARTIGIANO Composta da Papa Pio XII.

    O glorioso Patriarca San Giuseppe, umile e giusto artigiano di Nazareth, che hai dato a tutti i cristiani, ma specialmente a noi, l'esempio di una vita perfetta nel lavoro assiduo e nell'ammirabile unione con Maria e con Gesù, assistici nella nostra fatica quotidiana, affinché anche noi, artigiani cattolici, possiamo incontrare in essa il mezzo efficace di glorificare il Signore, di santificarci e di essere utili alla società in cui viviamo, ideale supremo di tutte le nostre azioni.
    Ottienici dal Signore, o nostro protettore amatissimo, l'umiltà e la semplicità di cuore; l'amore al lavoro e a coloro che sono in esso nostri compagni; la conformità ai disegni divini nei travagli inevitabili di questa vita e la gioia per sopportarli; la coscienza delle nostre responsabilità; lo spirito di disciplina e di preghiera; la docilità e il rispetto verso i superiori; la fraternità verso i nostri pari; la carità ed l'indulgenza con i dipendenti. Accompagnaci nei momenti prosperi, quando tutto ci invita a gustare onestamente i frutti delle nostre fatiche; ma sostienici nelle ore tristi, quando sembra che il cielo si chiuda sopra di noi e che perfino gli strumenti del lavoro si ribellino nelle nostre mani.
    Fa' che, a tua imitazione, teniamo fissi gli occhi nella nostra Madre Maria, tua sposa dolcissima, che in un cantuccio della tua modesta bottega filava silenziosa, abbozzando sulle sue labbra il più soave sorriso, e che non allontaniamo mai lo sguardo da Gesù, che si affannava con Te sul tuo banco di carpentiere, affinché possiamo condurre sulla terra una vita pacifica e santa, preludio di quella eternamente felice che speriamo in cielo per tutti i secoli dei secoli. Amen.
    (3 anni di indulgenza, Pio XII, 11 marzo 1958).»



    https://www.santodelgiorno.it/san-giuseppe-lavoratore/
    “Martirologio tradizionale (1° maggio): Solennità di san Giuseppe Lavoratore, Sposo della beata Vergine Maria, Confessore, Patrono dei lavoratori.”
    https://www.santodelgiorno.it/foto/santo3266big.jpg







    http://www.stellamatutina.eu/
    1° maggio ? Festa di san Giuseppe lavoratore ? Stellamatutina.eu ? Sito di cultura cattolica in piena e totale obbedienza al Magistero Petrino.
    http://www.stellamatutina.eu/1-maggi...pe-lavoratore/
    "1° maggio – Festa di san Giuseppe lavoratore.

    O San Giuseppe, padre putativo di Gesù e sposo purissimo di Maria, che a Nazareth hai conosciuto la dignità e il peso del lavoro, accettandolo in ossequio alla volontà del Padre e per contribuire alla nostra salvezza, aiutaci a fare del lavoro quotidiano un mezzo di elevazione; insegnaci a fare del luogo di lavoro una ‘Comunità di persone’, unita dalla solidarietà e dall’amore; dona a tutti i lavoratori e alle loro famiglie, la salute, la serenità e la fede; fa che i disoccupati trovino presto una dignitosa occupazione e che coloro che hanno onorato il lavoro per una vita intera, possano godere di un lungo e meritato riposo.
    Te lo chiediamo per Gesù, nostro Redentore, e per Maria, Tua castissima Sposa e nostra carissima Madre. Amen.”


    Maggio mese di Maria: 1° Giorno ? Stellamatutina.eu ? Sito di cultura cattolica in piena e totale obbedienza al Magistero Petrino.
    http://www.stellamatutina.eu/maggio-...aria-1-giorno/




    “GESÙ, GIUSEPPE E MARIA.
    Gesù, Giuseppe e Maria, vi dono il cuore e l’anima mia. Gesù, Giuseppe e Maria, assistetemi nell’ultima mia agonia. Gesù, Giuseppe e Maria, spiri in pace con voi l’anima mia.”





    “Maggio mese mariano”:
    Maggio Mese Mariano…
    Maggio Mese Mariano…
    Maggio mese tradizionalmente mariano
    Maggio mese tradizionalmente mariano

    "1° Maggio - San Giuseppe Lavoratore."
    https://forum.termometropolitico.it/...avoratore.html
    https://forum.termometropolitico.it/...-giuseppe.html

    "Rassegna stampa nella festa dei Santi Filippo e Giacomo."
    https://forum.termometropolitico.it/...e-giacomo.html

    “Giovannino Guareschi e il latino.”
    https://forum.termometropolitico.it/...il-latino.html
    Giovannino Guareschi
    Giovannino Guareschi.
    "Omaggio a Giovannino Guareschi."
    Omaggio a Giovannino Guareschi





    "SUPPLICA ALLA MADONNA DI POMPEI
    SUPPLICA ALLA MADONNA DI POMPEI
    http://www.unavoce-ve.it/supplica-pompei.htm
    Supplica alla Madonna di Pompei (da recitarsi l'8 maggio e la prima domenica di ottobre a mezzogiorno).”





    SS. Filippo e Giacomo - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/ss-filippo-giacomo/
    «1° maggio, Santi Filippo e Giacomo (detto il “minore”), Apostoli.

    “Il natale dei beati Filippo e Giacomo, Apostoli. Di essi Filippo, dopo aver convertito quasi tutta la Sazia alla fede di Cristo, da ultimo, presso Gerapoli, città dell’Asia, confitto in croce ed oppresso con sassi, si riposò con una fine gloriosa; Giacomo poi, il quale è detto anche fratello del Signore e primo Vescovo di Gerusalemme, precipitato dalla sommità del tempio, gli si ruppero le gambe, e percosso in testa con un palo da lavandaio, morì, e fu ivi sepolto, non lontano dal tempio”.
    Dio, che ci allieti con l’annuale solennità dei tuoi Apostoli Filippo e Giacomo, deh fa che mentre ci rallegriamo dei loro meriti, siamo insiemi ammaestrati dai loro esempi.»
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...-giacomo-1.jpg






    SANTE MESSE CELEBRATE DAI SACERDOTI DELL' I.M.B.C. ("ISTITUTO MATER BONI CONSILII") E DA DON FLORIANO IN TUTTA ITALIA:


    "Sante Messe - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

    http://www.sodalitium.biz/s-messa-ponte-buggianese/
    «S. Messa a Ponte Buggianese (PT).
    Lieti di essere vicini al famoso Santuario di Ponte Buggianese dedicato alla Madonna del Buon Consiglio, Patrona del nostro Istituto.
    Mercoledì 1 maggio alle ore 18. Per info: 0161 839335.»

    "Torino - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/torino/

    "Modena - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/modena/

    "Rimini - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/rimini/

    "Pescara - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/pescara/

    "Potenza - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/potenza/

    "Roma - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/roma/

    "S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

    “Sodalitium - IMBC.”
    https://www.youtube.com/user/sodalitium

    “Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
    https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

    http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
    “Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”




    «Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
    http://www.domusmarcellefebvre.it/
    Domenica in Albis (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=UG870mk5GHo
    Domenica in Albis (Omelia)
    Lunedì Pasqua - dell' Angelo (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=wPkpeDbQdo8
    Santa Pasqua (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=G-lviMz3pWY
    Santa Pasqua 2019 - (Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=lwCe33a3TUo
    Sabato Santo (Veglia Pasquale)
    https://www.youtube.com/watch?v=jphVO0FHUMw
    Venerdì Santo
    https://www.youtube.com/watch?v=6v8gLX5hNW0
    Giovedi Santo
    https://www.youtube.com/watch?v=80W3peGsC9I
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
    SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815
    http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
    La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».



