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  1. #21
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    Post Orefice rapinato, i vicini solidali: «Ha fatto bene a difendersi»

    La rapina alle 9.40. Tre banditi, con le pettorine fluorescenti simile a quelle degli spazzini, si avvicinano al negozio. Uno solo entra. Con la scusa di vedere un orologio, avrebbe estratto la pistola, una scacciacani, colpendo il gioielliere. L’uomo avrebbe reagito. Ne sarebbe nata una violenta colluttazione, terminata nel retro. Dalla pistola del gioielliere, una calibro 22, partono alcuni colpi: almeno cinque. Tre centrano il rapinatore, che alla fine si accascia al suolo. Sul pavimento, una pozza di sangue: ma è quello del gioielliere, che riporta un taglio alla testa, fratture agli zigomi e al volto, un occhio tumefatto. Il rapinatore, un albanese, finisce in gravissime condizioni all’ospedale di Niguarda. I suoi complici sono fuggiti. Il gioielliere viene trasportato all’ospe*dale Bassini.

    Aggiornamento: nella mattinata di venerdì sono «notevolmente migliorate» le condizioni del rapinatore ferito. L'uomo è tuttora ricoverato all'Ospedale Niguarda in prognosi riservata. I sanitari fanno sapere che le sue condizioni sono migliorate sensibilmente e che l’uomo non è più intubato.

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  2. #22
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    Predefinito BABY-PUSHER A TORINO, 6MILA EURO A GIORNO

    TORINO - Vendevano un centinaio di dosi di droga al giorno. Eroina e cocaina, con incassi che in media superavano i 6 mila euro. E, fra i corrieri, non esitavano a impiegare anche un bambino di 11 anni.

    La polizia ha sgominato una organizzazione criminale dedita allo spaccio di stupefacenti per le vie del quartiere Aurora, a Torino. Dieci le persone arrestate, in prevalenza nordafricani, fra cui i vertici della banda. Gli agenti del commissariato Mirafiori, coordinati dalla dirigente Iolanda Seri, hanno sequestrato le basi dello spaccio, due appartamenti nei quali è stato rinvenuto tutto l'occorrente per confezionare le dosi, dopo mesi di appostamenti e intercettazioni telefoniche.

    Le indagini, iniziate lo scorso dicembre, hanno appurato che uno dei capi della banda, il marocchino Khalil Assouli, di 38 anni, affidava spesso al figlio di 11 anni il compito di consegnare la droga ai pusher che poi la rivendevano in strada. In manette, insieme all'uomo, sono finiti anche la compagna, Khadija El Machi, di 34 anni, e lo zio del bambino, Hichan Assouli, 33 anni. Anche loro, secondo la polizia, erano a capo dell'organizzazione.


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  3. #23
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    Predefinito Incatenata nella baraccopoli per farne una prostituta

    La promessa di un lavoro da badante per attirarla in Italia, poi le violenze per costringerla alla prostituzione. Ed è un cliente a raccontare ai carabinieri la sua tragica storia

    polsi stretti dalle corde, la catena alla caviglia ad assicurarla alla branda metallica, chiusa in un loculo fatto di pareti di compensato serrate da un lucchetto. Schiava, soggiogata e picchiata da quel padrone che l’aveva sequestrata e stuprata al suo arrivo a Milano, a mo’ di benvenuto, e poi messa a fare la vita sui marciapiedi di via Manduria. E che, per umiliarla, ogni tanto la concedeva al primogenito 14enne, custode della sua segregazione come una sentinella fuori dalla sua baracca. Oppure lasciava che la moglie, che le aveva strappato di mano i documenti non appena scesa dal pullman che l’aveva portata in Italia da Bucarest, assistesse agli stupri punitivi.

    Per due mesi Mirela (il nome è di fantasia) ha vissuto come un oggetto. L’annuncio sul giornale per quel lavoro da badante promesso a Milano l’aveva letto qualche giorno prima di diventare maggiorenne, nella sua Bacau, decima città della Romania, capoluogo della provincia di Moldavia. Compiuti i 18 anni aveva preso il pullman ed era scesa alla Stazione Centrale. Ad accoglierla Jon Jhaltea, 32 anni, e la moglie Silvia, 31.

