04/06/2003
Guerra in Iraq fa calare consenso mondiale per Bush
Washington
La guerra in Iraq, sebbene sia stata breve e "vittoriosa", non ha migliorato la popolitarita degli Stati Uniti e del suo presidente nel resto del mondo. Anzi. Il Pew Global Attitudes Project ha intevistato quasi 16.000 persone in 20 paesi: il risultato complessivo e' che la popolarita' di Bush e degli Usa e' in calo rispetto ad un anno fa e che la maggior parte del campione ritiene che la guerra abbia approfondito il solco gia' esistente tra le due sponde dell'Atlantico e ulteriormente infiammato gli animi del mondo islamico. Ad esempio, in Francia il 76% degli intervistati dichiara di volere una relazione di minore dipendenza dagli Usa sia in merito alla sicurezza che in campo diplomatico. Risponde allo stesso modo il 57% dei tedeschi (tradizionalmente un paese che ha sempre visto gli Usa come un modello). Il rapporto rivela che la popolazione nella maggior parte dei paesi testati mettono Bush dopo Vladimir Putin, Gerhard Schoreder, Jacques Chirac e persino Tony Blair. Solo una modesta percentuale ritiene che il presidente americano fara' "la cosa giusta" nelle relazioni internazionali. Nel mondo musulmano, non solo arabo - i dati citano anche Indonesia e Nigeria - il sostengo all'America e' al minimo storico. In conclusione, dice il Centro, presieduto dall'ex segretario di stato del presidente Clinton, Madeleine Albright, "la guerra ha allargato il divario tra gli americani e gli europei occidentali, ulterioremente inasprito la rabbia del mondo islamico, abbassato il sostegno per la guerra (Usa) contro il terrorismo e significativamente indebolito il sostegno delle opinioni pubbliche sui pilastri dell'era post II Guerra Mondiale, l'Onu e la Nato".