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ItaliaLibera
LA VIOLENZA DI SAN VALENTINO
Stupro della Caffarella,
11 anni e 4 mesi a Gavrila, 6 anni a Ionut
Rito abbreviato per i romeni accusati dello stupro
Uno dei difensori: c'era anche Bianchini
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I due imputati: Oltean Gavrila e Ionut Jean Alexandru (foto Proto)ROMA - Condannati. 11 anni a 4 mesi a Oltean Gavrila , e 6 anni a e Ionut Jean Alexandru, i due cittadini romeni accusati dello stupro nel Parco della Caffarella. Avevano usato violenza, il 14 febbraio scorso, a una ragazza di 14 anni e picchiato il suo fidanzato. Per gli imputati Oltean Gavrila e Ionut Jean Alexandru l'accusa ha chiesto 10 anni ciascuno. Ma su Gavrila pende anche l'accusa di aver stuprato un'altra donna - la prova del Dna lo incastra - a Villa Gordiani il 18 luglio 2008: per questo reato, l'accusa ha chiesto altri 6 anni e 8 mesi. Sempre per lo stupro della Caffarella, la parte civile - rappresentata dall'avvocato Teresa Manenti dell'associazione Differenza Donna - ha chiesto un risarcimento di 300 mila euro per la ragazza violentata e 200 mila per il fidanzato: «È un importante riconoscimento della sofferenza subita dai ragazzi e del disvalore criminale di questi delitti». «A queste condanne - ha detto - deve seguire un cambiamento culturale di una società che ancora assiste al predominio dell'uomo sulla donna. Un cambiamento che deve essere improntato anche verso una maggiore tutela dei minori». «Certo la pena inflitta dal giudice è inferiore a quella chiesta dal pm - ha aggiunto - ma la condanna stabilita non è certo poco». I due ragazzi sono ancora fidanzati. E lunedì mattina erano a scuola.
L'avvocato della parte civile Teresa Manente (Ansa)«SENTENZA EQUILIBRATA» - «Una sentenza troppo mite rispetto alle mie richieste? Le valutazioni le ha fatte il giudice e le doveva fare il giudice e noi le rispettiamo: abbiamo lavorato bene, la procura, la squadra mobile, e soprattutto è giunta una sentenza che è equilibrata ed è arrivata poco tempo dopo i fatti». Così il pm della procura di Roma, Vincenzo Barba, che aveva chiesto rispettivamente 16 anni e otto mesi per Oltean Gavrila e 10 anni per Ionut Alexandru. «C'è stato il giudizio abbreviato, e poi la valutazione sulla pena la fa il giudice. Ora leggeremo le motivazioni e poi decideremo cosa fare». Rispetto alle polemiche che hanno caratterizzato la prima parte dell'indagine il pm ha risposto: «Li avete visti anche voi - ha detto ai giornalisti - valutate anche voi la somiglianza con i primi due indiziati, io non dico nulla. Del resto erano stati riconosciuti anche dalle ragazza violentata. Ma l'importante è che oggi ci sia stata la sentenza in tempi brevi. Poi leggeremo le motivazioni».
«IMPUGNEREMO» - Il difensore di Oltean Gavrila, Carlo Scepi, ha annunciato che impugnerà la sentenza. «Sono comunque soddisfatto - ha dichiarato - perché le pene inflitte sono state inferiori a quelle sollecitate dall'accusa». Ma nella vicenda della Caffarella entra ora in ballo anche il nome di Luca Bianchini, il ragioniere che è stato arrestato mesi fa per gli stupri avvenuti tra Tor Bella Monaca e la Bufalotta. A chiamarlo in causa, come ha riferito il suo difensore Scepi, è stato Oltean Gavrila che interrogato oggi durante il processo per lo stupro alla Caffarella ha detto in sostanza che mentre lui violentava la ragazzina di 15 anni c'era una persona che osservava quanto succedeva. Diversi mesi dopo ha saputo che questo potrebbe essere Bianchini. C'è comunque da notare che Gavrila e Bianchini si trovano detenuti a Regina Coeli nello stesso braccio. L'avvocato Scepi ha anche osservato che sin dai primi interrogatori ai quali era stato sottoposto dopo l'arresto aveva già parlato di una persona della quale comunque non conosceva il nome che lo aveva istigato a commettere lo stupro. In carcere ha rivisto quella persona ed era come si è detto Bianchini. «Ritengo che quanto affermato da Gavrila sia calunnioso, il mio assistito per quanto so non ha mai avuto rapporti o contatti di qualsiasi natura con gli imputati del processo per lo stupro della Caffarella. Non mi risulta inoltre che abbia mai frequentato quella zona». Ad affermarlo è l'avvocato Bruno Andreozzi, legale di Luca Bianchini che ha anche fatto sapere che il suo assistito vuole rifare il test del Dna.
