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  1. #11
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    In origine postato da Pieffebi
    No! Semmai per eliminare dei terroristi criminali, vero esercito di banditi in guerra dichiarata,
    sai pf, rimpiazzare un compare come Arafat o yassin non è mica facile....

  2. #12
    Hanno assassinato Calipari
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    No, ma spiegami se mussolini aveva mai ucciso qualcuno.

    Cmq, il livello di incivilta', ignoranza a cui siete arrivati, per cui i problemi si risolvono ammazzando le persone (Allende?) vi squalificano alla guida di qualsiasi organo democraticamente eletto.

  3. #13
    SENATORE di POL
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    Qui si parla degli assassini folli dell'estremismo palestinese. Mussolini non è argomento di questo 3d. Quanto ad ignoranza............. e a libere elezioni................
    Israele si difenda con la forza fino a sgominare le bande terroriste e sistemi la questione una volta per tutte. I palestinesi invece di cacciare i dirigenti capaci e sensati caccino il terrorista non pentito, bandito e bugiardo professionale, che fa il presidente della sedicente ANP, complice di Hamas nella follia suicida a danno del proprio popolo innanzi tutto.

    Shalom!!!

  4. #14
    Hanno assassinato Calipari
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    a) Pfb, chi vende le armi ai terroristi?

    b) che c'entra la popolazione civile palestinese, il loro Stato, con le bombe negli autobus?

  5. #15
    SENATORE di POL
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    Hamas nei territori amministrati dall'ANP ha sedi ufficiali, i suoi dirigenti circolano liberamente, la polizia anzichè arrestarli li protegge e li aiuta. Arafat ha cacciato il premier che voleva fermarli, perchè è un terrorista. Ora ha gettato la maschera.

    Shalom!!!

  6. #16
    Hanno assassinato Calipari
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    In origine postato da Pieffebi
    Hamas nei territori amministrati dall'ANP ha sedi ufficiali, i suoi dirigenti circolano liberamente, la polizia anzichè arrestarli li protegge e li aiuta. Arafat ha cacciato il premier che voleva fermarli, perchè è un terrorista. Ora ha gettato la maschera.

    Shalom!!!
    quei territori non sono amministrati dall'Anp, non dire il falso.

    Chi vende le armi ad Hamas e cosa c'entrano gli attentati con la popolazione palestinese?

    Arafat non e' colpevole di nulla, e' chiuso col chiavistello dentro un palazzo diroccato!!!

    Basta sparare cazzate da sionisti di destra dell'ultima ora.

  7. #17
    Hanno assassinato Calipari
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    http://www.disinformazione.it/hamas.htm

    Devo tutte le rivelazioni che scriverò qui a Joseph Brewda, un giornalista americano ed ebreo, che mi onora della sua amicizia. Joseph è convinto che i terroristi suicidi, sia i palestinesi che si fanno saltare in Israele, sia (se ci sono mai stati) quelli sugli aerei dell' 11 settembre, possano essere “fabbricati".
    Il racconto di Joseph prende le mosse dal Tavistock Institute di Londra: una strana clinica per malati mentali, un centro di ricerche psichiatriche di fama mondiale che - stranamente - è gestito da alti ufficiali delle forze armate britanniche. Fondato nel 1920 sotto la direzione del generale di brigata e psichiatra dr.John Rawlings, il Tavistock nacque per occuparsi dei soldati traumatizzati dalla "Grande Guerra". Gli psichiatri e psicanalisti del generale scoprirono presto che questi individui erano acutamente suggestionabili; e che lo stesso effetto poteva essere ottenuto attraverso interrogatori brutali e torture. Essi misero a punto tecniche del controllo comportamentale, che furono praticate durante il secondo conflitto mondiale, come parte di vasti programmi di "guerra psicologica". Nel 1945, in un suo libro (“The shaping of psichiatry by war”), il generale Rees, un altro degli scienziati del Tavistock, propose che metodi analoghi a quelli sperimentati in guerra, potevano attuare anche il controllo sociale in intere società o gruppi, in tempo di pace. "Se proponiamo di uscire all’aperto”; scriveva Rees, “e di aggredire i problemi sociali e nazionali dei nostri giorni, allora abbiamo bisogno di "truppe speciali" psichiatriche, e queste non possono essere le equipes psichiatriche Stanziali nelle istituzioni. Dobbiamo avere gruppi di psichiatri selezionati e ben addestrati che si muovano sul territorio e prendano contatto con la situazione locale nella sua area particolare".

    [continua]

    ---

    http://www.centrexnews.com/columnist...i/archive.html

    Svali used to be a programmer and trainer in the cult of the Illuminati. Both she and her entire family were involved in the cult group until several years ago, when they finally broke free.

