No alla dottrina del fronte interno della guerra preventiva
Stop alla repressione contro i movimenti e i migranti

La riunione nazionale del 4 aprile a Firenze, esprime la propria condanna contro l’escalation repressiva messa in atto dal governo italiano tesa a gestire la situazione italiana come un vero e proprio fronte interno della guerra preventiva che lo vede impegnato nell’occupazione militare dell’Iraq. Condividiamo quanto dichiarato anche al Forum Sociale Mondiale di Mumbay, secondo cui “le cosiddette leggi antiterrorismo stanno restringendo i diritti civili e le libertà politiche in tutto il pianeta”

1) Condanniamo le retate di massa contro gli immigrati che precedono, accompagnano e determinano una campagna di islamofobia che contiene in sé elementi di xenofobia, razzismo e discriminazione giuridica e legale. Il ricorso massiccio a provvedimenti di polizia configura un sistema penale, giuridico e procedurale parallelo e discriminante verso gli immigrati.
I risultati di queste retate si sono rivelati irrilevanti ai fini penali contraddicendo così in pieno la propaganda del governo tesa ad alimentare un allarme antiterrorismo istigato dalle autorità statunitensi come fonte di legittimità per la loro guerra.

2) Condanniamo le operazioni repressive a livello europeo contro le organizzazioni politiche che sono state inserite arbitrariamente dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea nella “lista nera” delle organizzazioni fuorilegge. Il caso del DHKC-P turco è emblematico e rischia di diventare un pericoloso precedente per altre organizzazioni in America Latina, Medio Oriente, Asia ed Europa. Condanniamo inoltre le operazioni repressive contro associazioni o organizzazioni italiane impegnate nella solidarietà con i movimenti di liberazione nel resto del mondo. Anche in questo caso, l’arresto di tre militanti del campo Antimperialista, sulla base di accuse fragilissime, rischia di rappresentare un pericoloso precedente che va denunciato e fermato con una forte ed unitaria iniziativa a difesa delle libertà politiche e democratiche nel nostro paese e in Europa. Le aperte divergenze politiche verso il Campo Antimperialista non possono e non debbono ostacolare tale iniziativa.

3) Condanniamo e denunciamo l’escalation di provvedimenti giudiziari contro centinaia di attivisti impegnati nel movimento contro la guerra. Sono ormai innumerevoli nel nostro paese i provvedimenti in corso contro chi ha cercato di fermare i treni della morte, i cancelli delle basi militari, il transito di armi destinate alla guerra. Nella sola città di Pisa ( a causa della sua vicinanza con la base militare USA di Camp Darby) i provvedimenti repressivi hanno raggiunto la cifra di duecento. Denunce analoghe arrivano dal Veneto e dalla Campania.

4) Le realtà riunitesi a Firenze il 4 aprile sollecitano l’insieme del movimento a mettere in agenda una comune iniziativa politica e di massa contro quello che è stato definito il “fronte interno della guerra preventiva”. Nessuno può e deve continuare a sottovalutare che il sistema di guerra produce conseguenze liberticide anche nelle “retrovie” dei paesi impegnati nella guerra. Di questo si deve discutere al più presto, su questo occorre coordinare una azione politica comune a difesa delle libertà democratiche e degli spazi di agibilità politica.

Firenze, 4 aprile 2004