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Discussione: global warming...?

  1. #21
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    pensiera nel 2080

  2. #22
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    quanti anni avrai nel 2080 pensiera?

  3. #23
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    le previsioni tra 80 anni hanno il valore dei tarocchi, suppergiù

  4. #24
    God, Gold & Guns
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    La democrazia è due lupi e un agnello che votano su cosa mangiare a colazione. La libertà è un agnello ben armato che contesta il voto. (Benjamin Franlink)
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    Ho votato:
    "esiste ma e' un fenomeno naturale"

    La causa credo sia l'aumento delle macchie solari, al massimo da 1.000 anni ad oggi.

    Tenendo conto che nel 1.100 veniva coltivata la vite in Inghilterra e che la Groenlandia (Terra Verde, in danese) si chiama cosi' perche' quando fu scoperta era verdeggiante... direi che la temperatura odierna non e' cosi' calda come ci vogliono far credere

  5. #25
    God, Gold & Guns
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    In Origine postato da fabbio2
    Davvero vuoi credere che l'IPCC fossero un branco di scienziati a corto di soldi che hanno inventato l'emergenza clima per arrotondare lo stipendio, prendendo in giro l'ONU
    Non proprio.

    Secondo me sono ISTRUITI dall'onu per arrivare a BEN DETERMINATE conclusioni... conclusioni che mettano in difficolta' i "cattivi Occidentali"

  6. #26
    God, Gold & Guns
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    In Origine postato da fabbio2
    Quando vedo Jack Straw che firma un articolo di tal genere su Le Monde mi viene il dubbio che forse la realta' e' pure peggio di cio' che ci raccontano.
    Quando vedo Jack Straw, noto ex 68ino, che firma un articolo di tal genere su Le Monde (l'equivalente francese de La Repubblica) mi convinco sempre di piu' che tutto questo allarmismo sia una grande bufala

  7. #27
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    In Origine postato da Il Condor
    Ho votato:
    "esiste ma e' un fenomeno naturale"

    La causa credo sia l'aumento delle macchie solari, al massimo da 1.000 anni ad oggi.

    Tenendo conto che nel 1.100 veniva coltivata la vite in Inghilterra e che la Groenlandia (Terra Verde, in danese) si chiama cosi' perche' quando fu scoperta era verdeggiante... direi che la temperatura odierna non e' cosi' calda come ci vogliono far credere
    La storia di una Groenlandia "verdeggiante" è molto suggestiva ma purtroppo totalmente falsa.

    Il nome di "terra verde" fu dato da Erik il Rosso alla zona di julianehab quando vi insediò la prima colonia nel 982 DC.

    Il motivo di tale nome è molto semplice: La Inlandis (la calotta ghiacciata) arriva fin quasi al livello del mare sull costa orientale, mentre invece sulla costa occidentale il terreno è libero dai ghiacchi fino quasi a 200 km verso l'interno.

    La zona di Julianehab è la prima area non coperta da ghiacci che si trova dopo avere doppiato il capo Farvel. In estate la terra è coperta da muschi e licheni che le danno il caratteristico colore verde.

    Probabilmente Erik il rosso, provenendo dall'Islanda, costeggiò la costa orientale trovando per settimane solo coste ghiacciate. Una volta arrivato a Julienhab trovò un pezzo di terra libera dai ghiacci (verde, appunto) è la chiamò così.

    Devo aggiungere che negli ultimi anni le zone costiere hanno registrato un aumento della temperatura e i ghiacciai si sono ritirati anche da alcune aree della costa est.

    Se Erik il rosso avesse fatto il suo viaggio adesso si sarebbe fermato molto prima e avrebbe trovato la sua "terra verde" molto più a nord, verso la zona di Ammassalik. vicino al circolo Polare Artico.

    Per quanto riguarda la coltivazione della vite nel sud dell' inghilterra, essa è sempre esistita. gli Inglesi sono orgogliosi del fatto che "anche loro" producono vino (della cui qualità vi è tuttavia da dubitare..)

  8. #28
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    In Origine postato da Il Condor
    Non proprio.

