Immaginavo di provocare delle reazioni negative, ma mi aspettavo di trovare dei più fini conoscitori del fenomeno liberale, e non dei liberali da strapazzo. Il mio messaggio era volutamente provocatorio e semplicistico, ma devo dire che ha colto nel segno.
Innanzitutto mi rimproveri di essere un conservatore liberale, solo perché mi ispiro al liberalismo romantico e patriottico ottocentesco. Ti ricordo che il romanticismo ottocentesco italiano tutto fu tranne che conservatore. Differentemente dal romanticismo tedesco di Schlegel e Novalis, che può essere definito reazionario, medievaleggiante, gotico, quello italiano si scisse in due correnti: quella liberale e quella democratica.
La prima, assolutamente prevalente, presentò due sensibilità: quella cattolico liberale di Rosmini, Gioberti e Manzoni, e quella laica moderata di Cavour, entrambe liberali, liberiste e patriottiche.
La corrente democratica fu rappresentata da Mazzini, che di certo non rinnegava i principi del liberalismo, pur facendo leva sulle masse popolari per l’autodeterminazione nazionale .
Il romanticismo in Italia non ebbe nulla di conservatore e di restauratore, ma fu rivoluzione intellettuale allo stato puro. Evidentemente sei allergico ai testi di filosofia e di storia. Ti consiglio una bella lettura dell’Abbagnano-Fornerno o del Reale-Antiseri.
- Conservatore sarai tu che affermi che un liberale non è rivoluzionario.
La mia rivoluzione è quella liberale , il sogno dei liberali di tutto il mondo, celebre motto di Gobetti e attualmente dei radicali italiani. Non mi pare che essi, che pure appartengono a tradizioni politiche diverse dalla mia, siano dei conservatori.
Io sono un liberale classico , e come me lo sono l’80% dei liberali italiani, anche se in questo forum sembra che la percentuale sia minore, causa eccesso di filosocialismo.
Tu sarai un liberaldemocratico, o peggio un liberalsocialista. In questo caso c’è un bel forum sul liberalsocialismo che ti aspetta. Questo forum è anche la mia casa, dal momento che rappresento l’anima più attiva e nobile della storia del liberalismo italiano.
- L’affermazione per cui il liberale è un uomo di destra è innanzitutto un modo di “sgamare” i liberal di sinistra che frequentano il forum.
In secondo luogo ti faccio notare che l’identificazione liberalismo-destra è logica conseguenza dell’incontestabile binomio socialismo-sinistra. Almeno così la pensano i veri liberali come Antiseri, Von Hayek, Von Mises, Popper . Liberalismo e socialismo sono inconciliabili, antitetici, sono due soluzioni contrapposte per raggiungere l’unico fine del benessere dei popoli. Solo che il socialismo predispone a tal fine mezzi inadeguati, aggressivi, liberticidi.
Non oso considerare destra le orrende dittature fasciste e nazionalsocialiste del ventesimo secolo per il semplice fatto che la destra vera, quella liberale, è nata molto prima. Essa risale a Socrate, il padre della tolleranza, del non cognitivismo, dell’individualismo, tradito dall’allievo socialista Platone. E’ con questi due filosofi, che per un liberale nasce la distinzione tra destra e sinistra. Il liberalismo si sviluppò a Roma nella nobiltà patrizia che si oppose al totalitarismo cristiano . Hai mai letto le celebri orazioni del 384 dei due prefetti Simmaco e Protestato in riposta al vescovo di Milano Sant’Ambrogio?
“Ognuno ha il proprio costume, ognuno ha la propria tradizione religiosa… E’ giusto considerare una sola divinità quella che tutti adorano, quale che sia la sua natura. Osserviamo le stesse stelle, comune è il cielo che ci sovrasta, lo stesso è il mondo in cui ci troviamo: cosa importa allora che si cerchi di attingere alla conoscenza della verità attraverso una certa esperienza interiore piuttosto che attraverso un’altra? Non attraverso un solo cammino si può raggiungere un così grande segreto”.
In queste parole c’è il sunto del pensiero della destra patrizia romana e del pensiero liberale.
C’è la tolleranza , c’è il rispetto delle idee altrui,c’è l’individualismo, c’è il pluralismo, c’è il relativismo etico, che si può scorgere nella frase “cerchi di attingere alla conoscenza della verità”. Il liberale non pretende di detenere la verità, si impegna profondamente a conoscere, cosciente della propria ignoranza e fallibilità ( Dario Antiseri – Liberi perché fallibili), e accetta lo sforzo di conoscenza di ciascuno, considerando lecito ogni percorso personale.
Questa è la mia destra, e dovrebbe essere anche la tua . Non lo è quella di Fini, Berlusconi e Casini, che considero illiberale e conservatrice. Anch’io considero destra e sinistra termini vuoti , ma semplicemente perché vuota è la testa dei rispettivi leader.
- Sul termine patriota ti faccio notare che esso non equivale a Stato. Io considero lo Stato un male necessario, ma sono un patriota.
Cavour non era uno statalista, né un nazionalista, ma era un grande patriota, e lo erano anche i giovani liberali morti a Solferino e a San Martino impugnando in mano il tricolore, che, ti ricordo, è l’unico simbolo dei liberali, e quindi, a quanto sembra non il tuo.
Se vuoi sapere che cos’è il liberalismo prova a leggere le loro memorie, prova a guardare le loro uniformi straziate, prova ad ascoltare l’Inno di Mameli.
Per loro il liberalismo è stato passione, impeto, amor di patria, ragione di vita.
Perché ti accanisci tanto contro i liberali “sognatori, romantici, ottocenteschi” ? Sentirsi eredi della loro tradizione, del loro patrimonio intellettuale e morale, del loro eroismo, dovrebbe essere anche per te fonte di orgoglio.
Se poi credi che le loro idee siano oggi improponibili, anacronistiche, conservatrici, è perché troppi liberali, te compreso, hanno colpevolmente smesso di sognare, nascondendosi dietro a un pragmatismo che certo ci connota, ma non deve essere usato come alibi né portato all’esasperazione.
Ricorda che il liberalismo ( che il filosofo idealista Benedetto Croce, non io, definiva Religione delle Libertà) è prima di tutto un sogno, un’ideale. Il sogno non è utopia, può realizzarsi. Quello liberale, poi, non attende altro che trovare dei romantici, dei rivoluzionari, dei patrioti come me, pronti a morire per trasformarlo in realtà. Tu saresti disposto a fare altrettanto, o sei uno di quei pragmatici che dice “ armiamoci e partite” ?
Carmelo Impusino, 22 anni, “Liberamente”, patriota liberale, Melicucco (Reggio Calabria).