E' in amministrazione controllata
La casa inglese aveva minacciato ieri di avviare la procedura di crisi
per spingere il governo a concedere gli aiuti per l'accordo con la cinese Saic
Ora è ufficiale: la Mg Rover ha annunciato l'amministrazione controllata, prima tappa verso il fallimento. In una nota la capogruppo Phenix Venture ha reso noto nel primissimo pomeriggio che il Cda ha tenuto un incontro con Price Water House Coopers (pwc) a seguito del quale saranno prese tutte le misure necessarie per nominare amministratori di Pwc per Mg Rover.
Lo scontro è stato violento: ieri la MG Rover aveva minacciato di avviare la procedura di bancarotta dopo che la cinese di Shanghai SAIC si era tirata fuori da una possibile alleanza a causa del rifiuto del governo britannico di concedere alla compagnia un prestito di 100 milioni di sterline.
Ma la pressione messa al governo laburista (peraltro impegnato nella campagna elettorale in vista delle elezioni del 5 maggio) non è bastata: il "palazzo" non ha facilitato l'accordo con i cinesi della Saic e l'MG Rover e ora ci sono 6.000 dipendenti a rischio, più altre migliaia (20 mila per la precisione) di lavoratori dell'indotto. Insomma un disastro, che potrebbe affossare lo stesso Governo inglese, travolto lui stesso da una vicenda che non ha saputo gestire.
Nel frattempo la Mg-Rover ieri è stata anche costretta a bloccare la produzione nel suo impianto di Longbridge, in Inghilterra centrale, perché alcuni fornitori hanno sospeso le consegne. E subito, la notizia è di stamattina - il Governo laburista ha stanziato un aiuto urgente di 40 milioni di sterline (56 milioni di euro) per i fornitori della Mg Rover.
L'affare però è molto più complicato di quanto non possa sembrare: anche i 100 milioni di sterline richiesti dalla casa inglese e dalla Saic potrebbero non bastare. E da qui nasce il timore di Blair e soci: è concreta la possibilità di andare ad impantanarsi in un'opera di ristrutturazione quasi infinita. Senza contare che aiuti del genere sarebbero vietati dall'Unione Europea.
Certo è che è difficile immaginare la sparizione totale del marchio inglese, come è altrettanto difficile però ora immaginare un intervento in extremis del governo. Vedremo.
La situazione comunque è tesissima. E non è un caso che il segretario britannico per Industria e Commercio, Patricia Hewitt, ha dichiarato. "Questo è un colpo devastante per tutti coloro che sono coinvolti nella vicenda: i lavoratori e le loro famiglie, i fornitori e il complesso della comunità".
La Hewitt stessa, comunque, spera ancora di poter salvare in extremis il gruppo automobilistico inglese: "Faremo tutto il possibile - dice - per salvare i posti di lavoro e l'impianto di Longbridge". Anche Blair si è impegnato al salvataggio dell'azienda, contattando i cinesi mercoledì sera, ma il suo intervento è stato giudicato tardivo. I dirigenti della Saic infatti si sono tirati indietro non fidandosi della solvibilità della Mg Rover per i prossimi due anni. E la trattativa si è rotta, anche se le due parti continuano a restare in contatto.
Lo stesso prestito-ponte di 40 milioni di sterline (58.3 milioni di euro) per venire incontro alle esigenze dei fornitori e dei lavoratori è arrivato in ritardo.
"L'offerta del governo - rivela infatti Malcom Bruce, portavoce dei sindacati - è giunta troppo tardi. Se l'esecutivo avesse voluto intervenire sul serio - aggiunge - avrebbe dovuto fare la sua parte cinque anni fa, al momento della vendita di Bmw a Phoenix". Difficile dargli torto...
da :www.repubblica.it