Riprendo qualche riga da www.fiorentina.it che negli ultimi giorni ha deciso di ricordare Stefano Biagini detto I'Pompa, personaggio storico del tifo fiorentino, fondatore e leader degli ULTRAS VIOLA 1973.
Vi consiglio di leggere tutto perchè è davvero interessante, specie qualche racconto (che ho selezionato personalmente tra i commenti) di qualche vecchio ultras viola.
La storia delle curve fiorentine, specie della Fiesole, prende le mosse dalla fondazione del gruppo "Ultras Viola" nel 1973. Fin dagli anni '60 c'erano stati club organizzati, ma la svolta di matrice militante arriva quando Stefano Biagini, detto "Pompa", organizza in maniera nuova, sulla falsariga del gruppo milanista "Fossa dei Leoni" padre nel '68 di ogni gruppo ultras italiano, le frange più estreme e attive della tifoseria viola. Innovazione del tifo con grande uso di fumogeni, bandiere, tamburi, spettacolari coreografie, ma anche gravi incidenti con altre tifoserie.
Nel 1978 nasce il Collettivo Autonomo Viola, gruppo ancora oggi leader della Fiesole, connotato da tinte rosse ( probabile il confluirvi di gruppi dell'autonomia alla ricerca di un'alternativa alla lotta politica di piazza) che nei primi '80 raccoglie l'eredità degli "Ultras". Questi ultimi infatti vengono costretti all' autoscioglimento dopo la vera e propria "caccia all'uomo" scatenatasi nelle vie di Firenze dopo Fiorentina-Roma del 18 dicembre 1983 ( sette persone ferite e ricoverate per accoltellamento).
Sciolti gli "Ultras Viola" il C.a.v., che ha perso quasi subito la connotazione politica anche oggi praticamente assente nel tifo gigliato, prende in mano la guida della Fiesole attraversando periodi bui come quello successivo all'episodio, datato '86, della molotov contro il treno dei tifosi bolognesi. Un tentativo di strage che causa, solo per fortunato caso, un solo ferito: il giovanissimo bolognese Ivan Dell'Oglio, gravemente sfigurato da ustioni al volto. O quello del 1989, la guerriglia urbana davanti alla sede dell'AC Fiorentina la cui proprietà, i Pontello, ha ceduto all'odiata Juventus il campione Roberto Baggio.
Dopo questi episodi il lavoro certosino della Digos fiorentina darà la mazzata finale al già agonizzante movimento ultras: provvedimenti quali il d.a.s.p.o., divieto di frequentazione degli stadi, o veri e propri processi penali, decimeranno le fila dei più riottosi nel Collettivo e negli altri gruppi. Negli anni '90, l'era spettacolare e cinematografica dei Cecchi Gori, avverranno solo episodi marginali di scontri e contestazioni e gli sporadici tafferugli, svolta comune anche alle altre realtà del tifo italiano, perderanno la caratteristica di scontri tra le opposte tifoserie, con le forze dell'ordine costrette sempre più a pagare le spese della violenza negli stadi.
Nei circa due anni di contestazione alla proprietà Cecchi Gori, dalla retrocessione al fallimento dell'AC Fiorentina, in molti paventeranno il ripetersi di episodi di violenza simili a quelli dei precedenti decenni, ma un' epoca è fortunatamente tramontata, almeno a Firenze. Anzi il tifo viola, la curva, il Centro Coordinamento, l'Associazione dei Tifosi Fiorentini, organizzano vere e proprie manifestazioni di protesta civile che stupiscono la città e l'Italia. Con l'arrivo di Della Valle il C.a.v. uscirà dall'A.T.F., associazione nata a metà degli anni '90 proprio per raccogliere e coordinare i clubs delle curve, inaugurando il "Progetto Fiesole" che presuppone l'assoluto controllo, organizzativo ed economico, da parte del Collettivo di tutta la curva Fiesole.
Ma il ricordo di "Pompa", vero ultras disinteressato e dedito, morto prematuramente per droga agli inizi degli anni '90, diverrà il vessillo di tanti tifosi , di tanti clubs. Ancora oggi al grido di "Pompa vive!" molti giovani Viola vanno in trasferta e tifano Fiorentina...
Ultras lontano