TRE INSUCCESSI

LASCIAMO AUMENTARE IL DEGRADO ?

Per commentare le attuali evoluzioni negative delle società italiana, cito qui di seguito dal Corriere d. Sera del 23-4, tre articoli su rilevanti problemi nazionali.

1. Titolo: MEDIA, L’ EUROPARLAMENTO CENSURA L’ ITALIA.
Estratto dall’ articolo: “Il sistema italiano presenta un ‘anomalia dovuta ad una combinazione unica di poteri economico, politico e mediatico nelle mani di un solo uomo, l’ attuale premier, e al fatto che il governo é direttamente o indirettamente in controllo di tutti i canali TV nazionali”. .............................;
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“In Italia da decenni il sistema radiotelevisivo opera in una situazione di assenza di legalità, accertata ripetutamente dalla Corte Costituzionale, e di fronte alla quale il concorso del legislatore ordinario e delle istituzioni preposte é risultato incapace di ripristinare un regime legale”.

2 Titolo: SIAMO IL MUSEO DEL MONDO, MA ANCHE IL TURISMO STENTA.
Estratto dall’ articolo: “La Spagna investe da anni massicciamente nel turismo: un lavoro iniziato da Franco....... L’ Italia, Paese che pure racchiude i più bei panorami d’ Europa e conserva la metà delle opere d’ arte del mondo, una forte politica del turismo non se l’ é mai data, col risultato di farsi superare prima dalla Francia, poi dalla Spagna. La cosa non ha mai preoccupato i governi”.

3. Titolo: MA I PAZIENTI CHI LI TUTELA ?
Estratto: “Fra i pazienti italiani é diffusa la sensazione che continuino spesso fattori come le conoscenze personali, le preferenze organizzative delle strutture, il puro caso....”............
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“Equità e accesso a servizi sanitari di qualità: questo é il diritto alla salute che sta a cuore ai pazienti. Un diritto che va promosso e sostenuto, più che difeso: infatti é un diritto non ancora pienamente realizzato...........All’ interno della professione vi sono regole e consuetudini che possono esserre cambiate, nell’ interesse dei pazienti e di tutti i medici seri.”.
P.S. Commento del redattore: il giornalista ha perso un’ occasione per segnalare che l’ Italia é uno dei rari (o l’ unico) Paesi della U.E. che dimostra di non sapere applicare pienamente né la Costituzione né le leggi. Come in Sudamerica......

ANALISI

La stampa di un solo giorno presenta tre motivi di insoddisfazione, relative a tre situazioni di rilevante importanza. Che prendo come “situazioni tipo”, in quanto lo Stivale ........ ne é pieno fino al collo, cioé fino alle Alpi. Non si tratta di tre nuovi problemi, ma di vecchissimi problemi, non risolti per anni (nei casi 2 e 3, irrisolti per decenni).

Perché tre grossi problemi nazionali continuano a restare irrisolti, anzi perché si sono incancreniti ? Perché c’ é un’ abbondanza di simili problemi irisolti in Italia e non nel resto della U.E. ?

Una sola é la risposta, la quale é anche valida per tanti altri problemi nazionali. Incluso quello della diminuzione di competitività dell’ economia. Eccola: i comportamenti e la cultura italiani di oggi non permettono e non permetteranno (se la società non cambia le sue fondamenta) agli Italiani di risolvere questi tre problemi in modo rapido ed efficace. Né di risolvere tanti altri problemi nazionali e locali, di cui si discute, si discute, talvolta si litiga, ed a fronte dei quali non ci sono soluzioni, ma tanta rassegnazione inerte....E quel che é peggio, c’ é tanta incapacità ad affrontarli in modo serio, fattivo, efficace, risolvente. Siamo divenuti, alla fine dello scorso secolo, l’ eccezione dell’ Europa. Saremo capaci di cambiare, nel secolo della competizione globale ? (ritengo che ne potremmo essere capaci se .......... un partito serio prendesse un’ iniziativa seria).

I comportamenti e le abitudini degli Italiani, già prima della nascita della U.E., avevano subito una degradazione in tanti settori e in tante regioni. Nell’ ultimo decennio il degrado si é accelerato per una serie di fattori concomitanti. Ecco una lista, non esaustiva, di aspetti preoccupanti dello stesso degrado:

