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  1. #1
    Ex-Hobbit2
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    Predefinito E L'amore Vinse Sull'egosimo...

    Rifiuta le cure pur di non abortire.


    COMO- Aveva deciso di rinunciare alle cure pur di portare a termine la terza gravidanza. Il bambino è nato tre mesi fa, ed è in ottima salute, ma lei non ce l’ha fatta. Rita Pedrizzi, 41 anni, di Pianello del Lario, è morta l’altra mattina, in ospedale: era da tempo ricoverata perché gravemente ammalata di cancro.

    Insegnante di inglese e mamma di due bambini di 10 e 12 anni, la Pedrizzi un anno fa ebbe due notizie: una bella, l’altra tragica. Seppe di essere incinta, ma scoprì anche che un male incurabile non le avrebbe consentito di vivere a lungo. I medici le consigliarono di abortire affinché potesse sottoporsi ad una cura massiccia in grado di combattere il cancro. Di fronte al rifiuto della donna, i medici glielo ribadirono mettendolo anche per iscritto, ma lei, cattolica convinta, decise di non avviare nemmeno le cure e di mettere a repentaglio la sua vita, pur di salvare il bambino che aveva in grembo. Il piccolo è nato tre mesi fa, dopo 180 giorni di tranquilla gravidanza, e fortunatamente sta bene. Nonostante il dolore, il marito della donna Enrico Ferrari, ha sempre rispettato la scelta di Rita. “Ho sempre condiviso il desiderio di mia moglie di portare a termine la gravidanza- ha spiegato l’uomo- è stata una scelta di fede, senza la quale non avrebbe potuto portare avanti questa decisione. Quando qualcuno le suggeriva di ricorrere all’aborto come unica via di scampo, lei diceva: “ È come se mi chiedessero di uccidere uno degli altri miei due figli per salvare la mia pelle”. Lei ha accolto Federico come un dono, non come una condanna”. Sulla vicenda, raccontata dal quotidiano”La Provincia di Como”, è intervenuto anche “L’Osservatore Romano”. Il giornale della Santa Sede ha dedicato a Rita Pedrizzi un articolo dal titolo “Un gesto d’amore e di fede per far vincere la vita”. Il quotidiano vaticano ha ricordato che già alcuni anni fa, sempre in provincia di Como, c’era stato un altro caso analogo, quello di Lella Longoni Crosina, 35 anni, di Erba, che nel 2002 morì quattro giorni dopo aver dato alla luce Margherita. La donna era affetta da cancro a un polmone.
    (ANSA).

  2. #2
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    Correre più forte della morte

    La scelta di Rita

    Correre più forte della morte


    Marina Corradi


    Quarantuno anni, due bambini. Era un'insegnante di inglese. Un anno fa Rita Fedrizzi, da Pianello del Lario, un paese del Comasco, nel giro di pochi giorni scopre di essere di nuovo incinta; e, anche, malata di uno di quei mali di cui non si dice volentieri il nome. La maternità che si presenta di nuovo, tardiva, forse inaspettata. La morte che le si accompagna, e si mette di traverso. Assieme, compagne nella stessa donna: dapprima ignara, poi drammaticamente, da una tranquilla quotidianità borghese, chiamata a scegliere: chi salvare? Se stessa, come parrebbe ovvio, come vorrebbe, direbbero i più, il naturale istinto di conservazione? O l'altro, il passeggero appena insediato a bordo, il figlio ancora a tutti segreto, il figlio ancora nei pensieri e però già così caro? Il figlio - data quell'altra compagna in agguato, maligna, eterna nemica - che comunque non si vedrà crescere. Perché, o lui, o la madre, hanno fatto capire i medici. Ammesso che poi faccia in tempo, il bambino. Perché: chi sarà più veloce, in questa corsa contro il tempo? Farà prima la vita, o l'altra, la rivale? La scelta fondamentale però è una: tenere o no quel figlio. Dargli una chanche. E toglierle tutte, o quasi, a se stessa. Togliere quasi certamente se stessa a suo marito a agli altri due bambini. Lasciare quei due, per un figlio mai visto. In una vita normale, in un piccolo paese lombardo, la scelta capitata su una donna all'apparenza come tante pare l'aut aut feroce di un Dio che esige tutto.
    Rita Fedrizzi, che è cristiana, sceglie. Non posso abortire, dice, è come se uccidessi uno dei due ragazzi che ho già, per salvarmi. Per lei, quello che aspetta è già un figlio. Gli altri, sono discorsi inutili. Ogni dilemma è tranciato, nel dramma di queste vita e morte annodate, da questa logica così cristiana e assieme così profondamente materna. Quel figlio, c'è. Se nascerà, avrà gli occhi degli altri due. Non c'è nulla da scegliere dunque. Si va avanti. Quell'altra, la morte che s'è messa in agguato (dià ballein, mettersi di traverso, il costante lavoro dell'eterno nemico) ne percorrerà tanta di strada, in nove mesi. E d'altra parte cos'altro fare, se non cercare di correre più forte, e al termine della corsa lasciarsi indietro un bambino? Sano, pieno di vita, quasi una beffa contro la morte.
    E in tempi di diritto al figlio, diritto alla salute, diritto al figlio sano, pretesa ad ogni cosa, a una vita assicurata contro ogni grande e piccolo male o inconveniente, la storia di Pianello del Lario rischia certo di suonare impopolare, e d'essere relegata a certa agiografia cattolica, dove sante madri compiono assurdi sacrifici per motivi vetusti e ormai incomprensibili ai più. Perché tanta sofferenza? Sarebbe bastato uno screening preventivo, o un rapido intervento terapeutico. Nessuna tragedia. Regolare il corso delle cose. Tutto normale, tutti contenti. Assente solo quel figlio così estremamente voluto, che per tutta la vita testimonierà, con il suo solo esistere, di un amore molto grande - meravigliati tutti quelli che ne sapranno la storia.


    Avvenire - 26 gennaio 2005

  3. #3
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    Rita,
    chiarissimo esempio di vita cristiana,
    sia chiara attestazione che vivere secondo il Vangelo di Nostro Signore è possibile:
    ora tocca a noi.

  4. #4
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    Certamente dai commenti tuoi e di altri "ospiti" ,se la MAMMA AVESSE ABBORTITO PUR SAPENDO CHE LA SUA VITA ERA BREVE LOSTESSO voi avreste aplaudito senzaltro , vero?

  5. #5
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    Non ho capito.

  6. #6
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    Che cavolo ,stavo rispondendo per le rime a VLADimiro sul principale , zac, mi trovo spostato su un altro forum.
    Qualcuno qui fà i "miracoli?"

  7. #7
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    Evidentemente il 3d è stato postato dall'Amministrazione,
    sulla base dell'affinità tematica.


  8. #8
    Nosce te ipsum
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    Se ne sta parlando animosamente sul fondo di questo argomento.
    Ahi, serva Italia, di dolore ostello,
    nave senza nocchiere in gran tempesta,
    non donna di provincie, ma bordello. (Dante Alighieri Purgatorio, canto VI.).

  9. #9
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    Originally posted by Thomas Aquinas
    Evidentemente il 3d è stato postato dall'Amministrazione,
    sulla base dell'affinità tematica.

    O più che altro perchè prendeva una certa piegha.
    saluti, torno a casa.

  10. #10
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    A me non pare, buon rientro

 

 
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