Iraq, marines accusati di stupro collettivo


Il quotidiano sunnita 'As-Sa'ah' accusa 18 soldati americani di aver stuprato due ragazze irachene. Una di loro sarebbe morta per le violenze subita, l'altra sarebbe stata uccisa. Le forze alleate negano.


BAGHDAD – Stupro collettivo. Questa la pesante accusa per i militari americani in azione in Iraq. A lanciarla è il direttore di un quotidiano sunnita di Baghdad, che ha accusato diciotto marines di aver violentato due ragazze irachene. Immediata è arrivata la smentita, categorica, da parte delle forze Usa.

Secondo il giornale 'As-Sa'ah', il fatto risale a venerdì scorso a Suwarra, 180 chilometri a sud di Baghdad. Le due adolescenti, di 14 e 15 anni, stavano conversando con un gruppo di soldati americani quando sono state invitate ad accompagnarli nel loro campo per scattare delle foto. Ed è qui, precisa la denuncia, che è avvenuta la violenza sessuale.

"E' un'informazione assolutamente falsa - ha replicato la coalizione anglo-americana in un comunicato -. Abbiamo preso tale informazione molto sul serio e dopo un'inchiesta, anche negli ospedali, possiamo dire che non vi è assolutamente nulla che comprovi le accuse".

Secondo il giornale, una delle due ragazze è morta dopo essere stata stuprata da 18 militari e la seconda è stata uccisa dai suoi familiari. Il direttore della pubblicazione, Naama Abdel Razak, ha detto all'Afp che due corrispondenti del quotidiano hanno indagato presso gli abitanti e hanno visto i corpi delle due ragazze.

Nel comunicato, le forze Usa affermano che "la diffusione di questa falsa informazione intende minare la credibilità delle nostre truppe, che si sforzano di creare un ambiente stabile e sicuro per il popolo iracheno". Ma, nonostante la formale smentita, il direttore ha insistito: "La vicenda è nota a tutti gli abitanti di Suwarra e gli americani non hanno bisogno di una lunga inchiesta per conoscerne tutti i dettagli", ha detto.

(9 GIUGNO 2003, ORE 15;45)