.: invito alla lettura di Sergio Atzeni
Seminari di approfondimento per i militanti.
Martedi 12 ottobre, ore 19. Via Nuoro 43 Cagliari
www.repubricadesardigna.net/atobios
.: invito alla lettura di Sergio Atzeni
Seminari di approfondimento per i militanti.
Martedi 12 ottobre, ore 19. Via Nuoro 43 Cagliari
www.repubricadesardigna.net/atobios
Originally posted by I.R.S.
.: invito alla lettura di Sergio Atzeni
Seminari di approfondimento per i militanti.
Martedi 12 ottobre, ore 19. Via Nuoro 43 Cagliari
www.repubricadesardigna.net/atobios
Caru IRS, appo prennotau in INTERNET su libri de Atzeni, ma no is galu lompi, soe intendendonde allegare dae meda ma non s'iddappo fatta alu a du liggere, speremus lompada custa cida.
M'iada a fare plaggere a partecipare a custu adobiu culturale ma po probblkemas de trabballu no m'es possibili.
Podeis iscriere caligunu versu de Atzeni in su forum?
Is s'unicu modu chi tengio po iscire e de itte allegais in s'adobiu.
Grazias anticipatamente po su chi m'ais a errespundere.
Apena tenju tempus ti spedu callincuna cosa deu jacomu.Originally posted by Giacomo
Caru IRS, appo prennotau in INTERNET su libri de Atzeni, ma no is galu lompi, soe intendendonde allegare dae meda ma non s'iddappo fatta alu a du liggere, speremus lompada custa cida.
M'iada a fare plaggere a partecipare a custu adobiu culturale ma po probblkemas de trabballu no m'es possibili.
Podeis iscriere caligunu versu de Atzeni in su forum?
Is s'unicu modu chi tengio po iscire e de itte allegais in s'adobiu.
Grazias anticipatamente po su chi m'ais a errespundere.
saludi
Ciao,
si tratta del primo di una serie di seminari che iRS organizza per "formazione interna" dei militanti.
Si tratterà di storia sarda, prenuragica, nuragica, giudicale, etc...
Su testi di Sergio Atzeni pubblicabili nel forum non saprei... non ne ho gà digitalizzati... prova a vedere se su www.google.com trovi qualcosa!
A nos intender
franciscu
Ciao cumpare Amsicora, Grazie a tie e a ziu Tzicu, Forsis is mengius chi mi mandeis as litteras in PVT, comuncas grazzias meda.Originally posted by amsicora
Apena tenju tempus ti spedu callincuna cosa deu jacomu.
saludi
Amsi as liggiu su chi t'interssada?
eya ma .... ge du scisi ita mi importat a mei.Originally posted by Giacomo
Ciao cumpare Amsicora, Grazie a tie e a ziu Tzicu, Forsis is mengius chi mi mandeis as litteras in PVT, comuncas grazzias meda.
Amsi as liggiu su chi t'interssada?
saludi
Prenuragica, Nuragica... ma finzas SHARDANA, PURU?Originally posted by tziku
Ciao,
si tratta del primo di una serie di seminari che iRS organizza per "formazione interna" dei militanti.
Si tratterà di storia sarda, prenuragica, nuragica, giudicale, etc...
Su testi di Sergio Atzeni pubblicabili nel forum non saprei... non ne ho gà digitalizzati... prova a vedere se su www.google.com trovi qualcosa!
A nos intender
franciscu
Tziku, si lu keres est possibile ki dominigu passi a S.kristina pro bos saludare... b'est puru jente de kusta kumpanja de makus?
Amsikora, Lutzianu, Ithokor, Itzokor....?
e tandu...
Shardana-Jones
Deu, cun disprexei mannu, no doi potzu essi, ma Tziku e Itzoccor eya, mi parit puru Lutzianu ...Itzokor no sçu.Originally posted by shardanaleo
Prenuragica, Nuragica... ma finzas SHARDANA, PURU?
Tziku, si lu keres est possibile ki dominigu passi a S.kristina pro bos saludare... b'est puru jente de kusta kumpanja de makus?
Amsikora, Lutzianu, Ithokor, Itzokor....?
e tandu...
Shardana-Jones
saludi
no arrennesçu prus a ligiri custa pratza ke inantis, perou candu acudu jai si liju sempri cun prexeri.. e seu prexau meda custa 'orta puru, ca Sergio Atzeni depit arregolli ancora e ancora meda, ca serbit a du spainai e a du fai connosci a totus, ca si du minescìat, scedau...su prantu ki mi seu fatu de pipieddu, candu s'est mortu.. e mi' ca ki du pentzu, cancuna 'orta pranju puru imui ca seu prus matukeddu, ca de ominis aici lijendi no nd'agatu medas..
Is librus cosa sua mi dus seu pigaus totus. Assumancu custu si du depìa.
Cantavamo, morivamo, danzavamo di padre in figlio, crescendo di numero e di esperienza dell'Isola. Eravamo felici. Chiamavamo noi stessi s'ard, che nell'antica lingua significa danzatori di stelle.
Usir di Mo disse: "Il disegno del Creatore è imprescrutabile, spesso la morte giunge inattesa ed invincibile ma altrettanto spesso un pugnale di pietra levigata saputo usare al momento giusto salva la vita di un uomo". Non lasciavamo altre tracce che i nuraghe, le navi di bronzo di Urel di Mu ed i piccoli uomini cornuti di bronzo, guardiani dell'Isola, che molti fecero imitando Mir. Nessuno sapeva leggere e scrivere. Passavamo sulla terra leggeri come acqua.