- poiché fra i segni del degrado profondo del Paese si riscontra, a livello nazionale: l’ abitudine a vivere alla giornata, l’ approssimazione diffusa, il modesto interesse per analisi serie e approfondite dei problemi nazionali, gli Italiani oggi né si accorgono di essersi allontanati, per la qualità della vita, dal resto della U.E., né hanno interesse a farsi domande sui perché.
- fra le abitudini recentemente acquisite dagli Italiani dello Stivale (non dagli emigrati) c’ é rassegnazione, indifferenza, abitudine ad ogni tipo di sopraffazione sociale, confusione, rarità di tentativi seri di capire i problemi di base, accettazione delle lotte di tutti i giorni, spesso necessarie in un Paese “fottuto”, mancanza di tentativi di ricostruirlo (salvo i tentativi goffi e male organizzati, che sono presto coronati da insuccessi). Conflittualità permanente, legata talvolta all’ incapacità di risolvere i problemi sociali.
- non si é capito, nello Stivale, che, nel villaggio globale, nella competizione cogli asiatici, non é possibile sopravvivere senza le qualità e valori che abbiamo messo da parte, di cui forse troppi han perso la memoria. Si tratta delle qualità e valori diffusi negli altri Paesi U.E. Essi sono discussi nelle Lettera dall’ Europa “Evoluzioni di fine secolo”, qui allegata, N. 2.
- chi ha interesse a capire per quali evoluzioni pratiche tali qualità e valori sono diventati rari, in tanti settori, troverà interessante le Lettere dall’ Europa “Evoluzioni del Bel Paese” e “ Decadenza del Bel Paese”. (1).
- per esaminare le conseguenze pratiche della disparizione di tante qualità e valori, rinvio alle Lettere: “ Divaricazione dall’ Europa”, “ Differenze”, “Regole e confusioni” (1).

CONCLUSIONE

La conclusione di questa lettera (che cerca di essere contenuta nonostante la complessità del fenomeno) é concisa. Se guardiamo come funzionano i Paesi avanzati della U.E., potremo capire come si va verso lo sviluppo economico e verso la gestione efficace di un Paese. Se li paragoniamo poi alla società italiana, potremo capire che lo stivale sta per divenire una Repubblica delle Banane.

A questo punto qualcuno chiederà: “Di chi la colpa ?”. La mia risposta: “Di tutti gli Italiani che non vogliono aprire gli occhi e discutere le contromisure necessarie”.
Alla domanda aggiuntiva “Perché non aprono gli occhi ?”, la risposta: “ Il nuovo costume italiano é: a) coltiva le tue relazioni personali con VIPs e padrini, accetta la confusione e il degrado diffusi; b) non ti occupare di ricostruire il Paese, distraiti colla TV; c) se ti lamenti, fallo con circospezione”.

Si tratta appunto dei costumi diffusi nelle repubbliche delle banane.

Due opzioni sono davanti a noi:
a) apriamo gli occhi, facciamo una seria analisi delle cause del degrado galoppante. Ci sarà un barlume di speranza di invertire la tendenza;
b) continuiamo a far finta di niente. Ignoriamo i problemi, non impariamo a risolverli. La lista di échecs, riportata nella lettera “La Barca va...” (1), continuerà ad allungarsi. Rischiamo di entrare nel Terzo Mondo, senza gran fatica. Saremo l’ Argentina della U.E. In quanti anni ?

Antonio Greco (disponibile per una presentazione delle cause primarie del degrado italiano)

RACCOMANDAZIONE

L’ evoluzione del degrado é strisciante. Esso rischia di coinvolgere settori sempre più larghi della società italiana e sempre più in profondità. Molto meglio aprire gli occhi..........

ANGREMA@wanadoo.fr

(1) Le Lettere dall’ Europa, riferite in questo testo, sono disponibili sui siti Internet indicati nello allegato 1.
-------------Allegato 1

POSSIBILE LO SVILUPPO IN ITALIA ?

IL SUCCO DEL PROBLEMA


Gli Italiani viaggiano, poi scrivono lettere che leggo su diverse rubriche online.

Vedo aumentare il numero di lettere su Italians che chiedono:

- una bella cosa, vista in Xlandia, sarebbe possibile vederla in Italia ?
- perché da noi non si vede xyz, quando in Ylandia la stessa cosa é corrente e piacevole?

Si sente qualcuno lamentarsi della diminuzione del potere d’ acquisto. D’ altra parte negli ultimi anni sembrano aumentate in Italia inefficienze e giri a vuoto. Forse non si pensa l’ ovvio: che le inefficienze in aumento, se ce n’ é troppe, hanno dato una mano a far peggiorare l’ economia, e ad abbassare il potere di acquisto.

Io commenterei cosi: il Paese ha avuto negli ultimi anni tante trasformazioni. Ma i fondamenti odierni del sistema Italia sono tali da incoraggiare le trasformazioni negative e scoraggiare quelle positive. L’adattabilità italiana e l’abbassamento del livello di guardia dei comportamenti accettabili hanno fatto il resto.

Il trend in atto rischia di continuare. Se vogliamo invertire la tencenza, é vitale paragonarci all’ Europa.