POMERIGGIO DI ANGOSCIA - Sono passati poco meno di nove mesi da quel pomeriggio di violenza ed angoscia che ha segnato la vita di due giovani fidanzati che, proprio nel giorno della festa di San Valentino, furono lui aggredito e lei violentata nel parco romano della Caffarella. I due romeni dovranno rispondere, davanti al gup Luigi Fiasconaro, di violenza sessuale, sequestro di persona, rapina e lesioni personali. Contestualmente il gip Guglielmo Muntoni ha archiviato, su richiesta del pm Vincenzo Barba, le posizioni di Karol Racz e Alexandru Isztoika Loyos, i primi due romeni ad essere coinvolti, salvo poi essere scagionati dal test del dna, nell'inchiesta sullo stupro della Caffarella. Gavrila e Alexandru hanno ammesso i fatti per i quali sono tuttora detenuti ed il Dna ha confermato che appartengono a loro i profili genetici estrapolati dai reperti.
Racz con Alemanno durante una puntata di "Porta a porta" (Ansa)ACCUSE ARCHIVIATE - Loyos e Racz furono i primi ad essere arrestati per lo stupro di San Valentino. Poi uscirono di scena malgrado una iniziale confessione dello stesso Loyos, il quale chiamò in causa Racz e successivamente ritrattò sostenendo di essere stato indotto ad ammettere lo stupro dietro le minacce della polizia romena che aveva collaborato alle indagini con i colleghi italiani. La falsa confessione è valsa a Loyos la duplice accusa di calunnia nei confronti di Racz e di autocalunnia. Gli inquirenti continuarono inizialmente a considerle Loyos e Racz colpevoli anche dopo l'esame del Dna.Ora, il gip Guglielmo Muntoni, ha completamente archiviato le accuse a carico del «biondino» Alexandru Izstoika Loyos e del pasticcere «faccia da pugile» Karol Racz. Lo stesso giudice ricorda che i due «sono stati scarcerati in quanto gli accertamenti svolti sulle tracce genetiche lasciate dagli autori dei reati hanno consentito di escludere la partecipazione» di Racz e Izstoika. Nei confronti di quest’ultimo, che ha 20 anni, ed è da tempo ritornato in patria, resta attiva l’indagine che lo vede indagato per calunnia, rispetto alla sua confessione con la quale fu chiamato in causa Racz, che in questo procedimento è riconosciuto come parte lesa.
INCIDENTE PROBATORIO - I due fidanzatini, lo scorso 19 maggio, hanno confermato in sede di incidente probatorio in maniera puntuale le violenze subite il giorno di San Valentino, nel Parco della Caffarella. Lo hanno fatto fissando le loro dichiarazioni che poi saranno utilizzate nel dibattimento, e che, quindi, non dovranno ripetere in aula pubblicamente. Il giorno dell'incidente probatorio i due giovani fidanzati sono comparsi davanti al gip Guglielmo Muntoni, in momenti separati, l'uno di seguito all'altra. Non hanno mai incrociato gli sguardi di Oltean Gavrila e Ionut Jean Alexandru. Lei, prima di entrare nell'aula di piazzale Clodio accompagnata dal suo legale, Teresa Manente, e da una psicologa, ha avuto un attimo di esitazione e si è fermata sulla soglia temendo di incrociare i suoi aguzzini. «Tranquilla, non c'è nessuno... puoi entrare», le ha detto l'avvocato. Oltean Gavrila e Ionut Jean Alexandru hanno assistito al racconto dei loro accusatori impassibili, osservandoli attraverso un monitor sistemato nei pressi della gabbia, i due fidanzatini, invece, protetti nella stanza attigua, non li hanno mai potuti vedere.
04 ottobre 2009(ultima modifica: 05 ottobre 2009)
Stupro della Caffarella, 11 anni e 4 mesi a Gavrila, 6 anni a Ionut - Corriere Roma