«Ora bisognerebbe cambiare la legge sull' aborto»
È soprattutto contro la fecondazione eterologa che
punta il dito il cardinale Ersilio Tonini.

«Mi sembra che chi la appoggia affronti la questione
con lo spirito tipico degli anni '70, quando l'unico
problema era l' espansione della propria libertà, da
cui il diritto alla maternità. Invece c'è in gioco
ben di più, il bisogno del bambino del rapporto con
il padre, con le proprie radici vere».

Però a volte può servire per evitare la trasmissione
di malattie genetiche.

«E' sempre un tradimento, una falsificazione».

Non basterebbe consentire che il figlio abbia diritto
a conoscere il genitore biologico?

«Si creerebbero comunque dei danni enormi al bambino.
Prevarrebbe una visione dell'io dimenticando il noi».

Nella legge in esame al Senato si nega la possibilità
di scegliere solo embrioni sani, anche se poi la donna
con feto malformato può abortire.

«Infatti si crea una ovvia contraddizione
nell'ordinamento giuridico».

Allora questa legge potrebbe rappresentare un primo
passo verso una modifica della norma sull'aborto?

«Certo, si dovrebbe essere coerenti. Ma è difficile,
bisogna che si crei una mentalità diversa da quella
attuale. Cominciamo con l'educare le nuove generazioni
al rispetto per la vita».

Questa norma consente comunque di «toccare» quello che
viene dato da Dio o dalla Natura. Resta aperto un
problema teologico, visto che si riconosce il diritto
all'obiezione di coscienza?

«E' un compromesso, un innegabile cedimento ai principi
rigorosi. Però è un'incoerenza che ne evita di più
gravi».


Gorodisky Daria
(C) Corriere della Sera, 10 dicembre, 2003, P. 6

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PROCREAZIONE ASSISTITA Il voto finale giovedì
Approvato l'art. 4 a larga maggioranza

ROMA, 10.
È ripreso oggi al Senato l'esame del disegno di legge
sulla fecondazione medicalmente assistita, dopo che la
settimana scorsa erano stati approvati i primi tre
articoli senza modifiche rispetto al testo licenziato
dalla Camera.
E l'assemblea di Palazzo Madama ha approvato con ampia
maggioranza, a voto palese, l'articolo 4 del ddl: 168
sono stati i "sì", 85 i "no", 4 gli astenuti.

Si tratta di una norma fondamentale perché stabilisce
importanti paletti per l'accesso alla procreazione
assistita.
Il primo principio è che si può ricorrere a questa
tecnica solo quando non ci siano altri mezzi per
superare la sterilità o l'infertilità della coppia.
Lo stesso art. 4 esclude la procreazione eterologa,
vale a dire quella ottenuta ricorrendo ad un seme
esterno alla coppia.
Si stabilisce infine il principio della gradualità
dell'intervento per la fecondazione assistita per
evitare un elevata "invasività tecnica e psicologica"
nei confronti della donna.

Sinora ha dunque prevalso un vasto fronte composto da
gran parte della maggioranza e da consistenti gruppi
dell'opposizione.
I contrari alla legge volevano che fosse possibile
ricorso alla procreazione assistita non solo nei casi
di infertilità della coppia ma anche quando vi fosse
il rischio di malattie genetiche.

Il voto finale di Palazzo Madama è previsto per domani,
giovedì.
Intanto il Governo, che durante l'esame della legge a
Montecitorio aveva assunto una posizione defilata, si è
ora decisamente schierato chiedendo l'approvazione
rapida del testo senza modifiche.
L'iniziativa non è piaciuta al capogruppo dei Ds.
Dibattito anche all'interno della Margherita.
[...]

Le associazioni hanno poi protestato per "la
superficialità con la quale si tenta di far credere
che la legge imporrebbe coattivamente alle donne di
accogliere anche embrioni "malati" mentre non è
previsto alcuno "strumento coattivo" e non è possibile
"accertare con la diagnosi pre impianto una
malformazione genetica di embrioni vitali prima del loro
trasferimento in utero senza il grave rischio di
eliminare anche embrioni sani o di provocare loro
malformazioni".

(©L'Osservatore Romano - 11 Dicembre 2003)