Ho pubblicato un’analisi, dopo lunga inchiesta, riflessione e paragoni con l’Europa. Ed inoltre numerosi articoli che cercano di rispondere alle domande:

- perché cio’ succede solo in Italia, non nel resto della U.E.;
- come potremmo migliorare tale o talaltro risultato ?
- perché l’utopia da noi (cosi definita in una lettera sulla rubrica Italians) diventa poi realtà in un altro Paese ?

Sono convinto che, se un giorno lo Stivale si salverà (uscirà cioé dalla crisi), lo farà sulla base di testimonianze di emigrati qualificati, che permetterebbero di portare avanti paragoni e riflessioni realistiche.

Le Lettere dall’Europa sono pubblicate su:

http://angrema.blogspot.com/ (altri arriveranno).
www.accademiaonline.net (le lettere dei mesi precedenti sono nell’archivio del sito)
www.italianiestero.antoniodipietro.it (nelle rubriche: “Forum” e “Lettere e Faq”)

Si tratta di lettere di Antonio Greco. Il quale ha lavorato in giro per l’ Europa per trenta anni e vive in Francia da venti anni.


Chissà che non si possa iniziare un dibattito costruttivo, in un Paese ove troppa gente si adatta a tutto (anche al peggio) ?

Antonio Greco ANGREMA@wanadoo.fr
(disponibile per una presentazione delle cause sociali, non politiche, degli insuccessi italiani)

Allegato 2

LETTERA DALL’ EUROPA
EVOLUZIONI DI FINE SECOLO
UN SISTEMA GRIPPATO ?

Le evoluzioni degli ultimi lustri nell’Italia sociale, passate sotto i nostri occhi troppo distrattamente.

Nella vita pubblica degli ultimi venti anni, aumento crescente (per non dire invasione) delle azioni scorrette, fuori dalle regole, talvolta dal buon senso. La scorretezza in aumento: un buon quadro per le azioni delittuose, anche esse in aumento. Nei piccoli e nei grossi affari.

In un mutamento rapido del quadro internazionale, dovuto all’inizio del mercato comune europeo, l’economia italiana si trova di fronte a competitori della U.E. che possono valersi di strutture portanti dello stato in genere molto efficienti. Si tratta di Paesi ove cio’ che é pubblico funziona spesso come il privato. Sicurezza, efficienza, organizzazione, affidabilità, serietà, prevedibilità, sono valori comuni nella U.E., almeno a Nord delle Alpi. Gli imprenditori del resto della U.E. non devon far fronte alle preoccupazioni o alle strozzature che sono comuni da noi. Puo’ darsi che la cosa non sia conosciuta dal grande pubblico italiano, ma gli imprenditori che importano ed esportano dovrebbero saperlo. In quasi tutti i Paesi della U.E. le società sono fiumi a corrente larga e stabile. La nostra società é invece un torrente la cui portata ha improvvisi ingorghi, ristagni, straripamenti, inondazioni. Per convincersene, fare un confronto della stampa italiana con quella di altri Paesi U.E. meno confusi.

Oltre all’aumento delle difficoltà italiane ad essere competitivi nel mercato globale, a fine secolo molto si é parlato di tangentopoli. Un esempio delle difficoltà: la FIAT. Esempi di tangentopoli ? Ne abbiamo a dozzine. Il quadro sommerso di omertà, complicità, criminalità, si espande, diviene spesso e possente, talvolta viene alla luce con sfrontatezza e qualche sorpresa. Infine diviene un carattere usuale, almeno in alcune regioni. Le strozzature (Ciampi dice Colli di Bottiglia) aumentano (vedere la lettera Colli di bottiglia)

In un quadro internazionale di mercati sempre più complessi e cangianti, la società italiana non solo non impara, nei contatti con altri Paesi, i valori che sono essenziali per l’efficienza e la competitività, fra cui l’affidabilità di programmi e gestori delle strutture sociali. Anzi, la necessità di superare ostacoli e strozzature, dovuti ad una struttura sociale fatiscente, inaffidabile e inefficiente, ad abitudini da paese in via di sottosviluppo (prima l’ approssimazione) spinge sempre più gli imprenditori alla conclusione: “la struttura e la istituzione che dovrebbe assistermi non risponde (é una specialità italiana). Me la cavero’ allora a modo mio, son disposto anche a compromessi per avere cio’ che mi serve o mi spetta”. Sarà costretto a incrementare il sommerso, talvolta la corruzione.

Facile la previsione: se non si fa niente per cambiare, il sistema rischia l’implosione. A causa di troppe strozzature, che sono frequenti da noi e rare o non esistenti in altri Paesi. A causa soprattutto di sistemi sociali diversi in altri Paesi, aventi efficienze molto diverse.