    Secondo me sono ISTRUITI dall'onu per arrivare a BEN DETERMINATE conclusioni... conclusioni che mettano in difficolta' i "cattivi Occidentali"

    L'idea di un complotto dell'ONU che metta in difficoltà i "cattivi Occidentali" non regge.

    Dire che l'aumento della CO2 nell'atmosfera può avere effetti catastrofici sul clima mondiale significa di fatto chiedere di diminuire il consumo di idrocarburi (e quindi di petrolio). NESSUN governo al mondo ha interesse a diminuire il consumo di petrolio.

    I paesi sviluppati ( USA, URSS, EU, e Giappone) temono che un a riduzione del consumo di petrolio riduca il loro PIL (vallo a chiedere agli elettori in campagna elettorale di ridurre i consumi)

    I paesi in via di sviluppo ( tipo Cina e India) hanno bisogno di consumare sempre più petrolio (come in effetti accade) per mantenere il loro livello di crescita attuale.

    Infine i paesi arabi e gli altri produttori di petrolio ovviamente vedono le ricerce sul global warming come una iattura e hanno tutto l'interesse ad oscurarle.


    Insomma se i governi mondiali hanno fatto delle pressioni sull'IPCC queste possono essere solo nella direzione di minimizzarne la conclusioni.

  9. #29
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    In Origine postato da Il Condor
    Quando vedo Jack Straw, noto ex 68ino, che firma un articolo di tal genere su Le Monde (l'equivalente francese de La Repubblica) mi convinco sempre di piu' che tutto questo allarmismo sia una grande bufala

    Jack Straw è il ministro degli esteri del governo di Tony Blair, quello molto amico di Bush e Berlusconi, che ha fatto la guerra in Iraq. Insomma tutto l'opposto di un verde fondamentalista. I ministri del governo Francese sono gente di centro-destra. Il fatto che Le Monde sia un giornale di centro-sinistra non significa che sia uno dei più autorevoli giornali europei (stai sicuro che su Libero o il Giornale un artico scritto da quattro ministri di due potenze mondiali lo trovi molto più difficilmente).

  10. #30
    no global (warming)
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    UK party leaders target climate

    By Alex Kirby
    BBC News Online environment correspondent



    Both leaders agree the issue is urgent, but differ on policy
    In a rare show of unanimity the British prime minister and the leader of the opposition are both to insist on the urgency of tackling climate change.
    The Conservative leader Michael Howard will on 13 September spell out his way to reduce greenhouse gas emissions.

    The next day Tony Blair will offer a very different vision of how to fulfil the UK's international commitments.

    The speeches are likely to be their main interventions on the environment before the UK's next general election.

    Transatlantic reproach

    Mr Howard will be speaking to the Environment Forum, hosted by the Green Alliance and ERM, an environmental consultancy.

    He will call for international leadership to give effect to the Kyoto Protocol, the global treaty on cutting greenhouse emissions.

    The protocol needs Russia to ratify it before it can enter into force, and Russian intentions remain unclear.

    Mr Howard will criticise the prime minister for not doing enough to engage the US in tackling climate change: President George W Bush said soon after entering the White House that the US would never ratify the treaty.

    The Conservative leader will be critical of Mr Bush himself, and will say he has failed to back the UK's stand on climate despite British support for the US in the war on terror.

    Nuclear silence

    He intends also to stress the need for greater efficiency in the use of energy, particularly by domestic consumers, and for a range of renewable energy sources, including wave power.

    Significantly, Mr Howard will say nothing about nuclear power. There is a growing chorus of voices in the UK urging a nuclear renaissance, despite deep public misgivings and uncertainty over technical questions.

    Mr Blair's speech on 14 September is to a business audience to mark the tenth anniversary of the Prince of Wales's Business and the Environment Programme.

    The prime minister is known to want to use the UK's position next year as chair of the G8 group of leading industrialised countries, and its forthcoming presidency of the European Union, to push to reduce greenhouse emissions.

    But the government has acknowledged that present policies will not let it achieve its commitment to reduce UK carbon dioxide emissions by 20% on their 1990 levels by 2010.

    Mr Blair is keen to get the G8 leaders to agree to try to prevent global average temperatures rising beyond a set level.

    One UN scenario says any rise beyond 2C would pose a significant risk, and would probably cause loss to some ecosystems.

 

 
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