    «Maggio è il mese dedicato alla Madonna: invochiamola con la recita della corona del Rosario, delle litanie lauretane e di altre preghiere in suo onore, soprattutto in famiglia.
    Ricordati, o piissima Vergine Maria, che non si è mai inteso al mondo che qualcuno sia ricorso alla tua protezione, abbia implorato il tuo aiuto, chiesto il tuo patrocinio e sia stato da te abbandonato. Animato da tale confidenza, a te ricorro, o Madre, Vergine delle vergini, a te vengo, e, peccatore come sono, mi prostro ai tuoi piedi a domandare pietà. Non volere, o Madre del divin Verbo, disprezzare le mie preghiere, ma benigna ascoltale ed esaudiscile. Così sia.
    Dalla bacheca di don Ugo Carandino.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...c9&oe=5D3790F2









    www.sursumcorda.cloud
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
    «Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Preghiera al Santo del giorno.

    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare i santi Filippo e Giacomo, e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi avete loro elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima, per i meriti di questi Santi, ed a loro affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, i santi Filippo e Giacomo possano essere miei avvocati e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»

    https://www.sursumcorda.cloud/sostie...no-detail.html
    “Padre Gabriele Maria Roschini, Chi è Maria? Catechismo mariano, Sursum Corda, Potenza 2017.
    Catechismo mariano composto da 235 articoli, semplici ma eruditi. Un’esposizione chiara, ordinata e sintetica di tutto ciò che riguarda la storia, il dogma ed il culto mariano, secondo la forma classica di domande e risposte.”
    https://www.sursumcorda.cloud/images...ini-fronte.jpg
    https://www.sursumcorda.cloud/images...hini-retro.jpg





    https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html
    https://www.sursumcorda.cloud/massim...a-eretico.html
    “Per affrontare, con dati oggettivi e senza compromessi, il problema del Vaticano Secondo e dei modernisti che occupano la maggior parte delle nostre chiese --> La questione del cosiddetto "papa eretico" ed il problema dell'autorità nella Chiesa --> Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”

    "La vera umiltà---> https://youtu.be/n9mF_GM9unc "

    «Preghiera di San Pio X per i Sacerdoti.»
    https://www.sursumcorda.cloud/preghi...sacerdoti.html
    https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/







    https://www.facebook.com/catholictradition2016/
    «MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...65&oe=5D746C8C






    https://tradidiaccepi.blogspot.com/
    https://tradidiaccepi.blogspot.com/2...ostolorum.html
    «Ss. Philippi et Jacobi Apostolorum
    Prima che Pio XII tra il 1955 e il 1956 istituisse la festa di san Giuseppe Artigiano, Patrono dei lavoratori, la Chiesa Romana consacrava il 1° maggio alla festa dei santi Apostoli Filippo e Giacomo Minore (in origine il Maggiore).
    L'Apostolo Filippo, di Betsaida, fu uno tra i primi chiamati da Cristo Signore e con lui ebbe notevole famigliarità, cosa che si può ricavare dal fatto che a lui si rivolsero quei Greci che volevano vedere il Salvatore (Cfr. Joann. XII, 20 ss.). Dopo la Pentecoste predicò il Vangelo nella Scizia. Morì martire, crocefisso e lapidato, a Gerapoli di Frigia, dove ancora oggi se ne può visitare la tomba.
    L'Apostolo Giacomo il Minore, cugino del Signore, detto il Giusto per la santità di vita, fu eletto dopo la Pentecoste primo Vescovo di Gerusalemme. Nell'anno 62, durante la vacanza del potere romano, il sommo sacerdote Anano ne decretò arbitrariamente la condanna a morte: fu precipitato dal pinnacolo del tempio e, una volta a terra, finito a bastonate. Egli è l'autore di una delle Lettere Cattoliche, quella detta appunto di Giacomo.
    Le loro reliquie si trovano nella basilica romana dei XII Apostoli, eretta da san Giulio I e consacrata da Giovanni III, la cui dedicazione ricorre proprio il 1° maggio.»
    “PROPRIUM MISSAE.

