Sabato 12 Febbraio e' il giorno della partenza.
Il nostro volo, AF8991, in realta' e' uno squallido DL16 che parte dal terminal in assoluto piu' brutto del JFK, il T3.
Il volo e' previsto per le 18:05. Io sono gia' in ufficio dalle 10 del mattino a sbrigare delle cose, visto che lunedi' non ci saro' e che settimana l'altra il megaboss del controllo di gestione della holding viene dall'Italia per una settimana a chiudere il bilancio, meglio non farsi trovare impreparati (visto che poi c'e' anche aria di review! ).
Alle 16:00 arriva Karina con suo padre, che ci accompagna all'aeroporto.
L'ingresso del terminal del JFK e' veramente qualcosa di cui non andare fieri. Sembra di entrare in un parcheggio sotterraneo di un mall. Uno di quelli squallidi pero'!
Ci dirigiamo ai banchi check-in, che sono tra l'altro attaccati ai controlli di sicurezza in uno spazio ristrettissimo. Meno male che in USA sono organizzati con questi serpentoni per organizzare le file, altrimenti ci sarebbe il caos totale. Non c'e' molta gente comunque. Abbiamo solo bagaglio a mano e sbrighiamo la formalita' in 2 minuti. Posto 33G (finestrino) per me e 33F per Karina.
Passiamo i controlli di sicurezza. Anzi, io li passo. Karina viene fermata e perquisita di brutto. Noto che sono quasi tutte donne bianche ad essere perquisite. In effetti ci sono state polemiche ultimamente riguardo ai cosiddetti "Racial profile" usati per perquisire (si va a campione, ovviamente).
Mi sparo un mega-bagel con egg&cheese, visto che ancora non avevo messo niente sotto i denti, compro 2 profumi da uomo per me al duty free (col caxxo che li compro a Parigi con l'euro!). Spesa totale: 99 dollari per due bocce grosse (una Bulgari, l'altro uno Francese di cui non mi ricordo il nome). Piu' sto a New York e piu' torno in Europa e piu' mi accorgo di come quasi tutto sia piu' conveniente qui (tasso di cambio a parte).
E' ora di imbarcarsi! Scopriamo che il gate e' il 21, cioe' al terminal 2 (quello della Song). Lunga camminata verso il T2, che e' collegato da un airbridge al T3.
Gate affollatissimo. Un gruppo di anziane turiste americane cercano di farsi cambiare il volo. C'e' un casino micidiale. Finalmente ci imbarchiamo.
L'aereo e' pieno o quasi. I posti vuoti, anche in business, si contano sulle dita di una mano.
Questo 767-300ER e' pietoso. Sarebbe pietoso anche per un volo nazionale. Schermi piccolissimi situati nei corridoi (in alto) ogni 6/7 file. Io sono gia' mezzo-cieco e il monitor e' a 6 file di distanza. Vabbe', niente film. Il pitch e' scarso. Ok che sono 1.90, ma caxxarola, ora ho i sedili davanti a me tatuati sulle mie ginocchia.
Prima di decollare passano gli AA/VV e ci danno il menu. La presentazione e' bella, anche se alla fine si tratta del solito pasto squallido. Ve lo mostro in anteprima (finalmente ho avuto il coraggio di fotografare un pasto!)
Il menu' gli fa fare una bella figura. E devo dire che nonostante il look da ospedale il pasto era pure accettabile e abbastanza gustoso.
Parentesi pasto chiusa.
Il comandante annuncia che un computer e' guasto e che dovranno sostituirlo. Ci vorranno pochi minuti. Ed infatti pochi minuti dopo iniziamo il pushback e ci dirigiamo verso la 31L dove c'e' la solita coda per decollare stile JFK alle 7 di sera.
La serata e' limpida e le luci di New York sono sempre suggestive.
Decollo 1
Decollo 2
Decollo 3
-- continua --