Io l'avrò letto un centinaio di volte da stamattina.....anche perchè costretto a casa....
ma ancora non riesco ad inquadrarlo......
che ne pensate??
COSA FAREMO
Occorre creare ovunque in Italia e in Europa le maglie di una stessa rete: socialista nazionale
Il socialismo nazionale non è un cartello elettorale buono per ogni stagione. E’ una collocazione precisa, al fianco dei lavoratori e dei cittadini, privati di ogni giustizia sociale e della sovranità nazionale.
Che fare?
Questa domanda ce la siamo posta tante volte e tante volte abbiamo ricevuto inviti e consigli.
Il nostro pensiero socialista nazionale è chiaro e ci fa senza dubbio piacere scoprire nuove adesioni al progetto, che però spesso trovano dimora nei luoghi sbagliati, vanificando nella sostanza gli intendimenti anche quando furono genuini.
Proprio per la consapevolezza che il socialismo nazionale non avrebbe potuto trovare spazio in quel che viene definita “area”, che rimane comunque legata al nostalgismo, al reazionarismo e all’integralismoreligioso, tentammo anche di costruire direttamente il movimento nuovo.
In questo senso va letta l’esperienza fallimentare con il MSE, il tentativo di Rinascita Nazionale e i successivi convegni di Roma e Verona.
Su questo tema Rinascita ha tenuto sempre aperta una tribuna che ha in qualche modo confermato i nostri convincimenti.
Ben pochi (e dei soliti noti) sono stati gli interventi che ci sollecitavano verso un'astratta "unità d'area". Molti di più sono stati gli inviti di coloro che volevano la creazione di una rete che trovasse nel quotidiano il luogo fisico d’incontro. Una rete realmente socialista nazionale estesa dalle Alpi alla Sicilia. E proprio dai compagni di lotta siciliani sono giunte non solo indicazioni, ma azioni capaci già di tradurre il proposito in realtà.
In questo senso intendiamo procedere appoggiando le iniziative socialiste nazionali ovunque queste si manifestano.
A condizione, ovviamente, che siano realizzate senza bandiere di parte, che non siano, cioè tentativi di mettere il cappello o un’etichetta su una battaglia sociale per finalità estranee al progetto socialista nazionale.
E’ infatti evidente che se il nostro dna è per metà “nazionale”ed europeo, per l’altra metà è socialista ed incompatibile con qualsiasi interpretazione reazionaria.
Non possiamo quindi che appoggiare le iniziative sociali, quelle accanto ai lavoratori, sempre e comunque, escludendo però qualsiasi sostegno a soggetti politici che nel programma o nelle alleanze sono evidentemente distanti da noi.
E se nella cosiddetta area non abbiamo trovato reale attenzione verso il programma socialista nazionale dobbiamo invece registrare un concreto interesse da parte di chi, partendo da comuni radici, si era in passato diviso da noi.
Sarà certamente arduo il compito di costruire una componente socialista tricolore(come storicamente c’è sempre stata) nella casa socialista, ma quella era la dimora natia di Mussolini e il socialismo fu da lui stesso indicato quale erede del fascismo repubblicano e forse è il luogo più naturale dal quale ricominciare.
Abbiamo a lungo osservato con interesse esperienze diverse, arrivando persino ad ipotizzare un diretto coinvolgimento con loro, almeno con parte delle nostre forze, ma la mancanza di un progetto politico,la confusione generata da una poco chiara alleanza elettorale e la concreta incompatibilità con alcune componenti di quel cartello hanno escluso qualsiasi nostro appoggio elettorale e politico.
Rimarrà comunque una generica attenzione verso le iniziative sociali che tali soggetti sapranno produrre.
La scelta “socialista” non deve però lasciar spazio ad ipocrisie o chiacchiericci che qualcuno avrà senz’altro interesse ad alimentare per propri fini di bottega: noi siamo e restiamo quel che siamo sempre stati, senza compromessi e senza cambi di direzione.
Abbiamo semplicemente considerato che è più facile essere socialisti nazionali in uno schieramento nel quale la nostra specificità è chiara(anche se qualche volta non condivisa, ma altrettanto chiaramente) piuttosto che rimanere contigui ad un ambiente che continuava a ripetere “in fondo siamo tutti uguali”, quando questo non è assolutamente vero.
Se questo chiarimento ci allontanerà da chi voleva farci sentire “uguali a lepantisti, simpatizzanti dei colonnelli greci e mazzieri dei padroni tanto meglio.
Rinascita