Non so definire la parola felicità. Ovvero: non so che sia la felicità. Credo di aver sperimentato momenti di gioia intensa, da battermi i pugni sul petto, al sole, alla pioggia od al coperto, urlando (a volte vorrei farlo e non si può, sarebbe giudicato segno di disturbo mentale) o da credere di camminare sulle nuvole o da sentire l'anima farsi leggera e volare alta fino a Dio (è capitato di rado). E' la felicità? Così breve? Così poca?
Se esiste una parola per dire i sentimenti dei sardi nei millenni di isolamento fra nuraghe e bronzetti, forse è la felicità.
Noi s'ard, danzatori di stelle, sacerdoti del tempo, dopo il viaggio dalla terra anatolica, arrivammo nell'Isola e qui pregammo come insegnò M'u il saggio. Disse: "Preghiamo, elencando le sillabe del Creatore e le loro distanze. Er, otto piedi celesti da Uh. Uh, sedici piedi celesti da Is. Is, nove piedi celesti da Om. Om, nove piedi celesti da Is, da El, da Un, da Se, da Af, da En, da Mi, da Uv, da Ja". Cantando danzavamo. Fulmini squarciarono il cielo, venne il bel tempo. Piccoli di statura, scuri di pelle, abituati a pensare , ragionare, contare, mai concordi fra noi. Così siamo tuttora, fatti salvi gli imbecilli che non mancano e nessuna legge potrà mai limitare.
E poi accadde, arrivarono dal mare, rasati e senza barba. Mille anni di guerra, disse Urur di Ar. Questo furono per noi i romani, mille anni di guerra. Due volte giungemmo ad un passo dalla morte della libertà.
Gli scrittori latini, in testa Cicerone, parlano dell'inospitalità della Sardegna portando a motivo le febbri nere di Karale e le incursioni dei barbari dei monti, irsuti, armati e coperti di pelli. Gli scrittori bizantini parlano dell'inospitalità della Sardegna portando a motivo le febbri nere di Karale e le incursioni dei barbari dei monti, irsuti, armati e coperti di pelli. Chiunque sarebbe portato a ritenere che i barbari che lottarono contro la repubblica romana fossero i padri dei barbari irsuti che lottarono contro l'impero romano. Ma uno storico savoiardo scrisse che i primi erano sardi nuragici, furono sconfitti e diventarono fedeli guardiani dell'isola di Roma. I secondi erano mauri, i mauri mandati a penare in miniera, secondo lo storico savoiardo fuggiti e capaci di resistere e combattere, per secoli, in monti che non conoscevano. I barbari dei secondi cinquecento anni, secondo lo storico savoiardo, erano neri di Barbaria. I sardi erano obbedienti e coltivavano il grano nella piana per i buoni imperatori cristiani. Mi sono chiesto quali motivi potessero spingere lo storico a confondere in modo tanto contorto una verità tanto semplice: abbiamo combattuto e lottato per mille anni. Ho meditato. Credo che il motivo sia questo: lo storico savoiardo preferiva spezzare la storia del popolo che dalla notte del tempo occupa questa terra e negli ultimi venti secoli ha dovuto vedersela con ospiti di tante etnie che hanno preteso d'essere i padroni.
Gli studenti sardi non capivano una parola dell'italiano savoiardo, o fingevano di non capire, cafoni e maleducati. Durante una lezione dello storico savoiardo, uno studente, una bestia di Ierzu, tirò un calamaio, e colpì lo storico savoiardo proprio in mezzo alla fronte. Lo storico barcollò, si impiastrò, balbettò. Dovette mandare l'abito a lavare. La bestia di Ierzu, Nino Lobina, fu espulso da tutte le università del regno e condannato a cinque anni di lavori forzati. A chi chiese il perché del gesto rispose: "Quel babbasone diceva soltanto tonterias". Gli storici savoiardi volevano far credere agli studenti sardi d'essere fenici o punici, mirmilloni o mauri. Non sardi. Per gli storici savoiardi era meglio che i sardi immaginassero di non esistere. Meglio pensassero di essere figli di una patria che non sapevano neppure dove fosse. Ma i villaggi sui monti, indifferenti agli storici ed alle leggi savoiarde, hanno conservato i più estesi demani dell'Isola e d'Italia.
Il Sardismo è una esigenza, è un fattore determinante. E’ la componente valida di quel vasto e dinamico movimento comunitario che oggi si allarga in tutti i paesi della terra, verso conquiste certe, durature, assolute. In nome della libertà, dell’uguaglianza e della fraternità. Il Sardismo è esigenza di giustizia, è simbolo dl pace, è pegno per l’avvenire del popolo sardo e di tutti gli altri popoli oppressi.(A. S. Mossa, 1967) ------ Il sardismo non è soltanto il principio autonomistico universale applicato alla Sardegna, ma anche e soprattutto il principio del Socialismo rivoluzionario mondiale applicato al Popolo Sardo... Ma soprattutto rappresenta il principio universale della lotta contro l’oppressione coloniale che ha posto la Sardegna al margini dello sviluppo e del progresso civile. (A. S. Mossa, 1971)
http://www.indipendentzia.net/deandregif.gif
Sogu d'acordhu cun Cicerone, ki daboi di 200 anni di gherra tra sardhi e romani, ammittìa :
"nel 54 ac, Cicerone affermava che: “non esiste in Sardegna alcuna comunità amica del popolo romano"
ateru ke sardos messende trugu !! e Maurreddos in gherra contr'a sos romanos. Sa beridade est ki dae sa compura sos rebeldes ki no si kerian suttamitere a s'invasore, agatesin amistade in sa Montanja, aunendesi a sos Sardos e gherrende paris a isson contr'a sos barbaros de Roma, Ki mai ana suttamittidu sa Sardigna, puru si est beru ki l'ana reduida a ruina.
Doloverre.
Ps : o comente naraian sos romanos : dolum ferrum.
Salude