tratto da www.softwarelibero.it

La licenza pubblica generica (GPL) del progetto GNU
Se lo scopo della licenza è di assicurarsi che tutte le copie del programma, comprese quelle modificate, siano accompagnate dal codice sorgente o sia comunque facile procurarselo, allora è bene usare la GNU GPL.

QUesta è la licenza più diffusa in assoluto, è usata per i programmi sviluppati nell'ambito del progetto GNU e per molti altri, come ad esempio il kernel Linux, l'editor GNU Emacs, il compilatore portabile GCC, gli ambienti desktop per X KDE e Gnome.

La GPL è il primo e più importante esempio di licenza con permesso d'autore. Chi modifichi software con permesso d'autore e ne distribuisca le modifiche è tenuto a farlo secondo gli stessi termini in cui è distribuito il programma originale. Detto altrimenti, bisogna dare agli altri le stesse libertà che si sono ottenute. Più precisamente, la distribuzione di ogni opera derivata da un programma con licenza GPL deve a sua volta essere soggetta alla licenza GPL o ad una licenza che dia le stesse libertà. Questo anche se il programma è linkato ad altri, in quanto il risultato è considerato opera derivata. La licenza tuttavia non copre la chiamata di un programma GPL da parte di altri programmi, o il suo uso come parte di un gruppo di programmi, o la mera aggregazione con altri programmi sullo stesso supporto: tutti questi usi del programma GPL sono permessi senza vincoli.

La GPL si preoccupa di proteggere il buon nome degli autori imponendo che le versioni modificate di un programma siano chiaramente indicate come tali, se distribuite. È comunque possibile effettuare modifiche per uso personale, o uso interno in un'organizzazione, senza sottostare a formalità particolari.

Normalmente è preferibile linkare un programma GPL con librerie soggette a licenze compatibili con la GPL, come la GNU LGPL o la nuova BSD. Nel caso sia necessario usare librerie distribuite con licenze non compatibili con la GPL bisogna distinguere vari casi. Un'eccellente riferimento è la GPL FAQ, che contiene un gran numero di domande e risposte sulla GNU GPL. Una risposta particolarmente interessante tratta dei collegamenti ai moduli caricabili, come quelli usati da molti linguaggi moderni (Perl, Python, Java). È una buona idea partire da quella domanda, e passare quindi a quella su come aggiungere eccezioni alla GPL per un dato programma. C'è anche un messaggio di Linus Torvalds, datato 19 ottobre 2001, che offre spunti di riflessione molto interessanti su questo argomento.


La licenza pubblica generica attenuata (LGPL) del progetto GNU

Se lo scopo della licenza è assicurarsi che il software rimanga libero anche una volta modificato, lasciando tutavia la libertà di linkare ad esso qualunque altro programma, libero o proprietario, allora è bene usare la GNU LGPL.

La LGPL è una licenza compatibile con la GPL, usata principalmente per librerie, plugin e componenti. Alcuni noti programmi distribuiti con licenza LGPL sono l'emulatore i386 Bochs, molte delle librerie del desktop Gnome, la libreria C Glibc e la libreria C++ libg++.

La LGPL è una licenza con permesso d'autore, come la GPL. Il software coperto da LGPL, però, può essere linkato con software non compatibile con la GPL, anche proprietario, purché il codice sorgente della parte LGPL sia reso disponibile, e purché la parte LGPL sia aggiornabile indipendentemente dal resto del programma con cui è linkata. Normalmente si ottiene questo risultato se la parte LGPL è una libreria condivisa, una DLL, un modulo caricabile o un componente.

Ci sono pro e contro nell'uso della LGPL. La Free Software Foundation sconsiglia esplicitamente l'uso della LGPL, con lo scopo di ampliare la scelta di software coperto da GPL. Per chi condivide questa finalità, è consigliabile leggere e capire perché la FSF preferisce la GPL. Se, d'altra parte, lo scopo è quello di creare librerie o moduli liberi, senza preoccuparsi del software che verrà linkato con esse, allora la LGPL può essere una buona scelta.

La LGPL è compatibile con la GPL; questo significa che si può prendere un pezzo di codice LGPL, incorporarlo in un programma GPL e distribuire il tutto sotto la GPL. Questa è un'importante caratteristica di questa licenza.


La nuova BSD e la licenza MIT X

Se lo scopo cui si mira è la massima diffusione del codice tramite il permesso di usarlo in qualunque programma, che sia libero o proprietario, la licenza giusta è la nuova BSD (nota anche come licenza BSD senza la clausola di pubblicità) o la licenza MIT X.

Alcuni famosi programmi distribuiti con una di queste due licenze sono il kernel e gli strumenti di base del sistema operativo FreeBSD, il server X XFree86, molti strumenti di rete, e il server web Apache.

La nuova BSD dà all'utente la massima libertà. Solo il software di pubblico dominio dà una libertà maggiore, anche se in Europa gli autori non possono in ogni caso rinunciare alla paternità dell'opera. Gli utenti possono utilizzare il software come meglio credono, anche ridistribuendolo con una licenza proprietaria, così com'è o modificato. L'altra faccia della medaglia è che chiunque può prendere il software, migliorarlo e redistribuirlo in forma eseguibile senza sorgenti, mantenendo le modifiche segrete, senza restituire la libertà ottenuta. Ma se gli autori originari costituiscono un gruppo di riconosciuta competenza su quello specifico argomento, un gruppo che continua ad operare miglioramenti e distribuirli con la stessa licenza, il rischio non esiste, e il software gode del pubblico più vasto possibile. Esempio di un tale caso è l'evoluzione della pila di protocolli TCP/IP a patire dai sorgenti originari del sistema BSD: benché molti produttori software abbiano usato il codice TCP/IP nei propri programmi proprietari, ogni nuovo sviluppo è stato sempre incorporato nel codice originario, e ad oggi il meglio della pila protocollare TCP/IP è libera.

Le licenze nuova BSD e MIT X sono compatibili con la GPL, cioè si può prendere un pezzo di codice MIT X, incorporarlo in un programma GPL e distribuire il tutto sotto la GPL. È da notare però che la licenza BSD originale non è compatibile con la GPL a causa della clausola di pubblicità, che impone che una nota sia inclusa in tutto il materiale pubblicitario distribuito col programma. Siccome la GPL proibisce ogni restrizione addizionale circa la redistribuzione del software, la licenza BSD originale non è compatibile con la GPL.



p.s. la Gpl è ultra di monda tra il comunistame vario che tenta di supportarla in ogni modo ledendo la libertà dello sviluppatore e attribuendo "Diritti" ad un oggetto