    She has been a consultant to an on-line survivors group that helps people dealing with issues related to cult programming and ritual abuse.

    Svali, a writer and a registered nurse, has self-published a book on breaking free of cult programming, which several experts in the field have said has "invalueable information" for the survivor of ritual abuse.

    ===========

    Q: What are the plans of the Illuminati for the Middle East and how will it affect the rest of the world? Will we see WWIII?

    A: The conflict in the middle east is only to the advantage of the Illuminists. They HATE Israel, and hope one day to see it destroyed, and are biding their time. One of the olive branches offered by the UN when it takes over is that they will prevent war in the middle east, and this will be greeted with joy by many.

    At the same time, the Illuminati covertly supply guns and funds to BOTH sides to keep the conflict fueled. They are very duplicious people. They used to funnel guns through the USSR to Palestine, for example, in the name of promoting "friendliness" between the USSR and this state and other arab nations. Then, the US Illuminists would help funnel guns to Israel, for the same reason.

    These people love the game of chess, and see warfare between nations as creating an order out of chaos. The USSR is going to get stronger again. It has too strong a military both openly, and covertly (ALL Illuminati military trainers have visited Russia to learn from them) to sit quietly and quiesciently to the side. In the NWO, they will be stronger than us.

    # Want to hear the end of the world scenario the Illuminati taught me? It was cult propaganda, but this is how they believed the New Order would be ushered in: There will be continued conflict in the mideast, with a severe threat of nuclear war being the culmination of these hostilities.
    # An economic collapse that will devastate the economy of the US and Europe, much like the great depression.

    One reason that our economy continues limping along is the artificial supports that the Federal Reserve had given it, manipulating interest rates, etc. But one day, this won't work (or this leverage will be withdrawn on purpose) and the next great depression will hit. The government will call in its bonds and loans, and credit card debts will be called in. There will be massive bankruptcies nationwide. Europe will stabilize first,and Germany, France and England (surprise) will have the strongest economies, and will institute through the UN an international currency. Japan will also pull out, although their economy will be weakened.

    Peacekeeping forces will be sent out by the UN and local bases to prevent riots. The leaders will reveal themselves, and people will be asked to make a pledge of loyalty during a time of chaos and financial devastation.

    Doesn't sound pleasant, does it? I don't know the exact time frame for all of this, and wouldn't want to even guess. The good news is that if a person is debt-free, owes nothing to the government or credit debt, and can live self sufficiently, they may do better than other. I would invest in gold, not stocks, if I had the income. Gold will once again be the world standard, and dollars will be pretty useless (remember after the Civil War? Our money will be worth about what confederate money was after the collapse).

    All this said, it could just be cult propaganda taught to me and others to frighten us. It may be that none of this will happen. I sincerely hope not. I also strongly believe that God is able to stay the hand of the wicked, and to take care of our nation and others, if we turn to Him.

  8. #18
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    Predefinito La disinformazione come arma di guerra

    da www.shalom.it


    " Tra menzogne ed esagerazioni di molti media arabi
    Una società immersa nella disinformazione



