dal barbiere della sera.it
Quattro conti e due tabelle sulle promesse di Berlusconi
Porca miseria!!! E, “porca miseria” per davvero! L’Unto ripete per l’ennesima volta – in questo caso davanti ad un parterre selezionato – la sua giocosa visione del mondo in ripresa grazie ad una accorta detassazione e nessuno – nessuno, fino ad oggi – ha ancora sottolineato con la dovuta enfasi, che la detassazione cui si riferisce è quella dei redditi che vengono toccati dal fatidico “46%” che, nella scala delle aliquote, sta a significare “da ricco in su”, per portarla, magnanimamente, al 33%
Facciamo un po’ di storia… Se non ricordo male fino al 2002 le aliquote erano cinque: dal 18% al 45%. La minore dedicata ai redditi fino a 10.329,14 euro e la maggiore per i redditi dai 69.721,68 euro in su.
Giusto per fare una precisazione, per non apparire, in seguito, troppo fazioso, i redditi dai diecimila euro fino ai 15.493,71 erano gravati da un’aliquota al 24%. Gli scaglioni superiori erano del 32% e del 39%
Passiamo alla finanziaria successiva, quella che ci fa pagare le tasse quest’anno. L’aliquota del 45%, per ora, resiste, però.
Però è scomparsa quella del 18% e ne viene creata una del 23%. Questo cosa significa, significa che, sì, coloro che rientravano in quella del 24% ora scendono di un punto, cioè i redditi tra i 10329,14 euri ai 15.493,71. e le fasce di reddito sono semplificate al migliaio (15.000; 29.000: ecc.) ma è anche vero che tutti gli sfigati che “redditano”dai dieci ai quindicimilaeuri arrivano a pagarne ben cinque (5%!) in più, di punti percentuali.
Quindi le aliquote restano cinque, come prima, solo che prima erano 18, 24, 32, 39 ed il famigerato 45. Oggi sono (con un innalzamento nelle fasce di reddito di 5.000 euro per la minima!) del 23, 29, 31, 39 e 45.
Ovvero, in modo, se vogliamo generalistico, le due minori, rivolte alla popolazione dal minor reddito, oltre al misfatto già detto, salgono di 5 punti percentuali, quella intermedia, dei redditi dei quadri o dei dirigenti di prima fascia viene beneficiata di un –1% e le superiori restano tali e quali (povero Calisto Tanzi! Povere squadre di calcio! Poveri pedatori di Milan, Juventus, Inter, Roma, Lazio, ecc).
Ma la storia non finisce qua. Il progetto del nostro democratico presidente del consiglio (scusate le minuscole, ma il nostro lo è tanto – minuscolo) prevederebbe, a questo punto la semplificazione del sistema reddituale: due sole aliquote per due soli scaglioni di reddito: una al 23% fino ai 100.000 euro e una al 33% oltre.
Vittorio Feltri, su Libero del 1° agosto del 2001 (riporto dal Corriere della Sera del 28 settembre dello stesso anno) scriveva: “Se non stimassi Tremonti, per non dire di Berlusconi, sospetterei che ci hanno preso per il culo.
Infatti le aliquote Irpef oggi in vigore per i corrispondenti scaglioni di reddito, (18% per redditi fino a 20 milioni, 24% per i redditi compresi oltre i 20 e fino a 30 milioni, 32% fino a 60 milioni, 39% fino a 135 e 45% per redditi oltre i 135 milioni), con la nuova riforma, saranno sostituite da due aliquote rispettivamente al 23% per i redditi fino a 100.000 euro (circa 200 milioni di lire) e del 33% oltre il suddetto importo.”
Permettetemi di allegare un piccola tabella per spiegare (mi riferisco al 2001, già più favorevole per i bassi redditi rispetto a quanto è venuto dopo) in pratica quel che si prospettava (gli importi sono ancora in lire, ma non credo ci siano problemi di comprensibilità…):
Nella successione delle cifre:
REDDITO
IMPOSTA ATTUALE
IMPOSTA FUTURA
DIFFERENZA
20.000.000
3.600.000
4.600.000
+ 1.000.000
25.000.000
4.800.000
5.750.000
+ 950.000
30.000.000
6.000.000
6.900.000
+ 900.000
35.000.000
7.600.000
8.050.000
+ 450.000
40.000.000
9.200.000
9.200.000
0
50.000.000
12.400.000
11.500.000
- 900.000
100.000.000
31.200.000
23.000.000
- 8.200.000
135.000.000
44.850.000
31.050.000
- 13.800.000
200.000.000
74.100.000
46.000.000
- 28.100.000
500.000.000
209.100.000
112.000.000
- 97.100.000
Come a dire che chi ha un reddito di 25.000.000 si troverà a pagare 950.000 in più, e chi ne ha uno di 500.000.000 si troverà a pagarne 97.100.000 in meno.
Beh, le cifre sono lì. A questo punto potrebbe essere sufficiente fare un grande manifesto che riportasse questa tabella.
E dare enfasi a questa, anziché a tanti discorsi fumosi: questi sono fatti!
Certo, ancora non esiste questo sistema, ma è quello che il Padrone di Forza Italia vuole (per potersi permettere di versare in beneficienza la differenza tra quel che paga ora e quel che pagherebbe con il futuro sistema, parole sue…) per arrivare ad essere Padrone d’Italia (non vi dice niente il fatto che, arringando a Palermo l’oceanica folla vociante li abbia “caricati” dicendo loro “vi porterei tutti a Roma” come fece un’ottantina d’anni fa un altro “pelato”?!?…).
Un piccolo aneddoto: agli inizi del secolo sui maggiori quotidiani USA comparve un annuncio economico più o meno così concepito: “Attenzione! ancora pochi giorni! Inviate un dollaro al seguente indirizzo…”.
L’annuncio ricomparve alle scadenze di meno quindici giorni, meno una settimana, meno due giorni, uno, sempre richiedendo il dollaro e sempre senza specificare la scadenza che citava.
Al giorno fatidico non comparve più nulla. Gli ingenui americani che avevano contribuito a quella strampalata campagna scopersero, dopo un po’, che l’idea era venuta ad una mente brillante che, così facendo, si era riuscito a costruire un bel gruzzoletto superiore al milione di dollari.
Quando lessi questa notizia, molti anni fa, l’estensore commentava che questa azione, che non si poteva configurare in truffa, in Italia, svegli come siamo, non si sarebbe mai potuta verificare.
Ebbene, a me sembra che il Re degli Imbonitori stia riuscendo, invece, proprio in questa operazione, anzi, in parte ci sia già riuscito con il secondo mandato (il primo era del ’94) costruito su una montagna di bugie.
E il rischio è che faccia il bis, non solo ora, alle europee (più importanti di quanto non si pensi…), ma anche nel 2006 o, nel beneaugurato caso di una anticipata caduta del governo, alle prossime politiche.
Lo so, è materia noiosa, ma credo che questa, quella di rispondere ai fatti con i fatti, e non solo in Parlamento come fece Rutelli molti mesi fa, ma di fronte al paese, su tutti i media che vogliono godere dell’appellativo di “indipendenti”, sia la strada migliore per sbugiardare Berlusconi di fronte agli italiani.
Il re può anche essere nudo, ma ci vuole un bambino innocente che lo faccia notare al pubblico, per far svanire l'incantesimo e, con lui, il re indecente.
Rio Bo