    Duplex II classis
    INTROITUS
    Neh 9:27.- Clamavérunt ad te, Dómine, in témpore afflictiónis suæ, et tu de coelo exaudísti eos, allelúja, allelúja ~~ Ps 32:1.- Exsultáte, justi, in Dómino: rectos decet collaudátio. ~~ Glória ~~ Clamavérunt ad te, Dómine, in témpore afflictiónis suæ, et tu de coelo exaudísti eos, allelúja, allelúja
    Neh 9:27.- O Signore, Te invocarono nel tempo della loro afflizione; e Tu dal cielo li esaudisti, alleluia, alleluia. ~~ Ps 32:1.- Esultate, o giusti, nel Signore, ai buoni si addice la lode. ~~ Gloria ~~ O Signore, Te invocarono nel tempo della loro afflizione; e Tu dal cielo li esaudisti, alleluia, alleluia.
    Gloria
    ORATIO
    Orémus.
    Deus, qui nos ánnua Apostolórum tuórum Philíppi et Jacóbi sollemnitáte lætíficas: præsta, quaesumus: ut, quorum gaudémus méritis, instruámur exémplis. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
    Preghiamo.
    O Dio, che ci dai la gioia di celebrare ogni anno la festa dei tuoi apostoli Filippo e Giacomo: concedi a noi, che godiamo dei loro meriti, di modellarci sui loro esempi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
    LECTIO
    Léctio libri Sapiéntiæ.
    Sap 5:1-5.
    Stabunt justi in magna constántia advérsus eos, qui se angustiavérunt et qui abstulérunt labóres eórum. Vidéntes turbabúntur timore horríbili, et mirabúntur in subitatióne insperátæ salútis, dicéntes intra se, poeniténtiam agéntes, et præ angústia spíritus geméntes: Hi sunt, quos habúimus aliquándo in derísum et in similitúdinem impropérii. Nos insensáti vitam illórum æstimabámus insániam, et finem illórum sine honóre: ecce, quómodo computáti sunt inter fílios Dei, et inter Sanctos sors illórum est.
    I giusti terranno alta la testa dinanzi a coloro che li oppressero e rapirono le loro fatiche. E questi a tal vista saranno agitati da orribile spavento e resteranno sorpresi di così inaspettata e repentina salvezza. E diranno tra sé, tocchi da pentimento, e singhiozzando per affanno di spirito: «Ecco quelli che una volta erano l'oggetto delle nostre derisioni, e a motteggio di vituperio! Noi, insensati, stimavamo la loro vita una pazzia e senza onore la loro fine; ecco essi sono ora annoverati tra i figli di Dio ed hanno il loro posto fra i santi».
    ALLELUIA
    Allelúja, allelúja
    Ps 88:6
    Confitebúntur coeli mirabília tua, Dómine: etenim veritátem tuam in ecclésia sanctórum. Allelúja
    Ps 14:9
    Tanto témpore vobíscum sum, et non cognovístis me? Philíppe, qui videt me, videt et Patrem meum. Allelúja.
    Alleluia, alleluia
    I cieli cantano le tue meraviglie, o Signore, e la tua fedeltà nell'assemblea dei santi. Alleluia
    Da tanto tempo sono con voi, e non mi avete conosciuto? Filippo, chi vede me, vede anche il Padre mio. Alleluia.
    EVANGELIUM
    Sequéntia ✠ sancti Evangélii secúndum Joánnem.
    Joannes 14:1-13
    In illo témpore: Dixit Jesus discípulis suis: Non turbátur cor vestrum. Creditis in Deum, et in me crédite. In domo Patris mei mansiónes multæ sunt. Si quo minus, dixíssem vobis: Quia vado paráre vobis locum. Et si abíero et præparávero vobis locum: íterum vénio et accípiam vos ad meípsum, ut, ubi sum ego, et vos sitis. Et quo ego vado, scitis, et viam scitis. Dicit ei Thomas: Dómine, nescímus, quo vadis: et quómodo póssumus viam scire? Dicit ei Jesus: Ego sum via et véritas et vita; nemo venit ad Patrem nisi per me. Si cognovissétis me, et Patrem meum útique cognovissétis: et ámodo cognoscátis eum, et vidístis eum. Dicit ei Philíppus: Dómine, osténde nobis Patrem, et sufficit nobis. Dicit ei Jesus: Tanto témpore vobíscum sum, et non cognovístis me? Philíppe, qui videt me, videt et Patrem. Quómodo tu dicis: Osténde nobis Patrem? Non créditis, quia ego in Patre, et Pater in me est? Verba, quæ ego loquor vobis, a meípso non loquor. Pater autem in me manens, ipse facit ópera. Non créditis, quia ego in Patre, et Pater in me est? Alióquin propter ópera ipsa crédite. Amen, amen, dico vobis, qui credit in me, ópera, quæ ego facio, et ipse fáciet, et maióra horum fáciet: quia ego ad Patrem vado. Et quodcúmque petiéritis Patrem in nómine meo, hoc fáciam.
    In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Non si turbi il vostro cuore. Credete in Dio ed anche in me. Nella casa di mio Padre ci son molte dimore. Se così non fosse ve l'avrei detto; infatti io vado a preparare un posto per voi. E quando sarò andato e vi avrò preparato il posto, verrò di nuovo a prendervi con me, affinché dove sono io siate anche voi! E del luogo, ove io vado, voi ben conoscete la via». Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai, e come possiamo saperne la strada?». Gesù rispose: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno può andare al Padre se non per me. Se aveste conosciuto me, conoscereste pure il Padre; ma d'ora in poi lo conoscete e lo vedete». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». E Gesù a lui: «Da tanto tempo sono con voi, e ancora non mi conosci, o Filippo? Chi vede me vede anche il Padre. Come puoi dire dunque "Mostraci il Padre?". Non credete dunque che io sono nel Padre e il Padre in me? Le parole che vi dico non le dico da me: ma il Padre che è in me, è lui che agisce. Credete in me: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro credetelo per le stesse opere. In verità , in verità vi dico: Chi crede in me compirà anche lui le opere che io faccio e ne farà di maggiori, perché io vado al Padre. E qualunque cosa domanderete al Padre in nome mio, la farò».
    Credo
    OFFERTORIUM
    Ps 88:6
    Confitebúntur coeli mirabília tua, Dómine: et veritátem tuam in ecclésia sanctórum, allelúja, allelúja.
    I cieli cantano le tue meraviglie, O Signore, e la tua fedeltà nella assemblea dei santi, alleluia, alleluia.
    SECRETA
    Múnera, Dómine, quæ pro Apostolórum tuórum Philippi et Jacóbi sollemnitáte deférimus, propítius súscipe: et mala ómnia, quæ meréraur avérte. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
    Accetta benigno, o Signore, l'offerta che ti presentiamo nella festa dei tuoi santi apostoli Filippo e Giacomo, e allontana tutti i mali che ci meritiamo. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
    COMMUNIO
    Joannes 14:9; 14:10
    Tanto témpore vobíscum sum, et non cognovístis me? Philíppe, qui videt me, videt et Patrem meum, allelúia: non credis, quia ego in Patre, et Pater in me est? Allelúja, allelúja.
    Da tanto tempo sono con voi, e non mi avete conosciuto? Filippo, chi vede me, vede anche il Padre mio, alleluia: non credi che io sono nel Padre, e il Padre è in me? Alleluia, alleluia.
    POSTCOMMUNIO
    Orémus.
    Quaesumus, Dómine, salutáribus repléti mystériis: ut, quorum sollémnia celebrámus, eórum oratiónibus adiuvémur. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
    Preghiamo.
    Nutriti dal mistero di salvezza ti supplichiamo, Signore; ci aiutino le preghiere dei santi apostoli di cui celebriamo la festa. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.”
    https://3.bp.blogspot.com/-MK1jBfBk1...uFX4AEU2lg.jpg
    https://3.bp.blogspot.com/-8RB_Kvf8q...21246187_n.jpg
    https://3.bp.blogspot.com/-bLgssUlPI...93385455_n.jpg
    https://4.bp.blogspot.com/-toopRonMN...32141356_n.jpg
    https://3.bp.blogspot.com/-ieLybxLdv...62376930_n.png












    https://tradidiaccepi.blogspot.com/2...rio-di_28.html
    «La Novena alla prodigiosa Vergine del Rosario di Pompei per impetrare le grazie nei casi più disperati - approvata, indulgenziata e consigliata da Leone XIII e san Pio X - fu composta dal beato Bartolo Longo nel 1879, mentre era gravemente ammalato di febbre tifoide. Il primo miracolo sortito da questa Novena fu la guarigione istantanea dello stesso Autore il 15 agosto 1879, giorno della prima incoronazione della Taumaturga Effigie. La stessa Nostra Signora, apparendo alla giovane Fortunatina Agrelli, figlia malata del Commendatore Agrelli di Napoli, le disse: "Ogni volta che vuoi grazie da me, fammi tre Novene con la recita delle quindici poste del Rosario ed altre tre novene per ringraziamento". Seguite le istruzioni della pietosissima Madre, Fortunatina ottenne la guarigione. E seguendo il suo esempio molti fedeli ottennero e ottengono grazie e miracoli certificati. Nel 1894, infine, santa Caterina da Siena apparve a una moribonda di Arpino e le inculcò di recitare la seguente Novena per ottenere la guarigione. Santa Caterina si degnò di recitare la preghiera con la inferma che alla fine si ritrovò perfettamente sanata.»
    https://tradidiaccepi.blogspot.com/s...artolo%20Longo
    «Alla Madonna di Pompei per la conversione degli Eretici, degli Scismatici, degli Ebrei e degli Infedeli.