    I modi non sono quelli affettati dell’inserzione. Mirela viene portata tra le baracche e le roulotte e i rifiuti del campo di via Selvanesco, favela di rom romeni e bosniaci. Viene legata, seviziata e violentata. Dal mattino dopo, è l’inizio di febbraio, Mirela è una prostituta, una delle tante dei marciapiedi in fondo a via Ripamonti. L’incasso, tutto, lo deve consegnare a fine giornata a Jon o Silvia Jhaltea. I tentativi di ribellione, o di fuga, vengono sedati a schiaffi, o con la minaccia di un grosso coltello a serramanico.

    Il suo angelo, Mirela, lo incontra mercoledì pomeriggio. Ha il viso, i polsi e le caviglie segnate dall’ennesima nottata di sevizie al campo. Ha già passato la mattinata sul marciapiede, ha già consegnato i 500 euro d’incasso al padrone. Un cliente la nota, disfatta, e invece di consumare decide di caricarla in macchina e accompagnarla al portone della stazione dei carabinieri di Gratosoglio.

    Con i militari, Mirela si scioglie. Racconta del viaggio e dell’i nganno, di quelle settimane di umiliazioni e di violenze, di quella famiglia e delle catene. I carabinieri, guidati dal capitano Vittorio Stingo, entrano nel campo di via Selvanesco e arrestano Jon Jhaltea. I ceppi, la baracca e il coltello descritti da Mirela vengono recuperati, così come i soldi dell’ultima mattinata sul marciapiede. Poco dopo, sono le 18, arriva la moglie e scattano anche per lei le manette.

    Le accuse sono di riduzione in schiavitù, violenza sessuale e sfruttamento della prostituzione. Il figlio, minore, viene denunciato in stato di libertà. La ragazza, ora, è in una comunità protetta, lontana da Milano e da due mesi d’inferno.



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  4. #24
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    Predefinito Stupra donna malata, arrestato un egiziano

    La vittima dello stupro, confermato dagli esami medici, è una donna che soffre di gravi problemi renali e che, per motivi di disaccordi familiari, attualmente non ha una dimora fissa

    Un egiziano di 33 anni, Sherif E.D., è stato arrestato a Milano con l'accusa di aver violentato una donna, malata e al momento senza un dimora fissa. L'uomo, che ora fa il meccanico ed è sposato con una donna italiana dalla quale ha avuto tre figli, era stato scarcerato da circa un anno ed è pregiudicato per ricettazione. La vittima dello stupro, confermato dagli esami medici, è una donna che soffre di gravi problemi renali e che, per motivi di disaccordi familiari, attualmente non ha una dimora fissa.

    Secondo quanto riferito dai carabinieri, il 26 marzo scorso, nel pomeriggio, si è recata nel dormitorio di viale Ortles, ma le sarebbe stato detto di tornare dopo. Lei allora è andata a fare la spesa in un vicino supermercato e lì è stata avvicinata dall'egiziano, che con modi gentili, chiacchierando, le ha detto che poteva ospitarla in un appartamento libero. Quindi l'ha accompagnata per mostrarglielo, ma una volta in casa l'ha minacciata e costretta a un rapporto sessuale. La donna poi è riuscita a scappare e ha fermato una volante per strada, denunciando l'accaduto. L'uomo, dopo le indagini, è stato rintracciato dalla squadra mobile e arrestato.


    (20 aprile 2009)


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  5. #25
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    Predefinito Riferimento: Immigrati criminali - archivio delle malefatte allogene

    Della serie 'tutto il mondo è paese' (ma solo per dimostrare che nessuno è più padrone a casa propria e gli indigeni sono ovunque sotto assedio degli allogeni) segnalo questo interessantissimo >>>LINK<<< molto in tema con il presente thread.
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  6. #26
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    Predefinito Riferimento: Immigrati criminali - archivio delle malefatte allogene

    23/4/2009 (218) - LA LITE SFOCIA IN TRAGEDIA
    Picchia la compagna, lei abortisce

    La polizia intervenuta in ospedale ha arrestato l'uomo

    Orrore nel quartiere San Salvario
    TORINO

    Ha picchiato con violenza la compagna incinta provocandole l’aborto. È accaduto ieri notte nel quartiere San Salvario di Torino dove gli agenti del commissariato Barriera Nizza hanno arrestato con l’accusa di interruzione di gravidanza a seguito di lesioni gravissime, un romeno di 44 anni.

