Da http://www.ilnuovo.it
Il Pontefice dixit:(...omissis) aggiunge un appello al Parlamento italiano, perchè approvi “rapidamente” la legge sulla fecondazione assistita. Una legge, sottolinea il Papa, che “difenda i diritti dei figli concepiti, il più concretamente possibile”. Diritti che esistono anche per chi “è concepito con metodiche artificiali di per sé moralmente inaccettabili”. (...omissis...)
La legge è in discussione alla Commissione salute del Senato. Già a febbraio, dalle pagine dell’Osservatore Romano, il Vaticano lanciò un primo appello all’accelerazione dell’approvazione della legge.
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Ho estrapolato soltanto questo pezzo dell'articolo perchè non riesco davvero a comprendere per quale motivo il Pontefice, capo della Chiesa universale nonchè Capo di Stato assoluto dello Stato Città del Vaticano, faccia appelli continui circa modifiche o approvazioni riguardanti leggi italiane e come mai di regola tali appelli riguardino solo ed esclusivamente leggi italiane.
Delle due, secondo me, l'una. O parla come capo della Chiesa, ed in questo caso dovrebbe fare un appello generale. O parla come Capo di Stato e, in quest'ultima ipotesi, non dovrebbe in alcun modo interferire, neanche con semplici appelli, su legislazioni di Stati che nulla hanno a che vedere con quello che lui governa e rappresenta.