    La storia della devozione alla Vergine di Pompei è storia di conversione: la conversione di Bartolo Longo da satanista ad Apostolo del Rosario , la conversione della valle di Pompei da luogo di morte fisica e morale a cittadella di rifugio e di salvezza per l’anima e per il corpo. Dal magnifico tempio eretto per le offerte di tutto il mondo cattolico per custodire la Miracolosa Effigie della Regina del Rosario, sarebbe partita la riconquista del mondo tutto infeudato dalle sette segrete e avvelenato dagli errori dei protestanti e degli increduli. Maria, distruggitrice di tutte le eresie sempre presiede a questa santa crociata per il trionfo della Fede Cattolica.»
    https://2.bp.blogspot.com/-cPx27hE6K..._of_Pompei.jpg


    https://www.facebook.com/tradidiquodetaccepi/
    «MESE DI MAGGIO: MESE DI NOSTRA SIGNORA, LA BEATA VERGINE MARIA SANTISSIMA.
    Metodi del Santo Rosario secondo san Luigi Maria Grignion de Montfort.
    Tradidi quod et accepi: Metodi del Santo Rosario secondo san Luigi Maria Grignion de Montfort
    Oltre a predicare il Rosario nelle missioni popolari e a descriverne i valori nel Segreto meraviglioso del Santo Rosario, il Montfort ha proposto cinque metodi o sussidi pratici per recitarlo. Vengono qui raccolti attingendo da diversi suoi scritti: il primo e il secondo costituiscono la parte finale del suddetto Segreto meraviglioso del Santo Rosario, il terzo, che li riassume, è tratto da un antico libro (1761) di istruzioni e preghiere ad uso delle Figlie della Sapienza, gli ultimi due si trovano nel Libro delle Prediche compilato dal Montfort. Attraverso l'uso dei metodi del Montfort il Rosario diverrà un mezzo di cristianizzazione dell'esistenza, poiché realizza un efficace movimento di immersione nei misteri di Cristo Salvatore e di attualizzazione della loro grazia nella vita spirituale dei cristiani.
    INDULGENZE PER IL MESE DI MAGGIO.

    Con rescritto della S. C. delle Indulgenze 18 giugno 1822 a tutti i fedeli che in pubblico od in privato onoreranno con particolari ossequi, orazioni ed atti divoti la SS. Vergine in tutto il mese di Maggio, Pio VII concesse 300 giorni d'Indulgenza, ogni giorno, e la Plenaria una volta in detto mese, nel giorno in cui, ricevuti i SS. Sacramenti, pregheranno secondo la mente del Sommo Pontefice. Tale Indulgenza per concessione di Pio IX, 8 agosto 1859, può lucrarsi anche nel 1° di giugno.»
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    «RICORDO DEL MESE MARIANO.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...04&oe=5D32EB10






    "TRATTATO DELLA VERA DEVOZIONE ALLA SANTA VERGINE di San Luigi Maria Grignion de Monfort.
    INTRODUZIONE."

    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...d5&oe=5D2D7038







    "Maria ci conserverà nella fede cattolica. Ella non è né liberale né modernista né ecumenista. È allergica a tutti gli errori e a maggior ragione alle eresie e all’apostasia". (Mons. Marcel Lefebvre, Itinerario Spirituale, cap. IX)








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    “Maggio, mese mariano: omaggio alla Santa Vergine.”
    https://i0.wp.com/www.radiospada.org...pg?w=574&ssl=1


    “1 maggio 2019: Santi Filippo e Giacomo apostoli (Inizio del mese mariano).

    Filippo e Giacomo, apostoli, santi, i loro resti sono nell’arca marmorea della confessione della basilica oggi dedicata ai Ss. XII Apostoli. Le reliquie furono rinvenute nel VII secolo e deposte sotto l’altare, qui riscoperte il 15 gennaio 1873 e nuovamente ripostevi 9 maggio 1879. Il primo di maggio si svolgeva nella basilica la solenne cerimonia dell’Ostensione delle Reliquie e, tra queste, si veneravano il piede di Filippo e la gamba di Giacomo. I resti di Filippo, già trasferiti da Geropoli a Costantinopoli, furono portati a Roma e affidati alla chiesa dei Ss. XII Apostoli. Al tempo della dedicazione della basilica, operata da Giovanni III, a queste reliquie furono unite parte delle spoglie di Giacomo il Minore, provenienti da Gerusalemme o da Costantinopoli. A S. Maria in Trastevere si venera una reliquia di un braccio di Giacomo. Di essi Filippo dopo aver convertito quasi tutta la Scizia alla fede di Cristo, da ultimo, presso Geropoli, città dell’Asia, confitto in croce ed oppresso con sassi, si riposò con una fine gloriosa; Giacomo poi, il quale è detto anche fratello del Signore e primo Vescovo di Gerusalemme, precipitato dalla sommità del tempio, gli si ruppero le gambe, e percosso in testa con un palo da lavandaio, morì, e fu ivi sepolto, non lontano dal tempio." [ Tratto dall'opera «Reliquie Insigni e "Corpi Santi" a Roma» di Giovanni Sicari ]"
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...c4&oe=5D60FECA





    “Il 1° maggio. San Giuseppe Lavoratore. Rosario e Litanie del Santo.”

    “Il 1 maggio 1572 muore San Pio V Ghislieri, Sommo Pontefice.”
    “Intervista a don Ugolino Giugni su San Pio V.
    Riprendiamo questa bella e interessante intervista di don Ugolino Giugni (IMBC) su San Pio V. [RS]”
    https://www.radiospada.org/2016/12/i...-su-san-pio-v/
    https://www.radiospada.org/2019/05/g...da-von-pastor/

    "Il 1 maggio 1555, dopo brevissimo pontificato, muore Papa Marcello II Cervini, Sommo Pontefice.”

    “[GLORIE DEL CARDINALATO] S.E.R. Lorenzo Litta Visconti Arese (Milano, 23 febbraio 1756 – Monteflavio, 1º maggio 1820), grandemente perseguitato da Napoleone durante la prigionia di Pio VII. Fu, tra le altre cose, Vescovo di Sabina, Prefetto dell'Indice, Segretario dell'Inquisizione, Prefetto di Propaganda Fide, Governatore e Vicario di Roma.”

    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...07&oe=5D63C6F5

    “Il 30 aprile 311 Galerio, Augusto d'Oriente, con l'editto di Serdica permetteva «ut denuo sint Christiani et conventicola sua componant» (Lact. De mort. pers., XXXIV, 4). Il superstizioso ispiratore della persecuzione di Diocleziano, malato, si sente sopraffatto dal Dio dei Cristiani: considera questi colpevoli di non venerare gli dei dell'impero, ma ne riconosce l'esistenza. Reticente nel firmarlo, incluse la clausola - foriera delle persecuzioni di Massimino e Licinio - secondo cui si dovesse agire contro i Cristiani solo se avessero commesso azioni contrarie alla legge.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...b1&oe=5D31A145


    “Il nostro 1 maggio: il ricordo di Guareschi in un nuovo articolo di Paolo Gulisano.”
    https://www.radiospada.org/2019/05/g...cristianesimo/
    https://i2.wp.com/www.radiospada.org...70%2C349&ssl=1
    “Il 1 maggio 1908 nasce Giovannino Guareschi, scrittore. A 110 anni dalla nascita di Giovannino Guareschi.”
    https://www.radiospada.org/2013/05/p...-primo-maggio/
    «Il 1° maggio è una data da ricordare: 111 anni fa (1° maggio 1908) nasceva Giovannino Guareschi. Radio Spada rende omaggio al grande scrittore cattolico con un florilegio di citazioni.»

    https://i2.wp.com/radiospada.org/wp-...2295749_20.jpg


    “Riflessioni cattoliche sul Primo Maggio.