    --------------------------------------------------------------------------------


    Se si vuole capire il Medio Oriente, bisogna prestare attenzione ad alcuni eventi assai importanti che hanno avuto luogo negli ultimi giorni del regime di Saddam Hussein. Questi i fatti. A un certo punto le forze statunitensi prendono il controllo dell'aeroporto internazionale di Bagdad. Il ministro dell'Informazione iracheno Muhammad Sàid al-Sahhaf annuncia per quella stessa notte un grande attacco a sorpresa con l'uso di squadre suicide. Poche ore dopo, al-Sahhaf afferma che la Guardia Repubblicana ha ripreso il controllo dell'aeroporto, che le forze "mercenarie" americane sono in fuga e che l'Iraq sta vincendo la guerra. Promette persino che entro un'ora il governo porterà i giornalisti stranieri a fare un giro all'aeroporto per mostrare loro che è in mani irachene. Naturalmente non ha luogo nessun giro di giornalisti. In effetti, non solo l'aeroporto resta saldamente sotto il controllo americano, ma non si verifica nessun attacco a sorpresa nella notte. (Ha scritto Beppe Severgnini sul Corriere della Sera del 14.04.03: "La specialità di al-Sahhaf era rifiutare l'evidenza. Per lui l'avanzata angloamericana, semplicemente, non avveniva. L'uscita di scena è stata un pezzo di bravura. Nell'ultima conferenza-stampa, l'ineffabile ministro iracheno negava l'arrivo degli americani a Bagdad, sebbene i carri armati Usa fossero visibili alle sue spalle, sotto le finestre. Le redazioni televisive, dagli Usa e da Londra, gridavano in cuffia ai corrispondenti: "Ditegli di girarsi!". Ma lui non si girava, e ripeteva la sua versione dei fatti: una ventata d'avanspettacolo".)
    Queste menzogne così sorprendentemente spudorate sembrarono solo l'estrema velleità disinformativa di un regime sull'orlo del collasso. Niente di più sbagliato. La grottesca vicenda del ministro al-Sahhaf non è affatto unica, anzi essa è terribilmente tipica di ciò che accade da decenni nel mondo arabo, e non solo in Iraq. Le grandi menzogne, le esagerazioni al limite del ridicolo o comunque le si voglia chiamare sono assolutamente normali. Innumerevoli volte, riguardo a Israele o altre questioni, in occidente i media, i governi, gli studiosi e ampi segmenti dell'opinione pubblica hanno preso per attendibili questo genere di "informazioni", o come minimo le hanno messe sullo stesso piano della versione degli stessi eventi data da altre fonti. Ci sono voluti gli imbrogli da burletta del ministro al-Sahhaf per mostrare nitidamente di che pasta è fatta certa "informazione". Ora sarebbe bene apprendere questa lezione una volta per tutte: perché è esattamente così che funzionano troppo spesso i meccanismi dell'informazione nel mondo arabo. Il che non significa che gli arabi siano in generale contenti di questo stato di cose. ("Ovviamente - scrive ancora Severgnini - al Sahaf non era inoffensivo. Saddam non scelse un umorista, per raccontare la sua versione dei fatti. La Cnn, espulsa da Bagdad, parla di minacce e complotti architettati dal ministero). Non v'è dubbio che la distorsione della verità è continua e generalizzata. Bastava guardare qualunque televisione araba o leggere qualunque giornale arabo per credere che l'Iraq stesse vincendo la guerra, che il popolo iracheno fosse schierato compatto con Saddam, che le forze della coalizione stessero commettendo atrocità di massa e che l'attacco al regime iracheno fosse causato dalle peggiori motivazioni possibili e immaginabili.

    Come può la gente avere a che fare con il mondo reale quando è imbottita di tanta disinformazione? Come stupirsi che crescano sentimenti visceralmente anti-americani, e che moderazione e pace appaiano impossibili, sulla scorta di una tale sfilza di convinzioni tanto infondate eppure tanto radicate? È così che si gettano le basi di altri e peggiori disastri ai danni degli stessi arabi. Il 14 aprile Jihad al-Khazen, già direttore di al-Hayat, ha scritto un editoriale sul suo giornale intitolato "Imbecilli americani". Per cogliere appieno il significato di questo articolo, bisogna sapere che Khazen è considerato un moderato nel contesto del mondo dell'informazione araba: ha vissuto a lungo in occidente e potrebbe fare molto per aiutare i suoi lettori a capire meglio la realtà. Ecco come inizia il suo pezzo: "Membri della banda del Likud (il partito israeliano del Primo ministro Ariel Sharon) all'interno dell'amministrazione americana, banda la cui esistenza il segretario di Stato Colin Powell ha confermato negandola, si è infiltrata nelle università, nei centri di ricerca e nel governo". Spiega poi che questa banda è responsabile della politica americana e appoggia le pratiche "naziste" israeliane. Agenti israeliani, spiega Khazen, dettano al segretario della difesa americano Donald Rumsfeld quello che deve dire o non dire. Se questo è ciò che scrive uno dei giornalisti arabi più scaltri, più razionali, più esperti del mondo occidentale e, relativamente parlando, più moderati, come potrà il mondo arabo, dal punto di vista dei suoi stessi interessi, affrontare efficacemente gli Stati Uniti sul piano diplomatico?

    A questo punto c'è un altro grande mito da sfatare: non è la politica di Washington che genera così tanto odio in Medio Oriente verso gli Stati Uniti, quanto piuttosto la rappresentazione totalmente distorta di quella politica e di ciò che fanno realmente gli Stati Uniti. Ciò che Khazen e i suoi colleghi non capiscono è che la loro incapacità di comprendere, o riconoscere, ciò che accade nella loro stessa regione e la loro completa indisponibilità a giudicare con un minimo di obiettività la politica americana procurerà loro molti più danni di tutte le immaginarie bande di sionisti infiltrate in giro per il mondo.

    Barry Rubin ©

    Direttore della Middle East Review of International Affairs "




    Cordiali saluti

  9. #19
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    Predefinito

    da www.israele.net

    " Lotta al terrorismo. Le decisioni di Israele

    12 settembre 2003

    Questo il testo del comunicato diramato dal governo israeliano al termine della riunione d'emergenza di giovedi' 11 settembre, convocata all'indomani dell'ultima serie di stragi terroristiche palestinesi a Gerusalemme e Tel Aviv.

