I Vescovi cubani, tramite una Nota del Comitato Permanente della Conferenza Episcopale, hanno reiterato la loro ferma condanna alla pena di morte in relazione all'esecuzione di tre uomini che, il 2 aprile scorso, avevano tentato il sequestro di un traghetto di passeggeri.
La pena capitale era stata inflitta in seguito ad un processo sommario, non pubblico, che ha avuto luogo il 9 aprile. Il giorno seguente il Tribunale Supremo confermava la sentenza e l'11 aprile la condanna veniva già eseguita.
A quanto è dato sapere, i familiari stessi dei condannati sono stati informati soltanto dopo che l'esecuzione era avvenuta e i rei erano già stati sepolti.
Il triste fatto avviene a pochi giorni dalle pesanti condanne, da 6 a 28 anni, comminate a circa 80 dissidenti, accusati di "atti contro l'indipendenza e l'integrità territoriale dello Stato", sempre con processo sommario.
Riportiamo qui di seguito, in una nostra traduzione, il testo della Nota dei Vescovi cubani:

All'apprendere questa mattina che, dopo un processo giudiziario sommario, sono stati giustiziati tre dei sequestratori di un traghetto di trasporto passeggeri, noi Vescovi di Cuba, in piena sintonia con il magistero del Papa Giovanni Paolo II, esprimiamo ancora una volta la nostra ferma condanna per la pena di morte.
Nessuno ha il diritto di mettere in pericolo la vita di altre persone, come hanno fatto i sequestratori, ma allo stesso modo nessuno deve decidere che la morte sia inflitta ad altre persone come rimedio ad azioni criminali, soprattutto quando questo viene fatto attraverso un processo sommario. La violenza non la si elimina con la violenza. È necessario sradicarne le cause, e questo non lo si ottiene attraverso l'applicazione della pena di morte.
È un grave motivo di preoccupazione il ripetersi di episodi di violenza nel nostro Paese in questi ultimi tempi, come pure le condanne a lunghi anni di prigione imposte a numerosi oppositori politici.
Solo favorendo lo sviluppo di una cultura della vita, che implica il rafforzamento dei valori umani e tutto quanto promuove la dignità della persona per una sana convivenza, si possono superare queste tensioni sociali.
Comitato Permanente della Conferenza dei Vescovi Cattolici di Cuba
L'Avana, 11 aprile 2003


(©L'Osservatore Romano - 16 Aprile 2003)