    (…) Per il cattolico d’altra parte il 1° maggio è consacrato dalla festa di san Giuseppe Artigiano, ma questa festività, seppur ricca di significati, non ha che sessant’anni. La istituì infatti Pio XII il 1° maggio del 1955 per dimostrare, di fronte all’avanzata del Comunismo, come vivo fosse l’interesse della pia Madre Chiesa nei confronti del mondo del lavoro, in particolare quello operaio, di cui faceva parte l’ultimo dei Patriarchi. Il venerabile Pontefice non faceva nulla di nuovo: applicava ai tempi moderni la pratica per cui la Chiesa Romana nella loro sapienza “battezzava” le festività pagane per esorcizzare il potere dei demoni che attraverso l’idolatria tenevano schiave tante anime e così condurle a Gesù Cristo. Pertanto come Papa Liberio (352-366) sostituì la processione delle Rogazioni (o Litanie) maggiori ai gentileschi Ambarvalia e Robigalia “insegnando che non è il favore di Robigo, ma la vita devota, l’umile preghiera, e l’intercessione dei Santi, soprattutto del Pastor ovium san Pietro, quelle che disarmano la giustizia di Dio irritata dai nostri peccati” 1 ; così allo stesso modo Papa Pacelli, istituiva la festa del Patrono dei lavoratori per sottrarre gli operai alle insidie della nefanda e nefasta dottrina marxista e indicar loro nella dottrina sociale della Chiesa la fonte della agognata pace e giustizia sociale. Per motivi pastorali, allora tanto pressanti, si sacrificarono però due altre feste 2 : quella del Patrocinio del medesimo san Giuseppe istituita da Pio IX nel 1870, e quella ben più antica dei santi Apostoli Filippo e Giacomo, celebrata proprio il 1° maggio, giorno della dedicazione dell’Apostoleion romano (la Basilica dei santi XII Apostoli) ai tempi di Papa Giovanni III (561-574).
    (…) Anzitutto va precisato che ciò che dà la vera dignità all’uomo peccatore e bisognoso di misericordia non è certo il lavoro (queste farneticazioni le lasciamo ai marxisti di ieri e di oggi), ma la Grazia di Dio che, agendo col di lui assenso, perfeziona la sua natura fragile (...)
    Per questo la Chiesa nella Epistola della festa di san Giuseppe Artigiano ci ripete l’ammonimento paolino: «Qualunque lavoro facciate, lavorate di buon animo, come chi opera per il Signore e non per gli uomini». Guardiamo ai figli di san Benedetto che, pacifici legionari della Pontificato Romano, si spinsero alla conquista del mondo e sulle rovine del Paganesimo e della barbarie fecero sorgere l’edificio mirabile dell’unica vera Civiltà che il mondo abbia conosciuto: la Civitas Christiana. Il loro motto, noto a tutti, era ed è “Ora et labora”. Il Sacrificio della Messa, la preghiera, la contemplazione alimentavano le loro vite e li rendevano ligi nell’adempimento del loro secondo compito (l’orare sempre al primo posto!): il lavoro, fosse esso intellettuale, negli scriptoria, o manuale, dalla cucina alla coltivazione di quelle terre che magari avevano essi stessi per primi bonificato. Traiamone l’insegnamento opportuno e applichiamolo al nostro contingente. Iddio ci ha collocati in un mondo in sfacelo (ben diverso dall’Eden biblico) e in un tempo in cui la Chiesa sembra soccombere sotto le strazianti torture dei vari Anna e Caifa del neomodernismo imperante, ma hic et nunc deve necessariamente svolgersi la nostra operatio: ut operémus. Nella fabbrica, nella scuola, nella bottega, nell’ufficio, in ogni frangente della nostra vita dobbiamo palesarci quali discepoli di Cristo Re, lavoratori della sua Mistica Vigna e banditori, seppur indegni, della sua salvifica Verità, avendo come fine supremo la gloria di Dio – del Padrone, come diceva quel lavoratore indefesso che era Padre Pio – sicuri come siamo che “Sapiéntia réddidit iustis mercédem labórum suórum” 23 . Ci sia d’esempio e d’aiuto il santo Patriarca Giuseppe, Patrono della Chiesa universale. (...)»”





    «Il nostro Primo Maggio. Buon compleanno Giovannino – di Alessandro Gnocchi
    https://www.riscossacristiana.it/il-...andro-gnocchi/
    Per rendere omaggio a Giovannino Guareschi nel giorno della sua nascita, pubblichiamo l’introduzione del saggio Lettere ai posteri di Giovannino Guareschi, di Alessandro Gnocchi.
    VITA, MORTE E MIRACOLI LETTERARI DI GIOVANNINO GUARESCHI.

    Poi, d’improvviso, Giovannino Guareschi morì: 1908-1968, come si scrive nelle schede biografiche perbene. Sessant’anni durante i quali non si era concesso un momento di riposo. Era divenuto lo scrittore italiano più conosciuto nel mondo. Aveva raccolto lungo la riva del Grande Fiume gente di paese come don Camillo, Peppone, l’altra mercanzia della Bassa e li aveva resi universali assieme al Cristo crocifisso dell’altare maggiore nella saga di Mondo piccolo. Aveva trasformato moglie, figli, governante e nipoti in personaggi indimenticabili con le storie del Corrierino delle famiglie. Con il settimanale “Candido”, era stato l’inventore di un giornalismo che impastava nel suo genio esplosivo cronaca, storia, satira e politica. Durante la seconda guerra mondiale, aveva patito per due anni nei lager tedeschi uscendone più vivo di quando vi era entrato. Alle elezioni del 1948, rischiando la pelle salvata in campo di concentramento, aveva lasciato la sua impronta indelebile sulla sconfitta del Fronte Popolare socialcomunista, che non gliel’avrebbe mai perdonata. Tra il 1954 e il 1955 era stato nelle galere italiane per aver attaccato Alcide De Gasperi, e questa non gliel’avrebbero mai perdonata i democristiani. Radio, teatro, grafica, pubblicità, cinema, giornali, libri, non c’è luogo mediatico del suo tempo sul quale non abbia influito con un’innovazione, un’intuizione, l’invenzione di un metodo. 1908-1968: sessant’anni avventurosi, intelligenti, appassionati, sinceri, protagonisti. Poi d’improvviso, Giovannino Guareschi morì.(…)»
    https://www.riscossacristiana.it/new..._guareschi.jpg

    "Elogio dell’anti radical chic – di Mario Bozzi Sentieri."
    ttps://www.riscossacristiana.it/elogio-dellanti-radical-chic-di-mario-bozzi-sentieri/

    https://www.riscossacristiana.it/spe...andro-gnocchi/
    Alessandro Gnocchi, Il Catechismo secondo Guareschi, I libri del ritorno all’Ordine, 6, Fede & Cultura, Verona 2014.
    Alessandro Gnocchi, Lettere ai posteri di Giovannino Guareschi, Marsilio, Venezia 2018.


