Le "Indicazioni Nazionali per i Piani di studio personalizzati
nella Scuola Secondaria di Primo Grado", pubblicate dal Ministero
dell'Istruzione Università e Ricerca, rappresentano le intenzioni del MIUR riguardo la stesura del nucleo nazionale dei programmi didattici nella Scuola Secondaria di primo grado (ex scuola media),ovvero le conoscenze di base che le scuole dovranno fornire agli studenti su tutto il territorio nazionale nell'arco della vita scolastica tra gli 11 e i 14 anni.
Il documento fornisce un'idea concreta di come il Ministero abbia
intenzione di affrontare il cruciale problema dei contenuti. Difatti
una volta compreso come la nuova scuola intenderà educare le
generazioni del domani è quantomai fondamentale capire cosa questi ragazzi impareranno nel nuovo contenitore chiamato a formarli come uomini prima che come studenti.

Convivenza civile e sviluppo della personalità:
Il lavoro analizza cosa si vuole che lo studente impari a livello
didattico e a livello umano soprattutto. A tal fine è introdotta
l'educazione alla Convivenza Civile, che comprende educazione
alla cittadinanza, educazione stradale, educazione ambientale, educazione alla salute, educazione alimentare ed educazione a
ll'affettività.
Degni di nota gli obiettivi che la nuova scuola si pone dal punto di
vista della cosiddetta "relazione educativa: avere attenzione
alla persona; valorizzare, senza mai omologare o peggio deprimere; rispettare gli stili individuali di apprendimento; incoraggiare e orientare; creare confidenza; correggere con autorevolezza quando è necessario; sostenere; condividere". Con la sottolineatura intendiamo mettere in risalto quegli aspetti che riteniamo indispensabili per la crescita di una persona e che fino ad oggi sono stati troppo spesso trascurati dal sistema-istruzione.
Le "Indicazioni nazionali" insistono molto positivamente
sullo sviluppo delle personali attitudini dello studente che viene
stimolato all'"autovalutazione ed alla conoscenza di sé in
vista della costruzione di un personale progetto di vita". Al
raggiungimento di tal scopo concorrerà il "Portfolio delle
competenze individuali", un contenitore della storia delle competenze acquisite da ogni studente dall'infanzia alla preadolescenza in grado di fornire un supporto sempre aggiornato sulle specifiche capacità e potenzialità personali. Gli studenti non sono quindi più considerati elementi di una catena di montaggio, individui identici nella crescita e nella formazione; vengono invece valorizzate le specificità e gli interessi del singolo. Si concretizza così quella visione del mondo che non considera lo studente come un numero ma come il centro del percorso formativo. Questo elemento costituisce la
reale differenza con la legge Berlinguer che tendeva a massificare ed omologare portando tutti gli studenti ad uno stesso livello, senza dare spazio allo sviluppo delle specifiche competenze ed attitudini personali.

Le materie:
Il documento analizza poi, materia per materia, gli obiettivi
formativi che le istituzioni scolastiche dovranno curarsi di far
raggiungere agli studenti, ai fini del passaggio al Secondo Ciclo
dell'istruzione.
Prenderemo in esame soltanto quelle materie su cui riteniamo il
documento non essere adeguato:

L'Italiano, questo sconosciuto:
Nella scuola dell'autonomia e delle quote regionali
l'Italiano assume più che mai la dignità di materia cardine dell'educazione nazionale.
La scuola secondaria di primo grado si pone infatti il lungimirante
obiettivo di garantire l'alfabetizzazione di ben due lingue
dell'Unione Europea, oltre alla lingua madre.
Proprio per questo riteniamo necessario che l'Italiano venga
studiato in maniera approfondita e responsabile, così da permettere una diffusione capillare su tutto il territorio nazionale della lingua corretta, libera da inglesismi e regionalismi accentuati.
È indispensabile quindi l'obiettivo delle Indicazioni di far
leggere ai giovani testi ad alta voce con pronuncia orientata allo standard nazionale e di utilizzare il metodo della memorizzazione di brani poetici, della lettura metrica e dello studio delle principali tappe evolutive della nostra lingua, valorizzandone in particolare
l'origine latina.
Quello che proprio non ci piace è invece la contaminazione che
troppo spesso si fa della nostra lingua, snaturata da vocaboli soprattutto di origine inglese. Proprio per la volontà della nuova scuola di introdurre a tutti i livelli lo studio dell'inglese riteniamo
indispensabile che lo studente non si trovi a far confusione fra le
lingue, alimentando la tendenza nazionale ad usare parole straniere in sostituzione di quelle italiane. La scuola secondaria di primo grado, proprio per il carattere cruciale che ricopre educando i ragazzi nella critica età preadolescenziale, deve insegnare una
lingua italiana pulita, libera da vocaboli stranieri. Riteniamo per
questo pericoloso che il documento parli di analisi delle
caratteristiche dei testi parlati più comuni (telegiornale, talk-
show, pubblicità…), o di manipolazione dei racconti fictional.

Giulio Cesare in pensione?
Riguardo la Storia ciò che maggiormente risalta agli occhi è la
scomparsa dello studio del periodo classico. Secondo le Indicazioni Nazionali lo studio della storia nella scuola secondaria di primo grado partirà dall'età medievale, per concludersi
nell'età contemporanea.
L'idea potrebbe avere ragione di esistere vista la centralità
di queste tre ere nello sviluppo della società odierna. Tuttavia, per garantire un'adeguata preparazione dello studente nella
conoscenza del proprio passato riteniamo che la Storia classica – in particolare la storia della civiltà di Grecia e di Roma – sia
indispensabile per lo sviluppo cosciente dell'identità dei giovani.
"Non ha futuro chi non conosce il proprio passato". Per
questo ci auguriamo vivamente che il sistema dei licei torni ad approfondire anche quella parte di storia che la scuola secondaria di primo grado ha pericolosamente omesso.