Tratto da www.asrultras.it
"Caro Lorenzo (webmaster del sito), volevo raccontarti che cosa mi è successo domenica 21/03/2004 allo stadio.
Erano le 21.00 quando, appena passati i cancelli di Tribuna Tevere sono stato chiamato da un Celerino dei Carabinieri che mi ha invitato a fermarmi. Dopo avermi perquisito e requisito ogni mio effetto personale, il Celerino ha chiamato un collega e insieme, con sguardi di intesa, mi hanno accusato di aver partecipato a una sassaiola contro le Forze dell’Ordine avvenuta alle ore 18.00.
Con le manette ai polsi ho cercato di spiegare ai Carabinieri che arrivavo in quel momento dal lavoro (lavoro in una videoteca tutte le domeniche e quella sera ho chiuso il negozio alle 20.45) e che stavo raggiungendo mio padre in Tribuna Tevere Top. Ho anche chiesto di potergli telefonare, ma, per tutta risposta, Loro mi hanno fatto andare dietro al Cellulare dei CC e lì mi hanno tirato su il cappuccio della felpa, per non permettermi di vedere i colpi che mi stavano per assestare.
Da lì mi hanno condotto con la loro pattuglia in Tribuna Monte Mario, intimandomi il silenzio perché continuavo a proclamare la mia totale estraneità ai fatti.
Dopo mezz’ora di consultazione tra loro mi hanno portato alla Centrale Operativa di Via Teulada, dove hanno proceduto ad una seconda perquisizione invitandomi a spogliarmi completamente; rivestitomi mi hanno chiuso in cella di isolamento per 10 ore, più o meno. Il maresciallo ha provveduto a chiamare mia madre dicendole che gli Agenti mi avevano arrestato perché avevo dei sassi in mano, evidentemente pronto a colpire.
La mattina dopo, alle ore 10.00 sono stato condotto al Tribunale di P.le Clodio dove mi hanno rinchiuso ancora in cella con altre persone, per procedere poi al Giudizio Direttissimo per la convalida dell’arresto.
Dopo aver esposto i fatti e data la mia incensuratezza il Giudice mi ha revocato gli arresti domiciliari e convalidato l’articolo 8 della L 401/1989.
Il processo è stato fissato per il 12/05 c.a. per permettermi di convocare in mia difesa i testimoni.
So che hai ricevuto tante testimonianze al riguardo, ma volevo comunque contribuire con la mia facendo presente che nonostante fossi arrivato allo Stadio a partita già iniziata e non avendo fatto nulla non sono riuscito in alcun modo ad evitare l’arresto.
Questo per denunciare l’enorme libertà di cui godono alcuni reparti delle Forze dell’Ordine, tant’è che i CC hanno testimoniato di avermi visto prima alle ore 20.00 con la sciarpa fin sotto gli occhi e quando il Giudice ha chiesto loro come avevano fatto a riconoscermi, si sono corretti dicendo che in effetti avevo la sciarpa sotto il naso, tacendo del tutto l’avermi visto alle 18.00, come invece mi avevano detto appena arrestato. Credo sia stata la contraddittorietà dei fatti riportati dai CC e l’impossibilità di descrivermi se non guardando il mio abbigliamento in quel momento a convincere il Giudice a revocarmi gli arresti domiciliari.
Senza stare a raccontare la vicenda che, parallelamente alla mia, hanno vissuto i miei genitori, per la quale ci sarebbe da scrivere ancora molto, dico solo che mio padre, avuta la notizia del mio arresto, si è trovato nell’impossibilità di uscire dallo stadio per i fumogeni e per le continue cariche.
In più, e qui chiudo, ho dovuto anche leggere il mio nome sui giornali (Corriere dello Sport e La Repubblica) anche con un errore di stampa, perché i giornalisti, a detta dell’Avvocato assegnatomi d’ufficio, erano presenti in aula al momento del Processo, violando la mia privacy.
Ti ringrazio per l’attenzione che mi hai concesso".