Quando il sistema diverrà troppo degradato, per mancanza di interventi correttori, saranno in molti a chiedersi: perchè tutto o quasi tutto non va? Rispondere a tale domanda é facile e complesso allo stesso tempo. Lo puo’ fare un emigrato in un Paese avanzato.

Motivi primarii della perdita di competitività. A inizio secolo, nel mercato globale, é imprescindibile adottare valori che sono comuni in altri Paesi e che permettono una vita civile molto più semplice che in Italia. Tali valori, che esistevano in Italia, anche se non in misura sufficiente, si sono poi rarefatti, sembrano spariti dalla società di alcune regioni, a causa della nostra recente degradazione (descritta in una lettera a parte). Eccoli: l’organizzazione, la programmazione, la chiarezza della espressione orale e scritta (da preferire alle scelte intuitive), la logica, l’eguaglianza reale dei diritti dei cittadini. E poi i valori primari che ne permettono la sopravvivenza: la serietà, la riflessione, la correttezza, la responsabilità, la precisione, la coerenza tra le dichiarazioni e i fatti, la selezione per merito, il realismo. Se avessimo tali valori, riusciremmo ad applicare completamente e pienamente la costituzione e le leggi. Per ora non possiamo arrivare a tanto.

Nello schema “Mazzi e Padrini” (che inviero’ su richiesta) sono evidenziate le disastrose conseguenze della mancanza di chiarezza, di riflessione e di organizzazione, che potremmo comprendere sotto il termine “confusionismo”. Il confusionismo, che é italiano, ma non europeo, é la discriminante che distingue il sistema Italia.

Putroppo col confusionismo si puo’ sopravvivere per poco. Si rischia il disastro. Cio’ nonostante, si perde di vista il quadro disastrato e ci si ingolfa spesso nelle fatiche di Sisifo per restare a galla in settori particolari, talora nel fango. Quindi, si perde la vista d’insieme e non si fanno paragoni con altri tipi di società.

Come si é arrivati a questo degrado ? Un tentativo di spiegazione della cronaca recente é dato nella lettera “Economia Sfiatata”. Le conseguenze ? La qualità della vita ed il nostro livello di competitività sono quello che sono.

Inserire i necessari valori, per un patto sociale che funzioni, in un contesto sociale disastrato é possibile. Cambiando lo scenario, eliminando la promozione dei comportamenti deteriori (situazione attuale) e sostituendolo con la promozione dei comportamenti europei e la reale punizione dei comportamenti scorretti (attualmente abbiamo complicità e misericordia). Il che si puo’ fare solo con decisioni ragionate, dopo riflessioni serie, spiegate e diffuse con insistenza, e adottando molta determinazione. Cioé imponendo il cambiamento dall’alto e affidandolo a persone capaci e affidabili.

Un tale mi dice: la giustizia non funziona. Un altro mi dice le autostrade nel Sud non funzionano. Caio osserva: il fisco non va. Ma nessuno dei tre si é accorto che la ruota Italia si sta grippando, anzi é già grippata ! E come potrebbe essere altrimenti, visti i nostri comportamenti, ormai lontani da quelli europei!

CONCLUSIONE. SE AVESSIMO “I VALORI”, LA SOCIETÀ FUNZIONEREBBE IN OGNI ANGOLO. SE LA SOCIETÀ FUNZIONASSE, SAREMMO COMPETITIVI. SE FOSSIMI COMPETITIVI, IN EUROPA CI INVIDIEREBBERO TUTTI. IN NESSUN PAESE EUROPEO, INFATTI, C’É LA NOSTRA CREATIVITÀ. MA TALE CREATIVITÀ, NELLA SOCIETÀ ATTUALE, A CHE SERVE ?

IL RISCHIO PER IL FUTURO. UNA SOCIETÀ SENZA VALORI NON É STABILE, É UNA NAVE CHE VA INCONTRO A TEMPESTE. E CHE RISCHIA PERSINO DI ANDARE A FONDO. SE LA NOSTRA SOCIETÀ AVESSE I VALORI EUROPEI, SAREBBE UNA BARCA SICURA CHE NAVIGA IN ACQUE CHETE.

Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr

P.S.
LE API lavorano vorticosamente dentro l’arnia, senza avvedersi che un alluvione sta spostandola, col terreno, verso un abbisso. Similmente gli Italiani si danno tanto da fare, credendo di lavorare in un sistema normale. E non si accorgono che il terreno rischia di slittare sotto i loro piedi.

SVILUPPO. Non c’é sviluppo e sottosviluppo. Ci sono invece comportamenti che impediscono o favoriscono lo sviluppo. Essi sono inegualmente distribuiti nelle diverse società (Peyrefitte, nel “La societé de confiance”).

Dio ride degli uomini che si lamentano di eventi, le cui cause essi stessi continuano a promuovere con convinzione (Bossuet).