    Roba di cinquant’anni fa, scritta stamattina - di Alessandro Gnocchi - 8 febbraio 2018
    Lettera di Guareschi al suo Don Camillo, 19 maggio 1966



    http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/54.pdf
    «“Sodalitium” Periodico - n° 54 , Anno XVIII n. 3 2002 Editore Centro Librario Sodalitium.
    Don Camillo, Guareschi ed il Concilio pag. 41
    DON CAMILLO, GUARESCHI ED IL CONCILIO don Ugolino Giugni.

    Tutti certamente conoscono la figura di don Camillo, il pretone della “bassa” in perpetua lotta con il sindaco comunista Peppone, creato da Giovannino Guareschi. Chi non ha letto i suoi libri ha certamente visto i film magistralmente interpretati da Fernandel e Gino Cervi. Giovannino Guareschi è morto nel 1968 ed ha avuto il tempo di vedere il Concilio Vaticano II svoltosi a Roma dal 1962 al 1965. In questo articolo cerchiamo di capire attraverso i suoi scritti ciò che Guareschi pensava del Concilio e della rivoluzione che esso portò nella Chiesa. Insomma Don Camillo è sopravvissuto al Concilio? E se sì in quale modo? Ha dovuto fare anche lui un “aggiornamento” o ha raggiunto le file del clero tradizionalista e clandestino? Vedrete che la lettura di queste righe non sarà priva di sorprese, e ci permetterà di passare una piacevole mezzoretta accompagnata dalla fine ironia del grande scrittore emiliano.
    (…) La Messa clandestina. Un altro testo molto interessante è il seguente: esso fa parte di una serie di novelle pubblicate sempre su Il Borghese di quegli anni, in cui viene rappresentata la famiglia medio-borghese italiana: vi è il padre (signor Bianchi) di sinistra e progressista, sua moglie Maria, di destra molto pratica e piena di buon senso e i due figli: la ragazza Giusy molto moderna e un po’ scema ed il figlio Gypo, di destra un po’ fascista e certamente tradizionalista. Leggendolo non si può fare a meno di pensare alle nostre cappelline tradizionaliste, dove i fedeli si riuniscono di domenica in domenica per assistere alle messe “clandestine” in latino. Ciò che è più straordinario è che queste righe sono scritte alla fine degli anni sessanta quando Mons. Lefebvre era ancora uno sconosciuto ed ancora meno si erano consolidati i centri di messa tradizionalisti, benché in quegli anni ci fossero effettivamente ancora molti parroci della vecchia guardia alla don Camillo. Per questo si può dire che Guareschi sia stato quasi profeta intuendo quello che sarebbe realmente successo negli anni successivi.
    (…) È importante notare qui come Guareschi, con la sua intuizione e con la fede capisca che la libertà religiosa “mina le fondamenta della Chiesa” e che solo il vero Dio “può darsi delle arie da Padreterno” cioè che esiste un solo e vero unico Dio…
    (…) “Sedevacantismo” ante litteram… e anticomunismo.
    Questo testo del 1965 è straordinario; si tratta di un'altra lettera a don Camillo. In essa viene ancora criticato, con un filo di amarezza e l'abituale ironia, il Concilio e la sua deriva filo-comunista che deve portare gli eterni amici-nemici don Camillo e Peppone ad essere sorpassati dai trasbordi ideologici… Dopo aver fatto notare come il Cristo crocefisso non sia più al passo con i tempi, Guareschi critica la riforma liturgica con i suoi eccessi “ad experimentum” di quegli anni (la celebre espressione “tavola calda” per designare l'altare modernista girato verso il popolo è stata inventata da Guareschi in queste righe). In seguito dopo aver ricordato il martirio del cardinal Mindszenty, Guareschi si lancia quasi in una sorta di “sedevacantismo” precoce ipotizzando che il “Vero papa” si chiama Giuseppe (cioè l'ungherese cardinal Mindszenty) e non Paolo (VI)… Resta il fatto che l'atteggiamento di Paolo VI poneva dei problemi alle coscienze dei cattolici portandoli quasi a dubitare della sua legittimità. (…)»


    Omaggio a Giovannino Guareschi
    “(…) articoli di Guareschi su "Il Borghese": alcuni sono stati riportati nel numero 54 di Sodalitium (edizione italiana) nell'articolo a firma di Don Ugolino Giugni.
    Non si può comunque richiedere ad un romanziere ( tra l'altro morto solo 3 anni dopo la chiusura del "vaticano II" ) la lucidità ed il rigore del teologo ma certamente gli si può domandare un buon uso del "sensus fidei", anche di fronte alle eresie "teoriche e pratiche" del periodo conciliare e postconciliare. Le conclusioni sul rigetto dell'autorità dei "Papi" conciliari sono state tratte da altri: a Guareschi non si poteva chiedere di più di quanto nobilmente ha fatto.
    Da sedevacantista quale sono, leggo sempre il Guareschi degli anni '60 con profondo interesse e molta passione: averne avuti cento come lui, la "riforma liturgica" non sarebbe passata.(…)” – “Guelfo Nero”/Piergiorgio Seveso.

    https://forum.termometropolitico.it/...il-latino.html




    https://www.agerecontra.it/2015/11/g...o-vaticano-ii/
    http://www.agerecontra.it/wp-content.../GUARESCHI.jpg




    www.agerecontra.it | Sito del Circolo Cattolico "Christus Rex"
    http://www.agerecontra.it/

    "Centro Studi Giuseppe Federici - sito ufficiale"
    http://www.centrostudifederici.org/

    "sito dedicato alla crisi dottrinale nella Chiesa cattolica"
    http://www.crisinellachiesa.it/

    "Sito ufficiale del Centro Culturale San Giorgio"
    http://www.centrosangiorgio.com/


    http://www.cmri.org/ital-index.html





    https://www.truerestoration.org/


    https://novusordowatch.org/


    ": Quidlibet : ? A Traditionalist Miscellany — By the Rev. Anthony Cekada"
    http://www.fathercekada.com/

    "Home | Traditional Latin Mass Resources"
    http://www.traditionalmass.org/





    "Como ovejas sin Pastor"
    http://sicutoves.blogspot.com/


    https://moimunanblog.com/





    “Pro Fide Catholica | Le site de Laurent Glauzy”
    https://profidecatholica.com/


    https://johanlivernette.wordpress.com/


    https://lacontrerevolution.wordpress.com/


    https://sedevacantisme.wordpress.com/


    "Sede Vacante -"
    http://www.catholique-sedevacantiste.fr/


    http://wordpress.catholicapedia.net/


    https://fidecatholica.wordpress.com/


    https://militesvirginismariae.wordpress.com/





    https://www.SaintAmedee.ch
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/
    «Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
    “Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

    http://liguesaintamedee.ch/messes

    1er mai : Saint Philippe et saint Jacques le Mineur, Apôtres :: Ligue Saint Amédée
    “1er mai : Saint Philippe et saint Jacques le Mineur, Apôtres.”
    http://liguesaintamedee.ch/applicati...pe_jacques.jpg





    1er mai : Saint Joseph Artisan :: Ligue Saint Amédée
    “1er mai : Saint Joseph Artisan.”
    http://liguesaintamedee.ch/applicati...ph_artisan.jpg





    “La fête de Saint Joseph artisan a été instaurée par Pie XII le 1er mai 1955.”
    “Sermon du Père Joseph-Marie pour la solennité de Saint Joseph Artisan : sur le communisme (2016).
    http://prieure2bethleem.org/predica/2016_05_01_mai.mp3”
    “Prière de Saint Pie X au glorieux Saint Joseph modèle des travailleurs.”