    "Il primo ministro israeliano Ariel Sharon ha dato istruzione giovedi' alle forze di sicurezza israeliane di agire senza sosta, in modo continuativo e determinato, per eliminare le organizzazioni terroristiche, e di adottare tutte le misure appropriate contro i loro capi, comandanti ed esecutori fino a quando saranno fermati i loro atti criminali. Tale impegno proseguira' giorno e notte, senza interruzioni, fino a quando verra' il momento in cui il governo di Israele sara' convinto che l'Autorita' Palestinese ha iniziato ad agire concretamente per smantellare ed eliminare le organizzazioni terroristiche.
    I fatti degli ultimi giorni hanno nuovamente dimostrato e confermato che Yasser Arafat e' un totale ostacolo per ogni processo di riconciliazione tra Israele e palestinesi. Israele agira' per rimuovere questo ostacolo nei modi e nei tempi che riterra' opportuni.
    Israele non e' interessato alla questione di chi ricopra la carica di primo ministro palestinese. Tuttavia Israele sottolinea la sua posizione che e' quella di negoziare con un primo ministro palestinese che si adoperi da subito per smantellare ed eliminare le organizzazioni terroristiche, attuare e realizzare riforme complete dell'Autorita' Palestinese e onorare pienamente ogni altro impegno che l'Autorita' Palestinese si e' assunta in base alla Road Map, adottata dal governo israeliano.
    Il governo d'Israele respinge l'idea di un cessate il fuoco come mezzo per affrontare il terrorismo. Il terrorismo cessera' solo quando le organizzazioni terroristiche saranno smantellate ed eliminate. Questo e' il dovere dell'Autorita' Palestinese ed essa verra' giudicata sulla base dei fatti e dei risultati, non delle dichiarazioni e dei proclami.
    A tale scopo, il governo incarica il ministro della difesa Shaul Mofaz di utilizzare le forze militari necessarie per incrementare le azioni contro le organizzazioni terroristiche. Il governo inoltre da' istruzione che vengano messi a disposizione delle forze di sicurezza i mezzi necessari per questi obiettivi.
    Il governo ha deciso di accelerare la costruzione della barriera difensiva".

    (Jerusalem Post, 12.09.03)
    "


    Shalom!!!

  10. #20
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    Predefinito

    da www.israele.net

    " ANALISI E COMMENTI

    Ariel e la barriera difensiva

    Da un editoriale del Jerusalem Post
    22 settembre 2003

    Lunedi' la Casa Bianca ascoltera' due alti rappresentanti del governo israeliano che spiegheranno perche' e' necessario che la barriera difensiva [in costruzione fra Israele e la Cisgiordania] debba includere Ariel.
    La domanda e': come mai l'inclusione di Ariel suscita tante discussioni? Ariel e' una citta' di ventimila abitanti che si trova circa 25 chilometri al di la' della Linea Verde [ la linea armistiziale tra Israele e Giordania dal 1949 al 1967]. I parametri per la pace fra israeliani e palestinesi indicati nel dicembre 2000 dall'allora presidente americano Bill Clinton prevedevano che venissero incorporati all'interno di Israele alcuni blocchi di insediamenti concepiti in modo tale da massimizzare quanto piu' possibile il numero di coloni israeliani che si sarebbero ritrovati all'interno di Israele, riducendo nello stesso tempo al minimo la quantita' di territorio annessa a Israele, in modo che il futuro stato di Palestina potesse godere di continuita' territoriale e risultare geograficamente vitale.
    Anche le piu' ampie concessioni territoriali avanzate da Clinton e dall'allora primo ministro israeliano Ehud Barak contemplavano il concetto dei "blocchi di insediamenti" che avrebbero incluso circa l'80% degli israeliani che vivono nei territori. Una barriera difensiva che non comprendesse Ariel, sebbene sia solo una barriera difensiva e non un confine politico, potrebbe essere interpretata come la volonta' di abbandonare Ariel. Ma senza Ariel, sarebbe semplicemente impossibile arrivare a quell'80% previsto da Clinton.
    Gli Stati Uniti dovrebbero dire ai palestinesi: se non vi piace la barriera difensiva, smettete di "costruirla" con i vostri attentati all'interno di Israele. E il presidente George W. Bush dovrebbe affermare con fermezza che non permettera' al terrorismo di ottenere il successo di spingerlo ad abbandonare quei blocchi di insediamenti che secondo lo stesso Clinton devono essere annessi a Israele nel quadro di qualunque ragionevole compromesso territoriale.

    (Jerusalem Post, 17.09.03)
    "


    Shalom!!!

 

 
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