    Secondo quanto ricostruito dalla polizia l’uomo ha avuto un litigio, a quanto sembra legato anche alla gravidanza, con la sua convivente, una marocchina di 32 anni. Durante la lite la donna è stata violentemente colpita dal compagno. La polizia è intervenuta in ospedale dove la ragazza è stata portata in seguito ai dolori lancinanti che ha iniziato a sentire a causa delle percosse, in particolare dei calci, che l’uomo le ha sferrato provocandole l’aborto. Gli agenti del commissariato hanno identificato il romeno e lo hanno arrestato.

    http://www.lastampa.it/Torino/cmsSez...0288girata.asp
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  7. #27
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    Predefinito Riferimento: Immigrati criminali - archivio delle malefatte allogene

    CACCIA A UNA BANDA DI QUATTRO PERSONE. De Corato: «Stranieri dell'Est»
    Coppia aggredita dal branco
    Lui picchiato, lei violentata

    Orrore venerdì sera a Sesto San Giovanni, hinterland di Milano. I fidanzati erano appartati in auto
    Una testimone: «L'hanno massacrato»

    MILANO - Li hanno sorpresi appartati nella loro auto, li hanno immobilizzati e poi a turno hanno violentato la ragazza. È caccia a Milano a una banda di slavi che venerdì sera, intorno alle 23, ha rapinato e violentato una giovane in via Muggiasca all'angolo con via Isola a Sesto San Giovanni, nell'hinterland a nord di Milano.
    "Insomma se è in gamba, ti porta l'aereo così basso.. ehehehe...
    Lei dovrebbe vederlo, è uno spettacolo: un gigante come il B-52.... BHOOAAAMMM!!!!.. con i gas di scarico t'arrostisce le oche vive!!"

  8. #28
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    Predefinito Riferimento: Immigrati criminali - archivio delle malefatte allogene

    Su non facciamo i beceri razzisti!
    Gli zingari sono perfettamente integrati e vincono anche il GF.

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  9. #29
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    Predefinito Riferimento: Immigrati criminali - archivio delle malefatte allogene

    Il sud che piange...

    --------------------------------------------------------------------------------

    http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/g...ano-slot.shtml

    Camorra e mafia controllavano le slot
    28 aprile 2009| Marco Menduni

    Di seguito, estratti di interrogatori e intercettazioni:
    un’intercettazione sul «regalo alla Finanza» - ascolta
    un’intercettazione in una sala bingo di Milano - ascolta
    dall’interrogatorio di un pentito a Modena - ascolta
    dall’interrogatorio di un altro pentito - ascolta
    dall’interrogatorio di Giuseppe Contino - ascolta
    dall’interrogatorio di Dario De Simone ad Aversa - ascolta
    dall’interrogatorio di Gennaro Panzuto - ascolta
    dall’interrogatorio di Luigi Pesce sulle tangenti - ascolta
    dall’interrogatorio di Pietro Lago sui carabinieri - ascolta
    dall’interrogatorio di Salvatore Giuliano - ascolta

    “Il tesoretto della mafia”, intitolava ilSecolo XIX nella sua edizione del 31 maggio 2007. Prima puntata dell’inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità nel settore dei videogiochi, delle macchinette da bar e delle sale bingo. E della vicenda, ancora non conclusa, della maxi-sanzione da 90 miliardi di euro (più di tre leggi finanziarie) inflitta alle società concessionarie delle slot machineEcco il sistema di coperture in Italia. La guardia di Finanza ha confermato quei sospetti. L’inchiesta della procura di Napoli ha aperto uno squarcio inquietante sui giochi (anche quelli “legali”) in Italia. Camorra e mafia hanno stretto un patto. Il business dei giochi è un salvadanaio sicuro per incrementare i guadagni e riciclare il denaro sporco. Un’invasione silenziosa: sale Bingo, centri di raccolta di scommesse sportive e soprattutto slot machine, disseminate in ogni angolo della penisola. Finiscono in carcere in 29 e tra di loro ci sono anche tre carabinieri.

