IRAQ: APPELLO A CIAMPI, VIA LE TRUPPE O VIA L'ARTICOLO 11
DOMANI SU 'LIBERAZIONE', PRIMO FIRMATARIO INGRAO

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ROMA, 17 NOV - Il quotidiano del Prc, Liberazione, pubblichera' domani un appello al capo dello stato, primo firmatario Pietro Ingrao, nel quale si chiede che l'Italia ritiri le truppe dell'Iraq, oppure il parlamento voti la cancellazione dalla Costituzione del ''ripudio della guerra'', sottoponendo poi la questa riforma a referendum.

L'appello e' firmato anche dai segretari e presidenti di partiti della Gad come Fausto Bertinotti del Prc, Oliviero Diliberto del Pdci, e Alfonso Pecoraro Scanio dei Verdi, e da esponenti della minoranza Ds Giovanni Berlinguer, Fabio Mussi e Cesare Salvi.

''Signor presidente della Repubblica - e' scritto nell' appello - i ministri del governo italiano hanno in varie occasioni dichiarato che in Iraq e' in corso una guerra. Anche il ministro della difesa lo ha dichiarato, definendola 'guerra preventiva' e difendendone le ragioni e la giustezza. Tutti i giornali italiani, e del mondo intero, dicono che in Iraq e' in corso una guerra''.

L'appello ricorda poi che ''alcuni reparti dell'esercito italiano sono impegnati in questa guerra al fianco delle truppe di occupazione americane''.

I firmatari si rivolgono a Carlo Azeglio Ciampi sottolineando il fatto che ''la Costituzione italiana, all'articolo 11, ripudia la guerra come mezzo per la risoluzione delle controversie internazionali''. ''L'attuale politica estera dell'Italia e' dunque al di fuori e in contrasto con la Costituzione. E' illegale'', osserva il testo dell'appello.

''Lei, signor Presidente, e' il garante della Costituzione. Le chiediamo - afferma quindi l'appello - di intervenire presso il governo italiano perche' corregga questa situazione gravissima di illegalita'''. Ed e' ''possibile farlo solo in due modi: o si cambia la Costituzione (cancellando l'articolo 11), e si sottopone questa modifica della Costituzione al parlamento e eventualmente al referendum popolare, o si mette fine alla partecipazione italiana alla guerra''.

Fra i firmatari ci sono anche don Luigi Ciotti, Giulietto Chiesa, Alberto Asor Rosa, Alessandro Curzi e Carlo Freccero.