"O si irrigano i campi, o si consuma l'energia"
Il capo della Protezione civile lancia l'allarme: si rischia il black out, irrigando i campi.
MILANO - O acqua per irrigare i campi o l'elettricità nel Nord d'Italia: Guido Bertolaso, capo della Potezione Civile, lancia l'allarme per quello che sembra l'incubo siccità. Il livello dei fiumi nel Nord Italia in questi giorni ha toccato livelli minimi, dal Po, fino al Ticino: in alcune zone è quasi possibile attraversarlo ai piedi da un punto all'altro.
Per gli agricoltori si profilano tempi difficili, di fronte all' aut aut di Bertolaso: non si può avere tutto - sottolinea Bertolaso - se si irrigano i campi e si soddisfanno gli agricoltori, allora si rischia il black out nel Nord Est.
Un allarme lanciato non solo sui telegiornali da Bertolaso, ma anche sui quotidiani per ottenere la massima attenzione sul problema siccità.
I tempi di resistenza? "Solo due settimane"- dichiara in un'intervista a Repubblica . Dopodiché sarà emergenza vera. Per poi aggiungere, per non lasciare dubbi: "Se non arrivano le pioggie che l'anno scorso ci hanno salvato, non avremo altre possibilità. I bacini utlizzati per il raffreddamento nelle grandi centrali termoelettriche del Nord sotto ampiamente sotto il livello di guardia".
Bertolaso assicura, poi, che se la situazione peggiorasse non esiterebbe a chiedere al premier Silvio Berlusconi, la dichiarazione formale d'emergenza.
Che entrambe le soluzione prospettate da Bertolaso siano difficili da prendere appare più che evidente: non i irrigare i campi significherebbe distruggere, o almeno compromettere in modo serio, i raccolti. Lasciare senza luce (con tutte le conseguenze immaginabili, dagli ascensori bloccati, ai condizionatori inutilizzabili) l'intero Nord Est provocherebbe disagi notevoli.
Intanto, l'allarme si concentra sulla centrale elettrice di Ostiglia, in provincia di Mantova che è stata spenta e sul caso di Porto Tolle. Mentre si profila un ulteriore rischio: che alla siccità seguano gli alluvioni, con la possibilità di disastri a Soverato o in Versilia.
(12 LUGLIO 2003, ORE: 11.30)