    «Mois de mai : mois de Marie.
    Nous conseillons cette page qui explique bien comment prier le Rosaire.
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...60&oe=5D733A16
    Notre-Dame de Fatima : Prieres »







    AVE MARIA!!! REGINA COELI, LAETARE, ALLELUIA!!!
    Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat! Christus heri, hodie et semper!
    Luca, SURSUM CORDA – HABEMUS AD DOMINUM!!!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

  10. #20
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    Lightbulb Re: 11 maggio (3 maggio) - SS. Filippo e Giacomo Minore Apostoli

    11 MAGGIO 2019: undicesimo giorno di Maggio Mese Mariano, ottavo giorno della Novena di preparazione al 13 Maggio, da recitarsi dal 4 al 12 Maggio, Solennità della Beata Vergine Maria di Fatima; Santi Filippo e Giacomo il minore, apostoli, San Francesco De Geronimo, Sacerdote, Sant' Ignazio da Laconi, Confessore…



    “Santi Filippo e Giacomo il minore, apostoli, 11 maggio.”
    Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico
    http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm





    “Maggio mese di Maria: 11° giorno - Il grande nemico”
    Maggio mese di Maria: 11° giorno ? Stellamatutina.eu ? Sito di cultura cattolica in piena e totale obbedienza al Magistero Petrino.
    http://www.stellamatutina.eu/maggio-...ria-11-giorno/





    “11 maggio (3 maggio) - SS. Filippo e Giacomo Minore Apostoli.”
    https://forum.termometropolitico.it/...postoli-2.html

    "11 Maggio - San Francesco De Geronimo, Sacerdote."
    https://forum.termometropolitico.it/...-sacerdote.htm

    “11 Maggio - Sant' Ignazio da Laconi, Frate Cappuccino.”
    https://forum.termometropolitico.it/...appuccino.html





    Sant?Ignazio da Laconi - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/santignazio-da-laconi/
    «11 maggio, Sant’Ignazio da Laconi, Confessore (Laconi, 17 dicembre 1701 – Cagliari, 11 maggio 1781).
    “A Cagliari, in Sardegna, sant’Ignazio da Laconi, Confessore, dell’Ordine dei Minori Cappuccini, glorioso per umiltà, carità e miracoli, che il Papa Pio dodicesimo adornò degli onori dei Santi”.

    O Sant’Ignazio, luminoso esempio di perfezione cristiana e di virtù serafiche. Tu dal primo istante della tua vita fino alla morte hai conservato intatta l’innocenza,e abbandonando il mondo, hai abbracciato la vita francescana per seguire più da vicino Gesù Crocifisso. Io, misero peccatore, mi prostro davanti a te per impetrare il tuo aiuto. Abbi pietà di me! Presenta i tuoi meriti davanti a Dio, ed ottienimi la grazia che seguendo i tuoi esempi e regolando il mio operare con gli insegnamenti del Vangelo, m’innamori del tuo esempio nelle penitenze e, fuggendo tutte le vanità, cammini con fortezza nella via del bene e delle virtù, affinché anch’io meriti un giorno di essere annoverato tra i beati del paradiso. Così sia.»
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...-1-220x300.jpg






    SANTE MESSE "NON UNA CUM" CELEBRATE DAI SACERDOTI DELL' I.M.B.C. ("ISTITUTO MATER BONI CONSILII") E DA DON FLORIANO IN TUTTA ITALIA:


    "Sante Messe - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

    "Torino - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/torino/

    "Modena - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/modena/

    "Rimini - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/rimini/

    "Pescara - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/pescara/

    "Potenza - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/potenza/

    "Roma - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/roma/

    "S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

    “Sodalitium - IMBC.”
    https://www.youtube.com/user/sodalitium

    “Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
    https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

    http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
    “Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”





    Vi annuncio che DON FLORIANO ABRAHAMOWICZ sarà a Udine sabato 11 maggio 2019 per tenere la prima di una probabile serie di conferenze incentrate sui problemi dottrinali, liturgici, morali e spirituali posti dalla "neo-chiesa" del "concilio vaticano II" e dai suoi "papi", dalla "nuova messa", dai "nuovi riti", ecc. a chi vuole restare semplicemente fedele all'autentico Cattolicesimo di sempre...

    https://forum.termometropolitico.it/...icz-udine.html
    Conferenza di Don Floriano Abrahamowicz a Udine...

    Sabato 11 MAGGIO 2019 ORE 17.00.
    Luogo: HOTEL RAMANDOLO, Via Forni di Sotto, 28 – UDINE. INGRESSO LIBERO.
    Tema: “IL NUOVO CATTOLICESIMO SENZA DIO E SENZA CRISTO.”
    Relatore: DON FLORIANO ABRAHAMOWICZ.
    La conferenza tratterà i nefasti effetti del “Concilio Vaticano II” a livello dottrinale, liturgico, morale e spirituale alla luce della vera Tradizione e del perenne Magistero della Chiesa Cattolica.
    Dopo la lectio magistralis è previsto un dibattito per consentire un maggiore approfondimento.

    Lezioni di Catechismo, Omelie e Sante Messe celebrate da Don Floriano Abrahamowicz:



    «Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
    http://www.domusmarcellefebvre.it/
    II Domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=71aZwW6lBYU
    II Domenica dopo Pasqua - (Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=BuGlDuSs0LQ
    Domenica in Albis (Santa Messa e Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=UG870mk5GHo
    Lunedì Pasqua - dell' Angelo (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=wPkpeDbQdo8
    Santa Pasqua (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=G-lviMz3pWY
    Santa Pasqua 2019 - (Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=lwCe33a3TUo
    Sabato Santo (Veglia Pasquale)
    https://www.youtube.com/watch?v=jphVO0FHUMw
    Venerdì Santo
    https://www.youtube.com/watch?v=6v8gLX5hNW0
    Giovedi Santo
    https://www.youtube.com/watch?v=80W3peGsC9I
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
    http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
    La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».


    «Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
    http://www.domusmarcellefebvre.it/
    CARATTERI DELLA VISIBILITA’ DELLA CHIESA: Ella è UNA, SANTA, CATTOLICA E APOSTOLICA.
    Laddove manchi anche uno solo di questi caratteri, là NON c’è la Chiesa Cattolica, anche se esistono persone che in buona fede credono di essere nella Chiesa. E’ il colpo da maestro di Satana della nostra epoca. Non per questo il Signore viene meno alla Sua promessa. Le porte degli Inferi non prevarranno, anche se resterà fedele un piccolo gregge. E’ così salva l’indefettibilità della Chiesa.»







