CINA: MONS. ZEN (HONG KONG), "LA LEGGE DI SICUREZZA NAZIONALE È UN PROVVEDIMENTO INFELICE"
"Un provvedimento veramente infelice". Così mons. Joseph Zen, vescovo di Hong Kong dal 2002, in visita oggi al Pontificio istituto missioni estere (Pime) di Milano, ha definito la scelta del governo locale di imporre la "Legge di sicurezza nazionale" (conosciuta come "articolo 23"), che porrebbe in grave rischio le libertà civili e la stessa libertà della Chiesa. Mons. Zen, commentando la marcia di protesta del 1° luglio scorso, che ha portato in piazza a Hong Kong oltre mezzo milione di persone e costretto il governo a dilazionare l’approvazione dell’"articolo 23", ha detto: "in questi ultimi cinque anni si è visto che il popolo di Hong Kong è pacifico e che nessuno lavora per la sovversione. Nonostante ciò, si vogliono varare leggi contro la libertà di stampa e di associazione che metterebbero in pericolo anche la Chiesa cattolica. È questo che la gente non sopporta e nella protesta sia i cattolici sia i protestanti sono molto vicini. Ovviamente la Chiesa fa paura, specie se si considera che abbiamo nei nostri istituti oltre il 25% della popolazione scolastica. Infatti c’è un nuovo progetto governativo che tende ad espropriarci del controllo di queste scuole. Su questo è giusto che si alzi la voce". Soffermandosi, poi, sulla vita della Chiesa in Cina, il vescovo ha aggiunto: "credo che la situazione sia meno peggiore che in passato: le autorità si sentono sempre meno sicure anche per quei 2\3 dei vescovi della Chiesa ufficiale riconosciuti, seppure in segreto, dalla Santa Sede. In Cina si stanno facendo molti progressi, ma non è cambiato nulla in tema di diritti umani".