Il motivo nascosto del piano italiano per il voto agli immigrati"



TONY BARBER
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Pubblichiamo qui di seguito integralmente un articolo apparso ieri sul "Financial Times".
In Italia, dove la lunga ombra di Silvio Berlusconi si è allungata sul paesaggio politico per quasi dieci anni, c'è un ragazzo nuovo in giro. Gianfranco Fini, vice primo ministro, ha sorpreso perfino i suoi colleghi di gabinetto la settimana scorsa quando ha detto che era ora di dare il diritto al voto nelle elezioni locali agli immigrati legali dai Paesi extracomunitari. La proposta, che potrebbe portare benefici a centinaia di migliaia di persone dal Nord Africa, Asia e America latina, si è attirata critiche immediate dai membri di Forza Italia di Mr. Berlusconi, il partito principale nel suo governo di coalizione di centrodestra, così come dalla Lega Nord, un partito conosciuto per la sua ostilità verso gli immigrati. Ad un certo momento è sembrato che la coalizione si disfacesse, e il tutto per una proposta che non ha mai fatto parte del programma ufficiale del governo e che fino a due settimane fa pochi politici italiani si sarebbero sognati di vedere sotto un governo Berlusconi. Mr. Fini non ha rallentato la sua posizione e nel fare ciò ha avanzato la sua pretesa di ereditare la corona di Mr. Berlusconi come re del centrodestra italiano. «Il vice primo ministro sta già pensando all'era post-Berlusconi e si sta posizionando in testa», ha detto Francesco Rutelli, un leader dell'opposizione del centro-sinistra. La proposta dei voti per gli immigrati è stata ufficialmente svelata ieri (giovedì, ndr) e potrebbe essere presentata in parlamento oggi. Mr. Berlusconi, un uomo d'affari multimiliardario che diventò primo ministro per la prima volta nel 1994 e che è tornato al potere dopo aver vinto le elezioni nel maggio 2001, ha calcolato che Forza Italia non può permettersi di essere vista in opposizione alla proposta.
Ciò rischierebbe di sporcare Forza Italia con la stessa posizione anti-immigrati della Lega Nord, un partito populista che viene un po' visto come una puzzola dai moderati di centrodestra in Europa. Per calmare Umberto Bossi, il leader chiassoso della Lega, Mr. Berlusconi ha promesso mercoledì che sarebbe rimasto fedele a passare cambiamenti costituzionali che aumenterebbero l'autonomia dell'Italia del Nord - l'obiettivo che sta più a cuore a Mr. Bossi. In cambio, Mr. Bossi ha diminuito le minacce di ritirare il suo partito dal governo se la proposta di Mr. Fini andasse avanti. «Queste controversie fanno male al governo, che ha cose migliori da fare. Alla fine, giudicherà la storia» ha detto Mr. Bossi. L'esito è che Mr. Fini potrebbe alla fine venir complimentato come autore di uno dei pezzi da legislazione più liberali e futuristi passati dal governo Berlusconi. Per un leader di un partito, l'Alleanza nazionale di destra, le cui origini sono parzialmente nel passato italiano neo-fascista post-1945 e il cui appeal elettorale non si è molto basato finora sul metodo illuminato nei confronti degli immigrati, questo è straordinario.
Ciononostante, l'iniziativa di Mr. Fini far parte di una strategia più grande. Sta mandando un messaggio agli elettori, ai duri e puri del suo partito e ai moderati dei partiti europei del centrodestra che AN si sta disfacendo degli aspetti disdicevoli della sua storia.
In questa vena, negli anni recenti ha chiesto scusa per il maltrattamento degli ebrei dell'Italia fascista e ha ritrattato una dichiarazione che aveva fatto nel 1994 che più o meno diceva che Benito Mussolini era stato il più grande politico del ventesimo secolo. Ma se il suo obiettivo è far diventare Alleanza nazionale un partito rispettabile di massa del centrodestra - qualcosa come il partito spagnolo Popular ora al potere - c'è davanti un evidente ostacolo: Forza Italia. Nelle elezioni del 2001, Forza Italia ha preso il 29,4% dei voti ed è andata bene in tutte le zone d'Italia, mentre il partito di Mr. Fini ha ottenuto il 12% ed è andato male fuori da Roma e il Sud.
Questo spiega il sospetto di Mr. Rutelli che Mr. Fini sta adocchiando il periodo post-Berlusconi.
Il primo ministro ha 67 anni, giovane rispetto agli standard dei politici italiani, ma Mr. Fini ha solo 51 anni.
Mr. Berlusconi non ha nessun chiaro successore in Forza Italia, e c'è un punto di domanda sulla capacità del partito di rimanere intatto dopo che lui lascerà la politica. Un'opportunità per Mr. Fini di riorganizzare una larga coalizione di centrodestra sotto la propria guida potrebbe presentarsi. A questo fine, la sua proposta sui diritti al voto degli immigrati dà al suo partito un'immagine che rappresenta di qualcosa di più positivo e sostanzioso che non bloccare il processo di Mr. Berlusconi per corruzione e la difesa degli interessi del primo ministro. Queste sono due cause a cui Forza Italia è stata visibilmente attacata dal 2001. Mr. Fini ha molta strada da fare. Le prossime elezioni generali in Italia verranno nel 2006, e Mr. Berlusconi sembra deciso a guidare il centrodestra in quella campagna. Nel lungo termine, comunque, Mr. Fini ha preso la sua posizione.