    “Disponibile il numero 159 di Sursum Corda – 5×1000
    https://www.agerecontra.it/2019/05/d...-corda-5x1000/




    https://www.sursumcorda.cloud/
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
    https://www.sursumcorda.cloud/tags/numero-159.html
    https://www.sursumcorda.cloud/settim...sum-corda.html
    «Carlo Di Pietro - Sursum Corda.
    Preghiera al Santo del giorno.»

    https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html
    “Per affrontare, con dati oggettivi e senza compromessi, il problema del Vaticano Secondo e dei modernisti che occupano la maggior parte delle nostre chiese --> La questione del cosiddetto "papa eretico" ed il problema dell'autorità nella Chiesa -->
    Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
    https://www.sursumcorda.cloud/massim...a-eretico.html
    “Raccolta di preghiere non contaminate dall'eresia dell'ecumenismo. Diceva Sant'Alfonso: "Chi prega si salva, chi non prega si danna" ->”
    https://www.sursumcorda.cloud/preghiere.html

    "La vera umiltà---> https://youtu.be/n9mF_GM9unc "

    https://www.sursumcorda.cloud/sostie...no-detail.html
    “Padre Gabriele Maria Roschini, Chi è Maria? Catechismo mariano, Sursum Corda, Potenza 2017.
    Catechismo mariano composto da 235 articoli, semplici ma eruditi. Un’esposizione chiara, ordinata e sintetica di tutto ciò che riguarda la storia, il dogma ed il culto mariano, secondo la forma classica di domande e risposte.”
    https://www.sursumcorda.cloud/images...ini-fronte.jpg
    https://www.sursumcorda.cloud/images...hini-retro.jpg
    https://www.sursumcorda.cloud/artico...il-fedele.html
    «Preghiera di San Pio X per i Sacerdoti.»
    https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/




    https://www.facebook.com/MisaTridentinaenRosario/





    https://www.facebook.com/catholictradition2016/
    «MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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    Tradidi quod et accepi
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    http://www.radiospada.org
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    “11 maggio 2019: infra l'Ottava del Patrocinio universale di San Giuseppe.”

    «11 maggio 330 : Fondazione e "dedicatio" di Costantinopoli.

    "Le sorti di Roma furono legate, di una maniera sacra ed indissolubile, a quelle del Vicario di Gesù Cristo: e quando, allo spuntare di tempi migliori, Costantino il grande volse l’animo a trasferire in Oriente la sede del romano impero, con fondamento di verità può ritenersi che la mano della Provvidenza lo guidasse, perché meglio si compissero sulla Roma dei Papi i nuovi destini. Certo è che, dopo quell’epoca, col favore dei tempi e delle circostanze, spontaneamente, senza offesa e senza opposizione di alcuno, per le vie più legittime i Pontefici ne divennero anche civilmente signori, e come tali la tennero fino ai dì nostri. Non occorre qui ricordare gl’immensi benefici e le glorie procacciate dai Pontefici a questa loro prediletta città, glorie e benefici, che sono scritti del resto a cifre indelebili nei monumenti e nella storia di tutti i secoli. È pur superfluo notare che questa Roma porta in ogni sua parte profondamente scolpita l’impronta Papale; e che essa appartiene ai Pontefici per tali e tanti titoli, quali nessun Principe ha mai avuto su qualsivoglia città del suo regno. Importa però grandemente osservare che la ragione della indipendenza e della libertà Pontificia nell’esercizio dell’apostolico ministero, piglia una forza maggiore e tutta propria quando si applica a Roma, sede naturale dei Sommi Pontefici, centro della vita della Chiesa, capitale del mondo cattolico. Qui, dove il Pontefice ordinariamente dimora, dirige, ammaestra, comanda, affinché i fedeli di tutto il mondo possano con piena fiducia e sicurtà prestargli l’ossequio, la fede, l’obbedienza che in coscienza gli debbono, qui, a preferenza, è necessario che Egli sia posto in tale condizione d’indipendenza, nella quale non solo non sia menomamente impedita da chicchessia la sua libertà, ma sia pure evidente a tutti che non lo è; e ciò non per una condizione transitoria e mutabile ad ogni evento, ma di natura sua stabile e duratura. Qui, più che altrove, deve essere possibile e senza timore d’impedimenti, il pieno esplicamento della vita cattolica, la solennità del culto, il rispetto e la pubblica osservanza delle leggi della Chiesa, l’esistenza tranquilla e legale di tutte le istituzioni cattoliche".
    (Leone XIII, "Quantunque le siano", 15 giugno 1887).»

    https://www.radiospada.org/wp-conten...-di-Fatima.pdf
    “13 Maggio Beata Vergine Maria di Fatima.
    Novena di preparazione DA RECITARSI DAL 4 AL 12 MAGGIO. Ogni giorno si termina con un’Ave Maria e l’invocazione Madonna del Rosario di Fatima, prega per noi.”







    www.agerecontra.it | Sito del Circolo Cattolico "Christus Rex"
    http://www.agerecontra.it/

    "Centro Studi Giuseppe Federici - sito ufficiale"
    http://www.centrostudifederici.org/

    "sito dedicato alla crisi dottrinale nella Chiesa cattolica"
    http://www.crisinellachiesa.it/

    "Sito ufficiale del Centro Culturale San Giorgio"
    http://www.centrosangiorgio.com/


    C.M.R.I. - "Congregatio Mariae Reginae Immacolata" ("Congregation of Mary Immaculate Queen" "Congregazione di Maria Regina Immacolata"):
    http://www.cmri.org/ital-index.html





    https://www.truerestoration.org/


    https://novusordowatch.org/


    ": Quidlibet : ? A Traditionalist Miscellany — By the Rev. Anthony Cekada"
    http://www.fathercekada.com/

    "Home | Traditional Latin Mass Resources"
    http://www.traditionalmass.org/





    "Como ovejas sin Pastor"
    http://sicutoves.blogspot.com/


    https://moimunanblog.com/





    “Pro Fide Catholica | Le site de Laurent Glauzy”
    https://profidecatholica.com/


    https://johanlivernette.wordpress.com/


    https://lacontrerevolution.wordpress.com/


    https://sedevacantisme.wordpress.com/


    "Sede Vacante -"
    http://www.catholique-sedevacantiste.fr/


    http://wordpress.catholicapedia.net/


    https://fidecatholica.wordpress.com/


    https://militesvirginismariae.wordpress.com/




    https://www.SaintAmedee.ch
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/
    «Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
    “Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

    Messes :: Ligue Saint Amédée
    http://liguesaintamedee.ch/messes

    11 mai : Saint Mamert, Évêque de Vienne en Dauphiné (? 477) :: Ligue Saint Amédée
    “11 mai : Saint Mamert, Évêque de Vienne en Dauphiné († 477).”
    http://liguesaintamedee.ch/applicati...int_mamert.jpg





    «Mois de mai : mois de Marie.
    Nous conseillons cette page qui explique bien comment prier le Rosaire.
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...60&oe=5D733A16
    Notre-Dame de Fatima : Prieres »





    COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
    AVE MARIA!!! REGINA COELI, LAETARE, ALLELUIA!!!
    CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!!!

    Luca, SURSUM CORDA – HABEMUS AD DOMINUM!!!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

 

 
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