Ricevo ed inoltro
<<Esortazione
A tutti noi è ben noto quale approssimativo contenitore fosse il M.S.I.. C'era di tutto: dal futurismo al perbenismo borghese, dal tradizionalismo evoliano al "Fascismo immenso e rosso", dal nazionalismo all'europeismo, dal nostalgismo patetico al domani che "appartiene a noi". C'era del buono e del cattivo, del fermo e dell'opinabile. E c'erano virtù e vizi. Missino era l'eroico segretario di una piccola sezione in zona rossa, missino era il ragazzo di fede assassinato in un agguato o incarcerato dalla "forza pubblica" con ignobili pretesti, e missino era il "politico" democrateggiante che quell'eroismo e quei sacrifici avevano portato a succhiare una prodiga tetta dell'aborrito "sistema", fianco a fianco con gli "Onorevoli Colleghi", magari articoli 16. Ma chi comandava, chi determinava gli "indirizzi" erano questi ultimi, e così, di "destra nazionale" in "democrazia nazionale", si arrivò fatalmente all'alleanza (anche quella, nazionale, ci mancherebbe!) di Sua Inesistenza Gianfranco.
Da allora, fatta astrazione dei furbastri che trovarono conveniente seguire il predetto nelle abiure, l'eredità missina fu raccolta da un numero imprecisato di sodalizi, alcuni dei quali effettivi ed operanti, la massima parte effimeri e velleitari. Cessata, però, l'unità burocratica di via della Scrofa, era inevitabile che quegli spezzoni - insieme ai gruppi che, fiutato in tempo l'imbroglio, si erano già svincolati dal fatiscente partito, prima del suo "seppuku" - si ripartissero le componenti di quell'eredità a seconda dei loro contenuti, difficilmente conciliabili.
Un tale excursus, disegna chiaramente quale sia una fondamentale funzione del nostro Centro, nella sua finalità di fare chiarezza e di elaborare e seguire una strategia culturale unitaria ed armonica, substrato indispensabile a qualsiasi azione politica feconda. Si tratta di discernere, tra i gruppi e le singole persone oggi operanti, quelli che sono portatori di orientamenti positivi e creativi (non importa se unanimi), da quelli che rappresentano solo il permanere di vecchi vizi incapacitanti che -come per il passato- anche in futuro non potrebbero che risultare esiziali; e questo allo scopo di stimolare e incrementare i primi, e di porre i secondi in condizione di non nuocere.
Penso, oggi, che siate tutti al corrente del programma della Fiamma Tricolore guidata (si fa per dire) da Romagnoli, in vista del prossimo congresso nazionale; quale è emerso senza possibilità di equivoco dal congresso regionale piemontese. Quello di saldare i propri destini al "polo" centro-destro di Berlusconi, pura espressione, non meno del centro-sinistra, della totale trasformazione dell'ex Stato italiano in una colonia USA-Sionista. E' un passaggio al nemico in piena regola: un otto settembre di serie C, dopo quello di serie B operato dal Fini.
Richiamo quindi l'attenzione di tutti voi sulla necessità di una spietata ed energica presa di posizione,in tutti i vostri scritti ed esternazioni, e con tutta l'influenza di cui godete nei diversi ambienti, tendente a porre alla gogna un simile sbracamento, e in particolare a convincere tutti i camerati in buona fede tuttora organizzati nella Fiamma, che è loro preciso dovere restituire la tessera, confluendo in gruppi che facciano della rigorosa assenza di rapporti, palesi o mascherati, col nemico, una regola inviolabile. La nostra totale sfiducia nel metodo democratico, ci porta a considerare poco praticabile l'altra ipotesi: cioè quella di cercare, al prossimo congresso nazionale, di buttar fuori a calci nel culo tutta la dirigenza "possibilista", riportando la Fiamma alla originaria posizione di rifiuto anti-Fiuggi. Se la componente sana della base di quel partito volesse fare il tentativo, non abbiamo motivo di osteggiarlo, a condizione, però, che venga fatto escludendo, in partenza, l'ipotesi di giungere a un compromesso.
Prego dare conferma della ricezione e accordo su quanto precede.
Enos, Lases, iuvate !
R.S.M.C. >>