    Nella geografia delle sale da gioco finite sotto sequestro è come incisa la marcia di conquista della criminalità organizzata. Arrivano cinquecento finanzieri. E uno dopo l’altro cadono i bastioni operativi dell’organizzazione. Sigilli allo storico Bingo di viale Zara a Milano, in pieno centro. E poi altri blitz a catena a Cassino, a Cernusco sul Naviglio, a Lucca, a Padova, a Brescia, a Cologno Monzese, a Cremona, a Frosinone. E ancora Napoli, Caserta, la Campania, terra di scorribanda del clan dei Casalesi, che reggevano le fila dell’organizzazione. In un contesto che confessioni e intercettazioni descrivono tra il desolante (i “regalini” da fare ad alcuni finanzieri) e l’agghiacciante (il carabiniere che si offre ai camorristi per commettere “atti di sangue”).

    Poi ci sono le scommesse sportive. Sotto sequestro anche Betting 2000, big in Italia nel settore. E, ancora e soprattutto, le slot. Una manna, un salvadanaio sicuro per la camorra e per la Piovra. È il procuratore della Repubblica di Napoli, Giandomenico Lepore, a spiegare il meccanismo: «L’organizzazione riciclava i soldi di provenienza criminale in tre settori nevralgici dell’economia nazionale: gioco del Bingo, raccolta di scommesse sportive e ippiche, new slot. Tutto controllato attraverso un sistema di “scatole cinesi” che faceva capo alla famiglia Grasso». Poi prestanome, teste di legno pulite, senza precedenti. Da esporre ufficialmente, per ottenere il via libera dai Monopoli di Stato. Sotto accusa finisce anche la legislazione e il sistema di controllo del settore. «I Casalesi e la mafia - spiega ancora Lepore - anche grazie ai nuovi indirizzi politico-legislativi decisi a partire dal 2000 hanno approfittato dell’espansione del mercato dei giochi per reinvestire i proventi illeciti».

    Con la complicità delle forze dell'ordine e dei monopoli di stato.
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  10. #30
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    Predefinito Riferimento: Immigrati criminali - archivio delle malefatte allogene

    Stuprata dopo il corteo del 1°maggio

    02 maggio 2009 - Ha subito abusi sessuali davanti a decine di persone, alla festa davanti al Castello Sforzesco al termine del corteo, a cui aveva preso parte, per la Mayday Parade dei sindacati di base del Primo Maggio a Milano. La ragazza, 23 anni, era sdraiata su un prato in uno stato di profondo sonno a causa dell'assunzione di alcolici quando è stata aggredita da un giovane egiziano che è stato arrestato dai carabinieri.

    La violenza sessuale è avvenuta intorno alle 19.15 - Quando la gente si è accorta che non si trattava di due persone che avevano perso le inibizioni ma di una sopraffazione, è intervenuta. Per poco l'extracomunitario non è stato linciato e alcuni militanti del sindacato sono intervenuti per evitare una degenerazione, consegnando l'uomo alle forze dell'ordine. Nello stesso momento è nata anche un po' di tensione, che si è subito placata, perché alcuni manifestanti, fra cui alcuni no-global, temevano che fosse stato bloccato qualcuno dei loro per motivi collegati all'iniziativa della Festa del Lavoro.

    La vittima della violenza è una ex studentessa in cerca di occupazione Era giunta nel capoluogo lombardo proprio per partecipare al corteo. Il suo aggressore è un immigrato irregolare senza precedenti penali. La giovane è stata ricoverata, in stato di choc, ed è ora assistita da sanitari e psicologi.

    http://notizie.tiscali.it/articoli/c...orteo_789.html


    E' brutto dirlo, ma è probabile che quella poverina, (i suoi compari del sindacato sicuramente) sia favorevole alla società multietnica, contro il razzismo, per l'integrazione, i diritti dei migranti etc etc...
    "Insomma se è in gamba, ti porta l'aereo così basso.. ehehehe...
    Lei dovrebbe vederlo, è uno spettacolo: un gigante come il B-52.... BHOOAAAMMM!!!!.. con i gas di scarico t'arrostisce le oche vive!!"

 

 
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