Coordinatori Fi, Scajola non ci sta
"Faccio una mia corrente in Parlamento"
Claudio Scajola
ROMA - Un nuovo capitolo contribuisce ad alimentare il clima di tensione all'interno della Casa delle Libertà. Ovvero, quello del destino dei coordinatori regionali di Forza Italia, chi resta, e chi no. Una lista, anzi due, abbozzate da Sandro Bondi, ha suscitato l'indignazione del ministro per l'Attuazione del programma di governo, Claudio Scajola. Che minaccia: "Se le cose stanno così, io formalizzo la mia componente dentro Forza Italia, anche a livello di gruppo parlamentare". Così ha annunciato al termine di una riunione, assai tesa, dedicata alla riorganizzazione del partito.
Durante l'incontro, Bondi avrebbe riferito i primi intendimenti sui coordinatori regionali di FI che Silvio Berlusconi aveva detto di voler "rivedere" dopo la batosta elettorale delle Regionali. "Inamovibili", secondo il coordinatore del partito, Angelino Alfano in Sicilia, Gianni Pitteli in Calabria, Piergiorgio Massidda in Sardegna, Denis Verdini in Toscana e Guido Crosetto in Piemonte.
Ma Bondi, sempre nel corso del medesimo incontro, avrebbe anche fatto i nomi dei presclti a sostituire i coordinatori destinati a "saltare": l'ex socialista Lia Sartori al posto dell'ex Dc Giorgio Sartori in Veneto; il senatore Carlo Vizzini al posto di Isa Bertolini in Emilia; Francesco Giro nel Lazio come sostituto di Antonio Tajani; Maurizio Iapicca o Emiddio Novi al posto di Antonio Martusciello in Campania.
Scajola non ci sta. Contesta "sia il metodo che il merito" delle scelte, e dice di non capire perché si debba partire da due regioni dove Forza Italia è andata bene, come il Veneto e l'Emilia, mentre in altre regioni dove il partito ha "subito una Caporetto", come in Calabria o in Toscana, i coordinatori siano inamovibili.
Inoltre, il ministro avrebbe sottolineato l'esigenza di scegliere nomi che "aggregano" e non, come la Sartori in Veneto, di persone che "spaccano" ulteriormente il partito. "Mi sembra che qui non si pensi al futuro ma a un altro tipo di operazione: cioè blindare l'attuale dirigenza - ha detto Scajola - all'interno del partito".
E a questo punto, sarebbe arrivato l'avvertimento, con l'annuncio dell'intenzione di formalizzare la propria componente dentro Forza Italia, anche a livello di gruppi parlamentari: "ho già 43 deputati e senatori pronti a questa iniziativa", avrebbe detto il ministro. In effetti, fonti parlamentari riferiscono di diverse riunioni, svolte nei mesi scorsi, tra i fedelissimi di Scajola, fra i quali vengono annoverati i sottosegretari Salvatore Cicu e Teresa Armosino, il tesoriere del partito Rocco Crimi, Massimo Berruti, Gabriella Mondello, Giorgio Galvagno.
La crisi di governo ha comunque bloccato le scelte dei nuovi coordinatori regionali, ma non il lavoro istruttorio che i due capigruppo, Elio Vito e Renato Schifani, stanno conducendo. Ieri si sono riuniti i parlamentari veneti, oggi quelli pugliesi. Un'altra regione dove il cambio sarebbe in stato avanzato, è la Lombardia: in sostituzione di Paolo Romani sono in lizza Luigi Casero, Mario Mantovani, Guido Podestà e Luca Minoli, tutti ascoltati nei giorni scorsi da Berlusconi. In pole position Minoli, tra i fondatori di Forza Italia e apprezzato anche da Formigoni.